Little Britain - Serie TV (2003)

Davvero notevoli questi attori trasformisti, che narrano le gesta demenziali di un manipolo di personaggi, con scenette di pochi minuti, ma che lasciano il segno. Da vedere, il professore sposato con un'alunna (le dà la pagella dopo i rapporti), ma anche dopo aver conosciuto i genitori. Per non parlare del gerontofilo innamorato della nonna di un suo amico, dell'ottuso gay vestito in maniera improponibile,o del primo ministro, che deve subire le avance del suo segretario. È sottotitolato, ma la cosa non disturba molto. Più che consigliabile.

Irresistibile carrellata di personaggi che rappresentano il peggio (o almeno, speriamo che sia così) della società inglese al giorno d'oggi, sceneggiati e interpretati in modo semplicemente geniale da due attori bravissimi ed estremamente abili nei travestimenti e nelle imitazioni. La scelta di trasmetterli in lingua originale, con efficaci sottotitoli, è sicuramente azzeccata, perché permette di cogliere le sfumature di linguaggio e di espressione anche a chi non padroneggia la lingua inglese e allo stesso tempo di godersi le battute.

Trionfo del nonsense e del politicamente scorretto. Irresistibile e guascone, delirante e volgare, pornografico e geniale. Probabilmente dipende dai gusti personali, ma a me hanno fatto ridere come non succedeva da anni. Degni eredi dei Monty Python aggiornati ai giorni nostri, con un'etica degna di South Park ed un assurdo humour tutto inglese. Una serie di sketch in cui si fa fatica a trovarne qualcuno che non sia esilarante. Lou&Andy, il commesso e il cliente scemo, la trippona squattrinata, l'adolescente teppista. Ahimè, purtroppo non per tutti.

Esilaranti, acidissime pillole di mostruosità britanniche somministrate da due campioni di trasformismo, virtuosismo vocale, mimica. Nel campionario di freaks scegliamo senza dubbio il cliente insopportabile, pedante e incontentabile della cartoleria/libreria/quant'altro, e l'ineffabile Sebastian. Degne di nota anche le scemenze proferite dalla voce fuori campo, a introduzione e coda degli episodi. Certamente poco istituzionale, ma talvolta liberatorio.

Una delle serie più perfide degli ultimi anni. La coppia comica Lucas & Walliams si esibisce in brevissimi sketch, impersonando tipi umani caricaturizzati all'eccesso all'insegne della più spietata scorrettezza: tra i più spassosi, l'unico gay del paese, l'attore in attesa di una scrittura, il disabile in carozzella, la studentessa disadattata che parla a raffica, il segretario del primo ministro, la dietologa... Una panoramica sulle piccole meschinità, che il duo inglese riesce a rivitalizzare con una straordinaria freschezza.

Una serie discreta, forte dell'indubbio mestiere dei due protagonisti e di alcuni "tormentoni" molto indovinati. Il mio episodio preferito è quello del cliente incontentabile, il più surreale, altri si basano invece su rovesciamento del "politically correct" che è divertente ma un po' prevedibile. Ottima anche la "coatta" Vicky, adolescente obesa, semianalfabeta, attaccabrighe e sessualmente promiscua: talmente autentica da risultare inquietante!

Divertentissima collezione di sketch in cui i trasformisti Matt Lucas e David Walliams, fra trucchi e parrucchi, danno vita a decine di personaggi al limite. Si va dal gay omofobo alla dietista tirannica, dal finto paralitico al cliente incontentabile. Lo humour è decisamente british, del tipo più irriverente e politicamente scorretto, con ben poca vergogna anche nell'esibizione delle nudità (soprattutto maschili). Alcune scenette sono talvolta ridondanti, ma è facile affezionarsi troppo ai personaggi per accorgersene. Tre ottime stagioni.