Lo spacciatore - Film (1992)

Lo spacciatore

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/01/10 DAL BENEMERITO SKINNER
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Skinner 10/01/10 16:58 - 592 commenti

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Gran bel film, notturno, cupo, pessimistico... un Carlito's way meno spettacolare e più minimale e introspettivo, un La venticinquesima ora più sporco e diretto, un ritorno di Schrader alle atmosfere fumose e corrotte di Hardcore. Eccellente Dafoe. Bellissimo il titolo originale, infelice quello italiano.

Capannelle 9/01/12 09:10 - 4411 commenti

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Titolo del tutto fuorviante per una storia che potrebbe essere una qualsiasi storia di amore e, magari senza crederci troppo, di redenzione. Qualche dialogo è interessante, c'è un minimo di disincanto nel disegno dei personaggi ma la regia di Schrader ha l'energia di un bradipo e si sconfina spesso in un atroce didascalismo (eredità degli anni 80 ma il film è del 1992). Cast in parte sprecato.

Maxx g 1/08/15 21:01 - 635 commenti

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Città di notte. Atmosfere che ricordano King of New York di Abel Ferrara. Un uomo solo, dedito allo spaccio di droga (senza farne uso). Una padrona (Sarandon), la disperazione di lui, il ritrovamento di un antico amore: il buio.. le poche luci notturne. Sottostimato e distribuito malamente (meglio il titolo originale, "The light sleeper") è invece film da vedere, con le sue cupe atmosfere che odorano di morte. La strada della luce è percorribile ma lunga. Merita.

Alex1988 9/12/17 18:25 - 728 commenti

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Paul Schrader "rispolvera" il canovaccio scritto per Taxi driver e lo rielabora tutto per sé; il protagonista, stavolta, è uno spacciatore (appunto) con l'inquietante volto di Willem Dafoe. Se nel precedente il protagonista era mosso dalla sua paranoia, qui è, come spesso succede, l'amore per una donna che porterà il protagonista al suo percorso di redenzione. "Splendida" la New York invasa costantemente da sacchi di rifiuti.

Thedude94 15/06/20 01:08 - 1097 commenti

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In pochi sanno raccontare le storie nascoste di una New York dedita alle droghe come il grande Paul Schrader; in questo film ci presenta un personaggio ormai vinto dall'inutilità della sua "professione", un ex tossico splendidamente interpretato da Defoe. Tra spedizioni lavorative e incontri con vecchi amici, le scene si susseguono con un innalzamento della tensione via via sempre più percepibile. Ottima la fotografia, che ben caratterizza ogni luogo inquadrato alla perfezione dal regista, che non disdegna movimenti di macchina anche sorprendenti. Davvero un gran bel film.

Pinhead80 6/07/20 19:38 - 4759 commenti

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Nelle strade buie e piene di rifiuti di Wall Street, uno spacciatore che in passato è stato a sua volta tossicodipendente cerca di riscattare il proprio passato affrontando un percorso di redenzione che lo porterà a fare i conti con ciò che lo circonda. Nell'oscurità di un mondo fatto di apparenza e opportunismo gli uomini si muovono come pedine di una scacchiera pronte da un momento all'altro ad essere mangiate dallo stesso sistema che le ha create. La potenza del film sta nelle atmosfere asfissianti e nelle musiche avvolgenti che ricreano alla perfezione il contesto urbano. 
MEMORABILE: Il momento in cui John incontra Marianne nell'appartamento.

Keyser3 26/08/20 10:21 - 444 commenti

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Bel lavoro di Paul Schrader, certamente debitore del Taxi Driver di Scorsese: stessa ambientazione (una squallida New York notturna), stessa tecnica narrativa, che permette allo spettatore di immedesimarsi nel protagonista, stessa esplosione di violenza finale. Rispetto al capolavoro a cui si ispira, è predominante qui l'elemento dell'amore, così come diventa centrale il percorso personale di redenzione del protagonista, che si scontra contro una realtà spietata. Brava Susan Sarandon; musiche dal sapore new wave anni '80.
MEMORABILE: John che riascolta in loop il nome di Marianne registrato

Leandrino 20/01/21 23:43 - 513 commenti

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La solitudine, la lotta con i propri demoni e la depravazione, le continue cadute e la fatica di rialzarsi: temi centrali anche in questa pellicola di Schrader in cui l'ottimo Dafoe è uno spacciatore minacciato dal futuro che tenta di appellarsi alle fatidiche coincidenze del destino. Diretto in maniera impeccabile - sempre all'inseguimento del "trascendentale" schraderiano - e scritto con lucidità - sebbene ogni tanto il filo sembri perdersi -, risente piuttosto del discutibile commento musicale, che smorza i toni gravi del film e lo rende un pelo didascalico.

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  • Curiosità Zender • 19/12/20 17:57
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

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