Ombre - Miniserie TV (1999)

Azzarderei un'ipotesi sul significato del TH aggiunto dalla Torrini al proprio nome: e se fossero le prime due lettere di Theodor, ossia Carl Theodor Dreyer, cui forse la regista ha voluto rendere omaggio a 12 anni? Difficile, così com'è difficile catalogare Ombre dove la neurologa Elena s'imbatte a Roma in un seguace di Paracelso che avrebbe attraversato indenne tre secoli, neppure fosse la nostra classe dirigente. Flashback a gogo e una Rocca un po' fuori parte per un lavoro mediocre dal finale tirato via. La Torrini è sicuramente brava e ha fatto di meglio.

Macchina del tempo avviata, cronobiettivo puntato sui primi 70 del secolo scorso e andiamo a consegnare questo soggetto a registi e sceneggiatori di allora, quelli che alla coeva Rai, perlopiù in b/n, hanno dato grande lustro e, con esso, il destro di poterci a oggi gridare: io sono leggenda! Loro sì che avrebbero nobilitato la materia, invece che indulgere in cromatismi stucchevoli degni delle video-fiction di ricostruzione giornalistica. Suspense slavata, idee piatte, Rocca e Moretti in sintonia con ciò. Convincenti la Bolkan e Antonutti.