Léonce en ménage - Corto (1913)

Lui le compra due biglietti per il teatro ma lei non ne vuole sapere perché preferisce passare una serata più romantica. Dopo essersi divisi, si ritroveranno improvvisando una sorta di opera teatrale di coppia. Cortometraggio abbastanza piacevole che si può tranquillamente dividere in due parti: la prima, meno dinamica, è la premessa per una seconda decisamente più spigliata, che si conclude in maniera confortante. La recitazione è molto misurata e i protagonisti sembrano essere davvero una coppia affiatata. Alle scaramucce iniziali si alterneranno gesti d'amore. Gustoso.

Corto, di poco più di 10', ben interpretato (si evitano, quasi sempre, le enfatizzazioni dei gesti, tipiche di molto cinema muto). Il protagonista ha comprato due biglietti per portare la sua sposa all'opera, ma lei preferirebbe restare a casa per un tête-à-tête con lui. Da qui nasce un litigio che porta i due a passare la serata ognuno per proprio conto. Ma poi tutto si sistemerà. Il breve film si distingue per una buona linearità di narrazione e per la corretta messa in scena, oltre che (come già detto) per la prova dei due attori principali. Nulla di eclatante, ma gradevole.

Lui vuole andare all’opera a vedere la “Manon”, lei non vuole: il litigio, la separazione, poi il pentimento e il riappacificamento. La commedia scorre in maniera piuttosto ordinaria, ed è proprio questa la forza del cortometraggio nel momento in cui l’ordinarietà consente al regista di insinuare piccole ma gradevoli inserzioni d’effetto, come la fascinazione dei due specchi (il primo con un dettaglio, il secondo utilizzato per vedere nel fuoriscena) o certi scorci crepuscolari del salotto domestico o il finale garbatamente malizioso.