Le streghe - Film (2020)

V
Le streghe
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Titolo originale: The Witches
Anno: 2020
Genere: fantastico (colore)
Note: Nuova trasposizione del romanzo omonimo del 1983 scritto dallo scrittore inglese Roald Dahl, già portato sugli schermi nel 1990 con "Chi ha paura delle streghe?".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/10/20 DAL BENEMERITO VON LEPPE
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Piero68 7/06/21 09:35 - 2955 commenti

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Deludentissima pellicola da un regista da cui ci si aspetta sempre qualcosa in più. A parte la sceneggiatura che convince poco e gli effetti speciali decisamente deludenti, c'è persino la regia ad essere poco incisiva e lo scontro, seppur per gran parte a distanza, tra la Spencer ed Hathaway non riesce a essere incisivo più di tanto. Come al solito è la presenza di Tucci a portare qualche momento di frivolezza gradevole. Finale stucchevole. Decisamente insufficiente.

Von Leppe 30/10/20 22:58 - 1258 commenti

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E' ambientato negli Stati Uniti, e precisamente in Alabama, a differenza della favola scritta da Roald Dahl, che invece si svolgeva in Inghilterra; anche il bambino protagonista e la nonna sono afroamericani e non norvegesi come nel libro: modifiche che deludono chi si aspettava un'opera dal classico sapore fiabesco europeo. La trama comunque riesce a intrattenere, mentre le streghe e gli effetti speciali non sono del tutto riusciti, specie se si confrontano con la pellicola del 1990. Epilogo pessimo.

Daniela 18/11/20 10:12 - 12622 commenti

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Il romanzo di Dahl era stato già portato sullo schermo da Roeg con un film gradevole ma non esaltante. La regia di Zemeckis e la presenza di del Toro tra gli sceneggiatori facevano sperare in una trasposizione visionaria più gotica e perturbante ma il risultato delude, al di là della confezione lussuosa: con la nuova ambientazione in Alabama si perde l'atmosfera da fiaba nordica, il fatto che nonna e nipote siano afroamericani sa di ruffianeria, Hathaway non regge il confronto con Huston ed anche l'epilogo è stucchevole, anche se più fedele al testo rispetto al quello del 1990.

Belfagor 4/02/21 23:46 - 2689 commenti

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Zemeckis dovrebbe essere una garanzia, invece il film non regge il confronto con il libro né con la trasposizione del 1990. Lo spostamento dall'Inghilterra all'Alabama non è accompagnato dalla costruzione di un'atmosfera adeguata, problema che peggiora considerando gli effetti speciali di livello inaspettatamente basso. Penalizzata dal trucco e da una recitazione sopra le righe ma senza una direzione precisa, la Hathaway non trasmette la ferocia della Strega Suprema originale e sfigura di fianco alla gustosa cattiveria della Huston.

Mco 22/12/22 23:16 - 2324 commenti

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Nuova versione del romanzo di Dahl, con un occhio rivolto alle famiglie e ai più piccini e un altro a chi preferisce le suggestioni horror fiabesche. L'omodiegesi del piccolo protagonista conferisce un senso di gratificante ritorno ai racconti d'antan, nei quali la voce fuori campo costituiva parte integrante del quid. Tensione e divertimento si assestano sui binari del rassicurante, la Spencer è irrefrenabile nei suoi abiti folcloristici e si avverte una sorta di afflato feticistico nell'indugiare continuo sui piedi delle streghe. Godibile anzichenò.
MEMORABILE: La trasformazione della giovane Alice in gallina; L'agnizione delle streghe nel salone.

124c 7/03/23 21:30 - 2913 commenti

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Dal romanzo di Roal Dahl un modesto fantasy per famiglie aggiornato ai gusti del politically correct del terzo millennio e ambientato nell'Alabama degli anni '60, che prova a reggersi come può sulle interpretazioni di Octavia Spencer (la nonna) e Anne Hataway (la strega suprema), fra topini animati al computer e tante streghe con gatti neri, tubini neri, parrucche serpenti, gambe lunghe e tacchi alti. Massimo Lopez doppia il direttore baffuto d'albergo Stanley Tucci, che gli somiglia pure. Passo falso di Robert Zemeckis e Guillermo del Toro.

Buiomega71 16/12/23 00:50 - 2901 commenti

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Di Zemeckis rimangono le hit anni 60 di Forrest Gump e il glamour macabro della Morte ti fa bella (la svestizione delle streghe con crani calvi e pustolosi, i piedi senza le dita, le mani adunche e allungabili, il ghigno con la bocca dentata che si allarga a dismisura) con la Hathaway che ondeggia goffa e snob sui tacchi a spillo e stregoneggia sopra le righe. A parte una mutazione freakesiana da ragazzina a gallina, il fantasy coveniano zemeckisiano frana sotto una marea di superficialità paradisneyane con poca fantasia, dimenticando il gustoso tocco fiabesco/orrorifico roeghiano.
MEMORABILE: Le streghe che si trasformano in mostruosi ratti (abbonda la CG); La strega suprema che si sfila le decolettè mostrando i piedi deformi; Il congresso.

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  • Discussione Daniela • 18/11/20 10:20
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Nuova trasposizione del romanzo omonimo del 1983 scritto dallo scrittore inglese Roald Dahl, già portato sugli schermi nel 1990 con Chi ha paura delle streghe? diretto da NIcolas Roeg.

    La sceneggiatura della nuova trasposizione è frutto della collaborazione tra Kenya Barris, Guglielmo del Toto e lo stesso regista.
  • Discussione Panza • 12/06/22 13:12
    Contratto a progetto - 5200 interventi
    Ci va la "V" al posto della "R" (vedi note)
  • Discussione Zender • 12/06/22 17:13
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Sì come ripeto non è detto che se è tratto da un romanzo non possa un remake, andrebbe valutato caso per caso. In mancanza di info certe ci atteniamo a Imdb, che parla di remake.
  • Discussione Von Leppe • 12/06/22 20:47
    Call center Davinotti - 1104 interventi
    Veramente è molto diverso dal film precedente
  • Discussione Zender • 13/06/22 08:02
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Ma nemmeno la diversità necessariamente significa che non si sia attinto a scene, frasi, parti del film precedente.
  • Discussione Buiomega71 • 16/12/23 00:17
    Consigliere - 25933 interventi
    Nei credits, sui titoli di coda, non viene assolutamente nominato il film di Nicolas Roeg, ma solo based on the book by Roald Dahl

    Quindi andrebbe eliminata la R di remake e messa la V di versione.
    Ultima modifica: 16/12/23 00:52 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 16/12/23 10:18
    Consigliere - 25933 interventi
    Certo che da un genio della settima arte, che ha brillato per la trilogia di Ritorno al futuro, La morte ti fa bella e Le verità nascoste (non dimenticando quel gioiello che è l'episodio di Storie incredibili) , per di più unendo il suo talento con quello di Guilermo Del Toro (e Alfonso Cuaron in veste di co-produttore) ci si poteva aspettare qualcosa di più cupo e fantasioso che la solita favoletta per famiglie , politicamente corretta e fastidiosamente paradisneyana.

    Qualcosa del Zemeckis che fu rimane, tra le pagine gialle di un giornale, come l'incidente stradale iniziale sotto la neve a Chicago (per qualche secondo salta fuori ancora la grande tecnica del regista di Contact), le hit anni 60 di Forrest Gump e soprattutto il glamour/macabro della Morte ti fa bella con la congrega di streghe all'unisono, snob e sofisticate, che si mutano in megere calve e pustolose, senza le dita dei piedi, con mani adunche, artigliose e allungabili, una bocca dai denti aguzzi che si apre a dismisura in un ghigno baviano malefico e le nari che si ingrossano , il close up, riflesso nello specchio delle brame, del volto scheletrico e putrescente della Strega suprema, nonchè le pozioni magiche come quelle di Isabella Rossellini.

    Poi il film frana sotto il peso dell'inconsistenza bambocciosa senza troppa fantasia ( i tre topolini in CG stile Alvin superstar, come il gatto, che sembrano usciti da un prodotto Disney o Pixar) guardando più a un pubblico decisamente infantile (come la proiezione iniziale e la voce fuori campo che narra le gesta delle streghe tramite un proiettore o il bruttissimo e pacchiano finale col luna park per topolini e le diapositive) e dimenticando (totalmente e volutamente) i gustosi tocchi horror/fiabeschi/naif della versione roeghiana.

    La stregonesca favoletta coveniana zemeckisiana tenta, timidamente, qualche barlume horror/grottesco (la ragazzina trasformata in gallina dai riverberi alla Freaks, la congrega di streghe che, una volta mangiata la zuppa di piselli senza aglio, si muta in un branco di mostruosi ratti-prettamente in CG-portando scompiglio nel lussuoso ristorante dell'albergo e dove anche la Strega suprema diviene un megaratto antropomorfo degno della Creatura del cimitero) ma sempre tenendosi dentro i confini della fola edificante e bambinesca.

    La Hathaway gigioneggia stregoneggiando sopra le righe, ancheggiando goffa sui tacchi a spillo, con un terribile slang russo (ma dovrebbe essere norvegese), con aria mefistofelicamente snob da Morte ti fa bella, appunto, e a lei sono relegate le parti migliori del film (al congresso nella grande sala delle riunioni o quando si toglie le décolleté mostrando i suoi piedi deformi).

    Anche Zemeckis si accoda alla nociva moda del politicamente corretto (la nonna e il ragazzino preso di mira dalle streghe cattive sono di colore e le streghe, tranne una, tutte bianche e altezzose) affidandosi al suo consumato mestiere per la messa in scena ma senza metterci troppa anima o passione.

    Se in Roeg i pupazzosi topolini e la vera (e mostruosa) natura della Strega suprema della Huston erano miracolati dal genio di Jim Henson, quel che resta della nuova versione e una sterile e poco incisiva fiabetta in CG, che la apparenta, sempre di più, ad un sofisticato cartone animato (rinverdendo i poco lusinghieri fasti del Zemeckis d'animazione).

    Chi ha paura delle streghe?


    Ultima modifica: 16/12/23 13:30 da Buiomega71