Manifesto - Film (2015)

Manifesto
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Titolo originale: Manifesto
Anno: 2015
Genere: drammatico (colore)
Note: Nata come videoinstallazione multischermo esposta nel dicembre 2015 presso l'Australian Centre for the Moving Image, l'opera è stata riadattata come lungometraggio cinematografico dall'autore stesso circolando, nel 2017, in vari festival e, dal 23 al 25 ottobre, nelle sale italiane.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/10/17 DAL BENEMERITO DEEPRED89
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Deepred89 25/10/17 23:42 - 3704 commenti

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Videoinstallazione riadattata per il grande schermo, un tedioso ed estetizzante polpettone intellettuale che pare adottare, non si capisce quanto volontariamente, toni ironici e derisori verso le avanguardie trattate, coi loro autoelettisi artisti e rispettive tonnellate di esimissima aria fritta. Oltre alla bizzarra performance di una Blanchett versatile ma meno di quel che si legge in giro (13 personaggi, ma la sostanza cambia poco), la chiave di lettura sardonica resta l'unico appiglio, pur facendo rimpiangere le sordiane Vacanze intelligenti.

Paulaster 7/03/18 11:22 - 4391 commenti

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L’errore di fondo consiste nel voler accostare le parole nette dei manifesti culturali alle interpretazioni del cast: suonano finte e sembra di essere in un’installazione situazionista. Meglio quando la voce fuori campo aiuta riprese di ambienti particolari. Interessante a volte per la lungimiranza delle affermazioni di un secolo fa, a cui la società fatica ad abituarsi (vedi l’odierna arte contemporanea). La Blanchett dimostra le sue doti, specie nell’ottimo duetto televisivo. Le dichiarazioni di stampo cinematografico sono fuori contesto.
MEMORABILE: Le scale in stile Malevic; La preparazione del telegiornale; Il burattino uguale alla Blanchett.

Bubobubo 25/08/18 19:35 - 1847 commenti

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L'originaria natura performativa, da installazione artistoide (e vagamente pretenziosa), è palese anche senza conoscere i dettagli. Visivamente un bel prodotto e Cate Blanchett è il solito affascinante istrione che abbiamo imparato a conoscere; quanto alla godibilità cinematografica, di quella ce n'è obiettivamente ben poca. Merita una visione, ma il rischio di dimenticarselo dieci minuti dopo averlo visto è alto.
MEMORABILE: La preghiera laica della Blanchett in formato madre conservatrice.

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