Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uno dei meno interessanti mafia-movie dello specialista Damiano Damiani, che sfrutta la sua esperienza nel campo per mettere in scena una storia dai risvolti insoliti e un finale che, pur originale, poco si addice alla realtà siciliana. Il protagonista è Giacomo Solaris (Franco Nero), un regista che vede avverarsi ciò che lui aveva appena ipotizzato nel suo ultimo film “Inchiesta a Palazzo di Giustizia”, nel quale raccontava i possibili agganci mafiosi di un procuratore e ne preconizzava la morte. Il personaggio del suo film, realmente esistente anche se con nome ovviamente diverso, finisce infatti vittima di un omicidio e Solaris, colpito dalla cosa, deciderà...Leggi tutto di indagare personalmente. Damiani dirige un cast piuttosto anonimo (oltre a Franco Nero troviamo Renzo Palmer e una serie di caratteristi meno conosciuti) in modo convincente, ma non sa offrire loro una sceneggiatura capace di incidere, che infatti soprattutto nella prima parte non si capisce proprio dove voglia arrivare. C'era la necessità di maggior sintesi e di un soggetto che fosse in grado, al di là della buona idea sulla quale si basa, di reggere a prescindere dal colpo di scena finale, e ciò non avviene. La figura di Giacomo Solaris poi, interpretata solo discretamente da Franco Nero, non è quanto di meglio ci si possa aspettare, come detective, benché i dialoghi non siano malvagi. Per Damiani un film poco riuscito, confezionato con la consueta professionalità (ma la fotografia è piatta) per sostenere una morale di giustizia a ogni costo, più o meno condivisibile.

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Undying 23/02/08 14:15 - 3807 commenti

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Straziante messa a fuoco sulle corresponsabilità dei poteri mediatici: in questo caso quelli del giornalismo (d'estrema sinistra) e dei film. Damiani dirige, con fermezza, un acido ritratto di collusione (tra politica, magistratura e mafia) purtroppo sempre attuale a discapito della datazione della pellicola. Da segnalare: l'ottima partitura musicale (del grande Riz Ortolani), la buona sceneggiatura (da seguire senza distrazioni) e la commovente immersione psicologica di Franco Nero nei panni del determinato regista Giacomo Solaris. Gioiellino.

Caesars 6/03/08 09:13 - 3773 commenti

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Damiano Damiani è pur sempre regista dal solido mestiere e anche in prodotti non perfettamente riusciti, come questo, riesce comunque a raggiugere ampiamente la sufficenza. La storia è di quelle viste mille volte (la solita collusione tra mafia, poteri politici e magistratura, anche se stavolta la conclusione è diversa da quello proposto in precedenza), l'interpretazione di Franco Nero è corretta ma non molto incisiva ed anche i comprimari non fanno nulla di eccezionale. Anche la Fabian, sempre molto bella, non convince del tutto.

Ianrufus 19/08/08 20:21 - 139 commenti

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Sottovalutato e dimenticato gioiellino di Damiani, con un Franco Nero che ci mette l'anima nell'interpretare il regista-coraggio Solaris. Oggi siamo abituati un po' a tutto ma ai tempi l'inedito finale colpiva e divertiva (se lo si prende alla lettera si fa la fine degli stessi giornalisti del film). Renzo Palmer con la sua caratterizzazione umana (e mafiosa) dice più cose sulla mafia di tanti finti dibattiti. Lo stile fumetto è sempre dietro l'angolo ma è proprio quello che rimpiangiamo e non troviamo nelle tante scialbe fiction di oggi.
MEMORABILE: Renzo Palmer in un paio di scene è davvero grande; Bellolampo mentre ascolta per l'ultima volta Iva Zanicchi.

Venticello 5/08/09 10:44 - 63 commenti

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È tale e radicato il potere mafioso in Sicilia che anche un "banale" delitto passionale è in grado di scatenare faide e vendette, intrighi politici e di potere. Solo un regista, per quanto autore di film di denuncia e quindi particolarmente avvezzo a tesi complottistiche, con la sua fantasia e il suo intuito poteva intravedere la verità dietro al velo sospettato, immaginato e ogni tanto costruito ad arte, del delitto mafioso. Bravo Franco Nero e bravissimo Renzo Palmer. Non il miglior Damiani ma certamente da riscoprire.
MEMORABILE: Il film nel film.

Cotola 2/08/09 22:49 - 8998 commenti

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Poco celebrata ma interessante pellicola di Damiani che come suo solito riesce abilmente ad intrecciare spettacolo e impegno riflettendo anche sul cinema di denuncia sociale di cui è stato protagonista. Buono il cast con tante parti di contorno per attori amati da chi frequenta il cinema bis. Su tutti Tano Cimarosa che interpreta un parcheggiatore che avrà non pochi problemi. Molto bella la partitura di Riz Ortolani. Da recuperare.

Homesick 14/03/10 18:12 - 5737 commenti

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Il cinema politico-civile di Damiani, sempre risoluto nell’indagare le collusioni tra partiti, giustizia e criminalità, questa volta sterza verso un’inattesa riflessione metafilmica: un’autocritica sui rischi di banalizzare la realtà dei fatti abusando di forzate interpretazioni in chiave politica. Da combattivo regista a detective improvvisato, Nero avvicina il film all’area del poliziesco italico, sul quale sono modellate varie tipologie umane - vedove belle ed ostili, collaborazionisti, notabili corrotti, sicari in motocicletta - rese da uno stuolo di vigorosi attori e caratteristi.

Bruce 16/03/10 16:10 - 1007 commenti

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Ritorno in Sicilia per la collaudata coppia Damiani/Nero per un mafia-movie ispirato, fuori dai consueti canoni, capace di dipingere la realtà isolana e i noti intrecci tra poteri e malavita da una prospettiva insolita (quella di un regista di un film di denuncia) ma anche di ribaltare ruoli e situazioni facilmente prevedibili, tanto da assumere il tono del giallo che non ti aspetti. Il regista riesce a dirigere un folto e ben assortito cast di attori e a fare ancora una volta cinema che coniuga insieme impegno civile e spettacolo. Molto valido.

Enzus79 8/03/11 11:07 - 2864 commenti

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Mi ha convinto questo film di Damiano Damiani (che sembra aver preso spunto da un racconto di Leonardo Sciascia). Il difetto maggiore del film è che si dilunga troppo, in alcuni momenti. Franco Nero ha fatto di meglio, ma comunque è da apprezzare. Belle le musiche di Ortolani.

Stefania 1/04/11 02:20 - 1599 commenti

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Ricorda vagamente Il giorno della civetta di Sciascia, comunque presenta un paradosso sul ruolo dell'intellettuale: la sua capacità profetica nei confronti degli eventi e, al tempo stesso, la sua totale impotenza di fronte all'avverarsi della sua stessa profezia, nonché la sua incapacità di comprenderne i risvolti. Quindi, in sostanza, la sua incapacità di incidere sul dato di fatto, soprattutto se tale dato di fatto si chiama Mafia. Beffardo e pessimista: ottimo Franco Nero duro e puro, troppo eterea la Fabian.
MEMORABILE: Il delitto spiato attraverso la fessura del chioschetto. Il gesto finale di Nero: resa, disappunto, ostinazione?

Markvale 10/09/11 11:38 - 143 commenti

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Quarto ed ultimo mafia movie della tetralogia diretta da Damiani e interpretata dal buon Franco Nero e sicuramente la più debole del quartetto. Si seguono le indagini di un giornalista sull'assassinio di un magistrato, riprendendo il filo di una flebile denuncia dei poteri mafiosi. Il tutto si risolve con una tirata moralistica e una predica sulla responsabilità degli intellettuali di raccontare sempre e onestamente la verità dei fatti. Purtroppo anche lo stile è anonimo, più stanco del solito.

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Giùan 15/09/11 13:34 - 4528 commenti

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Damiani nella sua longeva carriera di sapiente regista d'azione non ha disdegnato riflessioni metacinematografiche connaturate alla sua passione politico-civile. In Perchè si uccide, questa aspirazione "alta", solitamente confinata a sottotesto, diventa componente principale del film. Così il Solaris (Tarkovski e Solinas?) di Nero cerca motivazioni ai fatti che racconta e ai vaticini che talora un intelletuale profetizza, finendo con lo scoprire una realtà più deprimente e beffarda di quanto sia in grado d'immaginare. Incerto. La Fabian guarda lungo.

Moro 22/02/12 11:57 - 36 commenti

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La genialità di questo gioiello di Damiani sta nel dare al giallo della storia narrata una soluzione di natura privata. Lo spettatore si vede calato in un intreccio di personaggi e di situazioni legati tra loro da una chiara logica mafiosa. Sembra, quindi, un film di denuncia, di cui è da apprezzare la vivacità espressiva e la credibilità (niente luoghi comuni o stereotipi). Damiani, invece, ha saputo andare oltre: il finale banale della vicenda è una antifrasi, cioè un commento ironico alla voce che negli anni '70 gridava: la mafia non esiste!
MEMORABILE: La mafia? Quella non esiste...! (Renzo Palmer a Franco Nero)

Gestarsh99 9/04/12 16:18 - 1395 commenti

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Trovando un facile alter ego nel fidato Franco Nero Damiani rimugina sul suo stesso cinema "impegnato", con un crime-drama fluttuante tra il velato esame di coscienza sulle responsabilità di certi metodi di denuncia drammaturgica e l'artefatto autoscagionamento plenario da ogni accusa di fantasociologia calunniatoria e di istigazione all'odio anti-istituzionale. Dispersivo, insincero e contorto nelle sue circonlocuzioni orientate e tendenziose, colpisce alla cieca un po' tutto: camaleontismo politico, giornalisteria accattona, arbitrarietà magistratuale e latitantismo "cavernicolo" e pietoso.
MEMORABILE: La dialisi embolitica somministrata al nefropatico latitante Carmelo Bellolampo.

Daidae 28/12/12 23:05 - 3163 commenti

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Passabile. Film con alti e bassi che mi ha un po' deluso nel finale ma che tutto sommato si lascia vedere. Cast ineccepibile: con un Franco Nero in piena forma, la bella Fabian (allora moglie dell'indimenticato Marcel Bozzuffi) direi che fa bella figura, bene anche il resto del cast.

John trent 20/02/13 16:21 - 326 commenti

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Damiani cerca di puntare il dito contro le collusioni tra mafia, potere politico e magistratura e anche contro la manipolazione degli organi di informazione: il quadro che ne viene fuori è assolutamente sconfortante (e incredibilmente attuale, anche a distanza di quasi 40 anni) e c’è un epilogo spiazzante che lo spettatore non si aspetta. Il regista che denuncia apertamente determinati giochi di potere per scuotere le coscienze e poi vede realmente avverarsi ciò che, in un certo senso, aveva “profetizzato” sullo schermo è forse Damiani stesso.
MEMORABILE: l’uccisione di Renzo Palmer; L’omicidio del mafioso latitante Bellolampo, sottoposto ad emodialisi per problemi a un rene.

Maik271 25/03/13 08:50 - 436 commenti

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L'inizio sembrerebbe fornire il solito mafia movie trito e ritrito, con tutte le connivenze del caso, invece i risvolti familiari dietro l'uccisione del magistrato del titolo forniscono la parte più interessante della pellicola. Buona prova del cast, alcune lentezze nello sviluppo della prima parte, per il resto una buona prova alla regia di Damiano Damiani.

B. Legnani 7/04/13 01:47 - 5519 commenti

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Senz'altro non il miglior Damiani, ma è incontestabile che pure qui si veda il grande mestiere del regista, che padroneggia il film (**!) dall'inizio alla fine. Film che vede la Fabian fare la parte del[la] leone[ssa], mentre il resto del cast oscilla fra interpretazioni buone ed altre un po' piatte. Ma tutto fila via fino alla fine, con un finale abbastanza sorprendente.

Trivex 29/09/13 18:24 - 1738 commenti

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Davvero notevole! Damiano Damiani non guarda in faccia nessuno, o meglio salva un eroe per questa patria che ne ha bisogno. Ideologia vs malaffare; a volte finisce in pareggio e per decidere la partita serve uno scatto del miglior giocatore, che desidera solo una vittoria onesta. La storia sembra un po' pasticciata e trasversale, ma a quel tempo le cose erano complessivamente sempre poco chiare: il regista lo sa e il film lo dice con chiarezza e determinazione (***!).
MEMORABILE: Impressionante l'esecuzione dei due mafiosi in moto, con il corpo della vittima martoriato da decine di proiettili, poi sul tavolo dell'obitorio.

Nando 1/10/13 10:30 - 3806 commenti

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L'impegno civile di Damiani è arcinoto e il regista ha cercato sempre di realizzare film-denuncia di un certo malaffare. In questa pellicola presenta canoni consueti ben espressi; discreto l'intreccio narrativo e cast convincente, con un Nero sempre appropriato e una piacevole Fabian. Valido.

Motorship 19/11/13 17:20 - 585 commenti

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Ottimo e tremendamente attuale film dell'indimenticato Damiani, che mette in luce in modo veritiero mafia, collusione della politica con la stessa, magistratura complice ma anche distorsione della verità da parte dei mezzi di informazione. Insomma un quadro di giochi di potere davvero pessimista e tetro, con un finale davvero inaspettato e ampiamente tragico. Ottimo il cast: bravissimo Franco Nero, magistrale Renzo Palmer e notevole anche la splendida Francoise Fabian. Belle le musiche di Ortolani. Avercene oggi di film così.
MEMORABILE: L'esecuzione dei due mafiosi in moto; L'uccisione di Renzo Palmer; L'omicidio di Bellolampo; Il finale.

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Nicola81 28/12/13 13:26 - 2831 commenti

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Politica, magistratura, mezzi di informazione... Non si salva quasi nessuno in questo che molti considerano un film minore di Damiani ma che personalmente ritengo non esca eccessivamente penalizzato dal confronto con i migliori lavori del regista. Alcune battute a vuoto vengono riscattate dall'originalità della prospettiva, che culmina in un finale spiazzante ed estraneo a qualsiasi tentazione giustizialista. Cast variegato e molto ben diretto, buona colonna sonora di Ortolani. Tre pallini.
MEMORABILE: Il personaggio di Renzo Palmer e la sua brutale esecuzione; La canzone di Iva Zanicchi che fa da sfondo alla morte di Bellolampo; Il finale.

Saintgifts 15/04/14 17:53 - 4098 commenti

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L'intento è di quelli buoni: spiegare come politica, informazione, giustizia e malaffare strumentalizzino a proprio vantaggio, più che ricercare la verità, avvenimenti delittuosi. L'onestà, l'ingenuità (o l'ingenuità dell'onestà) nessuno le vuole e chi le pratica rischia di aiutare interessi sbagliati. In netta contraddizione con "il fine giustifica i mezzi". In questo senso il film è interessante, anche se una realizzazione di maniera non gli rende giustizia.

Deepred89 24/09/14 14:09 - 3701 commenti

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Interessante idea di partenza (si potrebbe pensare a riferimenti autobiografici, eppure Giacomo Solaris dirige con uno stile che ricorda Petri) per un film intrigante e ben diretto, che sconta purtroppo qualche analogia di troppo con A ciascuno il suo che scatena un diffuso senso di déjà vu. Rimane comunque un film assolutamente degno di nota, molto ben recitato e permeato dal forte pessimismo marchio di fabbrica del regista. Funzionale colonna sonora di Ortolani.

Azione70 28/04/15 01:25 - 167 commenti

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Film intenso, ben interpretato, diretto con maestria e con un commento musicale adatto e amaro al tempo stesso. Franco Nero è un regista di "denuncia" che non esita a compromettere per amore di giustizia le sue felici intuizioni sull'intreccio mafia-politica-magistratura. Le indagini private del protagonista arrivano qui a conclusione svelando un delitto passionale, contro ogni logica e opportunità, esattamente il contrario di ciò che avviene ne Il nome del popolo italiano, film per certi versi parallelo.

Manfrin 15/08/15 16:12 - 391 commenti

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L'ostinata ricerca della verità è il principale messaggio di Damiani, che qui affida addirittura a un "collega" (Nero interpreta un regista) la parte di investigatore, in una Sicilia stereotipata che trasuda di mafia, in un genere da lui molto amato. Molto bravi e ben diretti gli attori, con preferenze ai vari caratteristi.

Rufus68 9/08/16 10:14 - 3819 commenti

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Considerato un episodio minore della filmografia di Damiani, il film è invece una riflessione non banale sulla verità: la verità è quella che è e non quella più spettacolare o che asseconda il nostro parziale desiderio di giustizia. Tutti, senza eccezione, sono coinvolti in questo gioco al massacro e il regista non risparmia se stesso rappresentandosi tramite l'alter ego Nero. Convincente il cast di contorno, a partire da un ottimo Palmer.

Faggi 9/09/16 18:08 - 1548 commenti

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Animato dalla sua (nobile) smania di denuncia civile (e sociale) Damiani confeziona un prodotto prevedibile e leggermente noioso; non brutto, sia chiaro, diretto e interpretato bene, ma artificioso nell'insieme e fumoso nelle conclusioni. Una cosa è certa (gusti personali a parte): nella filmografia di questo artefice c'è decisamente di meglio.

Pessoa 2/11/16 02:49 - 2476 commenti

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Damiani sceglie Franco Nero per portare sullo schermo un regista "scomodo" che rimanendo fuori da schemi facili indaga da solo su un caso di omicidio fino a scoprire la verità. Le premesse farebbero pensare a un alter ego del regista, visto che anche il soggetto è interamente prodotto dalla penna di Damiani. Ma il magistrale Franco Nero si impadronisce del personaggio donandogli vita propria, coadiuvato da un ottimo cast. Grande film di denuncia che spara bene le sue cartucce e che ancora oggi sorprende per la sua attualità. Da vedere.
MEMORABILE: La cura dei dettagli di Damiani, che fa capire subito la differenza fra i tanti mestieranti del cinema di genere e un grande regista.

Minitina80 14/01/17 09:42 - 2976 commenti

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Non è il miglior Damiani, in quanto la prima metà del film stenta a ingranare e non riesce a coinvolgere come dovrebbe. Nella seconda parte fortunatamente i pezzi tornano lentamente al posto giusto e non delude le aspettative. Mafia, connivenza tra poteri forti, istituzioni e giornali sono argomenti che Damiani conosce bene e sa come maneggiare. Il tanto vituperato epilogo non deve apparire semplicistico poiché il senso di giustizia può portare a decisioni che non sembrano avere un senso apparente o un grosso tornaconto.

Magi94 9/09/18 00:29 - 944 commenti

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Davvero molto bello. Non il solito thriller politico negli ambiente mafiosi, ma una riflessione sul ruolo del "denunciatore sociale" che a volte viene accecato dal giustizialismo, come accade negli ambienti del giornale. Questo non toglie l'intreccio malsano tra magistratura, politica e criminalità. Forse ci sono 10 minuti di troppo, ma tutto il resto fila alla perfezione: ottimo Franco Nero, regia fluente che non fa mai annoiare. Soprattutto nel finale si hanno reminescenze di A ciascuno il suo.

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Myvincent 13/02/19 08:26 - 3722 commenti

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Un film politico in realtà più orientato verso il giallo, che rivela la soluzione solo verso il suo epilogo. Per gli esperti più incalliti alcuni particolari della storia risulteranno chiaramente esplicativi, ma globalmente resta un buon banco di prova per attori come Franco Nero e Francoise Fabian. Ottima quindi l'architettura generale, tenuta su con mano ferma e solida da un regista esperto come Damiani.

Puppigallo 8/05/19 17:20 - 5250 commenti

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La sceneggiatura è un po' grezza; e giungendo all'epilogo emerge una certa delusione per il risvolto, che visti alcuni comportamenti della vedova era intuibile. In più, alcuni personaggi sono a tratti quasi macchiettistici (i due politici, cane e gatto e il killer Bellolampo, con tanto di macchina personale per la dialisi). Eppure, lo si segue senza particolari problemi grazie a una certa dinamicità, anche verbale (gli scambi tra il commissario e il protagonista) e a un Nero in parte, che da inconsapevole carnefice rischia di diventare vittima e persino burattino.
MEMORABILE: Riunione di partito post assassinio; "Pure da morto mi mandi in galera!" dice il custode, arrestato dopo l'omicidio del magistrato; Baci e abbracci.

Daniela 26/02/21 12:21 - 12606 commenti

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Un regista gira un film  sulle malefatte di un alto magistrato palermitano, facilmente identificabile nonostante il cambio di nome. Nella finzione l'uomo viene ucciso dalla malavita con cui era colluso, per cui, quando il delitto si verifica nella realtà, il regista entra in crisi... Uno dei tanti film del periodo appartenente al genere mafia e dintorni penalizzato da una sceneggiatura effettistica ed approssimativa culminante in un colpo di scena che lascia più perplessi che convinti. La regia esperta di Damiani conferisce comunque una certa presa: film poco riuscito ma dignitoso. 

Keyser3 21/12/23 23:18 - 444 commenti

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Ormai Damiani gioca in casa e si dimostra sempre una garanzia: dopo Il Giorno della civetta e La confessione, anche questo noir dall'ambientazione siciliana funziona a dovere, con il fido Franco Nero protagonista e una pletora di volti noti che conferiscono valore all'opera; in più, ci sono un paio di scene madri particolarmente azzeccate. La trama segue più piste, nell'obiettivo di tenere in sospeso lo spettatore, ma chi ha visto il film di Petri ha un piccolo vantaggio nell'ipotizzare lo scioglimento finale.
MEMORABILE: La morte del mafioso Bellolampo con la Zanicchi in sottofondo; L'agguato a Palmer.
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  • Homevideo Geppo • 9/08/10 12:19
    Call center Davinotti - 4269 interventi
    Ecco a voi la fascetta VHS Domovideo di "Perchè si uccide un magistrato" dalla Geppo Collection.

    Ultima modifica: 9/08/10 17:39 da Zender
  • Homevideo Homesick • 27/09/10 09:17
    Scrivano - 1364 interventi
    Dal 10 novembre in dvd per Medusa.
  • Curiosità John trent • 1/02/13 12:49
    Custode notturno - 526 interventi
    Come si evince dal titolo, il film in oggetto tratta della morte di un alto magistrato; è curioso che il suddetto si chiami Traini (lo stesso nome del sostituto procuratore interpretato da Nero in "Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica"), quasi a voler costituire un ideale trait d’union con il film precedente: la differenza però sta nel fatto che lì Traini era un personaggio assolutamente positivo mentre stavolta è un magistrato palesemente corrotto ed invischiato in trame mafiose che va incontro ad una triste fine.
  • Homevideo Mco • 20/05/13 13:30
    Risorse umane - 9970 interventi
    Dal 21 Maggio 2013 in DVD per Mustang Entertainment.
  • Curiosità Zender • 1/10/13 20:50
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Musiche Samuel1979 • 7/10/13 16:18
    Addetto riparazione hardware - 4153 interventi
    E' presente il brano "L'indifferenza" di Iva Zanicchi.
  • Discussione Samuel1979 • 17/12/19 13:07
    Addetto riparazione hardware - 4153 interventi
    La macchina guidata da Terrasini (Renzo Palmer), potrebbe essere una Maserati Khamsin





  • Discussione Berto88fi • 17/12/19 17:20
    Galoppino - 32 interventi
    Te lo confermo, oltretutto nuova di pacca visto che il film è stato girato nel 74, quando questa Maserati è entrata in commercializzazione.
  • Discussione Zender • 17/12/19 17:33
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Per le auto esiste già questo preciso database, il fotogramma è identico al millesimo, stesso master, stessa grandezza:

    https://www.imcdb.org/vehicle_549138-Maserati-Khamsin-Tipo-120-1974.html
    Ultima modifica: 17/12/19 17:37 da Zender