Out of order - Fuori servizio - Film (1984)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/12/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 30/12/07 22:55 - 5519 commenti

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Un'occasione sciupata. L'idea, non originalissima, non era male: quattro persone chiuse in ascensore, una delle quali nasconde un malloppo. Ma l'assurdità, da sùbito, degli sviluppi, unita ad una recitazione mediocrissima (tremendi, poi, i dialoghi della squadra di intervento finale) uccide il tutto. Da evitare, benché abbia avuto un certo successo.

Buiomega71 17/02/11 10:54 - 2899 commenti

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Piccolo gioiellino di tensione, claustrofobico e con finale beffardo. Faceva ben sperare l'ottimo - qui - regista tedesco/elvetico, poi ha frantumato ogni possibile promessa finendo per girare scialbi thriller televisivi negli States. Questo resta il suo capolavoro, che non dà tregua, condito dalla recitazione nevrotica dei personaggi e da un ottimo spessore psicologico. Da antologia la coppia litigiosa, composta dalla verhoeviana Renèe Soutendijk e da Gotz George (forse il più laido del gruppetto). Piccolo cult di grande angoscia.
MEMORABILE: Il ragioniere Cossman, che ha fregato al suo datore di lavoro, un bel po' di marchi; la Soutendijk che esce dalla piscina a inizio film.

Maxspur 19/12/13 21:24 - 89 commenti

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Dal romanzo omonimo (Abwarts): quattro persone rimangono bloccate nell'ascensore di un grattacielo. Viene tratta un’interessante sceneggiatura per questo claustrofobico thriller ben diretto dal giovane regista svizzero Carl Schenkel, che si avvale di un gruppo di attori abbastanza in parte tra cui una conturbante Rénée Soutendijk (Il quarto uomo). La tensione è calibrata al punto giusto, sprazzi di critica sociale e qualche forzatura di troppo che però non va a inficiare un giudizio nel suo complesso positivo.

Gestarsh99 22/12/19 16:38 - 1395 commenti

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Dall'ex Germania Federale, un "elevathriller" teso, angosciante e, senza tema di smentita, tutto fuorché scontato. Se si escludono film-tv, corti ed episodi pochadistici made in Italy risalenti ai '70, questa è la prima pellicola a mostrare un gruppo di persone intrappolate all'interno di un ascensore. Palesemente - ma non pedissequamente - ispiràtosi a situazioni grafiche targate Malle e Maas (cavi che si spezzano, paratìe malfunzionanti, trombe di alloggiamento buie e vertiginose), Schenkel notomizza la contenzione in spazi ristretti sanguificandola di ansie, paranoie e isterie rivelatrici.
MEMORABILE: Le concitate e disperanti sequenze ambientate nella cavernosa tromba dell'ascensore.

Anthonyvm 6/12/19 10:20 - 5615 commenti

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Nei trapped movie la logica non è sempre una necessità: è il caso di questo piccolo ma interessante thriller che sfrutta la location claustrofobica per eccellenza (la cabina bloccata di un ascensore) per imbastire un racconto coinvolgente (per quanto inverosimile) sul solito tema "homo homini lupus", soffermandosi sull'incomunicabilità che affligge la società moderna (fra le generazioni, fra le caste, fra i sessi). Una caricatura pessimista, punteggiata da momenti di ottima suspense e scene realisticamente dolorose. Buono il finale maligno.
MEMORABILE: La conturbante Soutendijk; I tentativi di aprire le porte in equilibrio precario; Il racconto del tizio bloccato in un furgone frigorifero; Il finale.

Herrkinski 17/10/21 15:07 - 8052 commenti

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Interessante thriller teutonico che parte da uno spunto oggi forse non tanto originale ma all'epoca mai portato sullo schermo, in una sorta di anticipazione del genere survival/captive; i quattro personaggi intrappolati nell'ascensore, con le loro personalità differenti, sono ovviamente pedine di un puzzle drammatico che dà vita a un'escalation di violenza, incomprensioni e momenti di solidarietà, in una metafora della società e dell'essere umano efficace. Tensione ben gestita e scenografie claustrofobiche ricostruite con stile per questo piccolo, tetro cult urbano degli 80s.

Nicola81 23/10/21 23:50 - 2831 commenti

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Claustrofobico al massimo grado, questo thriller tedesco riesce a mantenere la tensione costante servendosi di un'idea semplice ma efficace, e all'epoca ancora per nulla sfruttata. Concorrono alla riuscita anche il ripudio delle esagerazioni tipiche del cinema d'azione americano e la durata contenuta (allungare il brodo sarebbe stato controproducente, data l'esiguità del soggetto). Ben delineate le psicologie dei quattro protagonisti, interpretati da attori in parte con nota di merito per una Soutendijk algida e conturbante al tempo stesso. Amaramente beffardo l'epilogo.

Daidae 2/09/22 21:12 - 3163 commenti

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Prima di vederlo ci si prepara al peggio: può essere interessante e non noioso un film che si svolge per il 90% della durata dentro un ascensore e relativa tromba? La risposta è invece... si. Film impeccabile sotto tutti i punti di vista, dalla scelta del cast (ottima la prova di tutti gli attori) alla tensione creata nel tentativo di "evadere" dall'ascensore bloccato, fino al bel finale. Film consigliato e da riscoprire.
MEMORABILE: La caduta di Pit; Il tentativo di scalare con le sole fasce i cavi di acciaio; I cavi di acciaio che si consumano.

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  • Curiosità Buiomega71 • 31/03/15 17:09
    Consigliere - 25896 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (venerdì 4 agosto 1989) di Fuori servizio:

  • Curiosità Daidae • 2/09/22 14:13
    Compilatore d’emergenza - 1297 interventi
    Al minuto 21 circa, Pit (Hannes Jaenicke) tira fuori un videogioco tascabile a cristalli liquidi (negli anni 80 erano molto diffusi e lo saranno fino ai primi anni 90). Il videogioco in questione è "Fire" della Nintendo sulla console Vtech Variety. Curiosamente questo videogioco, che era per Nintendo, fu rilasciato per le console Nintendo ma non risulta mai rilasciato per la console Vtech Variety, quindi o è stato rilasciato ma nessuna fonte riporta la notizia, oppure si tratta di un clone o di un "riadattamento". Altra curiosità, sulla console è scritto in nero Abwärts con una freccia rossa: Abwärts è il titolo originale del film.

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