Lo strano ricatto di una ragazza perbene - Film (1974)

La trama è molto semplice fino a rasentare la banalità, ma basta mettere assieme quattro attori deliranti a più riprese in altri film e che in questo siano al top di rendimento (Raho, la Neri, Lev, la Skay) e aggiungere una colonna sonora iniziale quasi ineguagliabile come impatto (fra l'altro seguita da una voce solista nera a dir poco meravigliosa), per riuscire a tirar fuori un missile onirico che ti trascina in un'altra dimensione. Alla fine del film ho avuto come un cordone ombelicale reciso.

Siamo nel campo dei b-movie anni '70, alle prese coi ragazzi deviati della Roma bene (ma non benissimo) drogati, viziati, sciocchi, disinibiti (la Skay sta con le tette al vento quasi senza soluzione di continuità) e potenzialmente delinquenti. E' un prodotto low cost con dialoghi e interpretazioni a tratti imbarazzanti e ingenui, eppure non annoia per la spirale di onirica follia che arriva al finale che si rivela inatteso, anche se non originalissimo. Nota di merito per la colonna sonora: tastiere, drums e chitarre tipiche del periodo.

Pura follia seventies! Da segnalare un buon cast, a partire dalla mia amata Rosalba, la Skay insopportabile figlia di papà praticamente in topless per metà film e il mitico Raho nel ruolo di suo padre. Film folle sì, ma di una follia che si fa apprezzare senza risultare trash. Splendida la colonna sonora. Va inoltre detto che il ritmo rimane costante fino al finale (che però lascia un po' perplessi). Chi ama il decennio però non potrà non apprezzare. Delirante.

Incredibile trashata anni '70 tra pseudo-ribellismo giovanilistico e immancabile critica alla borghesia decadente e priva di ideali (per la cronaca, gli ideali dei giovani ribelli del film sembra siano drogarsi e vivere alle spalle di papà). Attori allo sbando e regìa ingiudicabile a causa della sceneggiatura delirante. Apprezzabili le mise e i corpi delle attrici, che non sembrano proprio uscite dall'Actors Studio. Il finale sancisce che si è trattato di uno scherzo. Tra i punti a favore, dura poco.

Film della sotto-serie "Arancia meccanica all'italiana", vede al solito un manipolo di giovinastri viziati e drogati scontrarsi con una società borghese come si fosse in un tiro al bersaglio. Dimenticatevi però proponimenti o approfondimenti socio-psicologici, perché qui è un bel vedere di tette, scenette lesbo e accoppiamenti che rasentano il porno-soft. Il film comunque si lascia seguire, soprattutto per un finale non previsto che ne giustifica sufficientemente la visione.

La ragazza del titolo, insieme a una comitiva di altri giovinastri amici suoi, organizza il suo finto rapimento per estorcere il riscatto al ricco paparino. Un thriller elementare, con pochi mezzi e poche idee, ma anche snello (la brevità in questi casi è sempre apprezzata) e capace di far funzionare ciò di cui si dispone. La Skay è perennemente (quanto immotivatamente) in topless, Giorgi (in prestito dai fotoromanzi ma presto regista anche lui) si impegna a fare lo psicopatico come può. Il finale scherzoso e una colonna sonora notevole accordano simpatia all'operazione.