Mistero a Crooked House - Film (2017)

Mistero a Crooked House
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da uno dei meno sfruttati romanzi di Agatha Christie (ma è quello che lei più amava), uscito in Italia col titolo "E' un problema", un giallo tipicamente figlio della sua autrice, che in una lussuosa villa vittoriana persa nelle campagne inglesi ambienta le indagini di un giovane detective (Irons) ingaggiato dalla ragazza che aveva conosciuto poco tempo prima al Cairo e con la quale aveva consumato una breve relazione. La giovane (Martini) lo introduce alla propria numerosa famiglia spiegando che il nonno, appena morto, è secondo lei stato avvelenato contaminando l'insulina che gli veniva iniettata per cura. E' così, infatti, ma scoprire il colpevole...Leggi tutto sarà come da tradizione assai complicato, anche perché i tanti occupanti della villa si ritrovano quasi tutti senza un alibi per l'ora del delitto. La fedeltà all'opera della Christie è sommariamente mantenuta, nonostante il finale leggermente variato, lo spostamento dell'azione in avanti di una decina d'anni (dal 1947 si passa a metà Anni Cinquanta) e qualche licenza nelle parentele. Anche il clima che si respira è indubbiamente quello che siamo abituati a ritrovare nei film tratti dalle opere della celebre giallista britannica e il regista Gilles Paquet-Brenner mostra grande accuratezza nella messa in scena, attenzione nella gestione della fotografia (invero molto spenta) e abilità nel dirigere un cast notevole che ha nella sempre brava Glenn Close la sua punta di diamante. Per quanto infatti il protagonista sia il detective Charles Hayward, un tizio alla Marlowe cui Max Irons non regala una performance memorabile limitandone l'impatto (e di conseguenza anche quello del film), sono soprattutto le donne a primeggiare: Christina Hendricks è la giovanissima seconda moglie del defunto, Honor Kneafsey la piccola e bisbetica Josephine che tutti origlia appuntando i segreti della famiglia sul suo diario, Gillian Anderson (la Dana Scully di X-FILES, qui coi capelli neri) la moglie di un ottimo Julian Sands. Meno significativa la presenza del pur intenso Terence Stamp, l'ispettore di Scotland Yard che lascia la scena all'investigatore “di casa”. Purtroppo, per quanto esteticamente valido, CROOKED HOUSE segna il passo procedendo sonnacchiosamente, senza che (ma per la Christie è piuttosto comune) si riescano a individuare nel corso della storia indizi utili alla soluzione. Tocca insomma tentar d'indovinare il colpevole senza vere basi, come in un gioco di pura fortuna. Il film lo fanno gli interrogatori di Hayward (saltuariamente interrotti da pretestuosi flashback dell'incontro con la bella Sofia al Cairo), le maldicenze dei sospettati, gli sguardi perfidamente irridenti, gli odi tra parenti che emergono furiosi. La formula christiana classica, in definitiva, viene replicata pensando soprattutto a soddisfare l'estetica e il buon gusto, riservando per il finale il solo autentico sussulto. La location praticamente unica aiuta poco a movimentare l'azione e il risultato è un giallo apprezzabile ma compassato, poco interessante a livello di detection e di intrighi.

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Galbo 21/03/18 06:55 - 12372 commenti

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La misteriosa morte di un ricco uomo d’affari inglese di origine greca è alla base di un giallo (non conosciutissimo) scritto dalla Christie e portato sullo schermo in una versione molto curata nella forma e interpretata da un cast che annovera nomi illustri. Ne deriva un film che si segue piacevolmente, ma che è piuttosto labile sul versante della storia. Il mistero non è tale più di tanto se si osservano con attenzione i personaggi, e occorre volgere la propria attenzione sull’elegante ambientazione e sulla buona prova corale del cast.

Taxius 15/03/18 15:39 - 1656 commenti

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In una gigantesca villa la morte improvvisa del ricco proprietario di casa desta subito qualche sospetto nella polizia che, attraverso un giovane investigatore, cercherà l'assassino che si nasconde sotto lo stesso tetto della vittima. Tratto da un romanzo della Christie, è un buon film molto simile, per struttura, a molti altri tratti dai libri della scrittrice inglese. La trama scorre piuttosto bene fino all'ottimo e imprevedibile finale. Molto elegante e ben diretto, merita una visione.

Myvincent 2/11/17 08:14 - 3721 commenti

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Una villa miliardaria, la morte sospetta di un magnate (ma è sospetto anche lui) e poi i soliti conflitti velenosi fra un variopinto gruppo di parenti serpenti sono gli usuali ingredienti a cui ci ha abituato la grande Agatha Christie. Qui il menù è sontuoso, con un cast di tutto rispetto, scenografie e tagli fotografici di grande presa. Insomma, nulla da rimproverare se non la carenza di quel "dinamico" humour tipicamente britannico. La presenza di Glenn Close, come sempre, risulta importante per la riuscita dell'operazione.
MEMORABILE: Il lago dei cigni sostituito dalla stagno delle anatre...

Manfrin 5/11/17 19:38 - 391 commenti

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Tutti i film tratti dai romanzi della Christie hanno bisogno di un supporto attoriale di spessore; sappiamo che non vi sono particolari colpi di scena e tutto matura nel classico finale a sorpresa. E' così anche in questo, dove Glenn Close spadroneggia con classe tra gli altri pur bravi interpreti. Il risultato complessivo è comunque buono e meritevole di visione, ottimo per gli appassionati del genere. Splendida la location principale.

Cotola 9/11/17 23:26 - 8998 commenti

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Da un romanzo poco conosciuto e celebrato della Christie un bel giallo che si avvale in particolar modo di un aspetto visivo molto elegante, curato e riuscito. Anche la regia è elegante e briosa, pur senza eccellere. I ritmi sono quelli dei gialli di questo tipo: non adrenalinici ma nemmeno soporiferi. Il clima di mistero sull'identità dell'assassino, tiene sempre desta l'attenzione. Buone anche le prove di un cast in palla e ben assortito. Piacevole divertissement, sicuramente consigliato agli amanti del genere.
MEMORABILE: I discorsi durante la cena.

Beffardo57 15/12/17 21:56 - 262 commenti

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Le trame di Agatha Christie si somigliano tutte: impianto teatrale, da commedia brillante con risvolti da romanzo rosa, dialoghi di maniera, qualche omicidio (in genere di personaggi sgradevoli), uno scioglimento con agnizione finale. Il tutto ambientato in grandi alberghi, magioni aristocratiche, treni di lusso. Nel complesso una noia notevole: malgrado il cast nobilitato da Glenn Close e Terence Stamp, la location in un castello della solita campagna inglese, le continue schermaglie dialettiche tra i protagonisti. O forse proprio per quello.

Belfagor 26/12/17 22:20 - 2689 commenti

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Da un romanzo poco conosciuto della Christie (eppure fra i più amati dall'autrice stessa), un adattamento che non tenta dei cambiamenti azzardati come il coevo Orient Express ma riesce a coinvolgere grazie all'eleganza della confezione e alla capacità con la quale vengono gestiti i topoi da giallo classico. Il cast al centro di questo mistero dalla soluzione insolita e dal finale a effetto è dominato da una splendida Close che ruba la scena a tutti, anche se una Anderson corvina e sorniona guadagna un posto di rilievo.
MEMORABILE: Edith elenca i modi per sbarazzarsi delle talpe; "La sua descrizione di un assassino si adatta a tutti i membri di questa famiglia".

Daniela 11/01/18 00:45 - 12606 commenti

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Le trame congegnate da Christie si assomigliano molto fra loro: un delitto avvolto nel mistero, un'indagine svolta in ambienti lussuosi e resa difficile dal gran numero di sospetti, quasi tutti altolocati o presunti tali. Questa non sfugge alle convenzioni ed anzi le segue in modo piuttosto pedissequo, senza sussulti di rilievo tranne quello riservato all'identità del colpevole. Ne risulta un film corretto ma un poco accademicamente polveroso. Con Stamp tanto defilato, Close ha gioco facile nel primeggiare, mentre Max Irons si rivela alquanto fiacco nel ruolo decisivo dell'investigatore.

Rambo90 13/02/18 16:52 - 7659 commenti

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Elegante trasposizione di un romanzo bello ma poco noto della Christie. La trama è perlopiù fedele, ma il film non riesce a trasmettere la stessa inquietudine e il senso di morbosità del romanzo. Comunque la regia sa ricostruire l'epoca affidandosi a una buona fotografia e a scenografie davvero riuscite. Buono anche il lavoro degli attori, che riscatta qualche momento decisamente noioso. L'identità dell'assassino è discretamente sorprendente. Non male, nel complesso.

Bruce 24/08/18 17:53 - 1007 commenti

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Un giallo poco noto di Agatha Christie viene portato sullo schermo in una forma piuttosto convenzionale e curata, nella quale la forma sembra voler prevalere sulla sostanza. L'attore protagonista non brilla e non contribuisce certo alla riuscita del film che si avvale di un nutrito cast, comprendente Glenn Close anziana e con alcune parti decisamente sopra le righe. Mancano le emozioni e i momenti di reale tensione, cosicché si arriva alla soluzione finale senza particolare coinvolgimento dello spettatore.

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Ultimo 22/10/18 09:15 - 1652 commenti

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Una bella storia (non conosco il romanzo della Christie da cui è tratto il film), in pieno stile giallo, con la consueta presenza di personaggi riuniti in una villa il cui proprietario è stato ucciso. Parte in sordina ma cresce di interesse nella seconda parte, che riserverà più di una sorpresa. Segnalo Gilian Anderson e Glenn Close come migliori interpreti. Buon film.
MEMORABILE: Il finale in auto.

Anthonyvm 24/03/19 22:52 - 5612 commenti

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Interessantissimo giallo di stampo più che classico, elegante, lento e sontuoso come la tradizione impone. Ottima ambientazione d'epoca, ben ricostruita, che fa da scenografia a un verboso e affascinante spettacolo, composto come di consueto da parenti serpenti, possibili complotti, sospetti e omicidi. Il mistero è intrigante e la soluzione tutt'altro che ovvia, come ci si aspetta da un lavoro della Christie. In particolare il finale riserva alcuni colpi di scena decisamente riusciti. La Close ruba la scena a tutti (a partire dalla locandina).
MEMORABILE: La Close che dichiara guerra alle talpe; La cena di famiglia dove emerge tutto l'astio nutrito dai componenti della stessa; La rivelazione conclusiva.

Hackett 3/01/20 11:07 - 1865 commenti

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Buon giallo classico, gestito alla regia in maniera sobria e pratica, senza sfarzi ma anche senza volontà autoriali. L'intreccio è ben congegnato e gli interpreti (la Close su tutti) sanno donare ai loro personaggi la giusta dose di ironia british e squallida avidità. Forse un po' pedanti alcune situazioni di dialogo, ma c'è da divertirsi per chi divora i romanzi gialli di stampo classico.

Lupus73 15/01/20 15:20 - 1483 commenti

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Tratto dal romanzo di Agatha Christie "E' un problema", un giallo in stile d'epoca a tutti gli effetti, con la sua atmosfera retrò, i suoi cliché, un'affascinante ambientazione nella lussuosa tenuta di Crooked House (dove si svolge la maggior parte del racconto) e una confezione moderna che permette di valorizzare il tutto. Parte fondamentale per Glenn Close, colpo di scena finale imprevedibile tipico di questo genere; il tutto è molto curato, però c'è qualcosa che non va e nel film si respira una certa stanchezza. Si può guardare.

Pigro 31/03/20 11:10 - 9623 commenti

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Chi ha ucciso il vecchio capitalista? Classico giallo di Agatha Christie con ventaglio di opzioni di colpevolezza, ambientato nell’avita magione, labirintica e sontuosa. Regia diligente, al servizio della storia, senza slanci, con qualche ovvietà scolastica (fastidiosi campi e controcampi nei dialoghi) e qualche timido svolazzo visivo: fa molto gusto anni 70. Interpreti altrettanto presenti al minimo contrattuale. Fortuna che c’è il plot della grande scrittrice che mantiene il film a un certo livello e favorisce una discreta godibilità.

Zio bacco 26/05/20 12:06 - 240 commenti

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Adattamento di un giallo di Agatha Christie, forse uno dei migliori della scrittrice, anche se poco noto rispetto ai meriti. Cast degno di nota e buona la recitazione, al pari della regia e della gradevole fotografia. L'esperimento regge, ma la trasposizione di un giallo è certamente difficile e infatti la trama originaria perde molta efficacia, sebbene l'ambientazione elegante e il cast dignitoso rendano tutto sommato credibile la storia. Finale forse telefonato per i più attenti, eppure d'effetto. Per chi non l'avesse letto, meglio il libro!

Zoltan 20/06/20 15:09 - 201 commenti

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La forza del romanzo e le ambientazioni tipiche di Agatha Christie affascinano sempre, ma la messinscena è troppo piatta, portata avanti con eccessiva rigidità: per certi versi si può fare il paragone con il recente Cena con delitto, film simile ma che spicca per quel brio e quell'ironia la cui assenza qui si fa sentire parecchio. Il cast offre una prova discreta (spicca la sempre brava e splendida Christina Hendricks) e il film si lascia seguire, ma mancano quelle componenti distintive che possano renderlo "memorabile".

Reeves 17/08/21 23:29 - 2152 commenti

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Nei gialli di Agatha Christie l'abilità della scrittrice sta nel confondere le acque tenendo comunque sempre accesa la curiosità su chi sia l'assassino. Lo stesso avviene anche in questo caso. A fare la differenza sono gli ottimi interpreti (Glenn Close su tutti), la villa da sogno dove tutto è ambientato e un retrogusto politico-spionistico che nel romanzo non c'era.
MEMORABILE: La cena di famiglia.

Gordon 18/08/21 14:05 - 260 commenti

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Gli ingredienti per un giallo cinematografico avvincente sono atmosfere plumbee, indiziati stravaganti, una sceneggiatura vivace e una trama ben congegnata. Ed è proprio il romanzo di Agatha Christie da cui è tratto, il punto di forza del film, che per il resto non si distingue per interpretazioni troppo convinte degli attori, in primis da parte di un Irons poco carismatico. La regia inoltre, pur abile, paga una durata leggermente eccessiva, considerando il breve preambolo. Comunque buono.

Giùan 25/09/21 11:17 - 4528 commenti

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Gialletto simpatico tratto dalla saccheggiatissima autrice di Poirot e Miss Marple, citati non a caso perché il punto debole della pellicola sta (al di là della sua confezione per uso e consumo paratelevisivo) proprio nell'insussistenza del tristo detective con passati spionistici interpretato da un pallido Irons. Così il piacere tipico dell'indagine affabulatoria del romanzo spesso si perde per improponibilità dell'identificazione. Competenti comunque le altre interpretazioni (Close soprattutto) e discreta ambientazione. Più che intorcinato e storto (Crooked) fin troppo rettilineo.
MEMORABILE: La Anderson.

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Buiomega71 4/12/21 01:28 - 2899 commenti

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Piacevole e intrigante giallo dall'impianto classico, che svolta in un sorprendente e inaspettato finale sull'i dentità dell'assassino così crudele e "innocente" e così ben poco accomodante (in tempi di politicamente corretto). Di mezzo una famiglia disfunzionale, arpie, gelosie e lingue taglienti (un must la riunione familiare a tavola). Brenner ha pure il tempo di omaggiare Suspiria con la bellissima e onirica danza della ragazzina. Atmosfere un po' torbide, spizzichi di noir e, grazie a Dio, nessuna concezione all'humor (se non il sottile e pacato cinismo della Close).
MEMORABILE: Le scarpette rosse (con il tacco) di Magda una contro l'altra con lei che cita apertamente Il mago di Oz; Zia Edith che spara alle talpe; Il cianuro.
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  • Discussione Buiomega71 • 4/12/21 10:40
    Consigliere - 25892 interventi
    Delizioso e cattivissimo giallo classico, dove l'identità dell'assassino (per una volta davvero inaspettata e sorprendente, che arriva come una doccia fredda) sfocia in una crudele girandola di rara ferocia, così poco accomodante in tempi flaccidi di politicamente corretto.

    Tolto il twist raggelante

    SPOILERONE

    Che entra di diritto in un sottogenere tanto amato dal sottoscritto che si dibatte tra i classici di Mervyn Le Roy e Joseph Ruben

    FINE SPOILERONE

    restano la suntuosa villa di campagna inglese ormai tipica di questo genere di film, che stà tra quella di Giro di vite fino ad arrivare al Testamento e i personaggi velenosi e arrivisti, classico nido di vipere e iene, tra cui spiccano Gillian Anderson attrice fallita e una superlativa Glen Close di pacato e affilato cinismo, ossessionata dalle talpe che caccia prendendole a fucilate.

    Atmosfere torbide e morbosette (si odorano acri sentori incestuosi e pedofili, appena accennati, un pò come nei thriller nostrani alla Bianco vestito per Marialè), spizzichi di noir chandleriano, voyeurismi nella casetta sull'albero, splendidi omaggi a Suspiria (la bellisisma sequenza onirica, coi cromatismi argentiani, della ragazzina che danza), esami oncologici dalle diagnosi impietose, riunioni di famiglia di superlativa meschinità (la cena è un must) e il movente dell'assassino che ghiaccia il sangue per la sua semplicità nell'uccidere e per la spietatezza nel metterlo in atto che Il manuale del giovane avvelenatore le fa un baffo.

    Brenner si accoda agli Assassini sull'Orient Express o sul Nilo, riproducendo le stesse atmosfere di gran classe, i protagonisti tutti sospettati e con un buon movente che li mette in gioco tutti come potenziali assassini, e il sottoscritto, per una volta, pareva proprio esserci arrivato, quando ti arriva , come un fulmine a ciel sereno, la svolta imprevista che è una secchiata di acqua gelida.

    Poco spazio all'humor (grazie a Dio) che è la nota stonata di questo tipo di gialli, se non nella figura della Close, divina e austera zia di raffinata cinicità (e quella che è, alla fine, la più sincera del nido di parenti serpenti), gran parterre femminile (la già citata Anderson in versione dark lady sul viale del tramonto, oppure la Hendricks ex spogliarellista che vien da Las Vegas) e una succulenta impronta fetish sulle scarpette delle signore (la Abbington che pesta con il tacco il piede di Max Irons, la Hendricks sdraiata sul sofà con le scarpine a terra, e soprattutto la Anderson che giocherella con le sue dècolletè rosse, battendole una contro l'altra, citando apertamente Il mago di Oz, ma che meraviglia!) danno valore aggiunto a un nero classicheggiante tanto vintage (e parecchio anni 70) quanto rispettoso nell'omaggiare l'impianto tipico della regina del brivido, con l'aggiunta di un colpevole che spazza via ogni scampolo di convenzionalità e si tinge, quasi, di horror, mandando a remengo le regole imposte del genere.

    Qualche parentesi inutile (i flashback esoticheggianti al Cairo, l'uscita di Sofia e Charles in  lambretta a ballare il rock) non inficia un gradevole e sorprendente whodunit che parte col deja vu inserito (ma la sequenza offuscata dell'icipit, con insulina, è un colpo ben piazzato) per poi rivelarsi in ben altro, e quel ben altro che fa la differenza, tra talpe, dobermann incazzosi, bottigliette di cianuro, corde recise, lettere d'amore compromettenti, citazioni di Salomè, eredità miliardarie e quaderni neri e, scavando a fondo, una coltre oscura alla Malpertuis (il vecchio patriarca che tiene in pugno le vite dei suoi familiari, un pò come faceva Orson Welles nel capolavoro kumeliano).

    Brenner, dopo Dark Places, dimostra di saperci fare e il suo Agatha Christie movie non ha nulla da invidiare ai più blasonati Lumet e Guillermin, con aggiunta di "innocente" perversità e malvagità in più.
    Ultima modifica: 5/12/21 00:45 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 4/12/21 11:02
    Consigliere - 25892 interventi
    Ottimo il dvd targato Videa/Eagle Pictures

    Formato: 2.40:1
    Audio: italiano, inglese
    Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti, inglese
    Come extra il trailer e galleria di immagini
    Durata effettiva: 1h, 50m e 31s

    Immagine al minuto 0.11.38.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/PDVD-240.jpg[/img]
    Ultima modifica: 4/12/21 17:29 da Zender