Probabilmente l'unico film davvero azzeccato della Potter, Orlando (dall'omonimo libro altrettanto meraviglioso della Woolf) è un piacere per gli occhi. In diversi punti presenta alcune cadute, ma un voto così alto è meritato per alcune scene chiave e per essere forse l'unico nel genere a riproporre FEDELMENTE e CORRETTAMENTE una danza rinascimentale: la Pavanne danzata in Orlando è perfetta e ineccepibile (non come la Volta di "Elizabeth", per intenderci...). Bella fotografia, brava Swinton.
La storia dell'uomo che attraversa i secoli diventando donna: dallo straordinario romanzo di Virginia Woolf ecco un film che punta soprattutto sulla magica evocazione dei diversi secoli attraverso impeccabili e fascinose scenografie, coreografie, costumi... Certo, il romanzo è un'altra cosa, ma Sally Potter ha dalla sua un'eccellente Tilda Swinton, e trova nel reiterato sguardo in macchina della protagonista la chiave narrativa giusta per restituire il gioco ironico originario. Insomma, una gioia degli occhi e ogni tanto un brivido emozionale.
Orlando attraversa le epoche in uno straordinario viaggio spazio temporale in cui, fedelmente al romanzo della Woolf sa cui è tratto, cambia anche sesso, diventando da uomo donna. Il film ha uno straordinario valore estetico che si esprime nella squisita scelta di coreografie, scene e costumi ma non bisogna dimenticare la valenza narrativo-concettuale che si estrinseca attraverso i molti temi trattati. Impeccabile la Swinton.
Un viaggio nel tempo per una figura immortale nato uomo e diventata donna e financo madre con un percorso emozionale che ci conduce ai giorni nostri. Belle scenografie con ambientazioni appropriate ben miscelate con visioni tendenti al fantastico. La Swinton, che si mostra anche nuda, cavalca la scena con espressività e soprattutto credibilità.
La regina Vittoria intima al suo favorito di non invecchiare mai e il giovane lord Orlando segue il consiglio, attraversando quattro secoli senza mutare aspetto, salvo la trasformazione da uomo in donna... Nel trasporre un romanzo tanto poco narrativo, Potter sceglie la strada della messa in scena pittorica di una serie di tableaux vivants, punteggiata da momenti in cui la diafana Swinton guarda in macchina rivolgendosi allo spettatore. Il risultato è incantevole per ambientazioni, scenografie e costumi anche se più simile ad una passeggiata in un museo che ad un film.
MEMORABILE: Con la gonna enorme nella galleria ingombra di mobili; La corsa dentro il labirinto di siepi.
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