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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dalla figurina in impermeabile rosso di A VENEZIA... UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING passando attraverso la sua ricolorazione gialla di COMUNIONE CON DELITTI arriviamo infine a questo Milo, bimbo figlio di un medico abortista che una notte convince cinque ragazzine della sua età ad accompagnarlo in bici fino alla villa di papà, dove impugnato un bisturi ne fa fuori una. Fine dell'antefatto, d'impostazione chiaramente kinghiana come un po' tutto il film (il primo riferimento è "It", nella cui versione del 2017...Leggi tutto ironia della sorte ricomparirà un nuovo ragazzino in impermeabile giallo). Molti anni dopo Claire (Jostyn), una delle quattro sopravvissute, torna in paese per rilevare il posto di insegnante che apparteneva a un'altra di quel gruppo, morta di fresco in un incidente stradale. Il tempo di una prima lezione che in lontananza, seduto in giardino, si rivede il bimbo in giallo (o lo rivede solo lei?): quanto ci vorrà al minikiller per riprendere la sua catena di omicidi interrotta al tempo? Poco; e infatti rieccolo accanirsi sulle giovani facendone fuori un'altra. E' ancora lui? Claire non ha dubbi in proposito e cerca di convincere pure la polizia, che però le sbatte in faccia le foto di Milo, annegato molti anni prima. Ma allora chi? Sarà mica il ragazzetto terribile che in classe nessuno vuole per amico e che - ma guarda un po' - ama vestirsi di giallo? Chi vivrà vedrà, e a quanto pare non saranno in molti... Un horror in stile Anni Ottanta (a cominciare dalle musiche) fuori tempo massimo, che aggancia disperatamente temi abusati sapendo che l'unica idea di un certo fascino è quella - riciclata - della figura in impermeabile giallo coperta dal cappuccio. Ma darle credibilità da assassino riesce difficile e le vittime (quando non muoiono fuori campo) mostrano evidente impaccio nel farsi accoppare da uno scricciolo. Il padre di Milo (Schiavelli) abita ancora nella villa del primo delitto e conserva la solita trafila di vasetti con feti e liquidi; è una crudeltà dire che mio figlio sia ancora vivo, dice. E poi andiamo, fosse lui sarebbe affetto da nanismo... Jennifer Jostyn è protagonista quasi sempre al centro dell'azione ed è una lagna: passa dal gridare la sua disperazione al primo che incontra al mostrare espressioni depresse, dall'atteggiamento da maestrina comprensiva a reazioni fuori di testa e il lungo finale battagliero proprio non la aiuta a migliorare la performance. Poliziotti sullo sfondo e ridicoli, personaggi secondari che comprendono il bidello rimasto negli anni sempre lo stesso e filmini in super8 con le ragazzine che scherzano alle feste. Un compendio superfluo degli horror d'un tempo, risolto in un concentrato di luoghi comuni e ricorrendo a una soluzione a dir poco improbabile. Quasi nei dintorni della parodia involontaria, nonostante una regia tutto sommato corretta che almeno ci risparmia la noia.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/12/17 DAL DAVINOTTI
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Daidae 30/12/17 11:20 - 3179 commenti

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Primo e unico lungometraggio girato per il cinema dal produttore Pascal Franchot, che dopo questo film girerà solo corti e tv-movie. La trama sarebbe interessante, anche se ho notato qualche affinità (leggi scopiazzatura) con Venerdì 13, ma tra la poca esperienza del regista, il cast non eccezionale e il fatto che ci avviciniamo alle soglie del 2000 e l'horror (specie quello americano) inizia a perdere parecchi colpi non c'è da stare allegri...
MEMORABILE: Milo in impermeabile giallo.

Anthonyvm 2/03/18 12:45 - 5686 commenti

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Uno di quei film passati in TV che hanno non dico spaventato, ma senz'altro impressionato i ragazzini che stavano svegli fino a tardi. Non si tratta di un bel film (sconclusionato, si ha talvolta la sensazione che al momento del montaggio non tutto il girato fosse pronto), ma è costruito da tanti piccoli elementi inquietanti e spiacevoli (i feti abortiti, l'idea stessa di un bimbo redivivo e omicida) che gli danno una particolare aura malsana. Distribuito nel '97, sembra più vecchio di una decina d'anni, ma ciò giova al suo clima sinistro.
MEMORABILE: Tra i bimbi con impermeabile dei film horror Milo è uno dei più memorabili, con la sua voce storpiata, la bicicletta e la musica che lo accompagna.

Rufus68 8/07/18 11:41 - 3842 commenti

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Appartiene al sotto-sottogenere "moccioso ominoso difficile da fare secco". Totalmente prevedibile quanto fitto di luoghi comuni (il mad doctor, il passato che non passa), il film naviga nell'insulsaggine per larga parte della durata sino ad affondare definitivamente nella parte finale: la rivelazione tanto attesa (l'unica cosa che ci fa sopportare la visione data l'assenza di tensione) è deludente e il tutto si riduce a una ridicola lotta fra la scialba protagonista e un nanerottolo. Da lasciar perdere.

Darkknight 23/09/18 23:59 - 353 commenti

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Rivalutabile nel tempo. Un incrocio tra le atmosfere di It e un convenzionale slasher: la confezione è televisiva, ma il marmocchio è davvero inquietante (grazie anche a un tema musicale minimale ed efficace); la soluzione del mistero non è delle più ovvie e nel climax la corretta regia di Franchot (poi ideatore di Anaconda) fa sembrare la casa/clinica del Dr. Jeeder una vera casa degli orrori. Unico neo: ma allora chi era in realtà il bambino trovato annegato?

Gabigol 31/12/18 08:30 - 580 commenti

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L'idea alla base del film non sarebbe nemmeno da buttare via, ma la realizzazione pacchiana e frettolosa soffoca alla nascita tutto. Il buon motivetto sonoro, unito alla straniante figura del bimbo in impermeabile, carica lo spettatore di un mistero che si sgonfia nel momento in cui dialoghi e scenografie dovrebbero far luce sul mistero: la risoluzione è un tourbillon improbabile di date apposte su barattoli, sonniferi, botte da orbi, vasche da bagno, personaggi che scompaiono e riappaiono a comando, inseguimenti fessacchiotti. Peccato.
MEMORABILE: Il motivetto sonoro e la voce di Milo, entrambi inquietanti; Le gambe della Jostyn, apprezzabili e comunque più espressive del volto.

Minitina80 24/05/19 07:52 - 2984 commenti

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Horror di seconda fascia che dispone di una regia discreta capace di muoversi bene. I limiti, invece, sono da ricercare nello stesso Milo, poco convincente e bisognoso di una caratterizzazione migliore. La scrittura nemmeno è esente da difetti, non riuscendo sempre a trovare la giusta quadratura e sfociando in un epilogo debole e tirato per le lunghe. C’è il grande Vincent Schiavelli nel ruolo del padre di Milo. Un appassionato del genere può anche accontentarsi, a differenza di chi non lo è.

Caveman 31/01/21 19:29 - 523 commenti

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Milo è inquietante quanto basta. Il prologo, con rimandi al passato, ha il suo perché. L'impermeabile giallo e quella carta inserita nei raggi della bicicletta restano impressi. Aggiungiamoci poi che Antonio Fargas bidello è una simpatica trovata e Vincent Schiavelli una garanzia, in film del genere. Il classico e continuo voler chiedersi se quel che succede sia reale o meno non tedia, ma va detto che il film è chiaramente consigliato agli amanti della serie B. Senza nutrire pretese alte c'è di che divertirsi, perché in questo caso è vero l'adagio "Chi si accontenta gode".
MEMORABILE: La casa dove vivono Milo e papà Schiavelli.

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  • Homevideo Daidae • 30/12/17 11:24
    Compilatore d’emergenza - 1311 interventi
    È uscito in VHS per il mercato estero ovviamente in inglese.
    Per il mercato europeo esiste il DVD con 2 versioni,una con la sola lingua inglese,l'altra francese,inglese e spagnolo.