Niente regole: siamo al college - Film (2009)

Niente regole: siamo al college
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Van Wilder: Freshman Year
Anno: 2009
Genere: commedia (colore)
Note: Aka "National Lampoon's Van Wilder 3". Prequel di "Maial college", uscito dopo "Maial college 2".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Terzo capitolo della saga "National Lampoon" di Van Wilder (arrivata in Italia col titolo di MAIAL COLLEGE), questo FRESHMAN'S YEAR ne rappresenta in realtà il prequel, che racconta l'arrivo al Coolidge college del fresco diplomato Van Wilder (in questo caso interpretato dal belloccio Jonathan Bennett). L'impianto non è granché diverso dai precedenti e si apre mostrando come il Coolidge college prima dell'avvento del raccomandatissimo Van (la sua famiglia ha fatto ampie donazioni alla struttura) fosse un campus universitario in cui il rigore e soprattutto il bigottismo regnassero incontrastati. Tanto che la prima cosa che Van fa una volta...Leggi tutto lì è sottrarre tutte le centinaia di vibratori nascosti nelle camere delle studentesse piazzandoli sotto le panche della chiesa pronti ad entrare in azione tramite comando a distanza quando il coro di belle ragazze vi siede sopra senza saperlo. Una gag terribile che la dice tutta sull'estrema volgarità sottesa all'intera operazione (d'altra parte è questo il marchio di fabbrica della saga). Non che ci si possa ormai scandalizzare di fronte a nulla (né troppo inorridire per la solita pietanza ricoperta di sputi che il bullo della scuola sarà costretto a ingurgitare), ma il livello dell'umorismo è talmente basso, questa volta, che non è pensabile si potesse salvare il film solo grazie ad un'ulteriore aumento di battute legate al sesso (centrale più di ogni cosa) e al disgusto (che dire della prevedibilissima fellatio operata dal cane al colonnello, convinto che al suo posto ci fosse la bella orientale che l'aveva fin lì massaggiato?). Jonathan Bennett, col suo viso da furbetto ad ogni costo e decisamente poco dotato dal punto di vista umoristico, è il simbolo di un fallimento che era tutto sommato prevedibile, considerato l'inaridimento di un filone già spremuto fino all'osso e ridotto qui a una sterile lotta a base di colpi bassi tra Van e il colonnello (Kurt Fuller) a capo della scuola. Tuttavia sorprende l'ingenuità sempre più marcata delle gag, dirette a un pubblico necessariamente sempre meno esigente e disposto a ridere ormai anche solo all'idea di qualche eccesso di volgarità in più, a prescindere dal contesto in cui viene inserito o dall'originalità delle trovate (sempre più riciclate, a partire dalla prima scena con discorso dal palco di Van, fatto mentre la squinzietta di turno le si avventa non vista sulle parti basse da una botola appena sotto provocandogli le immancabili espessioni di godimento sul volto durante... l'orazione). Definire semplicemente macchiette il colonnello o il suo pupillo significherebbe non vederli inseriti in un unico calderone insieme a tutti gli altri comprimari, modellati con l'accetta su stereotipi abusatissimi (lo strafatto, il cinese sessuomane, le cheerleader trasformate maialescamente per distrarre gli avversari). Da dimenticare.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/10/12 DAL BENEMERITO SAINTGIFTS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 18/08/14
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Saintgifts 23/10/12 23:59 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

L'inizio del film, con un blowjob traditore (ma non per questo meno gradito dallo studente Van Wilder) fa subito capire quale sarà il clima del resto della pellicola. Il copione non riserva sorprese. La vita al college, con un rettore ottuso e militarizzato, viene scossa dall'arrivo del giovane Wilder che deve continuare la tradizione di famiglia laureandosi proprio in quel college. Qualche momento divertente c'è, anche se si sente il sapore del déjà vu: ripresi tanti altri lavori del genere, a partire dall'insuperato capostipite Animal House.
MEMORABILE: Il cane Colosso, alle prese con le parti intime del colonnello.

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  • Discussione Raremirko • 27/02/16 00:09
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Di Glazer mi piacque molto A LETTO COL VAMPIRO, e devo dire che pure qui, alle prese con l'inflazionatissimo filone studentesco alla American Pie, il regista è riuscito a cavarsela con dignità.

    Cast carino (nella media il protagonista Bennett, che non conoscevo ma a quanto pare vanta una filmografia rispettabile, poi ci sono il Fuller di Ray e Scary movie, Steve Talley degli American pie e veramente bellissima è l'allora appena 21enne Kristin Cavallari), molta simpatia e c'è quel certo non so che che fa distinguere un pò il prodotto dalla massa, se si è comunque disposti a navigare in un mare di volgarità.

    Qua e là la si butta sul malinconico, scelta vincente, e più di una musica risulta felicemente inserita (leggasi: versione rock di I Ran (So Far Away) ).

    Una teen-comedy più o meno sufficiente e vedibile, che è di sicuro più riuscita di altri film consimili e perlomeno qui lo stile di Glazer ogni tanto si percepisce.