Una vera sorpresa ci riserva il mercato home video, perché dopo quasi quarant'anni d'assenza il personaggio di Modesty Blaise, famosa per i fumetti di Peter O'Donnell, ritorna in una nuova incarnazione dal vivo, in un b-movie prodotto da Quentin Tarantino. Nonostante l'attrice chiamata ad interpretare l'avventuriera, Alexandra Staden, non sia famosa come Monica Vitti, mi ha convinto molto. La trama spiega come la piccola Modesty crebbe e divenne il capo di un'organizzazione criminale a Tangeri.
MEMORABILE: "Il mio nome? Modesty Blaise: Modesty per la mia modestia e Blaise perché era il nome del tutore del Mago Merlino dei racconti di Re Artù."
Croupier di una casa da gioco a Tangeri, Modesty Blaise, dopo non aver potuto impedire che il suo mentore, padrone del locale, venisse assassinato, coinvolge il capo della banda criminale in un gioco alla roulette per salvare se stessa e gli altri coileghi presi in ostaggio... Questa avventura del noto personaggio dei fumetti contiene nel suo interno una serie di flashback in cui viene raccontata l'infanzia dell'eroina: una soluzione inaspettata in un film d'azione che lo rende piuttosto intrigante.
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La sequenza d'apertura è basata su un'esperienza personale di Peter O'Donnell, l'autore di Modety Blaise. Lui e altri tre soldati, quando erano in guerra, s'imbatterono in una ragazzina selvaggia che aveva un bastone con un chiodo come arma, offrendole da mangiare. Quella bambina ispirò l'infanzia dell'eroina a fumetti.
Trama tipica degli action movie anni'90/2000 (posto circondato dai terroristi) per un film di soli 75 minuti di durata, girato in soli 18 giorni. Ambientato a Tangeri, quando Modesty Blaise aveva solo 19 anni e lavorava come crupier nel casinò di un boss francese, si distingue dagli altri del 1966 e del 1982 per l'assenza di Willie Garvin. Personalmente, che ci sia o meno il lanciatore di coltelli non mi tange, io quando vedo Modesty Blaise m'interessa l'attrice che la interpreta, non la sua virile spalla bionda. Questo film, è una sorta di confessione di Modesty ad un terrorista, che irrompe nel casinò con i suoi uomini in stile "Trappola di cristallo", dopo aver ucciso il boss francese in un agguato. Dal primo momento è una guerra di nervi fra il terrorista e Modesty, che riesce degnamente a tenergli testa, fino all'arrivo dei rinforzi (non poliziotti, ma gli uomini del boss). Certo, però, c'è il confronto finale fra Modesty ed il cattivo a colpi di kung fu, ma la ragazza l'aveva già sfiancato con le chilometriche novelle sulla sua adolescenza inquieta. Da quella notte, Modesty diventa il capo della banda internazionale del suo boss, ponendo le basi della sua "Network", A SOLI 19 ANNI!!! Un b-movie interessante, con attori sconosciuti e sosia di Omar Sharif e Telly Savalas.