Su un canovaccio praticamente identico a quello de I grandi magazzini, Fizzarotti riunisce nei locali Standa il cast dei suoi film musicali (Moroni al posto di Morandi, la Efrikian, Congia, Taranto, Bramieri) per una storia romantica che convoglia al lieto fine nonostante le insidie del “diábolos” Terrani. La materia scorre rapida e leggera senza incepparsi negli eccessi frivoli, trascinata dall’affabile guardia giurata Taranto e dal paterno direttore Bramieri. Alle canzoni provvede la Caselli e sui titoli di coda appaiono gli autografi degli attori principali. Commestibile.
Se è il meno peggio di Fizzarotti il merito è dovuto al fatto che il film plagia, Terminillo compreso, I grandi magazzini di Camerini (per cui un po' di trama stavolta c'è) e che c'è Terrani, ovviamente nel ruolo del cattivo, dopo il boom televisivo con Copperfield. Efrikian leziosa e Moroni impacciato sono coppia mal assortita (improponibile il confronto con De Sica e la Noris). Qualche siparietto azzeccato con Taranto-Matania e con Bramieri. Assai brutto, ma guardabile, anche se forse è il film che presenta sugli sfondi il numero di ombre più alto nella storia mondiale del cinema.
Primo musicarello per la Caselli che con il suo casco d'oro e la sua magnetica voce incanta parecchio; per il resto il film è scontato: amori ed incomprensioni in un grande magazzino sotto la bonaria supervisione del solito Taranto e del direttore Bramieri.
Bruttino, con una coppia di protagonisti intollerabile: se la Efrikian è scipita come sempre Moroni ha una paresi facciale, seri problemi di postura e il proverbiale palo collocato nel proverbiale sito. Si salvano le canzoni della Caselli, certo (anche se il testo italiano di Baby please don't go dei Them è allucinante) ma sembrano giustapposte a un film di una decina d'anni prima. Nei titoli si ringrazia la Standa per aver messo a disposizione i locali, in compenso ripresi con parsimonia...
Già la trama è quello che è. Aggiungiamo la Efrikian e Moroni che sono l'insipienza totale, la Caselli che canta ma soprattutto si muove con una goffaggine preoccupante e il gioco è fatto. Per il resto onesta interpretazione di Taranto, Bramieri e Congia. Alla fine il più simpatico è il cattivo Terrani. Simpatico, anche per il filnale imprevisto.
Tra i componenti del personale di un grande magazzino sorgono attriti e schermaglie amorose. Pseudo-musical casereccio con una sceneggiatura da minimo sindacale per una storiella evasiva con sottofondo romantico. Gradevoli risultano sia gli inserimenti musicali (con qualche brano famoso) della brava e grintosa Caterina Caselli che il contentino comico d'autore della coppia Taranto/Bramieri.
Musicarello tutto sommato piacevole nonostante la recitazione della Efrikian e di Moroni che lascia qui molto a desiderare. Piacevoli intermezzi musicali della Caselli che aggiungono un pizzico di brio, così come l’innesto dei fratelli Taranto e di Clelia Matania. La sceneggiatura è piuttosto scontata ma i ritmi sono abbastanza sostenuti. Successone al cinema e immediato sequel.
L'arguzia del regista è l'aver capito che il pubblico fruitore di questo film era di giovanissimi, perché i più anziani sicuramente avrebbero colto il plateale plagio da I grandi magazzini, il luogo in cui si sviluppa tutta la vicenda, senza alcuno sforzo narrativo. In un simile contesto di copia carbone appare quasi accozzata la presenza di Caterina Caselli come mero contorno canterino a una tiritera amorosa tra timidi commessi della "Standa". Il film ha una sua dignità solamente perché ci sono i grandi caratteristi ancora in forma, a partire dal mai troppo ricordato Nino Taranto.
Clelia Matania HA RECITATO ANCHE IN...
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Questo forse è il film che presenta sugli sfondi il numero di ombre più alto nella storia mondiale del cinema.
Se ne vedono tre di Moroni e due di Congia!
Credo che vada messo il segnalino REMAKE, con dicitura in nota del film capostipite.
Chiedo parere a Homesick, che nel suo commento fa la mia stessa considerazione.
In effetti si tratterebbe di un remake non dichiarato (cioè un plagio) del film di Camerini. Strano però che nessuno (Mereghetti, Giusti, Film TV o altri) abbia fatto la nostra stessa considerazione...