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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/02/21 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 24/02/21 02:48 - 12660 commenti

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Durante l'occupazione della Francia, un ebreo belga sfugge alla morte fingendosi persiano e diventando così l'insegnante di farsi di un ufficiale nazista che vuol trasferirsi a Teheran a fine guerra... Poco convincente nella descrizione della vita nel campo di concentramento e e nel dosaggio dei toni tra comico e tragico, il film cattura invece l'interesse nel descrivere il rapporto complesso ed ambiguo tra i due uomini: il prigioniero deve inventarsi ogni giorno vocaboli di una lingua inesistente se vuol sopravvivere, mentre l'ufficiale nasconde dietro la divisa fragilità e dubbi.
MEMORABILE: L'espediente con cui i protagonista riesce a memorizzare un gran numero di nuove parole, che diventa strumento per perpetuare il ricordo nell'epilogo.

Urraghe 24/03/21 12:29 - 78 commenti

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Ebreo belga destinato allo sterminio inventa di sana pianta la lingua persiana per sopravvivere ed entra nelle grazie del comandante nazista del campo. Racconto teso e lineare. Un ottimo regista, Perelman, regala un film con due interpreti in stato di grazia che rimangono indimenticabili. Personaggi secondari credibili e ben recitati. Si alternano momenti di paura, rabbia e commozione. Molto diverso da La vita è bella. Il finale, amaro, è catartico. Bellissimo.
MEMORABILE: La paura e la disperata lotta per sopravvivere di tutto il film.

Anthonyvm 9/04/21 15:53 - 5686 commenti

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Le risorse dell'ingegno stimolate dallo spirito di sopravvivenza e dalla brama di vivere hanno già trovato nel cinema sull'Olocausto terreno ubertoso. In questo caso l'ebreo Gilles si finge persiano e impartisce lezioni di farsi a un ufficiale tedesco inventandosi una lingua di sana pianta. Perelman mantiene la vicenda sospesa fra tragedia e ironia (i nazisti passano come ingenui e puerili, impegnati in allegri picnic sotto un cielo perennemente plumbeo e avvezzi al gossip licenzioso), in un'opera nel complesso un po' incerta ma spesso emozionante (l'ultimo atto). Vale una visione.
MEMORABILE: Le fucilazioni; Il tentativo di fuga nella nebbia; La polisemia di "albero" e "pane"; L'arrivo di un vero persiano; Il tragicomico ingresso a Teheran.

Gottardi 10/01/23 13:02 - 396 commenti

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Giovane ebreo belga internato in un lager sopravvive fingendosi persiano e dando lezioni di lingua farsi a un bizzarro ufficiale nazista, inventandosi le parole di sana pianta. Capolavoro tra i film sull’Olocausto, in cui la storia assurda simboleggia la lotta quotidiana per la vita. Con una razionalità e una drammaticità al vertice, il film è tanto più sobriamente impostato quanto più sconvolgente. Colpisce l’approfondimento dei nazisti come persone in preda a sentimenti umani (amore, gelosia, sogni) e contemporaneamente di ferocia bestiale, incubi bipolare. Interpreti eccezionali.
MEMORABILE: Il pic nic degli ufficiali; La scena all’aeroporto di Teheran; Il finale.

Magerehein 30/01/23 13:13 - 1001 commenti

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Situazioni disperate portano a scappatoie disperate e talvolta a veri colpi di genio; ecco così che un ebreo belga si inventa persiano, guadagnando la protezione di un ingenuo ufficiale SS che desidera imparare tale lingua. Il film è notevole sotto ogni aspetto, vuoi per una rappresentazione del lager più soddisfacente che in lavori simili (vi esistevano davvero lavori privilegiati), vuoi soprattutto per il riuscito approfondimento psicologico dei personaggi coinvolti. Dramma, riflessione ed umorismo (perché non sorridere è impossibile) vengono combinati efficacemente. Sorprendente.
MEMORABILE: Tutte le volte in cui l'ufficiale elogia la magnificenza della "lingua" che sta imparando; Il tragicomico epilogo in Iran.

Puppigallo 2/02/23 15:21 - 5273 commenti

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La pellicola funziona grazie all'idea di base: un belga ebreo deportato che si finge persiano per salvarsi la vita insegnando la lingua (inventata) a un ufficiale nazista che vuole andare a Teheran. Detto ciò, le "lezioni" del protagonista costituiscono appunto il fulcro e il vero motivo di interesse, perchè la terribile situazione dei deportati, ormai privi di alcun diritto, era già stata trattata, e in maniera migliore e più convincente, senza evidenziare sciocche invidie e ricatti "micro penosi". Comunque, l'ambientazione è convincente e gli attori se la cavano piuttosto bene.
MEMORABILE: Botte a un pranzo di ufficiali nazisti a causa del "pane"; La poesia; L'incredibile memorizzazione che avrà anche un perchè negli ultimi fotogrammi.

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