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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Vorrebbe arrivare in profondità, ma si ferma tristemente in superficie rivelando presto la sua doppia natura di film che cerca maldestramente di legare commedia brillante con vaghe riflessioni sulla vita affidate in buona parte alla figura della nonna (Ilaria Occhini), che naturalmente deve apparire saggia e capace di comprendere non solo ciò che il nipote omosessuale (Alessandro Preziosi) svela al padre (Ennio Fantastichini) nel corso di un pranzo con... sorpresa, ma anche ciò che il secondo figlio (Scamarcio) non è riuscito a dire per non dare il colpo di grazia al padre già infartato. La reazione di quest'ultimo di fronte alla "confessione" del figlio...Leggi tutto a cui tutto aveva affidato (il pastificio di famiglia, azienda già avviatissima) non è infatti delle più comprensive: da buon uomo del sud (siamo a Lecce) considera l'idea di avere un figlio gay la peggiore delle iatture. Perché pensa prima di tutto a sè, non certo al figlio. A cosa la gente dirà, a come finirà in basso nella scala dei valori strapaesana. Tutto già visto e meglio raccontato, ma non è questo il problema. Perché se anche va detto che la prova di Scamarcio è positiva, che il cast è complessivamente diretto bene, che si respirano spesso la vivacità necessaria per far apprezzare prodotti simili e la coralità tipica delle più note opere di Ozpetek, non si può questa volta evitare di cogliere la banalità di fondo che impasta ogni dialogo, che impoverisce ogni tentativo di superare il confine della commedia più volgare ammantata da una finta patina d'autore che non può certo convincere. Tanto è vero che le parti più indovinate sono ahinoi quelle in cui si ricalcano modelli superiori (il piatto caduto con strillo in perfetto stile VIZIETTO), dove l'espressività di gesti e sguardi supplisce alle carenze di sceneggiatura. Fantastichini padre ossessionato dall'omosessualità del figlio è divertente, d'accordo, ma si trasforma quasi subito in una macchietta che stona con le scene in cui l'intensità di Scamarcio prova a dare una dimensione vera al film. Patetici quanto inutili i flashback con la coppia Marchesi/Crescentini, quasi del tutto superflui i break con la bella Nicole Grimaudo dall'occhio lucido. Il clima pesante si risolleva con l'arrivo in villa (tardivo, purtroppo per noi) degli amici romani (gay) di Tommaso (Scamarcio), ma più per merito del facile umorismo derivativo legato alla spensieratezza della combriccola che per altro, e quando il gruppo scompare si riprecipita nel bozzettismo da quattro soldi che solo la regia spigliata di Ozpetek permette di accettare senza troppo far caso alla desolante povertà dello stesso. Elena Sofia Ricci trova qualche buon momento qua e là, ma non tanto da giustificarne l'importanza all'interno del quadro familiare. Meglio Lunetta Savino, madre cinica e delusa quanto il marito dalle inclinazioni sessuali del figlio e pronta a fare le solite domande a chi scambia per un medico qualificato ("ma è una cosa da cui si guarisce"?). Per quanto non spiacevole, MINE VAGANTI (titolo che non identifica affatto il film, peraltro, ponendo l'attenzione su ciò che in realtà non sta certo al centro della storia) è insomma operazione furba ma drammaticamente priva di quello spessore che tenta artificialmente di acquisire, fallendo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/02/10 DAL BENEMERITO RUBER POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/03/10
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Animalo 18/04/10 12:13 - 31 commenti

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Il film presenta un difetto tipico del cinema italiano: è un po' provinciale per molti aspetti. Tuttavia in questa ambientazione si inserisce una tematica ancora delicata come l'omosessualità, che irrompe nella ruotine campagnola e sempliciotta della ricca famiglia. La regia è ben fatta e la sceneggiatura (scritta a quattro mani) è più che buona. Per tutto il film non son riuscito ad abituarmi a scamarcio, che mi è sembrato un po' freddo e poco convincente.

Lucius 13/03/10 20:48 - 3015 commenti

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Ozpetek centra il bersaglio con un film commovente e divertente allo stesso tempo. Una commedia brillante e impegnata con attori concentrati sui propri ruoli (tra cui in particolare la Savino e Elena Sofia Ricci) e una sceneggiatura sublime. Uno schiaffo all'ipocrisia e all'onore di un certo sud, finalmente; ci voleva proprio! Un lungometraggio intenso e non solo una commedia leggera. Grande cinema "italiano". Da non perdere.

Ianrufus 14/03/10 12:34 - 139 commenti

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Non sono un estimatore di Ozpetek, eppure il film mi è piaciuto e molto. Divertente, leggero con l'impronta riconoscibile dell'autore; attori bravi, la Occhini intensa, Scamarcio promosso. Forse solo il personaggio di Fantastichini rimane troppo caricaturale, come lo sono gli amici in visita nel Salento ma in questo caso si scioglie la tensione ed il pubblico in sala sembra davvero apprezzare. Si esce dalla sala soddisfatti... e non è poco.

Ruber 13/03/10 16:22 - 702 commenti

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Veramente divertente questa nuova commedia di Ozpetek, mi è veramente piaciuta molto: un cast ricco di attori bravissimi e divertenti che con bravura sanno affrontare il discorso dell'omosessualità di un figlio con leggerezza; affonfando poi il tutto nelle radici del profondo sud d'Italia diventa tutto piu ironico. Una regia attenta e curata che non scende mai nel volgare, anche se poteva limitare qualche "gag macchiettistica" di troppo perché talvolta rimangono isolate. Un film dalla trama già vista, per certi versi, ma che diverte sempre.

Cif 26/03/10 03:10 - 272 commenti

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L'Almodovar nostrano torna con un'opera all'altezza dei suoi migliori film, riuscendo a rimediare al passo falso del precedente Un giorno perfetto. In particolare qui il regista offre un ampio spaccato di vita, questa volta meridionale (siamo a Lecce) rimandendo fedele ai suoi temi, con qualche colpo di scena, una coralità degna di Scola e della migliore commedia italiana, tra tanti flashback, recuperando il lirismo già visto ne La finestra di fronte. Scrittura solida, realizzata a 4 mani con l'abile scrittore e giornalista Cotroneo. 3 e 1/2.
MEMORABILE: La più brava è la Occhini, il cui personaggio richiama La grande abbuffata. Sorprende e convince Preziosi, che merita la seconda piazza. Terzo Scamarcio.

Galbo 22/03/10 07:14 - 12372 commenti

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L'esordio di Ozpetek nella commedia pura, è un film corale che affronta con (apparente) leggerezza temi importanti, come l'omosessualità e i legami familiari. Nello splendido scenario leccese si muovono personaggi ricchi di sfumature a cui gli attori rendono buon servizio, interpretandoli con la giusta misura e passione. Di rilievo le prove di Fantastichini, della Savino e di Ilaria Occhini.

Beccafico 22/03/10 12:15 - 21 commenti

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Classic Ozpetek. Pellicola normale, finale notevole. Il film ruota attorno a due confessioni, entrambe a tavola. Qui regia e montaggio vengono fuori di prepotenza. La macchina corre tutto intorno e ogni faccia ti entra dentro, a modo suo, in un ibrido che sta a metà tra Muccino e Pupi Avati. Bello. Per il resto nulla di nuovo. Daniele Pecci è il leader dei Village People dell'occasione. Il napoletano di turno è Massimiliano Gallo, figlio del grande Nunzio. Ottimi Fantastichini e la Occhini. Podio per la Ricci. Due pallini.

Federico 22/03/10 18:56 - 39 commenti

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Nonostante non ami in particolar modo le opere del regista, "Mine Vaganti" è una commedia corale ben interpretata (si salva anche Scamarcio) con momenti davvero divertenti e mai volgari (l'arrivo degli amici gay del protagonista è veramente esilarante). Ho il presentimento che negli States ne potrebbero ricavare un remake.

Jorge 23/03/10 01:06 - 164 commenti

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Ozpetek fa la commedia... ma che classe signori!; Cotroneo e lo stesso Ferzan (coautori della sceneggiatura) confezionano una storia cinematograficamente perfetta, dove si riflette, si ride, ci si commuove e, soprattutto, si pensa... Cast perfetto (la Occhini.. mamma mia che intensità, superlativa), regia davvero buona, fotografia vivida e riuscita, bella la location pugliese... "Mine vaganti" è proprio un bel film e merita riconoscimento ed attenzione... ci fossero più Ozpetek in Italia ci sarebbe un cinema assai migliore di quello attuale.
MEMORABILE: Se uno fa sempre quello che gli chiedono di fare non vale la pena vivere.

Markus 23/03/10 11:37 - 3680 commenti

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Film corale dotato d’un certo piglio narrativo e registico che, tuttavia, deve fare i conti su come affrontare l’ancor oggi scottante argomento dell’omosessualità nel cinema. Ozpetek lo fa intrecciando (in maniera debbo dire ben architettata) umorismo da macchietta ed un certo studio sulle angosce che ancor’oggi - deduco - il gay debba ingiustamente affrontare. Cinematograficamente funzionano meglio gli eccessi alla Vizietto, si sa. Bravi gli attori tutti. Un piacere ritrovare Ilaria Occhini.

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Ilcassiere 24/03/10 12:08 - 284 commenti

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Poco graffiante, non il miglior Ozpetek, ma comunque gradevole e divertente. Il messaggio è nelle parole della nonna: "non fare quello che gli altri vogliono che tu faccia, ma quello che ti rende felice e sbaglia da solo". Questo vale per l'amore (non solo quello omosessuale ma anche quello della zia che grida "al ladro") e soprattutto per il desiderio di fuggire dall'azienda di famiglia per fare lo scrittore. Meravigliosa Lecce (e dintorni) e bravissimo Scamarcio, ormai una sicurezza.
MEMORABILE: Gli amori impossibili non finiscono mai. Sono quelli che durano per sempre.

Mfisk 10/04/10 01:48 - 127 commenti

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"Quando compare in una scena un fucile, prima o poi deve sparare", predicava il vecchio Ford. Ozpetek non deve aver letto il manuale giusto e ha messo in scena il personaggio della Giraudo, caricato a salve. Ciò detto, si ride un (bel) po' e i meno timidi possono anche accennare qualche passo di danza, pur seduti, sulla bella "50.000 lacrime", che fa da fil rouge lungo il corso della pellicola. Bravissima la Occhini da viva, mentre da morta è assai poco credibile. alla fin fine, chi esce meglio di tutti è la Piazzetta Carducci.

Nando 27/04/10 17:50 - 3806 commenti

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Uno spaccato familiare dei nostri giorni in cui il regista, più avezzo al dramma, cerca di realizzare una commedia frivola con punte di introspezione psicologica. Il risultato non è ottimale, si sorride con piacere in alcune scene ma l'analisi latita ed alcuni personaggi rimangono relegati al tipico senso di macchietta. Bravo, non è una novità, Fantastichini, che riesce ad emergere da una sceneggiatura leggermente confusa.

Straffuori 3/05/10 13:05 - 338 commenti

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Graziosa commediuola ambientata nelle bellissime locations del tacco dello stivale. Con un Ennio Fantastichini e una Ilaria Occhini sopra le righe e degni di nota e una storia dal finale circolare leggera ma densa di significati profondi. Divertenti e ben orchestrati i personaggi anche se un po' a volte macchiettistici. Divertente e fa riflettere.

Zardoz35 9/05/10 11:46 - 290 commenti

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Tentativo, non riuscito del tutto, di "sdoganare" il tema dell'omosessualità in una commedia drammatico-brillante. Due figli maschi entrambi gay, seppure cresciuti nella bambagia di una ricca famiglia imprenditoriale, sembrano un po' di troppo, come il ruolo della nonna, improbabile trasgressiva negli anni Quaranta in un chiuso ambiente provinciale sudista. Per il resto il film scorre bene, brava e bella la Grimaudo, simpaticissimi gli amici gay romani, originali Fantastichini e la Ricci.
MEMORABILE: "L'omossessualità è una caratteristica normale, siamo nel 2010". Risposta della madre "già, siamo nel 2010, il 2000 è già passato".

Lovejoy 10/09/10 15:08 - 1823 commenti

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Bella commedia drammatica che ha nel cast il suo punto di forza. Per una volta persino Scamarcio risulta convincente, abbandonando per un momento il ruolo del bello e dannato che lo ha lanciato sullo schermo. Stesso discorso per Preziosi, mai così convincente come in questo film. Su tutti, però, magnifici la Occhini nel ruolo della nonna ed un sempre grandissimo Ennio Fantastichini in quello di Vincenzo. Buoni la regia di Ozpetek e il ritmo. Splendida la colonna sonora.
MEMORABILE: La cena in cui Preziosi confessa un suo segreto, con la conseguente reazione del padre; il finale.

Luchi78 24/10/10 23:14 - 1521 commenti

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Non mi ha entusiasmato questa creatura ibrida di Ozpetek, che tende sicuramente di più verso la commedia ma che a tratti non disdegna la drammaticità che suggerisce il personaggio di Scamarcio e soprattutto della ragazza interpretata dalla Grimaudo (le figure più interessanti del film). Purtroppo il tema dell'omosessualità è affrontato con i soliti clichè all'italiana che strappano qualche sorriso con l'entrata in scena della troupe gay, ma tutto sommato è roba già vista.

Didda23 16/12/10 16:59 - 2424 commenti

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Mine Vaganti è un film mediocre, banale, superficiale. Si salva la regia sapiente di Ozpetek, sempre a sua agio tra la commedia corale e l'incursione degli amici gay di Scamarcio (certo l'umorismo prodotto è da barzelletta stereotipata). Per il resto il film non riesce ad essero profondo ed intenso, ma se vi accontentate di una commedia leggera può soddisfarvi. Il problema è che nelle pretese del regista non è solo commedia leggera ma pure altro (che io non ho visto purtroppo). Comunque da vedere.

Domino86 8/03/11 20:42 - 607 commenti

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Eccoci nel microcosmo di Ozpetek: solitamente apprezzo i film del regista turco, ma con sincerità posso dire che a lungo andare i temi iniziano a ripetersi un po'. Comunque sia il film, nel suo complesso, non è male: spunti di riflessione ve ne sono, la tematica sociale anche e non manca qualche momento di divertimento. Bello il monologo finale.

Magnetti 10/03/11 17:19 - 1103 commenti

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Tema trito e ritrito quello della famiglia patriarcale con figli problematici. Insomma il succo della storia è da sbadigli e da tasto stop. Risollevano le sorti del film le interessanti prove degli attori, la ambientazione leccese e il tocco leggero che la regia di Ozpetek riesce a dare, pur con le sbavature sue tipiche (una per tutte: il balletto in acqua in stile Priscilla). Se, quindi, la si prende come una commedia senza impegno può anche andare (ma dubito che questa fosse l'intenzione del regista).

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Homesick 13/03/11 18:27 - 5737 commenti

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Il debole soggetto, compilativo proclama dell’orgoglio identitario (sessuale e non) e calco degli stereotipi di un Sud Italia arricchito e barricato dietro il tradizionalismo, si puntella con una certa vivacità sul piano narrante, che screzia di dramma la commedia respingendo le lusinghe di un possibile autocompiacimento autoriale (i discorsi a tavola, i flashbacks) e sbrogliando gli impacci trash (il balletto omosex sulla spiaggia). Si nota l’impegno degli attori e si applaude la regale Occhini per la carica di autentica umanità infusa nel suo sofferto personaggio.
MEMORABILE: La scena in valigeria.

Piero68 6/05/11 14:08 - 2955 commenti

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Bel film corale con un cast veramente ricco, nel quale il bravo Ozpetek riesce a dare dignità recitativa anche ad attori abituati più ad apparire che ad essere (vedi Preziosi). La Savino si riconferma mattatrice e attrice di caratura superiore visto che, ancora una volta, caratterizza il suo personaggio in maniera impeccabile. Peccato che la sceneggiatura rovini tutto non solo chiudendo il film in maniera scontata e maldestra ma soprattutto lasciando aperti troppi buchi che nemmeno la fantasia dello spettatore potrà mai chiudere. Godibile comunque.

Matalo! 15/06/11 09:58 - 1378 commenti

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Che dire di un regista che punta sulla "bella" recitazione, creando un effetto Rai Premium? Che ripropone stantii stereotipi mutando la realtà in Arcadia? Preziosi è miscasted (mai visto un ghigno da etero più del suo), Occhini è la sempiterna anziana ex repressa libertaria che sta bene defunta. Il trio gayo son macchiette che fuori da Priscilla stonano però i gay protagonisti devon essere "seri". Gli altri fan il loro. Scamarcio se la cava. Il film non vola mai ucciso da una pericolosa retorica. Sembra una commedia minore anni '60.

Giùan 21/06/11 17:06 - 4528 commenti

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Il film che (mentendo sapendo di mentire) i più segnalano come l'Araba fenice di Ozpetek è in realtà un'operetta senza spessore, unidimensionale, che tratteggia un'Italia ferma neanche ai tempi del Vizietto quanto a quelli di La moglie in bianco l'amante al pepe. I rituali del buon Ferzen ci son tutti: belle musiche, ricco cast (in cui spiccano Lunetta Savino madre accidiosa e l'ottima prova comica della Ricci), i salti di registro... ma la verve dei tempi migliori sembra persa e forse sarebbe necessario fermarsi a riflettere su che pesci pigliare.

Gugly 30/05/13 23:19 - 1184 commenti

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Film ben confezionato: bravi attori, bella musica, bella ambientazione leccese; peccato rimanga tutto in superficie, malgrado la storia si presti a possibili sviluppi inconsueti (due fratelli gay nel profondo Sud!); il regista si lancia e poi sembra non saper sviluppare e concludere la storia: ecco allora le macchiette gay con strilletto, l'amica etero su cui fare un pensierino e, immancabile nei film di Ozpetek, l'amore perduto del passato... e i dolci! Ok, grazioso, ma niente di più. Brava Occhini, ma non aggiunge molto.
MEMORABILE: L'immancabile stuolo di dolci, strumento ben strano per la volitiva nonna; Lo scambio di battute maligne sulla "Spiaggia libera" in valigeria.

Babbaiu 21/08/13 15:13 - 29 commenti

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Confezione buona ma film inconsistente. Sarà che non è il mio genere ma l'ho trovato slegato e superficiale, più attento all'estetica, anche musicale, che ad altro, tipo la sceneggiatura. I personaggi sono tratteggiati e stereotipati. Fa un po' ridere la brava attrice che interpreta l'anziana nonna con una dizione perfetta mentre il resto della famiglia si abbandona all'influsso dialettale. Buona prova di Scamarcio e del padre, ma il resto è assolutamente mediocre se non scadente.

Saintgifts 25/09/13 09:28 - 4098 commenti

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Tragicommedia (più commedia) sull'argomento omosessualità, locato, tanto per ammantarlo di colore, nel nostro meridione. Nulla da dire sulle interpretazioni (persino Scamarcio non sfigura) e andrebbe anche bene il resto, se fosse stato impostato esclusivamente su un tono ironico, o addirittura comico; gli inserimenti "tragici", oltre a essere troppo scontati, sono anche fastidiosi e non servono ad approfondire nulla. I flashback della nonna sono solo colorazioni di contorno, forse con l'intenzione di dare un tocco autoriale.

Gabrius79 26/09/13 00:15 - 1420 commenti

I gusti di Gabrius79

Gustosa commedia diretta da Ozpetek che ci regala alcuni momenti frizzanti grazie alle bravissime Lunetta Savino e Elena Sofia Ricci. Il resto del cast è comunque apprezzabile e piuttosto in forma. Nel corso del film si respira una certa ironia bonaria nei confronti dei pregiudizi sull'omosessualità. Momenti di noia quando ci sono i flashback.

Ultimo 14/07/14 23:15 - 1652 commenti

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Commedia brillante nella quale Ozpetek va forse a toccare il momento migliore della sua carriera da regista. Manca di qualcosa, vero, ma funziona il rapporto tra presente e passato (visto dalla nonna Ilaria Occhini) e, sopratutto, l'ottima prova del mai banale Fantastichini evidenzia in modo chiaro un sentimento (purtroppo) comune a molti: l'apparenza quale valore più alto di ogni altro.

Elsolina 27/04/15 17:01 - 41 commenti

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Ancora una volta il regista italo-turco affronta il tema dell'omosessualità, stavolta in maniera più ironica e leggera. E' la storia di una famiglia pregna di moralismo i cui equilibri vengono spezzati da scottanti confessioni. La verità viene a galla sfidando perbenismo e ipocrisia attraverso l'interpretazione di un buon Preziosi e di un discreto Scamarcio. Tutto sommato un buon film, vista anche la delicatezza della tematica trattata, da cui Ozpetek sembra non riuscire ad allontanarsi.

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Pigro 1/01/17 13:46 - 9623 commenti

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C’era una volta l’Ozpetek che tentava timidamente di assestare piccoli colpi alla prevedibilità e al perbenismo: non qui. Il ritratto di famiglia provinciale in cui esplode lo scandalo del figlio omosessuale è artificioso, macchiettistico, stereotipato, proprio come gli amici gay (ma solo quelli di contorno, per carità, non certo i protagonisti). Lo stesso meccanismo narrativo del coming out familiare è banale e concettualmente molto vecchio. Almeno facesse ridere: ma non fa neanche pensare. Si salva la location leccese: e ci mancherebbe!

Myvincent 1/08/16 07:56 - 3722 commenti

I gusti di Myvincent

Immaginate cosa succede se in una famiglia alto-borghese del sud si annida il "gene" dell'omosessualità? Niente di più che mine vaganti con lo scopo di scompigliare e riparare le cose. Ozpetek dirige questo film "estivo" raccontando gli italici tic (un po' troppo a mo' di macchietta) e raggruppando varie generazioni attoriali. Il racconto non è granché, ma riesce comunque ad arrivare dritto al cuore, come solo lui sa fare.
MEMORABILE: Il fragoroso bagno a mare a suon di "Sorry I'm a lady".

Lou 1/08/16 18:10 - 1119 commenti

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Una commedia con sapore di fiction, con l'ambizione, a mio avviso fallita, di fornire un quadro psico-sociologico del tema omosessualità in terra meridionale. Ciò che mi sembra riuscito meglio è l’interpretazione di Scamarcio, capace di rendere credibile il suo personaggio con la giusta dose di intensità e di sensibilità. Tutto intorno un carosello di macchiette, al limite della farsa, che strappa qualche sorriso ma lascia per lo più perplessi. Bella l'ambientazione leccese.

Daniela 9/08/16 17:34 - 12606 commenti

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Studente a Roma, torna a Lecce con l'intenzione di fare coming out di fronte alla famiglia riunita ma il fratello gay lo precede, facendo venire un coccolone al padre e costringendolo a cambiare programmi... Non è facile coniugare commedia e dramma, come tenta di fare ancora una volte O. con questo film corale in cui l'equilibrio fra le due componenti è però compromesso dai troppi spunti farseschi che in alcuni casi sfociano nella macchietta (la reazione del padre), in altri finiscono per ribadire quegli stereotipi sugli omosessuali che in teoria si vorrebbe stigmatizzare (gli amici in visita)

Ira72 28/07/17 21:54 - 1305 commenti

I gusti di Ira72

È un grande esempio di cinema attingere dalla vita comune e farne un film originale, raccontato in modo atipico, dai ritmi perfettamente scanditi grazie alle colonne sonore che Ozpetek non sbaglia mai. Ed è un grande esempio di cinema strappare lacrime e sorrisi avvalendosi di un cast all'altezza. Qui ognuno interpreta la propria parte impeccabilmente, ma la Occhini commuove. Ci si dimentica, per merito della sua naturalezza, che si stia guardando un film. Azzeccata anche l'ambientazione che, al solito, conferisce bellezza a un lavoro di grande sensibilità

Rambo90 10/12/18 01:53 - 7661 commenti

I gusti di Rambo90

Un Ozpetek più leggero del previsto, nonostante il tema e che funziona sia per una regia attenta e ben studiata che per una sceneggiatura che sa alternare con sapienza momenti comici e momenti drammatici. Buono il cast corale, dove ognuno fa il suo con naturalezza e senza strafare (su tutti un grande Fantastichini). Un po' di cedimenti verso il macchiettistico con l'arrivo degli amici di Tommaso alla villa, ma la pellicola si riprende con un bel finale. Bella la canzone di Patty Pravo.

Pessoa 10/12/18 11:27 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Commedia di genere di Ozpetek che reinterpreta il tema del coming out (questa volta addirittura doppio) in una splendida e credibile cornice salentina molto ben valorizzata. Il ritmo non è vorticoso, come da copione per il regista italo-turco, ma si apprezzano momenti intimi che una lettura rallentata rende meno banali. Gran prova del ricco cast, dove forse il pugliese Scamarcio, primus inter pares, sembra più a suo agio degli altri. Un film bello, intelligente, non banale, che strizza l'occhio alla voglia di tenerezza degli spettatori. Merita!
MEMORABILE: La cena del coming out di Preziosi; La visita degli amici romani di Scamarcio.

Victorvega 4/04/20 00:44 - 501 commenti

I gusti di Victorvega

Film corale tra modernità e perbenismo di una società ancorata a vecchi valori espressi dal culto del machismo; buona prova degli attori e bellissime ambientazioni leccesi, con una fotografia notevolissima. L'equilibrio tra commedia e dramma è reso al meglio e si coglie la poesia che le vicende lasciano trasparire. Meritevole di citazione Fantastichini (in un'interpretazione veramente notevole) e la Occhini.

Redeyes 9/11/20 13:45 - 2442 commenti

I gusti di Redeyes

I film di Ozpetek risultano spesso più macchiettistici che profondi, per quanto i temi affrontati in questa pellicola, grazie alla coralità del racconto (un abbozzo di introspezione) non risultano menomanti, al contrario. Giusto connubio agrodolce in una storia fin troppo attuale fra segreti e machismi, memorie di gioventù e bagni "a' mare". Il cast azzeccato e una buona forografia fanno il resto.

Daraen4 2/08/21 14:28 - 102 commenti

I gusti di Daraen4

Tempi e creazione di situazioni comiche perfetti; turning-point che arriva subito a proiettarci dentro il plot, da cui non vorremmo più uscire; classici personaggi ozpetekiani, uno più riuscito dell'altro, che riescono a fare trash in maniera raffinata senza mai scadere nel grottesco; il fil rouge poetico del flashback è opera d'arte, apre e chiude questo immenso film restituendolo alle vette del cinema moderno.

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Enzus79 12/11/21 06:36 - 2864 commenti

I gusti di Enzus79

Attraverso la commedia Ferzan Ozpetek affronta il tema dell'omosessualità svelata in una famiglia chiusa culturalmente. Non convince appieno seppur qualche sorriso qua e là lo strappi. Si sfocia in alcuni momenti nel banale e nello stereotipo, forzando un po' la mano per raggiungere il finale. Discreto il cast. Mediocre la colonna sonora. Tutto sommato consigliabile.
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  • Discussione Matalo! • 15/06/11 10:40
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    Ci ha provato a cambiare ed è stato "bastonato", il regista stesso ha dichiarato in un'intervista, dopo il fiasco del precedente film, che il suo pubblico si aspetta certe tematiche, pertanto è ritornato sulla "retta via".
    Ho l'impressione che il pubblico di Ozpetek sia anche peggiore dello stesso regista
    Ultima modifica: 15/06/11 11:00 da Zender
  • Discussione Lucius • 15/06/11 10:44
    Scrivano - 9063 interventi
    No comment.
  • Discussione Matalo! • 15/06/11 10:56
    Call center Davinotti - 614 interventi
    aspett...scusate non mi riferivo a nessuno qui dentro, ovviamente, ma al fatto che il pubblico non ha gradito il cambiamento di rotta del regista
  • Discussione Lucius • 15/06/11 11:14
    Scrivano - 9063 interventi
    Credo che sia normale, anche se non dovrebbe. Capita a tanti attori di restare ingabbiati in certi ruoli, figurarsi ad un regista che ha basato la sua carriera per lo più su talune tematiche. Vedi Argento con Le cinque giornate. Il pubblico risponde a quelle che sono le sue preferenze e le sue aspettative.
    E' una legge di mercato.
    Ultima modifica: 2/12/18 16:22 da Lucius
  • Discussione Zender • 15/06/11 11:19
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Vero, questo è indubbio. Purtroppo chi vuole continuare a fare il mestiere deve scendere a compromessi con quello che la gente vuole. Evidentemente il pubblico da Ozpetek quello si attende e non altro. Dispiace, per chi vorrebbe magari provare a cimentarsi in altri generi. Ma una seconda possibilità di floppare raramente i produttori la danno...
  • Discussione Matalo! • 15/06/11 11:29
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Da un grande autore mi aspetto anche una Grande Rovina. Ma Ozpetek non lo è e credo sia nella sua natura credere a molti stereotipi
  • Discussione Lucius • 15/06/11 13:10
    Scrivano - 9063 interventi
    Il flop c'è stato, Un giorno perfetto.
    Mine vaganti, ricordo è stato distribuito anche negli Usa.Appena presentato al Festival di Berlino 2010, è stato venduto in 13 paesi tra i quali Germania, Spagna, Australia e Brasile. Alla Berlinale la stampa ha accolto bene il film: secondo Screen International “indica che Ozpetek sta andando verso un revival contemporaneo della commedia all’italiana, cosa certamente buona sia per lui che per il pubblico”. E Variety ha sottolineato come il film “innesta una spirale comica nell’attenzione ricorrente del regista per le famiglie anche di fatto.Riguardo alla formazione del regista basta leggere su Wikipedia,poi che non ti piaccia la sua filmografia si era capito, ma che Ozpetek sia un autore su questo non ci sono dubbi.
    Ultima modifica: 15/06/11 13:11 da Lucius
  • Discussione Matalo! • 15/06/11 13:17
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    ma che Ozpetek sia un autore su questo non ci sono dubbi.
    non son proprio d'accordo; serialità non è sinonimo di autorialità. Il vezzo registico non fa l'artista.
  • Discussione Matalo! • 15/06/11 13:19
    Call center Davinotti - 614 interventi
    comunque ho parlato di "grande autore" non di autore e basta. Passi il fatto che sia autore anche se non son proprio convintissimo. Sul Grande...ok lasciamo ai posteri l'ardua sentenza
  • Discussione Raremirko • 3/04/21 22:08
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Molto stereotipato (ma mettiamola così: Ozpetek ha capito bene almeno una certa parte d'Italia, vuoi cronologicamente, vuoi geograficamente...) può contare su di un mega cast (spicca un'eccentrica Ricci) e su di un tema omosessuale per certi versi trattato abbastanza delicatamente.

    In definitiva tra i migliori film del regista turco, che coem durata, tematiche e stile, dirige sempre opere abbastanza simili tra loro.