Le week-end - Film (2013)

Non è un week-end a Parigi, è il week-end per Meg e Nick, coppia inglese sessantenne che festeggia i trent'anni di matrimonio nella città della loro luna di miele. Non è con i ricordi o le nostalgie che la coppia vive il movimentato week-end, o almeno non solo con quelli, ma passando al setaccio la loro vita attuale e cercando nuove emozioni con piccole trasgressioni e inaspettate confessioni, indotte dall'incontro con l'amico Morgan. Ottima la sceneggiatura, che supera con originalità gli stereotipi del caso, buone le interpretazioni e la regia.

Anniversario nella Parigi della luna di miele di trent'anni prima: due insegnanti inglesi, fra soprassalti sentimentali, ripicche, nostalgie e bilanci esistenziali, si ritrovano i tirare i conti del loro matrimonio, che da quando i figli sono cresciuti si regge su un equilibrio precario, ma forse più solido di quanto loro stessi pensino... Attori di classe superiore, dialoghi fin troppo curati, non manca il tocco ironico ed auto-ironico, ma il risultato, pur dignitoso, sa, forse inevitabilmente, di risaputo, già visto, artificioso.

Solitamente scenario di vicende romantiche o brillanti, Parigi è il set di una commedia drammatica e poco scontata che racconta uno step importante di una vicenda matrimoniale giunta al trentennale. Grazie a due attori eccellenti, capaci di registri interpretativi diversi, Roger Michell si mantiene lontano dai luoghi comuni del genere e dall'autocompiacimento, mantenendo un tono amaro e nostalgico, che emerge da dialoghi mai banali e da un'ambientazione poco "turistica".

La location sofisticata e romantica per antonomasia fa paradossalmente scattare nella matura coppia una serie di attriti, rancori e incomprensioni spesso pretestuosi e tipici di una certa classe sociale. A parte qualche dialogo pungente e qualche sprazzo di humor, siamo di fronte a una commedia statica che sa di letteratura e di fittizio. L'ottima prova attoriale non solo dei due protagonisti e qualche bello scorcio di Parigi volutamente dribblato sollevano di qualche punto il livello di questo fragile racconto. Poco appeal.

Simpaticamente agrodolce, con una sceneggiatura che sa entrare bene nella maturità di una coppia e regalare un ritratto di due personaggi amabili ma non esenti da ombre, in cui i problemi della vita di coppia (ed economico/lavorativi) non vengono annacquati pur senza risultare pesanti. Bel duetto d'attori tra Broadbent e la Duncan, ai quali nella seconda parte si aggiunge un Goldblum accessorio ma comunque interessante nella sua performance. Regia di Michell che asseconda gli attori ma sa anche tenere in piedi l'attenzione con inquadrature mai troppo statiche.