Note: Documentario con ampi stralci delle prove di Jackson effettuate per il nuovo spettacolo "This is it", annullato a causa della morte del cantante.
THIS IS IT ovvero, tradotto più liberamente, quello che avrebbe potuto essere e non è. Dei 50, fenomenali concerti d’addio di Michael Jackson, non son rimaste che le prove, riunite per cercare di far capire cosa il mondo si sarebbe dovuto aspettare in quei giorni. La morte della popstar ha interrotto un sogno, e non resta che la celebrazione: ben montata, strutturata in modo intelligente a partire da più di cento ore di registrazione, ma purtroppo incapace di restituire la vera emozione di un concerto live. E’ questo l’unico, vero limite del film di Kenny Ortega, che è comunque qualcosa di più di un semplice backstage. Perché le canzoni di Michael si sentono eccome, la sua voce è ancora...Leggi tutto calda e virtuosa come nei giorni migliori, i fenomenali passi di danza son ripresi a dovere, si vedono le anticipazioni delle clip che sarebbero state usate in concerto (il simpatico interagire di Jackson con Bogart per “Smooth criminal, per esempio), si capisce quanto Jackson dirigesse le operazioni senza lasciare nulla al caso. Il regista è stato molto attento a compenetrare le due anime, quella documentaristica e quella musicale, riuscendo comunque a mostrarci grandi interpretazioni di “Wanna be startin’ something” (in apertura), “The earth song”, “Smooth criminal”, “Beat it”, “Jam”, “They don’t really care about us”, “I just can’t stop loving you”, qualche playback (“Thriller”, “Billie jean”...), nonché versioni piacevolemente stravolte di classici come “The way you make me feel”, “Human nature” e via dicendo. Insomma, grazie anche a nuovi spettacolari arrangiamenti e a un sonoro di una pienezza straordinaria (in un buon cinema la resa è travolgente), chi ha amato la musica di Jackson non potrà che rimanere soddisfatto. La quantità di materiale a disposizione ha fatto sì che una stessa canzone risulti montata sulle immagini di diverse prove della stessa, con soluzioni anche ardite come lo split screen nel tentativo di mostrare quanto più possibile. Interviste brevi con tecnici, ballerini, regista e altri partecipanti allo show non distraggono troppo dalle esecuzioni dei pezzi e possono quindi considerarsi benvenute, finanche necessarie nel ricordo di un uomo dalla sensibilità (non solo artistica) unica che avrebbe certamente regalato ai suoi fan 50 concerti indimenticabili. La leggittima volontà di preservare talvolta la voce durante le prove non impedisce di comprendere quanto ancora altissime fossero le potenzialità della stessa. Ignorato del tutto l’ultimo disco (“Invincible”) e chiusura con l’inedito “This is it”, destinato a spiccare nella tracklist del nuovo cd postumo. Minuto dopo minuto, intanto, aumenta il rimpianto di quello che avrebbe potuto essere e non è stato né sarà mai. Che il pop abbia perso il suo re è un dato di fatto.
“This is it” è indubbiamente un meritato omaggio a MJ, ma certamente anche al pubblico che lo ha sempre amato o quantomeno ascoltato. Il film è sostanzialmente un backstage ben fatto e costruito ad hoc per permettere allo spettatore di vivere la costruzione dell’ultimo tour. Interessante notare come Jackson sia regista completo dei suoi spettacoli: ne cura ogni singolo particolare. Certo lo staff che lo accompagna è composto da stimati professionisti, ma volti ad assecondare giustamente le esigenze di MJ (e questo è un fatto a me nuovo).
Chi ha amato Jacko ne resterà impressionato e commosso, chi ha avuto modo di apprezzaralo solo a posteriori, complice l'ipocrita santificazione mediatica post mortem, ne saprà apprezzare la grande professionalità e la meticolosità nel curare ogni particolare, dal più impercettibile accordo alla scenografia fino ai costumi. Un artista completo stava preparando quello che sarebbe stato il più grande spettacolo (non solo musicale) degli ultimi decenni. Ci restano questi ultimi sforzi di un Michael ormai stanco e fragile. Il degno addio di un Re.
Operazione molto rischiosa questa del film di Ortega, ovvero una celebrazione post-mortem del mito; la scommessa può però considerarsi vinta: lo spettacolo, o meglio le sue prove, catturano veramente l'essenza del personaggio, più che un cantante un talentuosissimo performer incredibilmente perfezionista. Esibizioni benchè abbozzate di alto livello e nel complesso spettacolo godibilissimo che suscita rimpianti di ciò che avrebbe potuto essere.
Ed ecco le prove dello sfortunato folletto dal grande talento artistico, che esprimeva con un perfetto mix cinetico-vocale destinato a restare unico e inimitabile. Se non altro, lo si può ammirare nelle sue ultime performance, apprezzandolo, sia dal punto di vista professionale (quasi maniacale nella continua ricerca della perfezione), che umano (i suoi rapporti cordiali con i ballerini, i musicisti e il regista. Sempre pronto a dare consigli, ma anche aperto ai suggerimenti). Tutto ha però un retrogusto decisamente amaro, vista la fine di un individuo così fragile e, probabilmente, così solo.
MEMORABILE: Il video con Bogart; Le scenografie, che mi fanno dire con sicurezza che il concerto, tra contenitore e contenuto (Jackson) sarebbe stato un successo.
Mega backstage del previsto evento londinese dei 50 concerti del re del pop mai realizzato per la prematura scomparsa di Jacko. Ciò che balza all'occhio è un Michael ancora più che vivo, impegnatissimo e meticoloso (parecchie le bacchettate verso lo staff), lungi dall'essere il fantasma di se stesso come molti ai tempi pensavano. Constatando il livello faraonico della produzione dello show non può non salire un po' di rammarico per come sia finita. Chiusura con l'inedito "This is it", un fondo di magazzino senza infamia e senza lode, proprio come il film.
MEMORABILE: "Dio vi benedica" (Jackson lo ripete almeno una dozzina di volte ai collaboratori durante il montato).
Pur non essendo un grandissimo fan di Michael Jackson, "This is it" non mi è affatto dispiaciuto: ha il merito di riuscire a cogliere l'essenza di un personaggio unico e intrigante. La pellicola offre prove molto intense e godibili, infatti Jackson mostra un attaccamento viscerale a questo progetto. L'opera è intensa e malinconica e fa rimpiangere ancora di più la figura del Re del Pop. Visione consigliata a tutti, fan e non.
Sarebbe diventato al massimo uno speciale del dvd del vero concerto e invece è il documento di quello che sarebbe potuto essere il perfetto show di addio di MJ; ed è proprio bello seguire passo dopo passo la creazione di un prodotto perfetto, l'emozione di chi ancora non può credere di lavorare con lui, il dispiego tecnologico e la verve un po' impolverata e intatta del re del pop. Ottima la scelta di non scadere nell'emozionale spiccio con le immagini della morte del cantante; il discorso finale di Michael è più vero del vero, da vedere.
Se ne van sempre i migliori, caspita se è vero... La nostalgia e la rassegnazione che s'avvertono vedendo This Is It, alzata alle stelle grazie anche all'omonima, commovente track finale, sono palpabilissime. La cura dell'estetica del girato (videoclip e backstages) è impressionante, assaggio di quello che avrebbe dovuto essere lo spettacolo che si stava progettando con un MJ ai massimi livelli. Personalmente avrei gradito l'inserto di tracks provenienti anche da "Invincible" e "Blood on the Dance Floor", due dei miei album preferiti, del tutto assenti.
MEMORABILE: Le prove di "Wanna Be Startin' Something" e "The Way You Make Me Feel"; Lo splendido videoclip in b/n con Humphrey Bogart.
Se il destino non c'avesse messo lo zampino, questo probabilmente ora sarebbe stato un succoso dvd extra a completare il dvd principale di uno show dell'ultimo spettacolare tour di Michael Jackson; e invece questo backstage rimane solo una testimonianza di quello che avrebbe dovuto essere, per quanto ogni ripresa a questo punto sia materiale prezioso. Jackson si dimostra ancora perfettamente lucido e professionale, non perde colpi a livello di voce e balla sempre da paura; certo, c'è un po' da accontentarsi a vedere i lavori a metà, ma tant'è.
Come tutti i lavori usciti postumi, anche questo ha un sapore amaro e nostalgico e guardandolo non puoi che essere pervaso da una strana sensazione che nasce dal fatto di guardare un genio esibirsi poco prima di morire. Ma al di là dei sentimenti non può non essere evidente l'operazione commerciale alle spalle. E anche se il prodotto è di ottima fattura, fatto salvo qualche pecca nel montaggio, rimane la certezza e lo sgomento nel vedere i produttori passeggiare su un cadavere pur di vendere qualcosa al posto del concerto tanto reclamato.
Se un documentario rappresenta la realtà, qui si aggiunge il lato umano che resta nei dietro le quinte. Un omaggio non voluto, che diventa una sorta di testamento delle ultime performance di una leggenda pop. Encomiabile l'attaccamento ai particolari, la professionalità e l'educazione nel porsi; naturalmente son tutti al servizio, ma consci che l'occasione è irripetibile. Buon mix di immagini che distribuiscono le emozioni in uno stage in grande stile e voce ai ballerini di un sogno che si è avverato solo durante le prove.
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HomevideoGestarsh99 • 20/10/11 00:40 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Sony Pictures:
DATI TECNICI
* Formato video 1,78:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 DTS HD: Inglese
* Sottotitoli Arabo Danese Olandese Finlandese Tedesco Hindi Italiano Norvegese Svedese Turco Spagnolo Inglese Inglese NU Portoghese Francese
* Extra Thriller – Il corto con audio 5.1
Smooth Criminal – Il corto con audio 5.1
Smooth Criminal – Dietro le quinte
Playlist interattiva movieIQ
Mettere in scena il ritorno
The Gloved One – I costumi
Ricordi di Michael
I provini – In cerca del miglior ballerino del mondo
Coreografia – The Dancing Machine
I ballerini
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Le prove
Michael Jackson’s This Is It – Galleria fotografica
Trailer cinematografico
Trailer vari