Outrage - Film (2010)

Outrage
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Titolo originale: Autoreiji
Anno: 2010
Genere: gangster/noir (colore)
Note: Seguito da "Outrage beyond".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/03/11 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO
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Puppigallo 22/03/11 10:32 - 5258 commenti

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Il vero problema degli yakuza pare siano gli yakuza stessi, visto che la polizia è corrotta e la gente paga senza fiatare. Qui assistiamo a una sequela di tradimenti tra amici, fratelli, affiliati, presidente e braccio destro. Dovrebbe esserci un codice, ma viene messo da parte non appena capita l'occasione di scavalcare qualcuno, o con un salto triplo, arrivare al potere. Il ritmo è discreto, gli ammazzamenti si susseguono e Kitano è la solita sfinge con tic all'occhio. Sarebbe stata una buona pellicola se non ci fosse stato l'inserimento dell'ambasciatore africano pupazzo.
MEMORABILE: Come scuse tenta di tagliarsi il dito con un taglierino e riceve anche due taglierinate in faccia; Kitano fa il dentista a modo suo; Ramen con-dito.

Greymouser 28/03/11 19:44 - 1458 commenti

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Il cinema di Kitano torna a sfavillare con una yakuza-story degna di uno Scorsese o di un Coppola, una vicenda intricatissima di intrighi e tradimenti sciolta però passo dopo passo da una sceneggiatura euclidea dello stesso regista. Per di più, il Kitano-attore è ancora una volta una maschera monumentale, che gli anni riescono perfino a migliorare. La tecnica eccellente della regia non è mai fine a se stessa, ma rappresenta la cifra stilistica inconfondibile del grande cineasta giapponese. Cinema tutto da godere, tutto d'un fiato.

Daniela 28/09/11 07:57 - 12625 commenti

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Faida all'interno di un clan yakuza per monopolizzare il traffico di droga: una lotta senza esclusione di colpi, con intrighi e tradimenti, nella quale non c'è posto per onore ed amicizia (la "fratellanza" è fra Caini) e anche i vecchi rituali sopravvivono ma senza più alcuna valenza. Kitano è un clown bianco dal volto di pietra, a parte un occhio ballerino e il raro sorriso sgembo ed amaro come una ferita. Film pessimista, rigoroso nella messa in scena, ma privo della poesia che permeava altri suoi yakuza-movies come Brother o Sonatine
MEMORABILE: Kitano dentista spiccio - l'impiccagione in orizzontale

Capannelle 2/04/12 08:53 - 4399 commenti

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Un'autentica girandola di tradimenti e omicidi, raffigurati da Kitano con la macabra ironia e senso dell'ineluttabile che gli sono propri. Peccato che la cosa continui senza variazioni per tutto il film, permettendoci di conoscere una lunga galleria di personaggi e macchinoni neri ma rendendo la girandola alla fine stucchevole. Per fortuna non mancano sequenze esilaranti come il boss post trattamento dentistico.

Chimera70 14/06/12 18:57 - 34 commenti

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Kitano realizza un altro bel yakuza-movie sulla scia di Brother. Si susseguono lotte tra famiglie per il potere, tradimenti, regolamenti di conti e sequenze ai limiti dello splatter, alleggerite però da appropriati guizzi umoristici. Il tutto è scritto in bellissima forma, con inquadrature curate nei minimi dettagli. I personaggi sono invece tutti ovviamente negativi, senza grande spessore (volutamente, a mio avviso) e si muovono inespressivi in un mondo gelido. Un po' confuso e rallentato nella parte centrale e per questo scende a tre pallini.

Homesick 2/09/12 17:25 - 5737 commenti

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In precedenza Kitano ci aveva deliziato con opere di alta intensità drammatica e azione dirompente; in questo nuovo yakuza-movie invece la sua vena creativa smette di pulsare e l’estrema frammentarietà diegetica la reclude in un vicolo cieco di faide, tradimenti ed uccisioni a catena che provocano solo monotonia e sopore. Di gran pregio e di effetto pittorico la fotografia, acquerellata e algida.
MEMORABILE: La tortura con il trapano, quasi una continuazione splatter di quella de Il maratoneta.

Enzus79 3/09/12 16:13 - 2874 commenti

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Come al solito Takeshi Kitano non si smentisce. Bellissima questa storia sui clan yakuza: amicizie rinnegate, efferati omicidi ai limiti dello splatter... il tutto raccontato con intelligenza e sagacia. In certi momenti ci si diverte anche. Quasi capolavoro.

Didda23 8/09/12 18:30 - 2426 commenti

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Chi s'aspetta un Kitano in piena estasi visiva deve arrendersi a una convenzionalità imbarazzante. Ma le delusioni non finiscono certo qui: che dire della inconsistenza della sceneggiatura, che si limita a fare un collage violento di più scenette dove i vari clan si ammazzano fra loro senza mai pensare al motivo per il quale fanno tutto ciò? Priva di un qualsivoglia sottofondo poetico, l'opera potrebbe segnare l'inizio del declino di Kitano, palesato dall'uscita (mancanza di idee possibile) di un seguito.

Nancy 11/11/12 18:46 - 774 commenti

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Un bel film che si dischiude tutto nella propria agghiacciante precisione, che lo rende quasi asettico. Decisamente Kitano sa come bilanciare le cose e quando l'attenzione viene meno ecco che ci butta dentro un bel po' di scene violente (che la sottoscritta ha retto poco in alcuni casi). La sceneggiatura è decisamente complessa e si addirebbe di più a una serie (stile il nostrano Romanzo criminale); infatti si fa fatica a seguire tutti i personaggi (di cui non si ricordano nomi e volti). Speravo in una più considerevole colonna sonora.
MEMORABILE: La scena iniziale, una falsa macchina fissa che si trasforma in plongée con sotto una fantastica soundtrack.

Blutarsky 24/10/13 17:40 - 360 commenti

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Kitano torna al genere yakuza raccontando una storia di inganni e di lotte di potere, non facendoci mancare cospicue dosi di emoglobina. La regia gelida e controllata di Kitano è una gioia per gli occhi e l'escalation degli eventi nella prima parte della pellicola fanno ben sperare. Purtroppo il film è fin troppo convenzionale nella narrazione mancando di cambi di registro o slanci poetici che elevavano le procedenti prove di Kitano. Comunque un buon film; peccato che tra i tanti manchi un personaggio forte che funga da collante alla storia.
MEMORABILE: L'esecuzione con l'auto in movimento; La "pulizia dei denti".

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Giùan 4/12/13 06:53 - 4539 commenti

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Come son lontani i tempi delle estatiche, quasi trascendentali Sonatine di violenza o la rabbiosa delicatezza dei Fiori di fuoco. Coerentemente con il suo (non) progetto cinematografico degli ultimi anni (da Zatoichi in poi diremmo), ”Beat” Takeshi ritorna allo Yakuza movie con un film in cui il suo tendenziale nichilismo diventa un apoteosi di rozza violenza, nella quale il Potere è l’unico e ultimo fine, senza aperture ellittico/evocative, né pause sarcastiche. Ne vien fuori un opera consutanzialmente congestionata, meccanica eppure eticamente sincera.
MEMORABILE: Il tormentone del taglio del dito.

Mickes2 2/01/14 14:56 - 1670 commenti

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Inarrestabile sequela, senza soluzione di continuità, di omicidi, doppigiochi per la successione e violenza forsennata, il tutto piegato all’atmosfera asettica e iperbolica dello yakuza-movie più antropologico, etico e nichilista. Trama arzigogolata ai limiti del caotico, ma ciò che conta è il ritratto pessimista (gli inquirenti, la polizia) e assolutamente spietato nel dipingere l’amoralità oramai sulfurea che muove i personaggi della yakuza. Anche i valori del nobile passato sono piegati al potere dei soldi del traffico di droga.
MEMORABILE: Tutti gli scoppi di feroce violenza.

Deepred89 20/08/14 15:38 - 3704 commenti

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Non che il film sia malvagio: è molto ben confezionato, il ritmo per una volta è elevato e gli attori hanno le facce giuste; eppure dopo un inizio promettente (l'oltraggio) il film si trasforma in una ripetitiva guerra fra gruppi criminali che alterna avvertimenti ed esecuzioni senza preoccuparsi di conferire un minimo spessore ai personaggi, mentre a livello registico si tenta di dare brio al tutto con scene ultraviolente e ironia. Film decorosissimo, con diverse scene ben realizzate, ma freddo e privo di partecipazione emotiva.

Il Gobbo 23/01/15 09:23 - 3015 commenti

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Kitano torna ai suoi amati gangsters, ma senza la magia di Sonatine o Hana-bi, con una storia un po' confusa di faide interne di cui sfuggono talvolta i moventi (soprattutto quelli dell'imperscrutabile Presidente). Il tono è talvolta spinto sul grottesco, fino a sfiorare (volontariamente?) la parodia. Il doppiaggio italiano, come sempre nei film orientali, non aiuta. Medio.

Galbo 26/05/15 18:45 - 12380 commenti

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Anche per la Yazuka i tempi cambiano e alle regole d'onore vengono sostituiti tradimenti e spregiudicatezze efferate. E' questo il senso del film di Kitano che realizza un film che rimanda a Scorsese e mostra ancora una volta il suo talento di regista, con pregevoli soluzioni stilistiche e un ultima parte da antologia per ritmo e senso di tragedia imminente. Peccato che nella parte centrale la tensione cali e che l'autore non sia altrettanto efficace come attore.

Jandileida 16/03/18 23:19 - 1560 commenti

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Non fosse stato per gli ultimi, fantastici, venti minuti in cui Kitano rispolvera il suo vecchio smalto regalandoci inquadrature trasognanti e una rinnovata vena di poetica veemenza, direi che mi sarei limitato alla monopalla esclamativa: quel singulto di entusiasmo dato più come ricordo dei tempi che furono che per vera convinzione. Il film è infatti ampiamente deludente sotto il profilo della storia, con personaggi ammassati uno contro l'altro senza un vero perché, con momenti di ultra-violenza tendenti all'inutilmente ripetitivo.

Alex1988 1/04/19 18:24 - 728 commenti

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Tutto sommato né aggiunge né sottrae nulla ad altre opere dell'attore-regista giapponese. Il suo stile nella messinscena resta invariato: la narrazione asettica e fredda dei vari fatti che si susseguono nella storia e le esecuzioni dall'effetto improvviso e splatter, volti proprio a provocare un effetto shock nello spettatore. Insomma, una "Yakuza story" senza infamia e senza lode. Discreto.
MEMORABILE: La punizione "dentaria".

Minitina80 23/06/19 07:59 - 2980 commenti

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La complessità della sceneggiatura è un pregio perché è costruita con meccanismo a orologeria che sfiora la perfezione ma allo stesso tempo rappresenta anche un piccolo difetto. Succede, infatti, che parta subito in quinta, snocciolando nomi e questioni a cui si fatica a stare dietro per la velocità con cui ci vengono propinati. Ruota intorno a lotte interne e clandestine della Yakuza, senza riuscire troppo a coinvolgere per l’eccessivo manierismo con le quali vengono descritte. Pochi i momenti in cui il film si esalta, più spostati verso il finale.

Myvincent 4/11/20 08:43 - 3727 commenti

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L'oltraggio a un componente di una gang pericolosissima innesca una faida sanguinosa fra due fratelli (e relative "famiglie") nel controllo dello spaccio della droga a Tokyo. Inutile, noiosissima sequela di violenza e atti criminosi, priva del benché minimo accenno di pathos, necessita di una sovrumana pazienza per raggiungere il finale. Chiude degnamente il cerchio il corollario di facce inguardabili dei vari delinquenti che si susseguono sullo schermo.
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  • Curiosità Puppigallo • 22/03/11 10:38
    Scrivano - 506 interventi
    Le Kitano reazioni
    La moglie si lamenta della nuova auto: "Era più bella l'altra". E lui: "Sta zitta...vuoi morire?".

    Kitano viene interrogato al commissariato dal poliziotto corrotto che finge di insultarlo per estorcergli informazioni.
    Appena gli altri due agenti escono dalla stanza, il poliziotto chiede subito scusa a Kitano, che però gli tira quattro pugni.
  • Homevideo Buiomega71 • 1/03/12 11:39
    Consigliere - 25934 interventi
    Dal 28/03/2012 disponibile in dvd per la vendita, da 01 Rai Cinema.
    Ultima modifica: 1/03/12 11:40 da Buiomega71