Lo spietato - Film (2019)

Lo spietato
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Anno: 2019
Genere: drammatico (colore)
Note: La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo "Manager calibro 9" scritto da Pietro Colaprico e Luca Fazzo.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/04/19 DAL BENEMERITO IRA72
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Jdelarge 27/04/19 12:41 - 1000 commenti

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Bella la ricostruzione storica del periodo, così come i riferimenti, alcuni decisamente espliciti, a un determinato cinema italiano e a film come Quei bravi ragazzi. Scamarcio fa il suo, ma a spiccare è la bravissima Sara Serraiocco, che incarna perfettamente lo stereotipo della donna sottomessa la quale però, al tempo stesso, è indispensabile e insostituibile per il malavitoso di turno. Molto belle e appropriate le musiche. Un ottimo film.

Ira72 21/04/19 19:42 - 1305 commenti

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Ascesa economica e caduta rovinosa dell’ennesimo criminale che decide di passare dagli stracci alle stelle. Il copione non si discosta dai molti in circolazione: donne e motori, gioie e dolori. Tra rapine, rapimenti e spaccio. Il punto di forza di questo film sono la veridicità quasi casereccia, le ricostruzioni anni 80 e la colonna sonora incisiva. Qualità, quest’ultima, pressoché inesistente nelle interpreti femminili. Scamarcio, invece, indiscusso protagonista, ha quel volto stropicciato ma intrigante, da canaglia impenitente e da troppe sigarette. Promosso.

Redeyes 23/04/19 08:33 - 2442 commenti

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De Maria traspone il romanzo "Manager Calibro 9" mostrandoci la crescita criminale di Santo Russo, che ha il bel volto di uno Scamarcio piuttosto in parte. Sicuramente interessante la ricostruzione storica, ben inframezzata da passaggi quasi ironici. La storia scorre via velocemente senza eccessivi sovraccarichi emozionali e, pur non facendo assurgere Scamarcio a eroe, un po' come era successo con Romanzo criminale ce lo fa, in un qualche senso, piacere, pur spietato.

Galbo 26/04/19 16:15 - 12372 commenti

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Calabrese emigrato a Milano, Santo Russo compie la sua ascesa criminale nella Milano degli anni 80. Noir italiano diretto da Renato De Maria, Lo spietato è un film riuscito dal punto di vista tecnico: la ricostruzione ambientale è ottima, così come la prova di Scamarcio che aderisce bene al suo personaggio ed è sempre credibile. Buono il commento musicale. La trama non è molto originale, ricalcando quella di molti film del genere. Si tratta comunque di una pellicola piuttosto godibile.

Nancy 23/05/19 12:53 - 774 commenti

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Il film disegna il ritratto di un gangster meneghin-calabrese il cui personaggio, tratto da un libro, risulta assolutamente verosimile anche grazie a una buona sceneggiatura (che lo sfaccetta a 360°) e all'interpretazione credibile di Scamarcio. Meno convincente (tranne nell'ultima parte) la Serraiocco, come pure tante facce che appaiono che risultano poco incisive ai fini della storia (buona però la francesina). Convince ora sì ora no la fotografia (da serie in alcune scene, più cinematografica in altre), buona invece la soundtrack originale.

Jandileida 30/06/19 12:57 - 1558 commenti

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Alla 300esima storia criminale ci si potrebbe chiedere anche se vale la pena spendere altre due ore della propria mortalità per guararsi l'ennesimo furfante, che tiene pure famiglia, che fa cose birbaccione. A De Maria va riconosciuto, partendo appunto da una storia con un'originalità prossima allo zero, il merito di imbastire un film ben ritmato, senza troppi siparietti inutili e di rendere lo stropicciato Scamarcio credibile nel ruolo di una specie di Vallanzasca forse meno spietato ma più simpatico. Un po' tirato per le lunghe ma guardabile.

Tarabas 11/12/19 14:23 - 1878 commenti

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Sorta di omaggio al poliziottesco anni Settanta, è un buon film di genere con interpreti azzeccati (incluso Scamarcio) e atmosfere ben ricostruite, una Milano d'epoca molto credibile nonostante i grandi cambiamenti intervenuti (complimenti a chi ha gestito le location). Anche la colonna sonora funziona e accompagna bene l'azione. I luoghi comuni non si contano, le citazioni esplicite pure (il night club preso pari pari da Milano calibro 9), ma gli appassionati apprezzeranno.

Pinhead80 1/06/20 20:58 - 4715 commenti

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Un giovane emigrato figlio di un ex membro della 'ndrangheta diventa un grosso imprenditore lasciando dietro di sé una scia di sangue senza fine. Questo di De Maria è uno di quei film di genere di una volta, dalla storia risaputa ma dotata sempre di un certo perché. Scamarcio ha già dimostrato in passato di saper interpretare bene il ruolo da duro e qui lo conferma. Anche le scene di sesso sono girate molto bene e questa non è una cosa da poco. Le quasi due ore passano quasi senza accorgersene. Davvero un buon film.

Nicola81 14/06/20 22:20 - 2831 commenti

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Non brilla per originalità, ma alla fine risulta più piacevole dell'ambizioso Suburra. Di ascese e cadute di gangster al cinema ne abbiamo viste molte, ma quello interpretato qui con la dovuta convinzione da Scamarcio riesce a rendersi quasi simpatico, pur senza assurgere alla mitizzazione. Più deboli i comprimari, anche se la femminilità della Serraiocco e della Casta non lascia indifferenti. Ricostruzione d'epoca accettabile nonostante un budget chiartamente non faraonico), buona colonna sonora. Meglio la prima parte della seconda, anche se il finale comunque funziona.

Capannelle 3/02/21 23:29 - 4394 commenti

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Il film è godibile, senza dubbio, abbandonando ogni pretesa di originalità o di personaggi che lascino un segno indelebile. Ricostruzione accurata con mezzi d'epoca e location esterne e interne, qualche battuta azzeccata e attori che fanno il loro dovere. La vicenda è nella media, con cali di ritmo nella parte centrale e si notano personaggii messi un po' a forza, dalla infermiera sexy del carcere all'amante con la sua corte di intellettuali. Insomma, sembrano varianti non necessarie che rendono l'insieme più sfilacciato.

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Reeves 25/04/21 21:33 - 2152 commenti

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Forse la storia non è particolarmente originale (ascesa e caduta di un criminale nella giungla metropolitana), ma la ricostruzione di ambiente è fatta con cura, la regia ottima e Scamarcio riesce a rendere credibile un personaggio per niente facile. La rappresentazione della Milano da bere, raccontata dai delinquenti di periferia, non è mai banale e il protagonista viene raccontato come una bestia feroce con ambizioni e viltà connaturate.
MEMORABILE: La performance nel salotto intellettuale.

Victorvega 8/05/21 20:37 - 501 commenti

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Non si può certamente evidenziare come qualità propria del film l'originalità del tema, visto che di storie noir di bande criminali anni '70 e '80 sono pieni il nostro cinema dell'epoca e le serie televisive; in ogni caso, è dote non richiesta. Occorre però segnalare la bella messa in scena complessiva, l'accuratezza con la quale sono stati sviluppati anche temi più inerenti la psicologia dei personaggi e la buona interpretazione di Scamarcio, a suo agio nel ruolo. Nulla di trascendentale ma godibile.

Piero68 19/09/22 11:33 - 2955 commenti

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Come noir non aggiunge nulla di nuovo ai tanti film sulla criminalità degli anni 80. Che sia essa milanese o romana. L'ottima ricostruzione del periodo aggiunta a una fotografia superiore alla media non riesce pertanto a sopperire fino in fondo alle carenze della sceneggiatura. Regia tutto sommato scolastica, senza infamia e senza lode, che si salva anche grazie all'impegno di Scamarcio, qui in buono spolvero. Non convince.
MEMORABILE: La Casta figlia; "Ça va sans dire".

Ultimo 3/04/23 13:38 - 1652 commenti

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Gangster movie piuttosto riuscito in cui si narra l'ascesa di Santo Russo nella criminalità milanese. Scamarcio è ben calato nella parte e il resto del cast a tratti pare solo un contorno. Cala nel secondo tempo ma nel complesso rimane un prodotto godibile, anche se non perfetto. Diverse le scene violente condite anche da qualche sparatoria. Forse un po' forzata la ricostruzione della Milano criminale anni '70 ma ci sta, nell'ottica del personaggio. Non male, nel complesso.
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  • Discussione Westonberg • 12/09/19 09:18
    Galoppino - 2 interventi
    Nel film in un frame velocissimo si può notare l' amico di Santo, assumere cocaina sopra il raro 45 giri di Isabella Ferrari "Canto una canzone" del 1981. Questa citazione è interessante perché la Ferrari è la moglie del regista del film Renato Maria, e agli inizi degli anni '80 muoveva i primi passi nel mondo dello spettacolo.
    Ultima modifica: 12/09/19 14:58 da Zender
  • Discussione Zender • 12/09/19 14:59
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Per i fotogrammi aspettiamo il 2020.