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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il nuovo thriller di Dario Argento era stato pubblicizzato come un vero e proprio ritorno alle origini, con tanto di colonna sonora dei leggendari Goblin riformati per l'occasione (nella formazione più apprezzata: Simonetti/Marangolo/Pignatelli/Morante) e un recupero delle location italiane (Torino, proprio come ai vecchi tempi). In effetti le prime scene parevano funzionare bene (se si esclude la pessima recitazione, problema che affligge i film di Argento da troppo tempo), con una lunga sequenza notturna sul treno in cui la musica si innesta alla perfezione e le riprese concitate di Argento comunicano la giusta tensione (con inquadrature dall'esterno del treno notevolissime). Poi, quando si torna...Leggi tutto al giorno, cominciano i dolori, dovuti in gran parte a una sceneggiatura piena di buchi (di Argento e del solito Ferrini, ma alla quale ha collaborato anche il noto giallista Carlo Lucarelli), di incongruenze e di particolari risibili per la loro scarsa credibilità. Ma come già detto il problema principale è la recitazione: Argento, un tempo abile orchestratore di attori e caratteristi, non riesce più a ricavare dal cast quanto si potrebbe e nemmeno ci si avvicina: Stefano Dionisi è molto meglio di quel che si vede qui (basti pensare a come lo diresse Avati in ambiti simili), così come il resto del cast giovane (ma non solo). L'unico che in qualche modo si salva è il grande Max Von Sydow; ma solo per merito suo, perché in realtà anche la sua è una parte infelice. Gabriele Lavia, che tutti ricordiamo come il Carlo di PROFONDO ROSSO, si vede troppo poco. Sul fronte registico non c'è molto da ricordare; anche per colpa di una fotografia anonima, piatta, che si riscatta solo nelle scene notturne. Eppure il soggetto non era male (ma la filastrocca, scritta da Asia Argento, ricorda molto un efficace thriller dei Settanta, E TANTA PAURA, nel quale all'interno della soluzione compariva la fiaba di Pierino Porcospino), era figlio legittimo del miglior Argento. Perché rovinarlo con una sceneggiatura tanto dozzinale e mal scritta? E perché le musiche dei Goblin, pur non del tutto deludenti, non riescono a catturare il loro stile personale (main theme a parte) limitandosi a fare da sottofondo come in un qualsiasi horror? Lo splatter invece c'è, e almeno due o tre scene sono memorabili. In ogni caso il film dura due ore e non annoia (qualità non da poco) proponendo un finale per certi versi assurdo ma godibile. Argento in poche parole ci offre un Bignami dello stile Argento, ma senza la giusta grinta e senza mai spaventare. Nessuna pensione.

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Caesars 6/02/07 11:51 - 3772 commenti

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Dopo l'ignobile Il fantasma dell'Opera Argento cerca riscatto e torna al genere che l'ha reso celebre: il giallo. L'operazione sicuramente non è riuscita molto, ma almeno a sprazzi si riesce a riconoscere la mano del Maestro. Bella la sequenza ambientata nel teatro in cui si seguono i piedi e le orme dei vari personaggi (chi ha visto il film capirà...). La recitazione è imbarazzante e la trama ricorda troppo, nello svolgimento, suoi lavori precedenti, tuttavia il risultato finale è discreto.

Undying 25/04/07 22:45 - 3807 commenti

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Questa volta Argento fa ricorso all'aiuto dell'esperto giallista Lucarelli, ma la sceneggiatura (soprattutto i dialoghi) restano il punto debole del film. C'è stile, come sempre, e la prima mezz'ora lascia stupiti e lieti di ritrovare la vena artistica dei tempi migliori (tutta la sequenza con inseguimento sul treno è da antologia). Poi le interpretazioni scadenti (compreso un Max Von Sydow che sembra sotto anestesia) e il voluto incasinamento della trama ne decretano un lieve peggioramento. Resta un buon film, ma poteva essere migliore.
MEMORABILE: Killer: "le ho ammazzate tutte... tutte... tutte quante! Le ho ammazzate tutte io!"

Homesick 4/06/07 15:09 - 5737 commenti

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Sembra che per realizzare un thriller decente Argento debba per forza riproporre, in una veste nuova, i suoi capolavori del passato: così, qui ritroviamo tutti i "tòpoi" di L'uccello dalle piume di cristallo e Profondo rosso, che surrogano la mancanza di ispirazione del regista; anche le musiche dei Goblin sanno di riciclato. Recitazione imbarazzante, a parte Von Sydow, Lavia e la Falk. In confronto a Il cartaio, questo è comunque un prodotto più che dignitoso.
MEMORABILE: L'omicidio con il corno inglese.

Il Gobbo 16/07/07 08:43 - 3015 commenti

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Tutto l'ultimo cinema di Argento è all'insegna del vorrei ma non ci riesco più. Sopravvissuto male alla fine di tutto un contesto produttivo, il grande Dario non ha del tutto perso la mano - e squarci del suo talento visionario in Nonhosonno ce ne sono parecchi - ma la terrificante canaggine degli attori (che contagia anche i migliori, Von Sydow per esempio il sonno ce l'ha eccome) e la presa diretta mietono più vittime dell'assassino del film. Peccato. Resta comunque il suo migliore dagli anni '90.

Deepred89 3/08/07 20:19 - 3701 commenti

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Film assolutamente derivativo ma godibilissimo. Abbiamo una storia intrigante, l'ottima regia di Argento (che dirige alcuni omicidi memorabili) e una discreta colonna sonora. Ovviamente non c'è il minimo di originalità, alcuni dialoghi sono risibili e gli attori (se si escludono Max Von Sydow e Gabriele Lavia) sono piuttosto mediocri. Comunque per i fan del genere da non perdere.

B. Legnani 5/04/08 23:59 - 5519 commenti

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Medio (e meglio d’altre opere recenti). Prima mezzora notevole, poi calo costante, pure a causa di recitazioni mediocri (mai avrei pensato di definire “imbarazzante” von Sydow) e di dialoghi che non aiutano. Un discreto colpo di coda può far pensare di avere ben speso il tempo per arrivare fino a lì, ma non è del tutto vero, perché mezza soluzione era prevista da un’ora. Buone atmosfere (anche con autocitazioni, mentre le figurine vengono da Cavara), ma manca una vera trama, non sostituibile con l’abusato "tòpos" della filastrocca.
MEMORABILE: La vasca rettangolare per il "gattino".

Ciavazzaro 7/04/08 14:29 - 4768 commenti

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Argento per una volta si risveglia dall'abisso in cui era precipitato a partire dagli Anni Novanta. Peccato però che sia durato solo il tempo di questo film. Il regista torna al classico giallo, con numerosi amazzamenti molto efferati (segnaliamo quello con un corno inglese nella gola della povera vittima); ho contato che è il giallo argentiano con più delitti in assoluto. Il doppiaggio è pessimo, ma perlomeno nel cast vediamo Sydow e la Falk (omaggio al giallo Anni Settanta?). Da vedere per rimpiangere Argento.

Hackett 28/04/08 19:08 - 1865 commenti

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Nello sconfortante panorama degli ultimi film di Argento (post Opera) questo è decisamente il titolo migliore. Nonostante i rimandi esasperanti ai suoi capolavori del passato (la casa, la filastrocca), con la chiamata alle armi del buon vecchio Lavia (indimenticato Carlo) e un cast discreto (finalmente senza Asia), il film riesce a mettere insieme una storia che, pur com molti cali, mantiene un po' le promesse. La mano di Lucarelli non si vede e Argento non sa dirigere gli attori (il Dionisi di avatiana memoria sembra un altro), ma il regista ha fatto di peggio.

Cotola 1/05/08 01:25 - 8998 commenti

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Dario Argento torna sul luogo del delitto e cerca di regalare agli spettatori una sorta di novello Profondo Rosso. I punti di contatto tra le due pellicole sono, infatti, molti, fatta eccezione, purtroppo, per i risultati. Dopo l'ottima sequenza iniziale, infatti, il film inizia pian piano a sgonfiarsi e sfilacciarsi, presentando situazioni più o meno prevedibili, fino ad arrivare ad un finale non troppo lineare e onesto. In ogni caso, pur essendo un blando brodino, è molto migliore delle "cosacce" che Argento farà in futuro.

Galbo 1/05/08 11:15 - 12372 commenti

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Di certo non un capolavoro, ma tra le cose migliori (e per la verità non ci voleva molto) prodotte da Dario Argento negli ultimi anni. La prima parte del film è degna dei tempi migliori del regista (grazie alla grande padronanza del mezzo e del genere), poi il ritmo cala e si mettono in evidenza i limiti della pellicola, essenzialmente riconducibili a dialoghi e ad una certa ripetitività della sceneggiatura. Film comunque piuttosto godibile, con interpreti adeguati.

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Zender 20/11/08 23:45 - 315 commenti

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Rivedendolo a distanza di tempo dà l'idea di un giallo decisamente superiore alla media. Saranno i Goblin, saranno le location torinesi azzeccate, sarà l'assenza di Asia e la presenza di un signor attore come Von Sydow, certi tocchi di Argento... Il fatto è che si riesce a passar sopra ad alcuni evidenti difetti (prima tra tutte la modesta recitazione di Dionisi e degli altri giovani) col risultato di apprezzare molto di più l'intreccio e i personaggi (soprattutto il vecchio sbirro che torna con gran classe a ciò che ama).
MEMORABILE: La scena del treno resta ancora la migliore: ascoltandola a volume degno si capirà perché i Goblin restano insuperati in tema di colonne horror.

Puppigallo 21/11/08 10:21 - 5250 commenti

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E’ sicuramente una pellicola pre-lobotomia frontale di Dario; e l’inizio è promettente, nonostante nella scena migliore (quella sul treno), il nostro caro regista abbia inserito un cast deludente. Ma colonna sonora e riprese sono quasi da applausi. Poi però, tra filastrocche pietose, nani senza ballerine, attori mediocri (il giovane commissario), tra i quali si salva solo il grande Sydow (Moretti) e ammazzamenti così così, il film inizia a scadere, risollevandosi solo nel finale, non sufficiente però a fargli fare un deciso passo avanti. Comunque, vedibile.
MEMORABILE: La scena sul treno (un soffio di puro Dario). L'interpretazione di Sydow (vecchio commissario alle prese con il caso che gli ha cambiato la vita).

Daniela 14/02/09 21:01 - 12606 commenti

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Non brutto come Il cartaio o Il fantasma dell'Opera, ma se fosse stato più brutto avrebbe stato da guinness dei primati; comunque mediocre nella sceneggiatura, ridicolo nei dialoghi, imbarazzante nella recitazione. Von Sydow fa la parte di un commissario in pensione rimbecillito, affiancato da Dionisi nel ruolo di un giovane traumatizzato rimbecillito, mentre Lavia e Falk sono in libera uscita dal museo delle cere. Si salvano le sequenze degli omicidi, in cui Argento sembra ricordarsi il mestiere, ma il finale è davvero penoso.
MEMORABILE: La filastrocca illustrata, con la strage degli animali della fattoria: proprio una cosetta carina da leggere la sera ai propri bambini...

Daidae 22/03/09 18:45 - 3163 commenti

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Tenta di rialzarsi... ma non è più lui. Il film in sè non è male, ma certe trovate (la Caselli che suona l'arpa in mutande!), le scene trash (i nani in questura) e sopratutto gli orripilanti attori (quasi tutti eccetto Von Sydow) fanno precipitare il film nella mediocrità. Certo che se comparato ai lavori successivi ci guadagna.

Lucius 2/07/09 20:28 - 3015 commenti

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Fratello minore di Profondo rosso, almeno nelle intenzioni, questo film ambientato a Torino rappresenta un buon thriller (da segnalare i primi venti minuti, grandi sequenze argentiane). Notevole la fotografia e in generale buona la prova degli attori. Sceneggiatura intrigante.

Funesto 24/09/09 14:03 - 525 commenti

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Non è certo paragonabile ai primi film di Argento, ma è un film sufficiente. Si fa notare senz'altro per la maestria con la quale Argento crea inquadrature agili (benchè alcuni omicidi siano girati in modo un po' banale) e per l'elevato livello di violenza degli interessanti omicidi. Ma non si può sorvolare su una sceneggiatura sforacchiata e sulla penosa direzione degli attori (si salvano solo la Falk e Von Sidow); le musiche non sono disprezzabili ma poco ispirate e la fotografia è quasi da film per la tv. Dialoghi improvvisati. Voto: **!.
MEMORABILE: L'omicidio di Dora sul pianerottolo del palazzo, sbattuta a morte sul muro fino a ridurle il viso ad una maschera di sangue senza denti...

Brainiac 25/09/09 19:06 - 1083 commenti

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L'assassino che si contorce sotto le lenzuola. In questa sequenza balena l'estro dell'Argento macabro e surreale che amo. L'inseguimento silenzioso ed ostinato nel treno deserto: per questi - soli - venti-minuti-iniziali ero pronto a gridare al miracolo. Che manca, dunque, per farne un ottimo film? Manca il realismo, con l'intreccio che si fa improbabile, così come i dialoghi, veramente folli. Mancano i comprimari, che sembrano scelti a caso fra la folla ebete in attesa di fronte agli studi del talk-show di turno. Manca tutto il resto, dannazione!

Herrkinski 10/12/09 16:56 - 8052 commenti

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Tra i film argentiani dal '92 in poi, sicuramente quello dove l'aura di Dario si sente maggiormente; merito di una sceneggiatura che affronta vari temi cari al regista (su tutti il trauma infantile), di un uso della mdp decisamente ispirato e delle grandiose musiche dei Goblin, che tornano in gran spolvero e donano al film l'atmosfera "familiare" che da troppo tempo mancava nei film del regista. Purtroppo la direzione degli attori è pessima, con un Dionisi scandaloso; gli altri non sono meglio, a parte un bravo Von Sydow. Il film però intriga.

Fauno 18/12/09 12:24 - 2206 commenti

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Dopo due obbrobrii, il nostro Dario si ripresenta nella forma abituale. Niente da dire sugli omicidi: angoscianti, sofferenti e grondanti di sangue, praticamente da pulp. Anche storia e scenari sono attendibili. Certo che Torino, per quanto città bellissima, è un po' l'ossessione del regista, che ci ha ambientato la bellezza di 4 film. Nessun attore si eleva particolarmente, ma almeno 4-5 situazioni del film sono veramente previously unreleased.
MEMORABILE: I ragionamenti del vecchio ispettore con le mappe e la filastrocca.

Siregon 28/12/09 20:58 - 352 commenti

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Un altra perla del "maestro" Argento. Attori allo sbando, Von Sydow compreso, effettacci del solito Stivaletti, la solita pessima fotografia ed il montaggio televisivo sono ormai il marchio di fabbrica di uno dei registi più sopravvalutati di sempre. Non c'è nemmeno Asia Argento a "salvare" con il suo trash una porcheria che, comunque, rispetto ad opere più recenti di Argento, rimane meno "inguardabile".

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Metuant 30/12/09 12:17 - 456 commenti

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L'ultima zampata, per ora, dell'Argento prima maniera, con tutti i suoi pregi e difetti. Più che altro, è una sorta di compendio della sua filmografia: c'è l'assassino di nero guantato, omicidi violenti e numerosi e ambientazioni suggestive e azzeccate. Di contro, abbiamo attori non tutti all'altezza (su tutti Dionisi e la Caselli), una sceneggiatura non priva di incongruenze e dialoghi a volte risibili. Tuttavia, il vero fan di Argento apprezzerà, se non altro per l'atmosfera da 'revival'.
MEMORABILE: "È arrivata mezzanotte, con il letto faccio a botte..."

Jorge 24/01/10 22:28 - 164 commenti

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Un film nettamente migliore rispetto ai precedenti; sicuramente c'è molto di criticabile: il soggetto non è male, ma fa acqua da tutte le parti; molta parte del cast appartiene alla razza canina - eccezioni Von Sidow, Lavia e Zibetti - la fotografia è da film tv e la regia, ottima in alcune parti (vedi la sequenza iniziale in treno) tende a sfilacciarsi nel prosieguo, per non parlare del finale. Un prodotto medio diciamo, volendo essere di manica larga più che sufficiente, ma siamo lontani dagli allori di un passato argentiano sempre più distante.

Vanadio 27/04/10 21:08 - 105 commenti

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Poteva essere un buon film. Argento ritorna al "suo" giallo, con un inizio interessante e con inquadrature più che buone; poi si perde in recitazioni ridicole, effetti speciali disgustosi (in tutti i sensi, con buona pace di Stivaletti) e una trama così così, per tacere del finale... Peccato. Si salvano le musiche dei Goblin, riuniti per l'occasione e l'atmosfera di un giallo "moderno" che non scorda il passato, degno del XXI secolo.
MEMORABILE: La scena del treno; le musiche.

Trivex 4/07/10 21:28 - 1738 commenti

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Supportato con potenza e raffinatezza da una imponente colonna sonora, Dario Argento presenta un film con gli attributi. Si tratta di un ottimo thriller, ben girato e ben interpretato da quasi tutti gli attori. Senza voler fare inopportune dietrologie, considerando il tempo moderno e la scarsa possibilità di impressionare ed impaurire la gente (se non con aberrazioni che non gli sono proprie), Dario è tornato. Con la scena del treno da primato per drammaticità e per paura: chissà perché sul treno mi sono sempre sentito indifeso, anzi adesso l'ho capito...

Bruce 21/06/10 10:35 - 1007 commenti

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Non male, è un tentativo di riproposizione del giallo classico, girato da Argento, secondo tradizione, a Torino, con maniaco omicida seriale da smascherare. Il soggetto è interessante e vi sono buone suggestioni, con nani e filastrocche. Deludono però gli attori, le loro interpretazioni, i dialoghi. Efficaci sono le sequenze thrilling e dei delitti, non invece le rimanenti. Rimane, nel complesso, la sensazione spiacevole di qualcosa di studiato bene a tavolino ma di non altrettanto ben riuscito nel risultato finale.

Nando 16/07/10 09:28 - 3806 commenti

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Molte analogie con il più noto Profondo Rosso rendono comunque il film accettabile. Una Torino dai colori pastello ospita questa truculenta serie di omicidi che porta un raffinato Von Sydow ed un impacciato Dionisi alla ricerca spasmodica del colpevole. Musiche ipnotiche dei Goblin.

Gugly 16/07/10 19:46 - 1184 commenti

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Un Profondo rosso degli anni 2000? L'inizio in treno è decisamente folgorante e tiene inchiodato lo spettatore. Purtroppo non si può dire lo stesso del resto del film, che si perde in banalità da fiction e lungaggini solo in parte riscattate da qualche guizzo (la filastrocca, il nano, ecc.). Il finale è solo un pallido ricordo dei brividi che furono. Mi spiace dare un giudizio del genere, ma si tratta di una pellicola faticosa da seguire, almeno per me.
MEMORABILE: I primi venti minuti.

Buiomega71 8/01/11 01:21 - 2899 commenti

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Grande ritorno del sommo dopo le parziali delusioni di Trauma e La sindrome di Stendhal. Quello che cerco, Argento mi dà, in questo suo capolavoro del nuovo millenio: la ragazza massacrata sul treno, corpi annegati in vasche di acqua gelida, penne stilo usate per infilzare tempie, teste sbattute contro il muro o devastate da proiettili, clarinetti usati per fellatio di sangue, un tappeto ripreso in carrellata, piedi, aspirapolvere e poi la testa della ballerina "cigno" che cade mozzata. Pura summa poetica argentiana, che manda in estasi.
MEMORABILE: I flashback del feroce omicido; il finale, teso e violentissimo.

Disorder 12/01/11 10:09 - 1416 commenti

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Buon thriller argentiano, probabilmente l'unico tra i lavori recenti del regista romano a reggere il confronto con i vecchi classici anni 70, anche perché a questi palesemente si rifà (Profondo rosso soprattutto, con tracce del Gatto a nove code). La regia, grande assente nei lavori precedenti, torna ad essere di gran livello; tornano anche i Goblin, con un ottimo tema musicale. Gran lavoro di Von Sydow e anche il resto del cast per una volta non sfigura troppo. A differenza di molti, ho trovato la scena del treno inutilmente lunga e mal recitata.
MEMORABILE: La carrellata sul tappeto rosso pre-omicidio del "cigno".

Enzus79 6/02/11 10:28 - 2863 commenti

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Dario Argento è un regista che con certi film ha toccato il fondo, ma con altri si è confermato come uno dei migliori del genere. Non ho sonno è una via di mezzo: attori mediocri (dispiace per Sydow) e dialoghi al limite del sopportabile. Dalla sua il film ha la colonna sonora, le inquadrature e le scene splatter.

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Ichisan 3/03/11 21:11 - 8 commenti

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A parer mio "Non ho sonno" rappresenta l'inizio della decadenza di Argento. La trama è fin troppo ricca di clichè e la recitazione piuttosto scarsa. Peccato per il caro Von Sydow, attorone incredibile, che non riesce a dare il meglio di sè in una pellicola del genere. Ma non è completamente da buttare: le scene gore nostrano in puro stile argentiano lo rendono piuttosto godibile e divertente, soprattutto per una serata tra amici. Il resto, però, resta piuttosto banale: consigliato solo ai fan del buon Dario.

Coyote 18/04/11 23:11 - 185 commenti

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Argento ritorna a battere su un ferro che non è più caldo dagli anni Settanta, quando il giallo all'italiana diede tutto ciò che poteva dare e anche qualcosa in più. Non mancano scene ben girate, in particolare all'inizio sul treno, però tutto sa di già visto, di nostalgico, di involuto. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti; si salva la fotografia della classica Torino.

Il Dandi 31/03/11 14:50 - 1917 commenti

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L'attesissimo ritorno di Argento al thriller non è male: mostrava segnali di ripresa degni di incoraggiamento; le opere successive lo smentiscono e insieme lo rivalutano. Ottime premesse, inizio folgorante, toccanti citazioni (Max Von Sydow muore come Lucio Fulci). La durata eccessiva non pesa di per sé: il problema è che la soluzione si era già intuita con troppo anticipo. Addirittura poi abbiamo Gabriele Lavia che si auto-accusa?! Ma allora lo fai apposta, ma chi ci crede più...
MEMORABILE: La scena del treno è veramente stupenda.

Dusso 2/08/11 09:05 - 1565 commenti

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Notevole soprattutto per essere un giallo italiano girato nel 2000. Se escludiamo la recitazione dei giovani attori ci troviamo di fronte ad un buon film: la trama con la sua ambientazione torinese è abbastanza intrigante e le scene splatter sono davvero molto disturbanti. Il miglior Argento dalla fine degli anni 80 ad oggi è indubbiamente questo!

Belfagor 20/12/11 18:46 - 2689 commenti

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Argento ripropone le tematiche e le atmosfere che fecero la fortuna di Profondo rosso, ma questa volta il risultato è mediocre. Dopo una prima buona mezz'ora ricca di stile, con una magistrale scena sul treno, il film smarrisce la tensione per via di una sceneggiatura raffazzonata e una recitazione sotto la media che par contagiare anche attori navigati quali Von Sydow, Lavia e la Falk. Fotografia televisiva. Da salvare l'ipnotica colonna sonora, ovviamente firmata dai Goblin.
MEMORABILE: La sequenza del treno.

Guru 29/12/11 12:01 - 348 commenti

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Thriller ben costruito con effetti speciali consistenti, fotografia più che sufficiente, location torinesi scelte con grande cura e originalità e per finire persino qualche buona interpretazione! Musica ben calibrata "a soggetto" e discreto finale facilmente deducibile dallo sviluppo della filastrocca scritta da Asia Argento. Fredda interpretazione di Stefano Dionisi, soprattutto nella parte conclusiva del film dove fortunatamente prevale la tensione emotiva sollecitata dall’ultimo scenario insanguinato! Bravo Lavia.

Von Leppe 27/01/12 14:19 - 1255 commenti

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Un tipico thriller argentiano sbiadito: Dario fa dei riferimenti nostalgici nelle indagini poliziesche. Buona la parte iniziale con la prostituta (e un tocco da film di serie B) e le inquadrature fuori dal treno in corsa; i delitti sono tutti ben girati. Il peggio sono i personaggi poco consistenti: Max Von Sydow è un gigante nordico che appare come un vecchio dinosauro tra gli attori più giovani, Lavia si vede poco (ma buono), il barbone è finto come il rapporto tra i protagonisti. Discreto film nell'insieme con momenti poco riusciti.

Ryo 7/02/12 11:55 - 2169 commenti

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Dario Argento si prende qui una pausa dal sovrannaturale e si rituffa nel thriller. C'è da dire che la sceneggiatura è intrecciata in maniera alquanto originale ed è da riconoscere la scorrevolezza della trama, che si lascia seguire con gaudio. Ad ogni modo, il regista ha fatto decisamente di meglio. Azzeccata la presenza di Max Von Sydow.

Stefania 10/03/12 13:26 - 1599 commenti

I gusti di Stefania

Un Rosso un po' meno... profondo, con l'aggancio al cold case fin da subito in brutale evidenza, uno svolgimento abbastanza meccanico, abbastanza monotono come quella filastrocca infantile. Bello l'inizio, in cui il potere ansiogeno dello spazio chiuso in movimento (la carrozza del treno) è valorizzato con un magnifico crescendo, poi i dialoghi di Von Sydow col pappagallo e la generale goffaggine di tutti gli attori trascinano la barca sulle secche delle noia, quando non del ridicolo. Ma le sequenze dei delitti hanno sempre tempi perfetti, con quelle sinistre anticipazioni...
MEMORABILE: "Sono un bambino cattivo" scritto sulla mano della vittima; l'inquadratura delle gambe della ballerina scosse da convulsioni, poi la testa rotola giù!

Nmatta 11/03/12 18:00 - 18 commenti

I gusti di Nmatta

Decantato come il "grande ritorno al giallo di Dario Argento" (o almeno così si legge nei manifesti e nei trailer), il film risulta influenzato parecchio dai primi film del regista (Profondo rosso soprattutto), aggiornati alle moderne tecniche d'indagine. Della fase horror di Argento c'è, invece, la componente eccessivamente sanguinolenta che si poteva pure risparmiare (anche se il lavoro di Stivaletti è ottimo). Tra i punti di forza gli interpreti (con l'ottimo von Sydow e il giovane Dionisi in testa) e le musiche dei Goblin, una garanzia.
MEMORABILE: L'omicidio in treno.

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Ale nkf 11/03/12 20:40 - 802 commenti

I gusti di Ale nkf

Non ho sonno, anche se non tocca il livello d'eccellenza di Profondo rosso, è un buon thriller di Dario Argento e il migliore degli anni duemila. Ottima la trama ,che risulta essere molto intrigante, molti i momenti di tensione (memorabili la scena del treno e la Falk di notte che si aggira per la casa) e la filastrocca scritta da Asia Argento è tutt'altro che banale. Notevoli le musiche dei Goblin che dopo la famosissima colonna sonora di Profondo Rosso tornano a stupire, mentre il colpo di scena finale è davvero mozzafiato.

Rambo90 28/03/12 01:17 - 7659 commenti

I gusti di Rambo90

Un thriller ben girato, che ricorda i suoi precedenti illustri (su tutti Profondo rosso) anche grazie alle ottime musiche dei Goblin e ai buoni effetti di Stivaletti. Anche la storia si fa seguire, intricata quanto basta, mentre a lasciare desiderare pesantemente è la recitazione: Dionisi, la Caselli e Zibetti sono pessimi, oscurati dalla classe di Von Sydow. La fotografia non è granchè, troppo simile a un tv movie. Nel complesso un buon film, l'ultimo (ad oggi) degno del nome del Maestro Argento, anche se imperfetto.

Lythops 20/10/12 08:34 - 1019 commenti

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Vista la provenienza da film non proprio eccelsi, Nonhosonno non è poi così male e si può dire che, a tratti, emergano addirittura i gloriosi fasti di Profondo rosso. Abbiamo ammirevoli movimenti di macchina, stile con qualche inverosimiglianza che si fa bonariamente perdonare vista la maestria con la quale Argento gioca con le immagini. Sarà tecnica, ma quella almeno c'è. La passione del raccontare si avverte e tanto mi è bastata.

Zoropsis 9/04/13 16:57 - 4 commenti

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Finalmente Dario torna alle sue origini e lo fa con un film che, pur non essendo ai livelli di Profondo rosso, ci riporta al tema del killer con traumi infantili, omicidi brutali, una villa abbandonata, una filastrocca e un pupazzo meccanico. Scoprire l'assassino è un compito non facile: i sospetti cadono continuamente su uno e sull altro degli attori e solo un magistrale finale a sorpresa ne rivelerà la vera identità. Ciliegina sulla torta il ritorno dei Goblin alla colonna sonora.

Corinne 11/08/13 18:46 - 420 commenti

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Con questo giallo ricco di omaggi ai film che fecero la sua fortuna e in generale a un genere ormai deceduto, Argento torna al buon thriller ma è un canto del cigno. Certo, paragonato ai suoi capolavori è l'ultimo della classe, ma tra omicidi cruenti, Goblin, filastrocche e particolari rivelatori, abbiamo un prodotto tutt'altro che disprezzabile, che fa perdonare un cast quasi del tutto imbarazzante e una fotografia che spesso sa di fiction contemporanea. Finale teso e soddisfacente.
MEMORABILE: Il treno; Omicidio col corno inglese; La filastrocca (ma chi la farebbe leggere al proprio bambino?); Il sangue che gronda sotto i titoli di coda.

Myvincent 23/08/13 14:15 - 3721 commenti

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Tutti gli elementi del cinema di Dario Argento, ma in un amalgama privo del glamour tipico delle sue prime opere e senza la cura ossessiva e maniacale che ne ha fatto un fuoriclasse. Nel film il nano assassino sembra ritornare dopo molti anni, sacrificando le sue vittime a suon di filastrocca; ma il vero nano di sé stesso è il regista, il cui stile appare assai invecchiato. Al pessimo Dionisi si contrappongono due grandi come Max Von Sydow e Rossella Falk. Opera minore, ma imperdibile per tutti i suoi fan.

Jdelarge 5/01/14 01:37 - 1000 commenti

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Il maestro del thriller italiano Dario Argento realizza un bel film, anche se lontano dai suoi capolavori passati. La trama è ben sviluppata ma, a differenza dei film che hanno fatto grande Argento, si arriva all'epilogo in maniera troppo fiacca, senza raggiungere la suspense necessaria. Alcune inquadrature sono davvero eccezionali (su tutte quella del pavimento nella sequenza della decapitazione) e i Goblin, anch'essi lontani dalle vette raggiunte in passato, riescono comunque a creare una colonna sonora affascinante: più che buono.
MEMORABILE: La telecamera che, "camminando" sul tappeto, raggiunge il luogo dell'omicidio.

Ramon 23/06/14 17:14 - 33 commenti

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È un film inerte, freddo, troppo lungo e triste, tetro, più che spaventoso. La recitazione di tutti è sotto il minimo sindacale, la regia latita, la storia è implausibile dall'inizio alla fine. È un surgelato non riscaldato che siamo costretti a mangiare per un tempo infinito. Non si riesce a trovare una cosa da salvare, nemmeno una.

Nicola81 28/07/14 14:31 - 2827 commenti

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Rielaborazione di tutti i luoghi comuni che negli anni '70 fecero la fortuna del giallo italiano: omicidi particolarmente efferati, assassino mentalmente disturbato, un discreto colpo di scena finale e persino le musiche dei Goblin a fare da contorno. Certo, le falle nella sceneggiatura non mancano e la recitazione è complessivamente mediocre (a parte Von Sydow, si salvano solo Lavia e la Falk, peraltro assai poco presenti), ma tutto sommato è ancora un buon Argento. Purtroppo, lo è per l'ultima volta.
MEMORABILE: L'iniziale sequenza sul treno; Tutti gli omicidi; La carrellata sul tappeto; Il finale.

Pinhead80 28/03/15 14:25 - 4715 commenti

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Questo film si colloca temporalmente a metà tra due tra i più brutti lavori del grande regista italiano (Il fantasma dell'opera e Il cartaio). Soprattutto nella prima parte emergono le atmosfere da incubo che hanno reso famoso Argento nel passato (su tutte la scena del treno). Nella seconda invece il ritmo cala e anche la qualità, a causa pure della scarsa vena degli attori impiegati. Rimane comunque un buon film, considerato la triste piega presa dal regista romano nell'ultimo periodo.

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Claudius 7/08/15 10:28 - 541 commenti

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Thriller piuttosto ben fatto e godibile (fino all'ultimo il colpevole resta difficile da indovinare); la storia (rispetto ad altri film del nostro) è originale e ben strutturata. Il difetto maggiore sta nella direzione degli attori (ottimi Lavia, Von Sydow e la Falk, passabili la Caselli e Scalondro, indecenti Dionisi e Zibetti). Comunque il film non annoia ed è uno dei migliori tra gli Argento ultima maniera.
MEMORABILE: La sequenza del treno e la riesumazione del nano.

Manfrin 7/08/15 14:38 - 391 commenti

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Argento torna al giallo classico omaggiando Torino, la città che più lo ha ispirato e il suo grande capolavoro Profondo rosso: molte sono infatti le scene e le situazioni che a esso ci rimandano. Non certamente i primi due omicidi, definiti dal vecchio commissario Moretti (un grande Von Sydow) "fuori dagli schemi" e che rappresentano una partenza sprint; poi invece si presenta un leggero calo di ritmo. Rimane comunque un'opera degna del grande regista.

Minitina80 27/08/15 09:06 - 2976 commenti

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Un’opera imperfetta, ma non per questo da disdegnare. Le riprese sono sovente ragionate e sinuose, l’inizio sul treno è folgorante e tutti gli omicidi sono ben rappresentati. Peccato che non tutti gli attori siano all’altezza e la produzione pericolosamente troppo televisiva, ma si mantiene comunque sopra la media perché ha dei guizzi che oggettivamente non sono da tutti. Buona prova anche per i Goblin, il cui tema portante è meritevole di attenzione.
MEMORABILE: L’inizio sul treno, l’omicidio con il corno inglese.

Tojo72 25/08/16 18:06 - 53 commenti

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Le scene degli omicidi sono impeccabili, come sempre ci ha abituato Dario Argento. Considerando l'intelaiatura complessiva del film però, non possiamo non notare una caduta qualitativa rispetto al repertorio thriller del Maestro. Soprattutto non possiamo sorvolare su recitazioni approssimative di protagonisti e comprimari.
MEMORABILE: La testa decapitata.

Saintgifts 25/08/16 01:06 - 4098 commenti

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La parte iniziale è avulsa dal resto del film, anche se c'è un piccolo legame. È senz'altro la parte migliore per diversi motivi: sembra un esercizio di stile (argentiano) che riesce perché in scena c'è praticamente solo la vittima, non c'è ancora bisogno di una trama, è buona la scelta del treno e poi c'è l'amica a rincarare la dose. Ciò che viene dopo vuol essere un giallo arzigogolato, ma riesce solo a essere un pasticcio con trovate posticce e riciclate, con recitazioni men che mediocri, peggiorate da dialoghi penosi.

Rufus68 31/08/16 20:46 - 3818 commenti

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Argento apre il proprio armadietto da chef e trova pane raffermo, pomodori guasti e qualche scatoletta di tonno da hard discount. Cosa potrà mai ammannire a noi spettatori? Non ci sono più gli ingredienti di una volta: si confronti, a esempio, la vecchia guardia d'attori di tale film con i loro giovani, scipiti contraltari. Certo, anche il regista ci mette del suo, ma insomma... Qui, se non altro, si evita il disastro e, pur in assenza di sequenze davvero riuscite, ogni tanto rilucono antichi bagliori. Goblin ordinari.

Ira72 16/02/17 09:57 - 1305 commenti

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Ci sono film che guardati e riguardati non annoiano mai. E' il caso di "Nonhosonno" che strizza l'occhio al passato glorioso di Profondo rosso contaminandolo di nuova, differente tensione. L'occhio di un regista capace che, da questo punto di vista, non sbaglia un colpo nemmeno qui, inquietando dall'inizio al finale (anzi... ai finali, titoli di coda inclusi). Ritorna il connubio vincente Torino-Goblin e un cast all'altezza (a parte la Caselli, sciapetta).

Magi94 9/09/17 21:20 - 942 commenti

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Se questa è l'unica punta argentiana dopo Trauma, preferisco evitare di guardare tutti gli altri neogialli valutati peggio. Forse Argento è sempre Argento; certo stanco, annoiato, ma sempre lui, come dimostra nell'ottima scena sul treno. Ma tutto il resto non ha nulla a che vedere con le opere che lo hanno portato alla fama: gli attori sono agghiaccianti (partendo dal protagonista) e certo non aiutati dai dialoghi di una sceneggiatura tremenda che crea un effetto da prodotto tv. I Goblin sembrano la brutta copia di loro stessi.
MEMORABILE: Una notevole punta di ridicolo involontario nella scena del litigio in auto tra Giacomo e Gloria, appena dopo parole d'amore eterno.

Anthonyvm 23/04/18 21:47 - 5612 commenti

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Il film che avrebbe lasciato qualche speranza sulla ripresa artistica di Argento se non fosse stato per Il cartaio. Si tratta di fatto di un bel giallo all'italiana con tutti gli elementi migliori che il cinema del nostro Dario ha saputo dare nel secolo scorso. Omicidi crudeli, ottime sequenze di suspense (il delitto sul treno all'inizio), scene in cui la tecnica supera la logicità del contenuto (la carrellata sul tappeto), buonissime musiche dei Goblin, sequenze da paura (il nano nel buio). Dionisi è un freno alla lista dei pregi, ma pazienza.
MEMORABILE: Il traumatico flashback di Giacomo, cruentissimo; L'inseguimento sul treno; Le elucubrazioni investigative di Max Von Sydow.

Markus 18/08/19 11:02 - 3680 commenti

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Il famoso ritorno al giallo di Dario Argento (ahimé tra una bruttura e l'altra) è un film purtroppo con molti propositi ma con inadeguati risultati. I rimandi a Profondo rosso, gli efferati delitti (l'unica cosa dignitosa del film) e qualche tocco "argentiano" qua e là si scorgono, ma viene tutto vanificato da una vicenda poco coinvolgente, una recitazione mediocre e da un orrendo doppiaggio. Ci si rende conto che in alcuni passaggi, specie nella seconda parte, la tensione (si fa per dire) diventa dapprima ghigno e poi plateale risata.

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Ultimo 30/09/19 17:27 - 1652 commenti

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Probabilmente il miglior Argento dagli anni '90 in poi, che non fa altro che ripetere se stesso ma lo fa se non altro con la consueta classe registica. Gli omicidi sono ben costruiti (e da Dario è il minimo che ci si possa aspettare!), la confezione generale è buona mentre la vicenda, pur coinvolgente, confluisce in un finale che sa di già visto. Cast nella norma, con un Von Sydow una spanna sopra tutti. Buono.
MEMORABILE: Il primo omicidio.

Il ferrini 26/11/19 23:25 - 2337 commenti

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Un buco in una siepe che rimane intatto 17 anni, un barbone alcolizzato che vive in una casa dalla porta sfondata ma dentro perfetta, con tanto di cera sul parquet. Un capotreno svenuto ma il treno riparte, la Caselli che suona l'arpa in mutande e un secondo dopo dice di averla lasciata a teatro. Imbarazza la cialtroneria dello script, seconda solo alla qui pedestre recitazione di Dionisi e Zibetti. Top comicità, il killer che sospende da terra la ballerina e con le sole mani le stacca la testa (palesemente sostituita da un manichino). Ridicolo.
MEMORABILE: Il piano sequenza sul tappeto a teatro, con inquadratura solo sui piedi.

Siska80 13/03/20 16:37 - 3714 commenti

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Era da i tempi di Profondo rosso che Argento non realizzava un film così macabro. Stupendamente delirante l'idea del nano assassino: i primi venti minuti sono adrenalina pura; purtroppo la sceneggiatura presenta evidenti lacune e i dialoghi sono a volte alquanto banali. Azzeccata la soundtrack dei redivivi Goblin, validi gli attori di una certa età (Von Sydow, Lavia, Falk, Scalondro), irrilevanti i giovani, in primis Dionisi (piuttosto spento). Finale un po' deludente, ma sottilmente ironico.
MEMORABILE: La sequenza sul treno.

Capannelle 30/06/20 23:33 - 4394 commenti

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Belli i primi due omicidi; come killer istinct, specie di notte, il film piazza dei colpi letali e delle sequenze interessanti. Quando la scena si sposta di giorno è infarcita da dialoghi infelici, attori scadenti (tutti i giovani ma pure Von Sydow si aggiunge alla schiera degli attori che non devono ringraziare Argento) e una fotografia abbastanza anonima. Peccato perché alcune trovate, dalla costruzione del nano alla favoletta di cartapesta, potevano dare una spinta diversa. Anche il finale non convince ed è di stampo televisivo.

Lupus73 3/01/21 16:07 - 1483 commenti

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Dopo la pessima pausa gothic all'opera Dario Argento torna al thriller più sanguinario (Profondo rosso, Tenebre, per intendersi) ricco dei particolari truculenti che hanno fatto storia. Per tutto l'inizio (il treno) si ha la piacevole sensazione revival di essere tornati nel pieno degli '80, ma una rondine non fa primavera e presto si comprende di trovarsi di fronte ad un prodotto dalla confezione quasi da tv. La sceneggiatura intricata ha il suo fascino da metacinema giallo (il nano scrittore), anche se non è scevra da difetti e forzature che vengono a galla nello spigoloso finale.
MEMORABILE: La presenza e l'interpretazione di Max von Sydow; Il ritorno dell'uomo dai "guanti neri" dal fascino così retrò.

Metakosmos 28/05/22 16:54 - 300 commenti

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Argento entra nel nuovo millennio riprendendo gli stilemi del suo giallo riportandoli in Italia, perlopiù a Torino, città da lui amata. Seppur nei venti minuti iniziali si abbia l'impressione di essere quasi ritornati ai fasti d'un tempo, il film si distende troppo nella parte centrale riprendendosi con un finale inquietante e decisamente bizzarro (ma assolutamente amabile nella sua stramba soluzione). Il vero problema però non è dato solo da un cast inadeguato (persino Von Sydow sembra a disagio e fuori posto) ma da una troppo opprimente dipendenza da film precedenti del regista.
MEMORABILE: La scena iniziale sul treno; La rivelazione finale.

Magerehein 3/11/22 09:47 - 977 commenti

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Argento torna alle origini e, pur parzialmente, ben gliene incoglie. Le sequenze degli omicidi sono infatti ben identificabili con la sua firma, insieme al lungo incipit. L'opera è però assai discontinua in ogni sua parte, con alti e bassi che vanno dalla recitazione (von Sydow se la cava egregiamente, gli altri no) fino alla colonna sonora (efficace solo a tratti). La fotografia risulta purtroppo involuta rispetto al passato e il finale è rattoppato malamente (lo sparo dall'esterno poteva colpire chiunque). Tra i film recenti del Maestro, però, questo è senza dubbio il migliore.
MEMORABILE: L'avvio del film, che ricorda l'Argento di una volta; Il corno inglese usato come arma; La filastrocca; La fine del "cigno"; In negativo, il finale.

Rebis 5/11/22 15:30 - 2331 commenti

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Durante la visione, la memoria rivista tutti i luoghi mitici dell'opera argentiana, senza soluzione di continuità, dagli omaggi palesi a Profondo rosso, al finale sovraccarico di Tenebre, passando per la locandina di Suspiria. Rimane un film minore nella produzione del regista, causa una sceneggiatura dai raccordi troppo coincidenziali e un recitato alterno; ma l'irruenza gore degli omicidi, le musiche funzionali (ma non memorabili) dei Goblin e l'atmosfera plumbea e malsana di Torino sostenuta da un buon ritmo complessivo, lo distinguono.

Occhiandre 23/03/23 18:54 - 153 commenti

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Max von Sydow apre le danze con la sua entrata in scena quasi casuale sul luogo del delitto: un ragazzino ha perso sua madre. Già dalla prime scene si avverte un vago sentore di grottesco, per quanto temperato da una sana dose di orrore: l'arma del delitto è bizzarra ma trasmette un senso di angoscia e realismo palpabili. Troviamo il grande attore solo qualche scena dopo, visibilmente invecchiato, ma la Torino che lo accoglie insieme a una musica malinconica offre un'atmosfera intensa, dote nota del regista. La sinfonia prosegue accompagnata da un doppiaggio un po' troppo stentoreo.
MEMORABILE: Chiara Caselli, elegante suonatrice d'arpa; Lo strano volto della prostituta; Il bel Dionisi; Torino, più verde del solito, cupa e luminosa insieme.

Sonoalcine 6/08/23 16:09 - 184 commenti

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Dario Argento torna alla ribalta del thriller che l'ha reso famoso, ma i tempi sono cambiati. Infatti, al di là di ancora qualche scintilla sotto la brace spenta, la tecnica è rimarcata e svogliata e le idee di base ripetitive, senza contare il movente inesistente. Recitazione da dimenticare, da un Max von Sydow fuori forma fino a Gabriele Lavia. Discreta la colonna sonora dei Goblin e gli effetti speciali di Sergio Stivaletti. Un Argento minore insomma, ma sempre superiore a certe cose che verranno dopo.
MEMORABILE: L'omicidio sul treno; Von Sydow che colloquia con il pappagallo; L'avvelenamento falso con la birra.

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