Le pont du Nord - Film (1981)

Bizzarro film di Rivette che mette in scena un gioco dell'oca tra le strade di Parigi, gioco che si fa presto mistero con tanto di indagine. Forse più bello da raccontare ed immaginare, ovviamente per chi già non lo conosce, che da vedere, ha sicuramente il merito di ritrarre la capitale francese come raramente è capitato: sporca, grigia, respingente, maligna. Carbura lentamente ma poi sa avviluppare chi accetterà le regole di questo folle gioco dal finale spietato ed inaspettato. Deliziose le prove delle Ogier madre e figlia. Amarognolo bon bon d'antan, non per tutti i gusti.

I destini della ex galeotta Marie e della giovane paranoica Baptiste si intrecciano in una Parigi labirintica. Ancor più che in Parigi ci appartiene, Rivette elegge a protagonista del suo cinema una città sempre meno romantica, dedalo freddo di vie desolate, architetture disumane, complotti “invisibili”, fato incombente e inesplicabile, draghi di cemento. Di relativamente nuovo c’è semmai il contributo capitale di mamma e figlia Ogier, con la troppo poco compianta Pascale memorabile in giubbotto di pelle e mossette da kung fu. D’una divagante “grazia”.

Giocando sulla libertà dello spettatore d'interpretare liberamente gli elementi della posta in gioco, Rivette trasforma una passeggiata senza mèta in una piccola inchiesta dai toni misteriosi e ludici. Parigi diventa il tabellone di un gigantesco gioco dell'oca dove le due pedine/flâneuses esplorano con disincanto un moderno labirinto urbano; accampandosi ovunque e mimando mosse di kung-fu. Con toni meno oscuri di Céline e Julie vanno in barca, si muove sul filo del fantastico in un'organica radiografia della capitale. Di difficile accesso, ma di piacevole assimilazione.