Oltre le regole - The messenger - Film (2010)

Oltre le regole - The messenger
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Titolo originale: The Messenger
Anno: 2010
Genere: drammatico (colore)
Note: Orso d’argento per la migliore sceneggiatura, scritta dal regista e dall'italiano Camon, al Festival di Berlino nel 2009.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/04/10 DAL BENEMERITO CAPANNELLE
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Capannelle 27/04/10 08:56 - 4412 commenti

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È possibile comunicare la notizia di un caduto ai parenti senza tradire emozione e rispettando una rigida procedura che proibisce anche di toccarli? Per chi ha indossato i panni del cinico come Stone (Harrelson) sì, per il suo nuovo collega (Foster) un po' meno. Un taglio originale, gli attori sembrano quelli giusti, la sceneggiatura non concede nulla alla retorica e sa essere angosciante. Qualche lungaggine nel secondo tempo. Significativa la scena con i due a casa in mutande (senza l'autorità addosso) che sembrano due bambini abbandonati.

Galbo 30/04/10 05:39 - 12399 commenti

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La guerra vista da un insolito (ma non del tutto originale) punto di vista, quello degli “ambasciatori di morte”, soldati destinati a comunicare ai parenti la caduta di un congiunto in guerra. Film carico di pessimismo che lascia però in modo poco retorico aperta una porta alla speranza, grazie ad una buona sceneggiatura (grazie alla quale il sentimento d’angoscia trapela insidioso per tutto il film) e il valore aggiunto dato dalla efficace interpretazione dei due protagonisti.

Cotola 3/06/11 00:22 - 9052 commenti

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La guerra vista con occhi e da angolazioni diverse dal solito: quelli di chi ha l'ingrato compito di avvisare i familiari della morte dei propri cari. L'idea non è del tutto nuova (ci aveva già pensato, ad esempio, Coppola) ma il film tiene bene nonostante utilizzi qualche cliché di troppo attinente al genere militaresco e nonostante qualche piccola lungaggine. Il merito è ascrivibile alla sceneggiatura sobria e priva di retorica, ed alla coppia di protagonisti che è davvero in buona forma.

Tokarev 5/06/11 20:26 - 5 commenti

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Decisamente buona la regia trattandosi di un film d'esordio. Il soggetto... Possiamo chiamare soggetto un'idea che può essere riassunta in una manciata di parole? La sceneggiatura? Si ha come l'impressione che anzichè dare continuità all'opera la frammenti... crei dei vuoti. Che sia voluto visto che di "vuoti" tutto sommato stiamo trattando? Pur concedendo il beneficio del dubbio la realtà è che il ritmo della pellicola ne risulta singhiozzante. A poco vale l'ineccepibile recitazione di mostri come Woody Harrelson e Steve Buscemi.

Jandileida 3/02/12 22:11 - 1567 commenti

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Un militare suona, la porta si apre: quante volte abbiamo visto questa scena sullo schermo? Ma chi sono quei soldati che si assumono il gravoso compito di comunicare una perdita lacerante? Veramente non male questo sguardo dietro le tante, troppe, morti americane in Iraq: poca retorica, miele lasciato nel barattolo e molta umanità. La regia è composta e discreta, capace di creare una buona tensione emotiva ma per una pellicola del genere gli attori sono comunque decisivi: per fortuna i tre protagonisti ci regalano una prova maiuscola e sentita. Molto buono.

Hackett 19/05/12 07:50 - 1867 commenti

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Partendo da un punto di vista insolito, il film analizza le conseguenze devastanti e assurde della guerra. L'impianto narrativo è semplice ma efficace, gli attori sono in parte (sempre grande Harrelson ma anche Foster è una bella sorpresa) e la sceneggiatura è ottimamente scritta. Solido film indipendente che affronta il dolore con garbo, senza cadere nei facili trabocchetti che un argomento simile potrebbe presentare.

Daniela 24/07/12 14:52 - 12671 commenti

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Le regole sono quelle del protocollo militare da seguire al momento della comunicazione della morte di un congiunto. Regole rigide, impersonali, quindi inumane e impossibili da rispettare. Film che mette molte carte in tavola - la difficile amicizia che si sviluppa fra lo scafato e il novellino, i traumi del fronte, la difficoltà di reinserirsi nella vita civile. Molte carte, troppe e non del tutto risolte senza banalità e scorciatoie narrative. Tuttavia, bastano a salvare il film le sequenze degli incontri con i parenti - terribili perchè terribilmente verosimili. Grande prova del cast.

Kinodrop 6/12/17 18:24 - 2957 commenti

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Da una parte il rigore militare che impone un protocollo rigido e impersonale, dall'altra il lato umano e la reazione emotiva di fronte al tragico destino dei caduti in guerra. Si ha l'impressione di un film costruito in modo didascalico, che per la prima parte è costretto a ripetere troppe volte lo stesso iter e per uscirne, nella seconda, mette giù l'escamotage di una storia d'amore in progress. Notevole la scelta dei due inviati, molto diversi tra loro ma segnati da esperienze traumatiche simili e ottimamente interpretati da Foster e Harrelson.

Enzus79 5/10/23 21:57 - 2901 commenti

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Il duro compito di notificare le vittime di guerra alle loro famiglie. Film paradossalmente monotono ma allo stesso tempo coinvolgente e fonte di riflessioni. La storia, pur prendendo una piega abbastanza prevedibile, si può ritenere nel suo complesso riuscita. Woody Harrelson (candidato agli Oscar) sopra le righe, convincente il resto del cast. Non male dopotutto.

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  • Discussione Capannelle • 28/04/10 20:17
    Scrivano - 3521 interventi
    X Zender: è al cinema.
  • Discussione Zender • 29/04/10 07:48
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Grazie. Spostato e inserito il trailer
  • Discussione Galbo • 30/04/10 05:43
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Mi ha ricordato Giardini di pietra di Coppola.
  • Discussione Zender • 30/04/10 07:27
    Capo scrivano - 47802 interventi
    ...Che nessuno qui pare aver visto. Quindi al momento è una sensazione che puoi aver provato solo tu, in esclusiva :)
  • Discussione Galbo • 30/04/10 09:08
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Zender ebbe a dire:
    ...Che nessuno qui pare aver visto. Quindi al momento è una sensazione che puoi aver provato solo tu, in esclusiva :)

    intanto l'ho inserito ed invito a vederlo perchè merita :)
  • Discussione Capannelle • 30/04/10 09:41
    Scrivano - 3521 interventi
    Per puro caso ho visto di seguito questo film e Taking Chance.
    Due modi, complementari, di raccontare il dolore legato ai caduti (la notizia ai parenti, la scorta alla bara) e due stili di narrazione agli antipodi: sobrio, critico e intimista quello di The messenger; corale, enfatico e didascalico quello di Taking chance.
    E parlando di dolore non si può non ricordare il film vincitore dell'Oscar, The hurt locker: come se i sceneggiatori avessero voluto darci dentro sugli aspetti meno eclatanti ma significativi del conflitto iracheno.
    Ultima modifica: 30/04/10 09:45 da Capannelle
  • Discussione Galbo • 30/04/10 10:19
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Per puro caso ho visto di seguito questo film e Taking Chance.
    Due modi, complementari, di raccontare il dolore legato ai caduti (la notizia ai parenti, la scorta alla bara) e due stili di narrazione agli antipodi: sobrio, critico e intimista quello di The messenger; corale, enfatico e didascalico quello di Taking chance.
    E parlando di dolore non si può non ricordare il film vincitore dell'Oscar, The hurt locker: come se i sceneggiatori avessero voluto darci dentro sugli aspetti meno eclatanti ma significativi del conflitto iracheno.


    Interessante, non conoscevo Takin chance, vedrò di recuperarlo