Una buona ambientazione e attori decenti non bastano a salvare dalla mediocrità questo horror con poche idee (le “fatine alternative” dei denti) e assenza di vera suspense. E se da una parte il vedere gli esseri dà una certa soddisfazione, dall’altra cancella subito il mistero, non giovando alla pellicola. Qua e là qualche discreto momento c’è e il finale non è proprio favolesco. Ma non va comunque al di là del vedibile.
MEMORABILE: Scalpellata nei denti "Denti preziosi, denti belli..."; L'attacco al barbuto; "Abbiamo tutto il tempo del mondo".
Strana idea, quella di fare il remake di un misconosciuto TV-movie degli anni '70. In realtà, rispetto al più che dignitoso prototipo, non viene aggiunto molto; gli SPFX in CGI sono chiaramente più elaborati e in generale sembra che il budget questa volta sia di un certo livello, a giudicare dalla buona confezione, ma trama e svolgimento ricalcano con una certa fedeltà i punti salienti dell'originale. Personalmente trovo i tre attori protagonisti assolutamente insopportabili, ma svolgono comunque il loro mestiere con professionalità. Non male.
Film curatissimo nei dettagli, ben confezionato e tirato a lucido, impeccabile nelle ambientazioni. Purtroppo, l'idea di centrare una storia vagamente lovecraftiana sulla solita bambina turbata dalle proprie dinamiche familiari, e soprattutto sulle malefatte di un branco di creaturine simil-ghoulies, alla lunga non paga; di originale c'è nulla, e il film si riduce ad un compitino inerte e scontato. Non proprio da buttar via, ma non sarà certo tra i "memorabilia" del genere. Prodotto da Del Toro, e forse è questa la delusione più cocente.
Bimba depressa causa divorzio dei genitori viene mandata a vivere dal padre architetto che con la sua nuova compagna sta restaurando un'enorme villa infestata da esserini golosi di denti infantili, nascosti nel buio. Niente da dire sulla confezione, più che discreta ed anzi in alcuni passaggi elegante, davvero bruttine le creaturine (è un apprezzamento), però cast poco convincente, trama ripetitiva (buio/attacco, buio/attacco ecc.) ed anche prevedibile, a parte il prefinale. Si può vedere ma senza troppe pretese e mettendo in conto qualche sbadiglio.
E’ un film stilisticamente ineccepibile ma piuttosto vacuo nei contenuti; tra l’altro non ci viene risparmiato alcun cliché (la casa infestata, la bambina che sente delle voci) e in certe sequenze scivola persino nel ridicolo (il mostriciattolo che cerca di prelevare la foto). Gli attori sono abbastanza tagliati per i rispettivi ruoli e il regista Troy Nixey dimostra di saperci fare, dietro la mdp. Horror che nel complesso lascia soddisfatti, benché simile a coevi film di recente e passata produzione.
Per certi versi torna alla mente il film Haunting di De Bont: ottima scenografia, superbe immagini di una dimora che sembra nata per l'horror, attori in palla. Eppure l'orrore dov'è? qualcosa non funziona. Alla fine della vicenda resta in mente ben poco, a parte l'inizio scoppiettante e i bei disegni del pittore impazzito. Le creaturine caccia denti non inquietano e tutto appare abbastanza prevedibile. Poca carne al fuoco.
Un horror molto ben confezionato: una bella fotografia, ottima ambientazione, attori in parte (soprattutto la bambina) ed effetti speciali curati. Le creature che vivono in cantina ricordano un po' troppo Gremlins e derivati (e qualche lacuna nella storia c'è), ma questo non incide sul divertimento. La seconda parte soprattutto accelera il ritmo e lo rende da vedere.
Horror che in realtà non fa molta paura ma che è comunque piuttosto godibile. Funzionano la messa in scena, l'ambientazione e l'incipit (questo molto buono); credibili gli interpreti specie la piccola protagonista che ci risparmia smorfiette e vezzi tipici dei piccoli attori. Anche le creaturine sono ben fatte mentre la storia non è il massimo dell'originalità.
Se fosse solo per la confezione, sarebbe un film impeccabile. E invece passando al narrato, arrivano i dolori: non ci sono, infatti, elementi di originalità. Lo svolgimento è del tutto prevedibile, di sorprese nemmeno a parlarne e la noia fa spesso capolino. Qualche spavento “meccanico” e nulla più. Un po’ poco, specie se alla sceneggiatura c’è anche un certo Del Toro. Si può vedere ma senza avere aspettative troppo alte.
La bella cornice non sopperisce alla mancanza di quasi tutte le componenti essenziali che rendono un horror degno di tale nome. L'unico sussulto valido lo dà il primo faccia a faccia con il demonietto sotto il lenzuolo. Riproporre le pellicole '70 e '80 in chiave più contemporanea è un po' un rischio, pure quando s'impiegano bei volti come quello di Guy Pierce. Remake sprecato, sebbene nella sua totalità ben confezionato dal punto di vista scenografico e fotografico. Né da vedere né da evitare.
Remake di un vecchio film tv degli anni '70. Povera ragazzina, non solo se la deve vedere con mostri che vivono in un castello, ma ha anche il dispiacere d'avere come parenti Guy Pearce e Katie Holmes. Fra mostri e sedute psichiatriche, piagnistei e fotografie con la Polaroid, la pellicola si trascina verso un finale scontato, che si poteva chiudere molto prima. I mostri sembrano dei Gollum in miniatura, mentre la migliore del trio d'attori è la piccola Bailee Madison, una vera e propria baby Katie Holmes. Out.
Ci sarà anche, a conferma della qualità, un nome come quello di Guillermo del Toro (sceneggiatore nonché co-produttore del film) dietro questo pastrocchio senz'arte né parte che saccheggia un vecchio film tv. Ma l'elemento predominante è quello della noia causata dalla mancanza di tensione e dall'uso (sconfinante nell'abuso) d'effetti in CGI per dare corpo (non anima, che nemmeno loro, oltre al film hanno) alle piccole e cattive creature simili, per dimensione e modo sgarbato d'agire, ai Gremlins ed ai Goonies. Insulso (senza nulla togliere alla fotografia, unica cosa memorabile del (?) film).
Del Toro compone una storia fanciullesca che sa tanto del miglior Dante, la orna con reminiscenze della Hammer e riesce come sua firma ad infilarci un altro labirinto del fauno. Bellissime scenografie e ottima fotografia, buono anche il cast, in cui spicca la bravissima bambina. Ma l’autogol da metà campo è clamoroso: i mostriciattoli sono pessimi, realizzati con la solita vacua CGI e non mettono la minima paura. Andavano bene persino dei Troll alla Occhio del gatto.
Fotografia molto riuscita, come la ricostruzione della villa, i segreti sul pittore che vi ha abitato e, l'oscuro sotterraneo. Tra Lovecraft e William Hope Hodgson (La casa sull'abisso) possiede ingredienti che avrebbero potuto dar vita a un film ai livelli dell'Inferno di Argento; invece di diluire il tutto sulla solita famigliola problematica riducendo la componente orrorifica al minimo (almeno fosse stato come Quella villa accanto al cimitero) e strizzando l'occhio ai sentimenti. Da godere visivamente.
Classico horror provvisto di creature malvagie che si cibano di denti umani, risalenti a prima dell'anno 1000. Confezione sicuramente impeccabile ma è il plot narrativo a languire, con sviluppi prevedibili e scontati. Cast non proprio al meglio delle proprie possibilità. Finale che prevede un eventuale seguito.
A metà tra la prima serie di American Horror Story e Gremlins, questo horror si presenta con una confezione curatissima. La storia è scontata e farcita di sbrigative citazioni dal passato, ma regge e si lascia guardare piacevolmente. Buona la prova della bambina. Discreto il finale. **!
Dimenticabile progetto (finanziato da Del Toro) che cerca di costruire quell'orrore fanciullesco sulla falsariga dei mostricciattoli alla Gremlins e Non aprite quel cancello. Fotografia e scenografie sono di alto livello; la storia è un ripetitivo incedere di sequenze con poco mordente che tradiscono una palese incertezza nell'impostare l'atmosfera tra il fiabesco/irriverente e il cinismo più marcato. Si supera più volte la soglia del ridicolo involontario, purtroppo.
MEMORABILE: I "topi" che maneggiano bisturi e cacciaviti manco fossero provetti spadaccini; L'orrido spiegone in biblioteca.
Non riponevo tanta fiducia considerata la presenza della Holmes, ma tirando le somme credo che il risultato finale ottenuto da Del Toro possa considerarsi soddisfacente. La storia non è male (nonostante la solita bambina divisa tra genitori separati), ma le atmosfere sono buone e nonostante tutto anche lo svolgimento, fino al finale (dove il doppiaggio italiano ha creato un bel danno, con una Holmes troppo "gollumesca"). Nonostante questo, godibile.
Pellicola scritta e prodotta da Guillermo Del Toro la cui presenza, seppur non dietro la cinepresa, si nota tantissimo; è infatti più una favola dark che un horror, intrisa della tipica atmosfera che si respira in ogni film del regista messicano. La storia è quella già vista della bambina associale nella vecchia villa posseduta, ma nonostante questo gli spunti interessanti sono diversi, primo su tutti quello legato alle "bestioline". Film leggero e piacevole che regge fino al buon finale. Nel complesso non male.
Remake di una vecchia pellicola, il film di Nixen ha una partenza col botto (ferocissimo il delitto iniziale) ma poi va progressivamente sgonfiandosi a causa di una regia che non sempre riesce a tenere il passo malgrado qualche buona intuizione (il peluche) e un cast più che discreto (soprattutto la Holmes, opaco invece Pearce, visibilmente a disagio nel genere). Buono, invece, il finale (se non altro arriva inaspettato). Si può vedere ma non è nulla di che.
L’unica cosa di cui bisogna avere paura è la noia che ti morde le caviglie come un mastino rabbioso. Il film è privo di nerbo e non stimola un minimo di curiosità per lo sviluppo degli eventi che si susseguono nel completo anonimato. I personaggi, inoltre, sono decisamente stereotipati e a dir poco piatti e non suscitano alcuna empatia. Sorprende in negativo che il nome di Guillermo Del Toro non abbia prodotto risultati migliori di un filmetto a dir poco scialbo che svanisce prima dei titoli di coda. C’è scritto horror eppure non ci si accorge di nulla.
Fiaba nera in cui la mano di Del Toro si sente tutta, pur non essendo lui il regista (il tipo di storia narrato e le atmosfere mostrate sono decisamente "sue"). Bella l'idea di proporre qualcosa di diverso dalla solita casa infestata e riuscita, sia esteticamente che concettualmente, la rappresentazione di questo male particolare. Rivelare gli "esseri" presto fa sì che la storia si sgonfi un po' strada facendo, ma se non altro contribuisce a dare azione da subito (l'incipit è davvero accattivante) e apprezzabile tensione. Anche gli attori se la cavano piuttosto bene. Buon film.
MEMORABILE: L'incipit; L'aggressione al guardiano.
Buona rilettura del gotico e dell’immaginario dark per antonomasia. Un film sulfureo e magniloquente, che non si risparmia in luoghi comuni (la figura genitoriale) e che pone anche un interessante tassello sul disadattamento sociale infantile. Nixey non è Guillermo del Toro (che qui scrive e produce), ma la sua è una regia visiva, dinamica, che omaggia le suggestioni del buon cinema d'antan. Dispettosissime le mefitiche creature; stupenda la magione vittoriana. Da rivalutare.
Sceneggiato da Del Toro e dal fido Robbins, è un film che ha avuto una gestazione lunga sedici anni. Finalmente nel 2009 c'è la tecnologia per portarlo in sala (l'originale era un film TV) e il compito viene affidato a Nivey, fumettista che aveva girato solo un corto. Il risultato è sorprendente: regia, scenografie ed effetti funzionano, la bambina è bravissima e il messaggio del film arriva forte e chiaro: l'abbandono dei bambini a loro stessi genera mostri. Non importa se siano reali o no. In questo caso tuttavia lo sono e hanno fame.
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ReteA lo trasmetteva di continuo, insieme a altri due cultazzi a cui dò la caccia da anni, Crash-L'idolo del male e La fabbricadell'orrore. Ah, che bei tempi!
Buiomega71 ebbe a dire: Scusa, Herrkinski, ma il film fù distribuito in italia con il titolo di Non aver paura delle tenebre. Ricordo che la giurassica ReteA lo trasmetteva di continuo. Ricordo quei nanetti(che erano una specie di demoni che assillavano la protagonista sbucando dai posti più impensati della casa) così simili a quelli usati poi da Cronenberg in Brood. Ah, grazie per la correzione, c'è sempre qualcosa da imparare ;-) Strano che in tutti questi anni non mi sia mai capitato per le mani in italiano.
Buiomega71 ebbe a dire: ReteA lo trasmetteva di continuo, insieme a altri due cultazzi a cui dò la caccia da anni, Crash-L'idolo del male e La fabbricadell'orrore. Ah, che bei tempi! Eh io ReteA la prendevo maluccio, forse è per quello che mi sono perso queste chicche! Ero più un aficionados di Odeon TV/Telereporter, Antenna 3, Lombardia 7 TV e TeleLombardia... Comunque concordo sui bei tempi andati! Sigh :°°
Herrkinski ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Scusa, Herrkinski, ma il film fù distribuito in italia con il titolo di Non aver paura delle tenebre. Ricordo che la giurassica ReteA lo trasmetteva di continuo. Ricordo quei nanetti(che erano una specie di demoni che assillavano la protagonista sbucando dai posti più impensati della casa) così simili a quelli usati poi da Cronenberg in Brood. Ah, grazie per la correzione, c'è sempre qualcosa da imparare ;-) Strano che in tutti questi anni non mi sia mai capitato per le mani in italiano.
Già, Herrkinski, ho dato la caccia a questo film per anni, con la speranza che venisse replicato da qualche parte. Ma che io sappia, oltre alla programmazione di Rete A, e praticamente scomparso nell'oblio. Magari con la "remakemania" lo editeranno in dvd, chissà...
Il DVD targato KeyFilms è di ottima fattura.
Propone il film nel formato anamorfico 1.85:1 con audio italiano 5.1 DTS (opzionabile anche in inglese in dolby 5.1).
Durata della versione: 1:35:01.
Vano extra sufficiente, composto da:
- making of (4 minuti ca)
- interviste (a Guy Pearce, Katie Holmes, Bailef Madison, Guillermo del Toro, Troy Nixey)
- trailer
HomevideoZender • 25/06/12 09:01 Capo scrivano - 48571 interventi
Undying, quando postiamo i dvd mettiamo sempre un fotogramma del film. Il frame serve per vedere la qualità, i menu evitiamo. il resto va benissimo così.