Passengers - Mistero ad alta quota - Film (2008)

Il vero mistero è cercare di capire come, nel 2008, possano essere ancora investiti soldi in boiate del genere. Piatto come il peggiore dei tv movie, truffaldino e disonesto nel manipolare lo spettatore, tutti gli attori in vena da performance alimentare. Nessuno ci crede, nemmeno lo spettatore.

Sarà mai possibile mascherarare una commedia romantica da thriller? Dopo aver visto questo film la risposta non può che essere affermativa. Lo snodo cruciale della sceneggiatura si intuisce fin dall'inizio e per tutta la visione del film lo spettatore si chiede se gli sceneggiatori avranno veramente il coraggio di ripiegare sulla solita soluzione già vista in decine di pellicole antecedenti (The others, Il sesto senso). E ancora una volta la risposta è sì. Scontato... ma con un suo perché.

Troppo simile ad altri film per suscitare un pur minimo interesse nello spettatore questo film di Rodrigo Garcia. Fin dai primi minuti si comprendono l'evoluzione della storia e gli sviluppi dei personaggi in un mal riuscito mescolamento tra il thriller e il film sentimentale. Dispiace che una brava attrice come la Hathaway si sia fatta coinvolgere in un progetto di questo genere.

Ennesimo film sull'aldilà che sembra un aldiqua per lo più girato alla maniera dei film pomeridiani di canale 5, cioè male. Peccato perché il cast era buono, specialmente la Hathaway; e anche la storia d'amore, su quel che poteva essere ma non è stato, sarebbe potuta essere lo spunto per un buon film. Tutto precipita però per colpa delle incongruenze macroscopiche nella sceneggiatura (che farebbero vergognare anche un bambino di 10 anni) e per le scopiazzature, cosi evidenti da far sorridere, di altri film dello stesso genere.

Se all'inizio del film sentite che il vostro sesto senso vi mette in guardia, tranquilli: andrà proprio come sospettate. Essendo l'idea usata e abusata, ci si potrebbe aspettare un minimo di innovazione a livello di narrazione, ma la piattezza della storia e dei personaggi è sconcertante. Dispiace molto vedere la Hathaway in una pellicola come questa. La storia si trascina stancamente, con poca tensione e senza verve, quasi come in un telefilm pomeridiano. Evitare.

È raro imbattersi in un film del genere, totalmente privo di nerbo, di pathos e sostanza. Altro che valium, qui la vicenda è soporifera fin dalla prima scena e non si nota nemmeno un barlume di vivacità o interesse, con l'assenza ingiustificata di almeno un'unica scena degna di restare impressa. La virata soprannaturale è appiccicata in coda quando ormai i buoi sono già scappati dalla stalla. La Hathaway fa la crocerossina pura e candida rendendosi pedante e pesante come di più non si potrebbe. Tutti gli altri sono al livello di fiction tedesca.

Una terribile sceneggiatura e una regia per niente brillante affossano definitivamente un soggetto già di per sé molto traballante, oltre che abusato. La svolta finale non giustifica comportamenti e situazioni, fino al limite del ridicolo, dove un cast di un certo livello si presta a scene riciclate, pure male e con dialoghi penosi. Patrick Wilson risulta poi particolarmente antipatico e non adatto a una parte che comunque avrebbe imbarazzato chiunque.

Dopo aver ricevuto l'incarico di seguire un gruppo di persone sopravvissute a un incidente aereo, una psicologa piuttosto stordita allaccia un rapporto molto poco professionale con il più attraente dei suoi pazienti... Un film che prima imbarazza e poi irrita: durante buona parte della durata si resta perplessi di fronte alle lacune della sceneggiatura, l'inconsistenza dei personaggi, la banalità dei dialoghi, poi alla fine arriva un colpo di scena che spiega le incongruenze ma in modo tale da far sentire lo spettatore oggetto di una presa in giro. Insignificante perdita di tempo.