Murder rooms - Miniserie TV (2000)

Se è sempre stato ovvio che il Dr. Watson fosse una proiezione di Arthur Conan Doyle meno nota al pubblico è la figura del prof. Joseph Bell, di cui lo scrittore fu assistente all'università e a cui si ispirò per la creazione di Sherlock Holmes. Divertente ritrovare nelle indagini immaginate nella serie aneddoti che Doyle ha effettivamente (ri?)utilizzato nel corso della sua saga, qui celebrata come un cane che si morde la coda: se Bell ispirò Holmes come personaggio letterario, l'Holmes del cinema ha finito per ispirare il Bell televisivo.

Una mummia contenente un cadavere morto da poco spinge il dott. Conan Doyle a esercitare il suo fiuto alla maniera del suo personaggio letterario più famoso. Un bel trucco per inventare e mischiare autore e opera in un film dai tempi televisivi dove, purtroppo, manca completamente quella tensione che solo Sherlock Holmes, fra deduzioni logiche, oppio e altro, avrebbe potuto suscitare.

Ottima serie. L'impianto delle storie è molto vicino allo stile di Doyle, di cui ho letto tutta la saga di Sherlock Holmes. Ci sono state molte imitazioni ma poche consistenti (comprese quelle con Basil Rathbone). Qui invece ho ritrovato davvvero lo schema razionale dei racconti di Holmes. Ottimi cast e regia, per essere una serie tv supera di parecchio molti film! Eccellente Ian Richardson, già interprete di Holmes negli anni '80.