Orrore: Sabani o della crisi d'identità - Corto (1982)

Orrore: Sabani o della crisi d'identità
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1982
Genere: corto/mediometraggio (colore)
Note: Film tv parte della serie Rai "Che fai, ridi?" (trasmesso il 6 maggio 1982 su Rai 3).

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'incipit con Gigi Sabani in cima al Colosseo e la musica di PROFONDO ROSSO sembravano preannunciare un'operazione ambiziosa e insolita; in realtà è un semplice pretesto per mettere in scena un prevedibilmente ampio numero di imitazioni, arte in cui Sabani eccelleva, al tempo, prima di affermarsi come conduttore televisivo.

Un personaggio sui generis, il nostro, la cui celebrità era dovuta non tanto a imitazioni particolarmente simili all'originale (le sue migliori in questo senso, come ad esempio quelle di Pippo Franco, Beppe Grillo o Enrico Montesano, si ricordano poco) ma alla capacità di cogliere...Leggi tutto alcune singole parole o espressioni di chi veniva preso di mira rendendole caricaturali e grottesche. Il Mike Bongiorno di Sabani fece epoca per alcuni intercalare esasperati, pause, versi che in fondo poco avevano a che fare col Bongiorno autentico. Così come l' “orrore” o il “sallve” del suo Enzo Tortora erano riconducibili più a Sabani che all'originale. Per non parlare degli indimenticabili tic con gli occhi di un Celentano che parlava in modo piuttosto dissimile dall'Adriano nazionale o il “paragnosta figlio di paragnosta” attribuito a un Giucas Casella tartassato come pochi: tutte figure di una televisione ormai scomparsa che Sabani seppe interpretare con grande successo, distaccandosi dalla pletora di imitatori precedenti (Noschese tecnicamente gli era nettamente superiore, per citarne uno) per proporne una rilettura moderna, personalissima, che sapeva andare oltre il semplice scimmiottamento.

Prendendo come spunto il dialogo tra il Sabani sul Colosseo - lì trinceratosi con cibo e acqua per sopravvivere a lungo - e la folla sottostante, si indaga sulla crisi d'identità del protagonista, che si dichiara stufo di replicare persone di cui nulla gli importa. Tra il serio e il faceto, naturalmente, con interviste a chi gli sta vicino (Arcanà, Sgrò) e ai “vip” di passaggio, che poi sono sempre personaggi imitati dal nostro, chiamato di conseguenza a interloquire con se stesso in un diluvio vertiginoso di voci, espressioni, accenti diversi e riconoscibili. Per un po' l'operazione si rivela simpatica e - integrata da brillanti filmati d'archivio - dimostra anche la buona capacità improvvisativa di Sabani il quale, in visita a un Teatro Ariston vuoto, sale sul palco per sollazzarci con la sua personale rivisitazione sanremese di Al Bano e Romina, Lucio Dalla e altri prima di addentrarsi tra i camerini tristemente desolati.

Poi ci si accorge che il gioco è sempre lo stesso e si rischia la saturazione: ancora testimonianze Rai precedenti, l'incontro con Giucas Casella, un simpaticissimo Mike Bongiorno e in un secondo tempo con un più ingessato Enzo Tortora (i due presentatori che indirettamente gli hanno permesso di diventare celeberrimo), un montaggio approssimativo (come in buona parte degli episodi di “Che fai ridi?) e la chiusura in un teatro di burattini dove Sabani dà voce alle marionette che lì vi si avvicendano (ancora Tortora, Grillo, la Vanoni, Sordi...). Un buffo compendio di indubbio valore televisivo storico, per quanto sgangherato e modesto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/01/24 DAL DAVINOTTI
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Markus 9/01/24 20:12 - 3738 commenti

I gusti di Markus

Forse i più giovani non sanno che Gigi Sabani nasce come imitatore e che poi, solamente nel 1983, si trasforma in ottimo conduttore che per una ventina d'anni ci ha tenuti compagnia col suo sarcasmo. Il film è antecedente a tutto questo ed è dunque un mero espediente per sciorinare tutta una serie di personaggi reinterpretati alla sua maniera, spesso accanto agli originali di derivazione. La lunghezza di tale operazione appare sfiancante, non tanto perché Sabani non sia simpatico quanto perché, dopo un po', la ripetizione inizia a mostrare le corda. Oggi per stomaci forti.

Fabbiu 7/10/24 21:21 - 2176 commenti

I gusti di Fabbiu

Sabani era un bravo performer nel suo campo, il mediometraggio però non ha una valida trama su cui fare leva (fatto salvo l'incipit sulla crisi di identità che indirizza verso la serie di imitazioni) e nella maggior parte dei casi le improvvisate si limitano all'interazione con pochi oggetti di scena (un lavandino, un tacco di scarpa) o alle ripetizioni monotone di frasi e tormentoni. Insomma, non del tutto riuscito ma potrebbe piacere agli affezionati di Sabani.

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  • Discussione Fabbiu • 11/10/24 11:00
    Archivista in seconda - 658 interventi
    Ciao Zender, oltre a questo episodio, nello stesso giorno ho commentato anche quello di\con Diego Abatantuono, visto che mancava tra i 13 presenti sul sito; però non lo vedo pubblicato, come mai? Chiedo, più che altro per comprendere se ho sbagliato qualcosa.
    Grazie! 
  • Discussione Zender • 11/10/24 11:54
    Capo scrivano - 48361 interventi
    Dunque, in quello di Abatantuono non era scritto nulla del tuo parere ma solo ciò che conteneva. Va sempre scritto - anche per i documentari - innanzitutto perché piace o non piace. Detto questo, l'episodio di Raiplay di Abatantuono manca di almeno venti minuti e oltre, è monco ed è il motivo per cui manca. Bisognerebbe vedere quello integrale o sapere cosa è stato tagliato.
  • Discussione Fabbiu • 11/10/24 18:01
    Archivista in seconda - 658 interventi
    Ciao Zender, non mi accorto che fosse incompleto.
    Grazie del chiarimento.
  • Discussione Zender • 11/10/24 18:24
    Capo scrivano - 48361 interventi
    Non puoi accorgertene, se non guardi la durata. Ho controllato sul Radiocorriere e all'epoca durava un'ora come gli altri, non ho idea del motivo per cui l'abbiano "smezzato"...