Note: Prodotto dal 1969 al 1971. Titoli: "Sfida al cioccolato", "La casa degli attori", "Per la fama di Cesare", "Il pesce più grosso", "Il patto dei sei", "La bella bugiarda", "Circuito chiuso", "Veleno in sartoria", "Un incidente di caccia", "Salsicce Mezzanotte".
Come accade per il Maigret di Gino Cervi, la piacevolezza per lo spettatore sta più nelle caratterizzazioni che nelle varie vicende gialle (alcune delle quali - in ogni caso - sono davvero ragguardevoli). Buazzelli, Ferrari e De Luca sono forse un po' troppo teatrali, ma sono adorabili lo stesso. Attorno a loro, partecipazioni di attori di primo livello. Pietra miliare della RAI degli Anni che furono, con sorprendente sigla jazz di apertura.
Eccellente versione nostrana delle gesta del pingue e pigrissimo investigatore, cui l'ambientazione contemporanea (di allora) conferisce un ulteriore motivo di fascino. Scrittura impeccabile, malgrado qualche (inevitabile) licenza sui testi, specie negli scioglimenti a volte un po' frettolosi dell'arcano; i duetti Buazzelli/Ferrari rimangono irreprensibili. Nell'Italia e nella vituperata Rai di allora era pensabile che un programma per il grande pubblico avesse una sigla free-jazz. Inventeranno mai la macchina del tempo?
Buazzelli è pressochè perfetto nei panni di Nero Wolfe, per quanto possa esserlo un attore in carne ed ossa che affronta l'arduo compito di incarnare il miglior investigatore misantropo e buongustaio del mondo. Chi scrive, innamorata da sempre di Archie Goodwin, ha invece qualche riserva sulla scelta del pur ottimo Ferrari, troppo teatrale e paludato per rendere appieno la leggerezza, la simpatia e l'arguzia dell'assistente del Genio. Comunque gradevoli da vedere, pur a distanza di anni.
Indimenticabile pietra miliare della bella televisione che fu, rappresenta un mirabile esempio di trasposizione da opera letteraria di altissimo livello. Merito sicuramente del cast, ma anche della curatissima e dettagliata messa in scena con grande gusto per ambientazione e scenografia.
Ottima versione, tra le tante, con un Tino Buazzelli perfetto nel ruolo di Nero Wolfe (perssonaggio particolarmente difficile da interpretare per le sue spiccate peculiarità). Ferrari, De Luca e anche Palmer contribuiscono ulteriormente alla buona riuscita dei 10 episodi, anche se è da segnalare che la Rai trasmise le prime nove puntate in due tempi.
Una buona base letteraria, attori bravissimi, musiche di Nunzio Rotondo: il risultato non poteva che essere ottimo, come fu. Rispetto a Maigret c'era stato il Sessantotto di mezzo e si vede. Molto newyorkese grazie alle musiche, ma gli esterni sono quasi assenti e paiono non originali. Oltre ai grandi Buazzelli e Ferrari, menzione speciale per Pupo De Luca, Renzo Palmer e, in una puntata, Giusi Raspani Dandolo. Un capolavoro nel suo genere e nella sua epoca.
MEMORABILE: Le musiche, specie quelle dei titoli; Wolfe nella serra; Goodwin che riassume la puntata precedente.
Un tuffo nel passato rivedere questa commedia italianissima, perché di questo si tratta. Non che manchi l'elemento giallo, ma il ritmo e l'impostazione mettono in risalto soprattutto l'interpretazione teatrale degli attori e la profonda ironia con cui sono tratteggiati i personaggi. Dopo una prima fase piuttosto lenta, si segue benissimo anche oggi.
Una grandissima serie Rai - con la coppia Buazzelli (immenso)/Ferrari straordinariamente amalgamata - impreziosita da splendidi battibecchi (spesso con Renzo Palmer). Trame gialle non sempre entusiasmanti ma almeno quattro episodi sono di ottima riuscita. Talvolta si tirano le cose un po' troppo per le lunghe, ma sinceramente poco importa.
Eccellente trasposizione per il piccolo schermo dei gialli di Stout; uno di quei prodigi che la Rai di quegli anni riusciva a confezionare. Il successo della serie è sicuramente legato all perfetta aderenza di Buazzelli al personaggio principale; di livello anche Ferrari e De Luca. Lo stesso Stout si complimentò con la RAI per l'ottimo risultato raggiunto.
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DiscussioneDusso • 28/04/14 20:35 Archivista in seconda - 1831 interventi
LA BELLA BUGIARDA **1/2
Una puntata con un indagine che rivela un assassino dei più individuabili, forse nell'insieme la puntata che ho trovato meno "gradevole" seppur resta di gran lunga piu' che sufficiente. Carotenuto in una parte seria senza che per un attimo non esprima un sorriso o una battuta divertente è raro vederlo
DiscussioneZender • 29/04/14 07:35 Capo scrivano - 47786 interventi
Grazie Dusso, aggiunto. Cerca in linea di massima di scrivere sempre "più" e mai " piu' ".
Difficile trovare un Wolfe più grottesco e involontariamente simpatico di quello interpretato dal bravissimo Buazzelli (coadiuvato da comprimari degni di nota quali Ferrari, Carotenuto e Pagni). Aldilà di un episodio non particolarmente originale (è chiaro sin dall'inizio che l'omicida non sia la stessa persona su cui convergono i primi sospetti), rimane comunque imperdibile per la capacità di bilanciare equamente l'aspetto investigativo con quello umoristico (impossibile infatti non sogghignare pensando al motivo che spinge il detective ad agire con tanto coinvolgimento!).
DiscussioneZender • 27/03/22 16:40 Capo scrivano - 47786 interventi
10. SALSICCE MEZZANOTTE (da "Alta cucina", 1971) ** Episodio ben più interessante che bello. Interessante perché anomalo. I motivi: 1) Wolfe e dipendenti in trasferta, per assistere (partecipando, per il protagonista) ad una gara di degustazione; 2) Totale unità di luogo; 3) Durata contenuta (nemmeno 75'), anche grazie a cospicue semplificazioni rispetto al romanzo. Purtroppo la recitazione è spesso mediocre, per via di un cast secondario qualitativamente inferiore rispetto agli altri episodi. Se la cava bene, invece, la femme fatale della puntata, la stupenda (quanto sfortunata) Halina Zalewska, sorellastra de Ely Galleani. Buona la sorpresa finale, ma è merito solo di Rex Stout. Trionfo della musica elettronica di Romolo Grano. (B. Legnani)
DiscussioneZender • 3/01/23 08:14 Capo scrivano - 47786 interventi