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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

S'inventa reporter giornalistico imbracciando una telecamera e gli riesce bene: impara come arrivare sui luoghi delle disgrazie intercettando la radio della polizia e riprende meglio della concorrenza. A questo associa una dialettica efficace e risposte pronte che lo portano dritto verso l'obiettivo: guadagnare sempre di più e conquistare la direttrice del TG a cui vende i servizi (Rene Russo). Tutto questo fa Jake Gillenhaal, eccellente interprete truccato per apparire viscido e spregevole come si conviene. Talvolta si rasenta anche la macchietta, a dire il vero, ma la storia è ben scritta, sa dosare al meglio la suspense (esemplare la scena al fast-food nel finale), disegna con...Leggi tutto gusto i rapporti del protagonista con la sua mentore e con lo sprovveduto socio in affari mentre un’elegante fotografia notturna avvolge tutto in splendidi cromatismi d'autore. La programmata scalata al successo è studiata nei particolari, i dialoghi tradiscono un'attenzione non comune nella sceneggiatura e - per quanto siano facilmente individuabili i cliché del cinema americano sensazionalistico - la costruzione sa eludere i pericoli di una certa banalità di fondo attraverso una confezione di prim'ordine. Appassionante fino alla sua conclusione massimamente cinica, NIGHTCRAWLER conferma Gillenhaal tra i migliori interpreti della sua generazione.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/11/14 DAL BENEMERITO DIDDA23 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 5/06/15
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Rebis 12/01/15 13:28 - 2331 commenti

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La parabola è prevedibile ma dettagliata, e trova nella dinamica di seduzione e potere tra lo sciacallo e la direttrice del format la sua principale ragione d'interesse. Per atmosfera e squallore morale, evoca certo cinema urbano anni '70 e '80 dove i mass media e la manipolazione delle informazioni in chiave sensazionalistica assumevano accezioni luciferine e virali (666 campeggia sul logo dell'emittente): in questo senso l'esordio di Gilroy si propone come un puntuale aggiornamento, anche se, dati gli standard odierni, voyeurismo e atrocità potevano assumere maggior rilievo. Ottimo Gyllenhaal.

Didda23 17/11/14 08:59 - 2424 commenti

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Osannato senza nessun evidente motivo dalla critica statunitense, il filmetto porta avanti per circa due ore la stessa idea risultando oltremodo prevedibile e banalatto. Tralasciando l'assurdo vm 14 nostrano, sono incomprensibili le lodi sperticate per la performance di Gyllenhaal, tanto credibile e in parte in Prisoners quanto fiacco e trash in questa occasione. Dan Gilroy, fratello del più conosciuto Tony, piazza la moglie (Rene Russo) in un ruolo che non è nelle sue corde. Si salva dal monopallino, giusto per la bella fotografia notturna dell'andersoniano Elswit. Pessimo.

Galbo 10/12/14 22:55 - 12372 commenti

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Un film esteticamente appagante che tradisce le aspettative di chi cerca una storia interessante. Il potenziale della vicenda e le sue implicazioni narrative sono infatti esaurite dopo la prima mezz'ora; il resto è puramente riempitivo sebbene ben confezionato, con un'ottima fotografia notturna e una buona interpretazione del protagonista, sebbene non sia la sua migliore. Deludente la caratterizzazione del personaggio principale che rimane fedelmente ma banalmente sé stesso, senza mostrare alcun tipo di evoluzione. Sopravvalutato e prevedibile.

Harrys 20/11/14 11:07 - 687 commenti

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Un liquido amniotico preserva e anestetizza cullando le deformità di un feto che richiede allo spettatore un estremo attingere alla sospensione dell'incredulità: è la fulgida semplicità di scrittura di Gilroy. Jake Gyllenhaal, infallibità papale ex cathedra alla mano, incarna l'algido e impersonale microcosmo "post-culturale" in un tripudio di disumanità che germoglia prevedibile e inarrestabile con incedere invero sibillino nella sua schietta forma dialettica. Un'icona destinata a insediare i tumulti di un Travis Bickle. Registicamente classicista, e non è necessariamente un male.

Neapolis 1/12/14 12:07 - 183 commenti

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Il film contiene una metafora abbastanza adattabile alla società in genere: tanto più cruente e in real time sono le immagini di violenza che la TV proietta, tanto più c'è gradimento da parte degli utenti finali; quindi, con questo meccanismo, viene garantito il maggior guadagno e successo da parte di chi li produce. Solo che il nostro (Jake Gyllenhaal) ci aggiunge cinicamente molto del suo per spettacolarizzare le riprese di alcuni avvenimenti e il fatto che queste manipolazioni nessuno le denuncia perché fanno il gioco di tutti.

Daniela 4/12/14 23:22 - 12606 commenti

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Da ladro di rame a ladro di immagini, la scalata al successo di Bloom, personaggio moralmente ributtante a cui Gyllenhaal presta un volto smagrito, due occhi da rapace, un sorriso falso, un eloquio untuoso... Spesso, quando il cinema punta il dito accusatore contro la tv e la sua corriva ricerca dell'audience ad ogni costo, finisce per ricalcarne gli stessi difetti: approccio rozzo, privo di sfumature, toni fra il moralistico ed il didascalico, forzature alla ricerca del facile effetto. Il film di Gilroy non fa eccezione, ed i pregi sono più formali (bella fotografia notturna) che sostanziali.

Capannelle 7/12/14 17:24 - 4394 commenti

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Film discreto, non vale le lodi ricevute oltreoceano ma ha una sua fisionomia che vuole associare il cinismo all'ordinarietà. Da qui uno stile di ripresa sobrio che rifugge manierismo ed enfasi ma non riesce a evitare passaggi didascalici e la sensazione che regista e sceneggiatori potessero osare di più. Il film ruota su Gyllenhall, in lenta ma inesorabile trasformazione da stato disincantato a mood spietato, ma anche la sua prova non rientra tra quelle memorabili e non dipende tanto da lui quanto da chi lo dirige.

Puppigallo 10/12/14 10:13 - 5251 commenti

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Premesse e potenzialità per fare un piccolo film di culto c'erano tutte. Ma col passare dei minuti sono state tradite da una sceneggiatura non all'altezza dell'argomento e da un personaggio, che invece di sottolineare l'alienazione di un lavoro così sciacallante, si limita a caricaturizzarsi, restando quasi costantemente e forzatamente sopra le righe, sia come discorsi, che come espressioni (occhi pallati). Se solo non si fosse inutilmente insistito sulla sua smania di successo e sulle mire nei confronti del "capo", il risultato sarebbe stato ben diverso. Mediocre, seppur vedibile.
MEMORABILE: L'avvicinamento del protagonista al lavoro del reporter d'assalto; Lo spostamento del cadavere in un punto più a favore di videocamera.

Xamini 10/12/14 11:26 - 1244 commenti

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Fotografia e ambientazione notturna mi portano alla mente i fasti recenti di un GTA V, mentre il tema, amaro, trova la sua naturale collocazione. E allora cosa non funziona? Probabilmente il modo di raccontare, l'eccesso, che resta un pelo sotto l'iperbolico e finisce per colpire male: troppo per suscitare sdegno, troppo poco per sconfinare nell'ilare. Insomma, il messaggio è chiaro ma è veicolato male. Gyllenhaal ha il volto e la pettinatura giusti per l'occasione, ma non strappa applausi.

Myvincent 12/12/14 16:36 - 3722 commenti

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Sciacallaggio giornalistico e poco altro davvero in questa pellicola che vorrebbe dare lezioni deontologiche, ma che alla fine risulta sgraziato e pure fastidioso. La trama è eccessivamente pessimista e la morale prevedibilissima. L'unica accortezza qui da tenere è di evitarne accuratamente la visione...

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Digital 30/01/15 10:20 - 1257 commenti

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Era un ladruncolo di mezza tacca, Louis, prima di riciclarsi come cinico cameraman pronto a riprendere fatti cruenti per poi lucrarci vendendoli al migliore offerente. Un eccellente Gyllenhaal è il mattatore assoluto di questo tórbido film. Probabilmente scontato nello svolgimento, non del tutto credibile, ma comunque in grado di avvincere senza mai decadere nel ritmo, sempre alto. Esteticamente appagante, con una fotografia notturna che acuisce il senso di degradazione e sporcizia morale del protagonista (e di chi gli dà corda). Pollice recto!

Hiphop1966 31/03/15 08:59 - 2 commenti

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Film che ha tra i suoi punti di forza l'interpretazione maiuscola di Gyllenhaal e certe atmosfere notturne che ricordano Collateral. Il nostro viscido protagonista darà la scalata al successo passando attraverso comportamenti moralmente ributtanti ed eticamente quantomeno discutibili. Il film è questo. La critica ai media è solo fumo negli occhi. Rene Russo spara le ultime cartucce di un'onesta carriera dalla quale non avrebbe potuto chiedere di più.

Jandileida 10/04/15 12:17 - 1558 commenti

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Nel mondo odierno, pare, si dice, si mormora, che gli psicopatici siano il profilo psicologico perfetto per diventare CEOs: non so se è vero ma è l'idea alla base di questo film. Certo, girare un notturno su un uomo solitario costringe lo spettatore a un paragone non semplice e inevitabilmente il nome Travis comincia a girare per la testa. Ma siamo decisamente lontani da Scorsese: qui tutto è meno intenso, meno sentito. Non delude Gyllenhaal, ma non basta a dare spessore a un personaggio troppo bidimensionale. Buona fotografia, ma non più di **.

Stelio 15/04/15 00:01 - 384 commenti

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La storia intrigante e l'argomento originale bastano a rendere Lo sciacallo un film di sicuro impatto. Certo, non abbiamo a che fare con un capolavoro di scripting né tantomeno con una regia particolarmente sopraffina, ma il soggetto è davvero tanto potente, così come l'interpretazione di Gyllenhaal (un attore cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni) e merita la visione. Più che sufficiente.

Rullo 2/05/15 17:57 - 388 commenti

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Una pellicola in cui la confezione è vera protagonista, forte di una regia che premia il lato estetico del minimalismo e di una fotografia notturna mozzafiato; carente invece dal punto di vista del soggetto, che risulta abbastanza prevedibile. Nonostante ciò l'interpretazione cinica di Gyllenhall è di buon spessore e l'idea generale una ventata di aria fresca. Interessanti diverse scelte narrative.

Belfagor 17/05/15 13:20 - 2689 commenti

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A rubar rame si va in galera, a rubar scoop si fa carriera. La scalata al successo di un reporter privo di scrupoli attira per la prima mezz'ora, grazie all'inquietante prova di Gyllenhaal e a una confezione elegante. Poi però si cade nell'esposizione pleonastica e didascalica delle malefatte, facilitate da una serie di forzature, finché il film non si macchia di quel sensazionalismo che si era proposto di condannare. Gilroy vorrebbe avere l'asso nella manica ma si ritrova con una coppia di sette.

Cotola 1/11/15 20:30 - 8998 commenti

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Tecnicamente il film è ben fatto e visivamente è sicuramente piacevole a vedersi pur non essendo nulla di originale. Così come non lo sono né la storia ed i temi, di accuse di questo tipo al giornalismo spettacolo ne sono state fatte tante in passato ed in modo ben più riuscito, né il personaggio senza scrupoli (ben interpretato da Gyllenhaal) di cui sono piene svariate pellicole. Almeno ha il merito di non servirci un finale "punitivo" e moralista e ciò non è da tutti nel cinema a stelle e strisce. Mediocre, ma con qualche perché.

Piero68 30/11/15 14:08 - 2955 commenti

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Feroce critica al cinico sensazionalismo mediatico o constatazione dei danni irreparabili che uno smodato voyeurismo televisivo può provocare? In realtà né l'uno né l'altro, visto l'andazzo della sceneggiatura e il taglio che Gilroy ha inteso dare. Sembra infatti che l'animale da fiera citato anche nel titolo sia solo il frutto di una singola mente, malata di successo e di autocompiacimento. A salvare la pellicola una bella fotografia notturna e una interpretazione di Gyllenhaal non proprio eccelsa ma almeno dentro al personaggio.

Tarabas 17/12/15 17:43 - 1878 commenti

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Da ladro di rame a videoreporter notturno freelance a imprenditore tv. Bella carriera per l'allucinato protagonista, interpretato da Gyllenhall con una maschera ridicola almeno quanto l'inarrestabile eloquio da (mediocre) corso online di business speech. La critica dell'informazione tv a caccia di sangue non è nuova, ma lo svolgimento è interessante soprattutto per la qualità visiva, notevolissima e il buon lavoro sul personaggio principale. 15 minuti in meno avrebbero giovato alla compattezza.

Kinodrop 20/02/16 18:18 - 2909 commenti

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Il mondo del cronismo d'assalto e dell'audience a tutti i costi proposto dalla parte di un individuo a dir poco senza morale, che passa da ladruncolo a reporter 'splatter' in una Los Angeles notturna. Quest'ottica individualista però disinnesca la carica di denuncia di un fenomeno così diffuso e già ampiamente rappresentato sul grande e sul piccolo schermo. La trama via via aumenta di suspance ma si impoverisce di contenuti, reiterando un modulo già esaurito nella prima mezz'ora e concentrandosi sul bieco arrivismo senza scrupoli del protagonista.
MEMORABILE: La mono-espressione nel volto di Gyllenhaall; La bella fotografia e gli inseguimenti notturni; Il "listino prezzi" dei reportage.

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Herrkinski 20/03/18 00:33 - 8052 commenti

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Riflessione sullo pseudo-giornalismo dei 2000 fatto di sensazionalismo, violenza e notizie falsate, prevedibile quanto efficace nel descrivere una realtà presente sugli schermi di tutto il mondo ogni giorno. La parte "fiction" mette in scena un Gyllenhaal che ricalca modelli come il cinismo e l'arrivismo del Bateman di American psycho (pur in tono minore) o il classico deodatiano Cannibal holocaust (quel "continua a girare" suona troppo familiare), pur senza raggiungere apici di violenza espliciti. Plauso al finale negativo, pur se sotto tono.

Saintgifts 17/11/16 13:45 - 4098 commenti

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Lou (Gyllenhaal) impersona molto bene il perfetto prototipo di figlio della cultura "internettiana" che riesce a inserirsi senza fatica nel mondo di una certa informazione televisiva. Lo aiutano la mancanza di una qualsiasi morale ma anche le migliaia di persone, giornalmente affamate (o rese fameliche da certe emittenti tv) di notizie e immagini scioccanti. Dan Gilroy è abile nel costruire l'escalation del nightcrawler fino a farci arrivare al capitolo finale in una tensione quasi insopportabile. Congruo il finale pessimista.
MEMORABILE: Lou modifica la realtà, come stesse girando su un set cinematografico.

Andre86 21/02/17 00:03 - 15 commenti

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Magari sarà una solfa già ripetuta più volte (mi ha ricordato Natural born killers della coppia Oliver Stone-Quentin Tarantino e come tematiche c'era già arrivato Volontè con Sbatti il mostro il prima pagina), ma nonostante tutto il film mi è piaciuto e l'ho rivisto volentieri. Si regge soprattutto sull'ottimo Jake Gyllenhaal che interpreta "lo sciacallo" Lou Bloom. E' uno spaccato dei media d'oggi, forse rappresentato a tinte un po' troppo oscure ma merita almeno una visione.
MEMORABILE: "È quello che faccio, è il mio lavoro. Come dico sempre: se mi vedi è il giorno peggiore della tua vita". (Lou Bloom)

Redeyes 8/05/17 07:48 - 2442 commenti

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Dal rame all'oro dei media. Il nostro sciacallo esordisce catturandoci col suo volto scavato e con un personaggio senza dubbio decisamente affascinante, eppure la pellicola con lo scorrere dei minuti par perdere il suo appeal appiattendosi sul suo protagonista. Emerge forte una visione cinica della nostra epoca, ma anche un nightcrawler che non trova il modo di evolvere il suo personaggio. Gilroy ci libera dal male dei finali moralisti ma non ci convince appieno.

Josephtura 12/03/18 11:53 - 188 commenti

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Un film interessante in cui viene descritto un altro tipo di sociopatico. Un arrivista privo del minimo senso morale, privo di istruzione "tradizionale" ma fin troppo formato tramite il "web". Interessante l'idea che questi "webioti" finiscano per modificare l'approccio alla soluzione dei problemi. Gyllenhaal si aggira nella notte con uno sguardo perenne alla Bardem in non è un paese per vecchi. Alla lunga un po' stanca. Il film ha un'ambientazione interessante.

Rambo90 14/08/17 00:05 - 7661 commenti

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Un film veramente ben fatto che, seppure segua il sentiero già battuto tante volte del giornalismo avido e manipolatore, si lascia guardare coinvolgendo lo spettatore fin dall'inizio. Non ci sono particolari svolte ma la sceneggiatura è brillante e sa anche far sorridere con una dose non comune di cinismo, a cui non si sottrae nemmeno un finale dove per una volta non vince il perbenismo a tutti i costi. Divertente e divertita la performance di Gyllenhaal, sopra le righe ma decisamente riuscita. Notevole.

Alex1988 16/05/20 18:13 - 728 commenti

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Il "nightcrawler" del titolo, Jake Gyllenhall, è una sorta di ladruncolo sociopatico figlio (in)diretto del Travis Bickle scorsesiano che fu, che aspira a diventare reporter dapprima con mezzi di fortuna per poi varcare sempre di più le soglie del successo, anche e soprattutto illegalmente. Soggetto che attinge da più titoli (anche La conversazione di Coppola viene citato in qualche modo), con sceneggiatura che mescola, sapientemente, più generi. Ritmo un po' discontinuo, ma non importa. Gyllenhall scandalosamente snobbato agli Oscar.
MEMORABILE: L'appostamento all'esterno del locale.

Nicola81 22/05/20 12:24 - 2831 commenti

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Forte della bella ambientazione in una Los Angeles notturna splendidamente fotografata, il film è un'amara riflessione sul sensazionalismo e sul potere manipolatore dei media (incoraggiati però anche dalla morbosità del pubblico), incentrata su un arrivista pronto a mettere da parte ogni scrupolo pur di raggiungere il successo. Temi magari non di prima mano, ma ben raccontati anche in virtù di una apprezzabile progressione thriller. Gyllenhaal bravo anche se un po' monocorde, la Russo, forse troppo matura per il ruolo, se la cava ugualmente.
MEMORABILE: Gyllenhaal e la Russo al ristorante messicano; Il pedinamento dei killer e le sue conseguenze; Il cinico finale.

Enzus79 10/02/21 07:56 - 2864 commenti

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Thriller notturno metropolitano, di grosso impatto visivo e che fa del cinismo il suo punto di forza. Pur non potendo contare su ritmi propriamente alti, la pellicola non annoia, anzi, ha una evoluzione della storia credibile, con un finale amaro. Jake Gyllenhaal forse in una delle sue migliori interpretazioni. Efficace la colonna sonora e splendide le scene d'azione.

Giùan 16/07/21 09:21 - 4528 commenti

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Interessante esordio dello sceneggiatore Gilroy in un livido noir nel quale spesso la regia inesperta sbilancia il registro del racconto (le sterzate ad alta velocità tra verismo metropolitano e un grottesco spesso fuori luogo e misura). Epperò emana un fascino inquieto e malato, grazie ad alcuni elementi perversamente magnetici, in virtù d'una sorta di endemica capacità a ridimensionarsi in un atmosfera di genere e per la impressionante performance di Gyllenhaal, catatonico coyote, spettrale revisione ereditaria d'un Travis Bickle a cui par aver succhiato il sangue e fatto lo scalpo
MEMORABILE: I dialoghi tra Lou e Rick; Il rapporto tra Lou e Nina.

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Bubobubo 12/11/21 10:15 - 1847 commenti

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Come ti trasformo un parassita senza arte né parte in un professionista consumato del grande palcoscenico della tv verité: determinato a riscattare una vita di espedienti, il vampiresco Louis Bloom (un Gyllenhaal pietrificato in un'espressione di gelida indecifrabilità) incarna l'opportunismo del self made man disposto anche a varcare la soglia deontologica del rappresentabile per rivendicare una cifra di autorità su chi lo circonda. Spunto interessante, fotografia notturna magnetica, svolgimento risaputo e non particolarmente dinamico, fatta eccezione per i 20' conclusivi.
MEMORABILE: Conflitto a fuoco in villa; "Continua a girare!".

Anthonyvm 21/11/21 15:37 - 5615 commenti

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Di certo non il primo film, né il migliore e neanche il più sottile a rappresentare il lato oscuro della professione giornalistica, con la discesa verso la dannazione di uno stringer che da semplice venditore di morte si fa artefice egli stesso delle tragedie che cattura. Il tracciato è già ben definito, tutte le considerazioni che si possono trarre servite, dalla complicità morbosa del pubblico (comunque non spiattellata) alla manipolazione della realtà attraverso il mezzo ("Sembra così vero in TV"), ma l'ottima confezione e la prova di Gyllenhaal non fanno rimpiangere la visione.
MEMORABILE: Paxton mezzo morto ripreso dal collega Gyllenhaal; La casa del massacro; Lo sguardo caricaturale di Gyllenhaal durante la trattativa col suo aiutante.

Deepred89 16/12/21 23:49 - 3701 commenti

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Una bella atmosfera notturna fa da sfondo all'ascesa nei più spietati meandri del quinto potere di uno strambo, bastardissimo personaggio che Gyllenhaal tratteggia con encomiabile versatilità. La narrazione, lineare, incuriosisce nel suo dispiegarsi di bassezze morali e squallidi compromessi, mostrato senza alcun eccesso visivo ma con un riuscito spirito pessimista e vagamente sarcastico. Il soggetto, va detto, non riserva particolari sorprese e appare, a posteriori, piuttosto sconclusionato, ma il film offre un buon intrattenimento, gustoso soprattutto nelle sue punte di cinismo.
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  • Discussione Didda23 • 6/12/14 18:27
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    È giornalismo di sciacallaggio e basta. È aggiornato alle nuove tecnologie (telefoni, telecamera e editing sul portatile)
    Ultima modifica: 6/12/14 18:28 da Didda23
  • Discussione Daniela • 6/12/14 19:48
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Neapolis ebbe a dire:
    Daniela grazie per la dritta per The prisoners che ho appena finito di vedere. Bellissimo film intriso di suspense e che mette in evidenza le doti di Gyllenhaal

    Mi ha piacere sapere che hai apprezzato il film.
    Trovo che il personaggio interpretato da G. sia uno dei poliziotti più interessanti visti sullo schermo negli ultimi tempi: merito della scrittura ma anche dell'attore, che lo arricchisce di sfumature credibilmente umane.


    Per Kanon: concordo con Didda. Giornalismo di sciacallaggio che utilizza certo le tecnologie ora a disposizione, ma nessun approfondimento in questo senso. Il vecchio "mostro" con Dorelli giornalista col pelo sullo stomaco l'ho visto molto tempo fa, magari merita un recupero :o)
  • Discussione Neapolis • 7/12/14 12:04
    Call center Davinotti - 3036 interventi
    Visto anche End of watch Tolleanza zero Daniela. Qui decisamente in forma G.
    Ultima modifica: 7/12/14 12:07 da Neapolis
  • Discussione Didda23 • 7/12/14 12:47
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Dovresti recuperarti Source Code...
  • Discussione Daniela • 7/12/14 12:50
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Neapolis ebbe a dire:
    Visto anche End of watch Tolleanza zero Daniela. Qui decisamente in forma G.

    Si anche qui è bravo, anche se il film nel suo complesso non mi ha molto convinto.
    Fra le pellicole da lui interpretate che ho visto, oltre a Prisoners le sue prove più convincenti mi sono parse quelle in Donnie Darko, Zodiac e Source Code. Tutti film da vedere, fra parentesi :o)
  • Discussione Capannelle • 9/12/14 23:21
    Scrivano - 3473 interventi
    Esatto Dani, mi sa è ora di rivedersi Zodiac (non proprio uno zuccherino per la durata) per la 3 volta.
  • Discussione Zender • 10/12/14 07:17
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Concordo Daniela, tutti film con un Gyllenhaal che dà qualcosa in più.
  • Discussione Galbo • 10/12/14 22:51
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Film parecchio sopravvalutato; vorrebbe essere probabilmente la versione 2.0 di film che hanno denunciato la deriva amorale del giornalismo, in realtà è la rappresentazione di un individuo spregevole che rimane tale dall'inizio alla fine di una storia che racconta tutto nella prima mezz'ora e poi ripete sé stessa. JG è bravo ma è stato migliore in alte occasioni, tipo Prisoners e End of watch.
    Ultima modifica: 10/12/14 22:57 da Galbo
  • Discussione Raremirko • 25/04/20 22:46
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Quanto mi dispiace per Paxton, era bravissimo
  • Discussione Ruber • 26/04/20 18:44
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Rivisto l'altra sera (lo avevo visto solo a metà) mi e piaciuto abbastanza, sopratutto per l'alto tasso di action e adrenalina per le corse pazze del protagonista con tanto di telecamera, e sopratutto per la sfrontatezza e il totale narcisismo del protagonista associato ad una perfidia assurda sopratutto nei confronti del s uo povero collaboratore. Tuttavia non posso non dire che il film e totalmente o quasi inreale.

    Quando mai un videoreporter anche d'assalto come il protagonista, ha in macchina un cb sulle onde della polizia? non credo che neanche negli USA sia permesso, e anche se lo fosse, possibile che arrivi prima della polizia, entri in luogo dove è stato commesso un omicidio libero per diverso tempo di filmare, e poi addirittura quando la polizia lo trova gli fa tre domande e lo lascia andare??