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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/02/16 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 21/02/16 09:51 - 12395 commenti

I gusti di Galbo

Vita quotidiana di Dev, giovane attore newyorchese di origine indiana. Scritto e interpretato dal comico Aziz Ansari (che ne ha diretto alcuni episodi), Master of None è una serie che gioca intelligentemente sugli stereotipi etnici di molte delle minoranze che popolano la metropoli americana. Illuminanti a questo proposito i flashback ambientati nei paesi d'origine dei personaggi. Serie caratterizzata da una scrittura arguta che fa leva su dialoghi brillanti e sulla grande capacità degli attori. Da vedere, se possibile in lingua originale.

Manrico 24/02/16 13:03 - 95 commenti

I gusti di Manrico

Per le prime due puntate di questa serie ricordo di essermi chiesto più di una volta: ma cosa sto guardando? Poi, senza accorgersene, non si riesce più a fare a meno di Dev e del suo buffo mondo, popolato di provini cinematografici, amici improbabili e irresistibili, una storia d'amore sbilenca. Non si riesce più a fare a meno della sua risata e della capacità di ogni episodio di essere al tempo stesso leggero come una puntata di Friends e denso di cose intelligenti e profonde su cui riflettere, specialmente a livello di identità e società.

Daniela 26/02/16 09:00 - 12662 commenti

I gusti di Daniela

Dev è un trentenne attore di origini indiane che si barcamena a New York fra spot pubblicitari e piccoli ruoli in film catastrofici. Facciamo conoscenza con lui, i suoi amici, la sua ragazza, i suoi genitori ancora molto legati alle proprie tradizioni, in questa serie dalla visione poco impegnativa (ciascun episodio dura meno di mezz'ora), divertente ed autoironica anche nel contenuto, ma capace di offrire in leggerezza spunti di riflessione sulla vita e sulla morte, sulla difficoltà di scegliere la propria strada e su quella di mantenere in vita un rapporto sentimentale.
MEMORABILE: Gli inserti con i ricordi dei genitori; Automan; L'episodio dedicato agli anziani; Nell'ultimo episodio, il matrimonio immaginario

Jandileida 29/12/18 15:00 - 1565 commenti

I gusti di Jandileida

Effettivamente nelle prime puntate sembra di dover assistere alle peripezie non troppo entusiasmanti di un millenial newyorkese in cerca di se stesso tra origini lontane, amori incerti e smartphone sempre a portata di mano. Eppure dopo qualche episodio la stralunatezza di Dev diventa contagiosa e la serie si fa sempre più seria e sfaccettata. Anche la temibile trasferta italica riesce a mantenere una sua dignità. Seconda stagione meno centrata sul protagonista e che presenta qualche scelta narrativa interessante.

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  • Discussione Zender • 22/02/16 07:35
    Capo scrivano - 47790 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Ma è una mia impressione o ormai i titoli delle serie hanno rinunciato a tradurli? Questo che è? Maestro di nonne? Una roba tipo Caro maestro all'americana? Come fa uno a capire l'argomento?

    Non è che dal titolo sia sempre così facile capire l'argomento di una serie.....

    No, certo che no, mi interessava però capire se ormai esiste un rifiuto a tradurre i titoli delle serie a prescindere.
  • Discussione Daniela • 22/02/16 09:02
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Scherzi a parte, Zender ha sollevato una questione non da poco. Quella tendenza, già consistente in ambito cinematografico, a lasciare immutati i titoli originali delle pellicole doppiate, sembra dominante in modo quasi esclusivo nelle ultime serie anglosassoni che approdano sui nostri piccoli schermi.
    Non ho idea se questo derivi da decisioni prese a monte da parte dei distributori oppure semplicemente segua l'andazzo generale per cui la nostra lingua si va sempre più inquinando con termini anglicisti.
    Parlo di "inquinamento" perché nella maggior parte dei casi l'utilizzo di un'allocuzione straniera non nasce da un innesto culturale, di per sé stimolante, ma da un atteggiamento, più o meno consapevolmente manipolatorio ma comunque "politico", volto ad escludere dalla comprensione del termine buona parte della popolazione oppure a dare una connotazione particolare al termine stesso, in un senso o nell'altro (come è giocoso il "bail-in", vero?).
    Tanto per fare un esempio banale, di cui tanto si parla in questi giorni: http://iltirreno.gelocal.it/italia-mondo/2016/02/19/news/step-child-adoption-la-paura-delle-parole-1.12984703

    Torniamo alle serie.
    Escludendo ovviamente i casi, pur numerosi, in cui la traduzione non è necessaria perché il titolo è una località oppure un nome proprio, per il resto sono davvero pochi i titoli la cui la traduzione sarebbe stata difficile oppure fuorviante.
    Ad esempio, "Trans-parent" non poteva essere semplicemente tradotto in "Trasparente", perché si sarebbe perso il riferimento a quel "trans" che caratterizza il protagonista.
    Ma per altre serie, come questa sul "Maestro di niente" oppure "Maestro in nulla", la traduzione si poteva fare senza problemi.
    Ultima modifica: 22/02/16 10:53 da Daniela
  • Discussione Galbo • 22/02/16 11:22
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    In generale, da cultore della lingua originale apprezzo tutto ciò che non è tradotto....
  • Discussione Daniela • 22/02/16 11:33
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    In generale, da cultore della lingua originale apprezzo tutto ciò che non è tradotto....

    D'accordo se vedo una cosa in originale - come in effetti spesso faccio - ma per i prodotti doppiati in italiano troverei invece più corretta la traduzione anche del titolo, quando possibile. Non per dare un'idea del contenuto ma per logica conseguenza.
    Invece si assiste anche all'assurdità di film in altra lingua, ad esempio francesi, che vengono doppiati in italiano e distribuiti nel nostro paese col titolo internazionale inglese.
    Per renderli più appetibili? Non siamo mica tutti Nando Moriconi... ;o)
    Ultima modifica: 22/02/16 11:51 da Daniela
  • Discussione Daniela • 26/02/16 09:07
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Un grazie speciale a Galbo per la dritta. Avevo intenzione di finire altre serie in ballo prima di iniziare questa, ma poi, visto il primo episodio, me la sono bevuta tutta d'un fiato.
    Una serie che fa sorridere ma anche riflettere in modo non banale, mi ha ricordato per certi versi Louie che adoro. Grazie ancora!
  • Discussione Galbo • 26/02/16 10:25
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Un grazie speciale a Galbo per la dritta. Avevo intenzione di finire altre serie in ballo prima di iniziare questa, ma poi, visto il primo episodio, me la sono bevuta tutta d'un fiato.
    Una serie che fa sorridere ma anche riflettere in modo non banale, mi ha ricordato per certi versi Louie che adoro. Grazie ancora!


    Contento che ti sia poaciuta, se puoi recupera gli spettacoli teatrali dell'attore, sono assai divertenti; in effetti il paragone più immediato è quello con Louie.
  • Discussione Jandileida • 17/12/18 13:55
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Qualcuno ha visto la seconda stagione?


    Spoiler!!!


    è guardabile o è una roba da cartolina come To Rome With Love?
    Ultima modifica: 17/12/18 13:56 da Jandileida
  • Discussione Galbo • 17/12/18 15:25
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Jandileida ebbe a dire:
    Qualcuno ha visto la seconda stagione?


    Spoiler!!!


    è guardabile o è una roba da cartolina come To Rome With Love?


    Vedibile ma inferiore alla prima
  • Discussione Schramm • 17/12/18 21:26
    Scrivano - 7694 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Ad esempio, "Trans-parent" non poteva essere semplicemente tradotto in "Trasparente", perché si sarebbe perso il riferimento a quel "trans" che caratterizza il protagonista.
    Ma per altre serie, come questa sul "Maestro di niente" oppure "Maestro in nulla", la traduzione si poteva fare senza problemi.


    avrebbero però potuto tradurla benissimo come transparente, anche se pure così sarebbe scattato lo slittamento segnico (parent vuol dire genitore). un bel transgenia o genitrans e passava la paura (così però si smarrirebbe il doppio senso con lo specifico della trasparenza). in ogni caso a me non danno alcun urto i titoli non tradotti, se mai più il contrario quando li adattano a rampazzo. se un autore ha dato tot titolo con intenti e intendimenti ben specifici non vedo perché l'ultimo arrivato glielo debba stravolgere a piacere. in ogni caso a me non spiace se un titolo, tradotto o meno che sia, non indichi troppo didascalicamente il contenuto.
    Ultima modifica: 20/12/18 15:37 da Schramm
  • Discussione Jandileida • 18/12/18 12:41
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Galbo ebbe a dire:

    Vedibile ma inferiore alla prima

    Ciao Galbo, grazie proverò a breve.