Mortal Kombat - Distruzione totale - Film (1997)

Cambio di regia e di parte del cast per questo sequel che vede l'entrata in scena del supercattivo Shao Kahn. Se nel primo film si poteva trovare la cura per gli effetti speciali e almeno un tentativo di spettacolarità, qui tutto è approssimativo e mal gestito. Lo scontro finale è rappresentato in un modo che più maldestro non si poteva. Pellicola realizzata unicamente per bissare il successo commerciale ottenuto negli Stati Uniti.

La battaglia tra Bene e Male questa volta vede l'Ordine della Luce confrontarsi con il re dell'Outworld, un luciferino Brian Thompson. Le regole sono quelle che già conosciamo in un vero e proprio inno alla spettacolarizzazione, anche nell'accezione più trash del termine. Trasformazioni, salti mortali, colpi a effetto, uomini-bestia (o viceversa), musica martellante in un tripudio baracconseco che potrà far storcere il naso ai più. Il divertimento, se si decide di mettere la logica nel cassetto per ottanta minuti, è assicurato!

Riparte dalla fine del primo capitolo. Cambiano gli attori eccezion fatta per il protagonista Liu Kang, ma non si nota la differenza. Nuovo pure il regista, che mantiene un buon ritmo, anche se gli effetti speciali mi sembrano peggio utilizzati. Un tripudio di caos e combattimenti che alla lunga possono annoiare, almeno i non patiti del genere.

Potrei quasi prendere la recensione fatta a suo tempo per il primo film e copiarla, perché questo sequel si porta dietro gli stessi difetti perdendone anche i pochi pregi. Richiamare Shou e la Soto ci sta, ma sostituire Lambert con un attore (Remar) che per quanto bravo presenta gli stessi difetti di fondo del primo interprete di Raiden è un po' desolante. Svanito anche l'effetto sorpresa, resta poco se non tanta azione e tanto rumore, che però producono pochi risultati.