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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/11/19 DAL BENEMERITO XAMINI
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Xamini 23/11/19 00:00 - 1253 commenti

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Non è la prima volta che un film rimanda a un videogioco, né la prima che faccia pensare a "The Last of Us", ma ipotizzare che Casey Affleck non ci abbia giocato è francamente difficile (si vedano personaggi, dinamiche, colori). In un futuro distopico, un virus decima il genere femminile; un padre e una figlia provano a sopravvivere. Affleck sceglie la via intimista anziché lo spettacolo, esagerando tuttavia in dialoghi e appesantendo tutto con una lentezza che atterrisce lo spettatore sin dai primi, estenuanti, 15 minuti. Stile e recitazione di grande livello, ma davvero troppo noioso.

Hiphop 25/11/19 17:00 - 63 commenti

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Misteriosa epidemia distrugge il genere femminile. La figlia del nostro eroe è immune e non subisce il contagio. Clamorosamente copiato dal ben più valido e strutturato The road, il film sceglie una via intimista e poco spettacolare per annoiarci oltre ogni dire. Qualche bel paesaggio, pochi sussulti e poche idee. La piccola protagonista risulta finanche poco simpatica. Sconsigliato.

Daniela 23/03/20 11:47 - 12671 commenti

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Un uomo vaga in una zona boschiva in compagnia della figlia, rifuggendo la compagnia dei suoi simili. Il perché lo scopriamo dai dialoghi e da alcuni flashback: una epidemia ha sterminato quasi tutta la popolazione femminile e, lasciati a se stessi, i maschi sono regrediti ad uno stato semi-primitivo... Inevitabile il confronto con The Road, a scapito di questa mesta ode sull'amore paterno penalizzata da una sceneggiatura scarna di eventi, resa soporifera dal ritmo dilatato inframezzato da interminabili dialoghi. Promosso anche qui come attore, Affleck è rimandato alla prossima come regista.

Bubobubo 8/03/20 16:19 - 1847 commenti

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Il cinema di Affleck è, per molti versi, speculare al suo modo di affrontare una storia dal versante attoriale: intimista, introspettivo, dilatato. In un reticolo di sguardi, sensazioni, detti-non detti si snoda questo post-apocalittico ginocentrico che, se da un lato deve molto alla trasposizione cinematografica di The road (il déjà vu dei flashback familiari è abbastanza pervasivo), dall'altro permette una più interessante elaborazione del rapporto padre-figlia alle soglie dell'adolescenza. Disomogeneo, ma interessante.
MEMORABILE: Come nascono i bambini; L'assalto finale.

Enzus79 25/01/21 16:41 - 2901 commenti

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Dopo il documentario su Joaquin Phoenix, Casey Affleck scrive e dirige questo dramma post-apocalittico. Storia piatta, che manca di un vero e proprio colpo di scena: a tratti ci si annoia per alcune lungaggini. Ben diretto e con una discreta fotografia ma il risultato, a ben vedere, sa di incompiuto: si poteva fare molto di più. Discreta la colonna sonora. Comunque consigliabile.

Buiomega71 4/11/23 00:41 - 2912 commenti

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Immerso in un'atmosfera cupa, piovosa, umida, crepuscolare e quasi tarkovskijana, un post apocalittico intimista e realista nel suo incedere mesto (le fughe di padre e figlia tra i boschi, fatiscenti rifugi e sotto la neve) con scoppi di violenza (le furibonde lotte tra Casey e gli uomini predatori, le martellate, la fucilata) e parchi momenti di calma (l'illusione della tranquillità in una casetta nella fosca foresta). In parte debitore dei Figli degli uomini ma pervaso da attimi toccanti (i flashback con la moglie morente) e da una narrazione solida con barlumi di grande intensità.
MEMORABILE: La scoperta dei corpi mummificati di madre e figlia nello scantinato; I titoli dei quotidiani che annunciano lo sterminio delle donne; L'arca di Noè.

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  • Discussione Buiomega71 • 4/11/23 10:12
    Consigliere - 26011 interventi
    Immerso in un'atmosfera cupa, umida, piovosa, desolata , crepuscolare e quasi tarkovskijana , un post apocalittico intimista, a tratti intenso e toccante, diretto con sensibilità e emotività da un sempre più ficcante Casey Affleck.

    Cinema di grandi spazi (l'immensità dei boschi, le strade e le montagne coperte di neve, gli scorci rurali di case abbandonate) che riflette barlumi di speranza in un mondo dove un virus sconosciuto ha fatto strage della popolazione femminile.

    Affleck si prende i suoi tempi (la favola della volpe e dell'arca di Noè, che apre il film, raccontata da Affleck alla figlia, dura quasi 5 minuti a ripresa fissa sotto una tenda), dilata la narrazione, crea momenti di apparente serenità (la casa sperduta nel bel mezzo di una fosca foresta, rifugio che sembra donare una protezione dai pericoli del mondo esterno, topico luogo del pandemic movie come in Carriers o E venne il giorno o la villetta tra le nevi abitata da tre uomini religiosi), spezzata da improvvisi scoppi di violenza (la furibonda e brutale lotta corpo a corpo tra Affleck e gli uomini predatori a suon di martellate e fucilate, di impressionante iperrealismo oltretutto, e da strascichi che hanno segnato il paventare della "fine del mondo senza donne" (i cadaveri mummificati di madre e figlia, abbraciati l'una all'altra, ritrovati nello scantinato, i titoli dei giornali impolverati "romeriani" che annunciano, a caratteri cubitali, lo sterminio del genere femminile) a attimi di commozione (i flashback con la moglie morente che ha contratto il virus).

    In parte debitore a The road e ai Figli degli uomini , dove il contorno sci-fi (le bambine create in laboratorio secondo alcune voci in città) fa da collante per una ballata mesta, uggiosa e coinvolgente che, nonostante la "lentezza" del racconto, riesce a tenere salda l'attenzione, con momenti notevoli (la fuga dalla casetta dopo l'irruzione di loschi figuri, Affleck che tenta, goffamente, di spiegare alla figlia come nascono i bambini e le mutazioni del corpo femminile durante la crescita, il passaggio in macchina, la seconda irruzione predatoria che si muta in una disperata lotta per la sopravvivenza, la pallottola estratta dalla carne) che a volte assume i tratti di un western on the road sotto il segno dell'apocalisse.

    Magari un finale più pessimista avrebbe giovato, ma per Affleck (forse per sdebitarsi dalle accuse di violenza sessuale che lo hanno portato in tribunale) sembra che il futuro sia davvero donna.

    Bravissima la giovane Anna Pniowsky, ottima spalla per un Affleck intensissimo (che assomiglia sempre più a Jovanotti, o il contrario) e grande affiatamento attoriale tra i due, che sembrano davvero padre e figlia.

    Straordinaria, infine, la suggestiva fotografia di Adam Arkapaw.
    Ultima modifica: 4/11/23 14:13 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 4/11/23 10:30
    Consigliere - 26011 interventi
    Il dvd edito dalla Notorius/Eagle Pictures

    Formato: 1.66:1
    Audio: italiano, inglese
    Sottotitoli: italiano e italiano per non udenti
    Nessun extra
    Durata effettiva: 1h, 55m e 12s

    Immagine al minuto 0.43.23

    PDVD-340
    Ultima modifica: 4/11/23 11:09 da Zender