Non mi uccidere - Film (2021)

Sicuramente le atmosfere (e anche le facce dei protagonisti) ricordano la saga di Twilight. Ma Andrea De Sica dirige davvero molto bene, accentua l'aspetto romantico della vicenda, inserisce elementi di psicologia molto interessanti ed è sostenuto tra l'altro da un Fabrizio Ferracane che è un cattivo straordinario, di quelli veramente da antologia. E la scena iniziale con la macchina guidata alla cieca è davvero impressionante.

È una continua sfida alla morte, quella di Mirta (Pagani) e Robin (Fasano): da vivi, spingendo sempre più in là il limite dell'assuefazione chimica o zigzagando ad occhi chiusi fra tornanti di montagna come bisnipotini di James Dean; poi, come sopramorti, creature dell'oltretomba stoicamente combattute dai benandanti... A tratti goth-teen horror dal chiarissimo ascendente internazionale, più spesso una lunga storia di instagram che ai colori accesi e al montaggio incalzante oppone una storiella di scarso interesse, sbrigativamente limata sul finale (in arrivo il secondo capitolo)?

Guidare ad occhi chiusi è una roba pericolosa: lo impara a sue spese la povera Mirta e il suo ragazzo grullo, entrambi vittime di un incidente stradale. Dopo la sepoltura, lei esce dalla tomba in versione zombi barcollante e inebetita, poi passa alla modalità vampira senziente perseguitata da una setta di cacciatori di vampiri. Il problema non è la mancanza di originalità ma l'approssimazione della sceneggiatura di questa love story emo che affastella confusamente tagli, ritagli e frattaglie del teen-horror post mortem. Nel complesso più irritante che brutto, comunque perdibile.