Le ratelier de la belle-mère - Corto (1909)

Curiosissimo corto di Cohl, con un giovane Max Linder e, specialmente, con la… dentiera nuova di sua suocera. Pare che quest’ultimo oggetto apporti, al suo inserimento, il desiderato beneficio, ma essa poi si anima, gira per la città, colpisce persino i tutori dell’ordine! Idea originale e divertente, che trova l’acuto finale (assai azzeccato) con una sorta di primo piano sulla… vivace (e mordace) protagonista. Linder si vede poco, solo nella prima parte, ma il film è tutto basato su colei che si è vista dedicare persino il titolo.

La presenza di un giovane Linder è assai marginale e non è motivo sufficiente per la visione di questo breve film (circa 3'), che invece trova la sua ragion d'essere nella curiosa trovata di rendere protagonista principale una dentiera. Ad inizio pellicola vediamo una donna che sfoggia soddisfatta il prezioso "attrezzo", ma presto la dentiera si anima e causa problemi a destra e a manca. Il divertimento, visto al giorno d'oggi, è relativo, ma certamente la situazione è curiosa e può valere il (poco) tempo di una visione

Cortometraggio alquanto singolare che vede come "protagonista" una dentiera monella e irrispettosa. Tra i personaggi presenti si può identificare anche un giovane Max Linder, che però non riesce ancora a rubare la scena come farà in seguito con altri personaggi. La storia vede in scena una signora che, dopo aver mostrato con orgoglio la sua dentiera, comincia a subirne la fuga e le conseguenze che ne seguiranno. La cosa più simpatica, e anche quella più singolare, è ovviamente rappresentata dall'unicità del soggetto, che fa pensare che all'epoca l'opera sia stata trovata esilarante.

La dentiera impazzita, uscita dalla bocca della suocera, morde chiunque le capiti a tiro, con una vitalità luciferina che sembra presagire tanti horror caratterizzati da oggetti fuori controllo. E invece qui siamo in zona comicità (tutto sommato blanda, visto l’utilizzo limitato della trovata) e soprattutto in zona cinema d’animazione, che tuttavia è solo appena accennato. La pellicola è moderatamente piacevole, soprattutto nell’idea astrusa della dentiera che passa di mano in mano, ma per il resto trascurabile.