Omicidio allo specchio - Film (1987)

V
Omicidio allo specchio
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Titolo originale: Dead of Winter
Anno: 1987
Genere: giallo (colore)
Note: Tratto dal romanzo "The woman in red" di Anthony Gilbert, da cui erà già stato ricavato "Mi chiamo Giulia Ross" (1945).
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/12/08 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO
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Puppigallo 6/12/08 11:53 - 5275 commenti

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Si tratta di un salutare ritorno al passato, dopo pellicole che spesso vanno ai mille all’ora bombardando lo spettatore con suoni e immagini. Qui attori e dialoghi sono la colonna portante; e le caratterizzazioni dell’anziano psichiatra, del maggiordomo e dell’attrice-sosia sono degne di nota. In più, la buona sceneggiatura consente alla macchina filmica di procedere bene, nonostante nella parte finale si decida di colpire lo spettatore, purtroppo a scapito del realismo (la reazione alla Terminator della protagonista è fantascienza). Comunque, merita.
MEMORABILE: Mentre il pianoforte suona da solo, arriva lo psichiatra su sedia a rotelle elettrica e dice alla protagonista: "Il pianoforte è automatico come me".

Homesick 7/02/09 17:53 - 5737 commenti

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Almeno all'inizio, la fotografia dai morbidi colori e la faccenda delle sosia richiama De Palma, ma lo sviluppo segue piuttosto il claustrofobico Una notte per morire: la prigionia di una giovane sprovveduta, il vecchio padrone di casa eccentrico e folle, il suo maggiordomo-factotum astuto e fedele. La prolissa sceneggiatura inciampa in qualche ingenuità, ma la tensione si mantiene sempre su buoni livelli - specie nell'ultimo quarto d'ora - grazie anche alle felici prove di McDowall, Rubes e della triplice Steenburger.
MEMORABILE: Il risveglio senza il dito nella mano. Il cadavere sul letto: balza alla memoria Buio omega.

Lucius 6/03/10 20:32 - 3015 commenti

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Un thriller eccezionale, considerato quello che si vede oggi: avrebbe dovuto avere maggiore visibilità. Script intelligente, ottime caratterizzazioni dei personaggi, un'interprete duttile e bravissima qui impegnata in una triplice parte ne fanno un cult del genere, da non confondersi con Assassinio allo specchio. Idea centrale impeccabile come tutto il film.

Hackett 25/08/12 10:28 - 1867 commenti

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Splendido piccolo gioiellino della suspance, scivolato nel dimenticatoio cinematografico e che invece meriterebbe gli allori di altri (anche inferiori) prodotti del genere. La sceneggiatura parte un po' ingarbugliata ma poi si dipana e si presenta nel suo perfetto meccanismo di tensione che cresce e claustrofobia che aumenta. Film da ricordare.

Digital 9/09/12 14:20 - 1257 commenti

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Thriller non affatto esente da difetti (i più evidenti dei quali sono sicuramente la sceneggiatura alquanto artificiosa e il ritmo che si fa talvolta sonnacchioso) ma che può fregiarsi dell'elegante regia di Penn e di un cast particolarmente a proprio agio nei rispettivi ruoli: da un sardonico McDowall a Jan Rubes, diabolico calcolatore che tiene prigioniera l'aspirante attrice Steenburgen. La tensione è costante e si palesa con vigore in sequenze come quella del dito tagliato e nel finale in soffitta.

Tomastich 16/03/13 10:55 - 1255 commenti

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Sconosciuto ai più ma con i suoi punti di forza. Un giallo dove nulla viene celato; non c'è da scorprire l'assassino, ma è costruito con un climax progressivo, una lunga spirale di pazzia. Reputo McDowall un mix tra un caratterista e un perno del cinema, anche se la scena è tutta di Rubes e la Steenburgen (algida e, a mio parere, fastidiosa).

Nicola81 15/01/18 11:50 - 2857 commenti

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Suddiviso in una prima parte misteriosamente intrigante e in una seconda carica di tensione, questo giallo è senz'altro il film maggiormente riuscito tra quelli dell'ultima fase della carriera di Arthur Penn. Lo spunto di partenza presenta forti analogie con il misconosciuto Omicidio in 35 mm, ma gli sviluppi successivi risultano ancora più convincenti (sebbene neppure qui manchino concessioni all'inverosimile) grazie a un'eleganza registica di caratura superiore. Affascinanti le location canadesi innevate, ottime prove dei tre protagonisti.
MEMORABILE: L'incipit; L'agghiacciante risveglio; Il finale.

Rambo90 27/05/19 16:28 - 7697 commenti

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Un bel giallo, in cui Penn omaggia apertamente Hitchcock in più di un elemento e sa creare una suggestiva ambientazione innevata che aggiunge un che di macabro al tutto. Sceneggiatura ricca di colpi di scena, con alcuni momenti di bella tensione e un ritmo che si fa via via più avvolgente. Molto brava la Steenburgen, che si produce in tre ruoli diversi, mentre la coppia McDowall-Rubes è piuttosto inquietante. Notevole.

Daniela 27/12/19 11:21 - 12662 commenti

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Attrice alle prime armi, ingaggiata per sostituire una diva caduta in depressione durante le riprese di un film, si ritrova prigioniera in una villa isolata in mezzo alla neve, preda delle macchinazioni di un paralitico folle e del suo servo fedele per quanto bistrattato... Thriller vecchio stile, piacevole all'inizio per il ritmo compassato che lascia spazio ai dialoghi, che però scopre troppo presto le carte dell'inghippo e diventa concitato verso l'epilogo, sortendo effetti di comico involontario alla Gatto Silvestro. Nel complesso potabile ma inferiore alla prima trasposizione del 1945.

Anthonyvm 16/03/22 15:47 - 5689 commenti

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Partendo da un romanzo già piacevolmente portato al cinema con Mi chiamo Giulia Ross, Penn dirige un altrettanto interessante thriller di stampo hitchcockiano (basta vedere McDowall che perkinseggia con divertita finezza per entrare nel mood). La prima metà è sostenuta da una solida rete di stranezze e misteri, che preparano il combustibile per fiammate degne del miglior cinema da brivido (la fuga nella tormenta di neve, il dito mozzato); peccato che i colpi di scena siano rivelati con scarso senso della sorpresa. L'inverosimiglianza dell'ultimo atto si manda giù con qualche sforzo.
MEMORABILE: Le mansioni domestiche dell'eccentrico McDowall; L'arrivo dei due poliziotti a casa del dottore; Il cadavere nel letto; Climax conclusivo in soffitta.

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Caesars 6/06/23 10:30 - 3790 commenti

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Un Penn in tono minore. Gli sceneggiatori riprendono il romanzo che già fece da base a Mi chiamo Giulia Ross ma il risultato non è granché, in quanto la storia rimane lontana dal risultare credibile e riserva poche sorprese. Buona l'interpretazione della Steenburgen, mentre McDowall (soprattutto) e Rubes restano troppo sopra le righe, rendendo quasi comiche alcune situazioni. Anche la regia non compie miracoli, limitandosi a svolgere il compito senza riuscire a incidere in modo significativo. Non certo da buttare, ma il Penn dei giorni migliori è lontano.
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  • Curiosità Lucius • 6/02/11 08:46
    Scrivano - 9051 interventi
    La sceneggiatura è esplicitamente ispirata a una vecchia pellicola (Mi chiamo Giulia Ross, 1945).
  • Homevideo Lucius • 26/06/11 13:07
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, la cover della vhs targata MGM Home video:

    Ultima modifica: 26/06/11 13:16 da Zender
  • Homevideo Buiomega71 • 26/06/11 13:24
    Consigliere - 25999 interventi
    Uguale alla mia. Grande Lucius!
  • Musiche Lucius • 13/09/12 13:22
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il cd originale a tiratura limitata (1000 copie):



    Ultima modifica: 13/09/12 19:11 da Zender
  • Homevideo Buiomega71 • 26/02/17 18:49
    Consigliere - 25999 interventi
    In dvd per Cult Media, disponibile dal 26/04/2017

    https://www.amazon.it/dp/B06X9DS956/ref=sr_1_316?s=dvd&ie=UTF8&qid=1488131276&sr=1-316
  • Homevideo Caesars • 18/07/18 16:19
    Scrivano - 16811 interventi
    Qualcuno ha idea se poi è uscito questo dvd? Non ne trovo traccia da nessuna parte.
  • Homevideo Buiomega71 • 18/07/18 17:33
    Consigliere - 25999 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Qualcuno ha idea se poi è uscito questo dvd? Non ne trovo traccia da nessuna parte.

    Uscita annullata
  • Curiosità Caesars • 6/06/23 10:55
    Scrivano - 16811 interventi
    Il personaggio interpretato da Jan Rubes si chiama Dr. Joseph Lewis, chiaro omaggio al regista della pellicola del 1945.