Uno dei film più divertenti di Jerry Lewis, qui alle prese con una pozione che ha la facoltà di modificare il suo ego e il suo aspetto fisico. L'inizio è fenomenale, con il dottor Jerryl super sfigato, gracile e coi dentoni, innamorato di una sua studentessa. Da sbellicarsi dalle risate quando si reca in palestra ed alla sera quando si gratta i piedi sotto le coperte. Una volta subita la mutazione il film perde molto della sua comicità divenendo a tratti anche musical. Comunque va bene così. Da vedere.
Personalmente ritengo questa pellicola una delle meno riuscite di Jerry Lewis. Battute fiacche, situazioni per nulla divertenti. Se nella parte iniziale il film regge, nella seconda tutto il castello crolla e al divertimento si sostituisce la noia. Qualcosa da salvare c'è ma è veramente poco. Lo considero uno di quei prodotti adatti esclusivamente ai fan più sfegatati dell'attore americano.
Lewis è sempre bravo,; questa volta parodia niente meno che il Dr Jekyll, ribattezzato per l'occasione Jeryll. Ottimo il cast femminile che comprende Stella Stevens e Kathleen Freeman. I fan si divertiranno e probabilmente lo farà anche chi non è fan del comico.
Brutto prof di chimica si trasforma con una formula in bel giovanotto: pirotecnica parodia del romanzo di Stevenson, il film parte da una buona idea e consente a Jerry Lewis di divertirsi (e divertire) con l'improbabile sdoppiamento non etico ma estetico (magari rifacendo il verso al suo ex compagno Dean Martin). Il titolo italiano è più intrigante del semplice "il professore matto" dell'originale. Piacevole, sia pure nel filone di intrattenimento confidenzial-rassicurante-soft della comicità di Lewis. Niente male, insomma.
Un brutto e goffo professore di chimica si trasforma tramite una pozione di sua invenzione, in un uomo affascinante, dando vita ad una serie di equivoci. Diretto oltre che interpretato dal grande Jerry Lewis, Le folli notti del dottor Jerryll è una dichiarata parodia del dottor Jekyll di Stevenson ed è forse il film più articolato tra quelli interpretati dal grande comico americano anche perchè non manca un sottotesto morale facilmente identificabile. Forse questo elemento lo rende però molto meno gioioso di altri.
Parodia riuscita del picchiatello su Jekyll e Hyde (e credo soprattutto del film Hammer di tre anni prima, Il mostro di Londra di Fisher, dove viene usato lo stesso stratagemma nella trasformazione). Il finale non è affatto a senso unico, la morale è giusta, ma poi qualche elisir di sicurezza in se stessi renderebbe le cose più facili. Ottima fotografia, colori e sequenze memorabili come la trasformazione. Classico film americano con canzoni e precursore di pellicole venute dopo.
Film con molte trovate divertenti, che Lewis dirige ormai con mano sicura. Ma dietro l'apparente leggerezza c'è una feroce satira di un desiderio che è alla base della società: voler essere qualcosa, qualcuno di diverso da ciò che si è. Possibilmente esercitando un infinito potere seduttivo e prevaricatore, come sintetizza la sequenza in "soggettiva" della prima trasformazione: tutti guardano alla versione "super" del professore con un misto di ammirazione e terrore...
MEMORABILE: Buddy Love riesce a plagiare completamente il severo direttore della scuola facendo leva sulla sua vanità...
Giustamente considerato da molti il capolavoro di Jerry Lewis, qui ormai consumato regista e capace di una doppia interpretazione davvero notevole. Le gag vanno tutte a segno felicemente e la morale finale colpisce proprio per la sua immediatezza. Belle anche le canzoni, azzeccati i comprimari e scorrevole il ritmo. Anche la fotografia dai colori sgargianti va segnalata: un vero capolavoro della comicità.
Carinissima e simpatica farsa del dottor Jekyll. Film che può in apparenza sembrare superficiale ma che il bravo Jerry riesce, tra battute e mutazioni, a rendere riflessivo giocando su debolezze e fragilità umane. Lewis rimane sempre un gran mattatore.
Professore di chimica imbranato con le donne e dall'aspetto conigliesco si trasforma, grazie ad una porzione miracolosa, in un dongiovanni piacente ed anche troppo disinvolto... Garbata parodia del classica di Stevenson con Lewis sdoppiato nel goffo personaggio per lui abituale ed in un seduttore canterino sicuro di sé che ricorda l'ex sodale Martin. Ritmo discontinuo, in quanto alterna sequenze riuscite, come la soggettiva in strada dopo la trasformazione, ad altre più fiacche, soprattutto nella seconda parte, risultando godibile ma non eccezionale, anche se per molti è il capolavoro di L.
Lewis incontra Stevenson. Da questo improbabile connubio scatirusce la miglior versione filmica del Dottor Jekyll. Una commedia scatenata e graffiante sul controverso rapporto tra essere e apparire che mette alla berlina il mito del successo a ogni costo. I primi 45 minuti sono un concentrato di gag senza eguali, poi il ritmo cala un po', ma questo resta senz'altro un capolavoro del comico americano. Impossibile resistere alla goffa mimica del professor Kelp e allo sgargiante cromatismo scenografico. Pessimo il remake con Eddie Murphy.
MEMORABILE: Il colloquio con il preside; Gli esercizi in palestra; Il flashback sull’infanzia; Il braccio "divorato" dal punch; La soggettiva che introduce Buddy.
Commedia con un molto noto e riuscito epigono, con protagonista Eddie Murphy, di tutt'altra fattezza. Il Buddy Love incarnato da Jerry Lewis è poco caciarone, poco simpatico e molto tetro; è oscuro, di modi spiccioli, sfasciato. Il contrasto con il professore imbranato fino alla stizza, tipico di altri suoi film, è forte ed è la colonna portante della storia. Chiusura frettolosa, commovente il saluto finale tipico di una pièce, a cui questo film si avvicina molto. Meravigliosi gli occhi di Stella Stevens.
Uno dei più bei film di Jerry Lewis, che rivisita a modo suo il romanzo di Stevenson e riesce a trasformarlo in una satira spietata della società americana e del suo maschilismo congenito. Le doti trasformistiche di Jerry Lewis sono qui esaltate al massimo e il risultato è davvero eccellente. Accanto a lui anche Stella Stevens (qui non solo bella ma anche brava) fornisce il meglio di sé.
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HomevideoRocchiola • 10/04/20 13:36 Call center Davinotti - 1314 interventi
Io posseggo l'edizione speciale pubblicata dalla Paramount nel 2004. Un prodotto vecchiotto, ancora reperibile a prezzi contenuti malgrado sia ormai fuori catalogo da qualche tempo, che offre comunque un buon video nel corretto formato anamorfico 1.78. Le immagini appaiono pressoché pulite e se si esclude qualche sporadica spuntinatura non vi sono segni evidenti d'usura. In alcune sequenze si notano delle lievi oscillazioni di fondo ma nel complesso si tratta di un visione più che accettabile. L'audio italiano monofonico è discretamente potente e chiaro. Non ho avuto modo di visionare la riedizione della A&R che essendo rimasterizzata in HD potrebbe offrire una qualità migliore soprattutto in fase di dettaglio visto il probabile utilizzo del master approntato da Warner in occasione dell'edizione in Bluray del cinquantesimo anniversario.