Di coccodrilli giganti assassini ne avevamo già visti un bel po’; dall’enorme, spropositato CROCODILE thailandese ai nostri KILLER CROCODILE di Ludman/De Angelis (il primo) e Giannetto De Rossi (il secondo) passando per l’ALLIGATOR americano, di esempi sul tema ne esistono parecchi. Il LAKE PLACID dello specialista in seguiti Steve Miner, a differenza dei suoi predecessori, fa largo uso delle nuove tecniche digitali ma le limita a poche apparizioni...Leggi tutto per scatenarsi nel bel finale. La storia è a dir poco prevedibile e ricalca quella di tutti i film che hanno fatto (e continuano a fare) la storia di questo genere: prime avvisaglie e prime vittime, arrivo in loco (qui siamo nel Maine) dei paleontologi, degli specialisti o di chi per loro, lievi (o forti, dipende) contrasti di questi ultimi con le autorità del posto, altri sanguinari attacchi sparsi qua e là, combattimento finale, happy ending. In LAKE PLACID la differenza la fa la sceneggiatura, molto vivace e dagli inattesi connotati ironici, affidati ai bei volti di Bridget Fonda (la paleontologa), Bill Pullman (il “ranger”) e l'ottimo Brendan Gleeson (lo sceriffo, il più simpatico). A completare il quartetto a dire il vero c’è anche Oliver Platt (il “coccodrillologo”), ma la sua comparsa e il suo voler ostinatamente (senza riuscirci) trovare una risposta ad effetto rovinano l'alchimia e indirizzano il film verso una banalità che non pareva appartenergli. Comunque Steve Miner dirige con mestiere e LAKE PLACID, pur non essendo così spettacolare come promette la locandina, resta un animal-thriller digeribile, ben fotografato, con buoni momenti di suspense e che trova nel lago del titolo e nella natura circostante un’ambientazione ideale. Peccato che il mostro si veda così poco e che il soggetto sia misero. Già meglio di ANACONDA, ad ogni modo...
Enorme coccodrillo vive in un lago di montagna seminando morte, ma c'è anche chi lo nutre come un cucciolo. Un manipolo di coraggiosi tenterà di fare qualcosa. Girato con mestiere, con poche pause (a parte le solite lezioni di biologia per spiegare l'accaduto), è un buon film con effetti piuttosto riusciti. Impressionante la visione dall'alto di un uomo in acqua a un metro dal mega coccodrillo. Bella scena di attacco di un grosso orso, con sorpresa finale. Qui i personaggi contano relativamente poco. La vera star è il bestione, come spesso capita in questo genere di pellicole. Godibile.
MEMORABILE: L'inizio, che dimostra che Lo squalo ha fatto proprio scuola.
La storia dell'enorme coccodrillo mangiauomini ospitato in un idilliaco e tranquillo lago di montagna americano (e per di più amorevolmente nutrito) è altamente improbabile; va detto però che questo B movie è realizzato discretamente: alcune sequenze sono veramente realistiche ed impressionanti. Il cast è altamente professionale e forse un po' sprecato per questo genere di film. Buono per una serata all'insegna dell'evasione pura e senza pensieri.
Nel suo genere, insieme ad Alligator è uno dei migliori. Ben scritto e ben diretto dal
bravo Miner, ha il suo punto di forza nella robusta carica d'ironia che lo pervade. Buoni anche gli effetti speciali ed eccellente il cast, capeggiato da Brendan Gleeson, Betty White e Oliver Platt.
Steve Miner è un buon regista, ma ha la sfortuna di cadere nel classico blockbuster ricco di effetti speciali (peraltro ben orchestrati) in grado di oscurare la nullità di uno script vacuo. L'ottimo cast riesce a conferire comunque fascino all'intero film, permettendo allo spettatore di seguire -con certa apprensione- la serie di scene (alcune piuttosto gore ed inattese, tipo quella dell'elicottero e della mucca) senza provare mai noia o disinteresse. Divertente, pur se privo di alcun significato che non sia il solito, modico, appello ecologico.
Prevedibile nella sceneggiatura ma godibile per la buona dose di ironia e leggerezza, derivante dall'incrocio fra horror e commedia brillante. Costituiscono un valore aggiunto l'ambientazione idilliaca nel Maine, il gustoso disegno di alcuni personaggi (fra cui un simpaticissimo Brendan Gleeson, caratterista di gran classe, nella parte dello sceriffo) e la buona realizzazione del bestione, tenuto giudiziosamente mezzo nascosto per gran parte della durata della pellicola. Senza pretese se non quelle di divertire, con l'aiuto di qualche brivido.
MEMORABILE: La vecchietta affezionata alla sua bestiola domestica.
Beast movie dal risultato più che sconcertante e realizzato da un regista piuttosto incompetente. Miner aveva già diretto i due sequel di Venerdì 13 e aveva dimostrato a tutti quanto poco valesse, però qui si supera e realizza un film con un coccodrillone gigante che sarebbe perfetto come commedia per tutta la famiglia. Zero suspense e pochissimo sangue in una pellicola che ne avrebbe disperato bisogno, un lavoro che vorrebbe ricalcare le orme di quel gioiellino che fu Alligator ed invece finisce con l'annegare nelle sue banalità. Cast sprecato.
Non del tutto riuscito, ma più che sufficiente. Apprezzabile la caratterista Betty White che col suo comportamento ha favorito la "trasformazione" del "mostro". C'e anche un breve cameo di Mariska Hargitay. Finale prevedibile, ma qualche scena d'azione è ben realizzata e il film non risulta noioso. Si può vedere almeno una volta.
A conti fatti, l'aspetto più interessante è l'intenzione di far lavorare in sinergia horror e commedia, ma ciò non vuol dire che l'esperimento sia andato a buon fine. La parte comica prende troppo il sopravvento, a partire dalle facce di Bill Pullman (impossibile non tornare con la memoria a Spaceballs!) e del temibile coccodrillone (non è poi così temibile...). La pungente critica sociale (per chi ce la vuole vedere) ha il volto dell'anziana signora, che non ci risparmia il colpo di scena finale, preso a piene mani dal buon Alligator.
Divertentissimo eco-vengeance che vanta un cast di tutto rispetto che si muove in un contesto che pare inizialmente più una commedia che un horror puro: toni bassi e saturi di pseudo sketches, allegria e battutine. Ma poi ecco il coccodrillo bramoso di carne e le cose mutano radicalmente: corpi putrefatti, vermi e dita ritrovate sono il bigliettino di visita del nostro amico animale. Bello e con finale aperto a sequel.
Nonostante l'impostazione tipicamente da blockbuster americano (i numerosi sprazzi ironici, l'ampio uso di effetti speciali, gli interpreti di un certo rilievo, la confezione di serie A) e la regia di uno specialista in film horror/fantastici "commerciali", questa ennesima variazione sul tema del coccodrillo gigante riesce tutto sommato a convincere; il ritmo elevato, qualche slancio splatter, la buona realizzazione del mostro (in CGI, ma fatta bene, una volta tanto) e la convinzione degli interpreti lo rende un prodotto godibile. Non male.
Uno dei più noti fra i numerosi beast-movie dedicati a coccodrilli e affini, si rivela anche - tutto sommato - fra i più solidi e divertenti. Ovviamente, per apprezzare il tutto bisogna avere almeno un atteggiamento di simpatia verso il genere, uno sguardo che riesce a farsi ingenuo in una sorta di volontaria regressione infantile (ma in fondo per la maggior parte del cinema è così). Ciò premesso, la pellicola di Miner contiene qualche spunto interessante, anche a livello visivo, e questo non è affatto disprezzabile.
Puro cinema mineriano: ci sono gli stessi boschi, lo stesso lago e le stesse location, pure le stesse ambulanze dei due Venerdì 13 del regista (addirittura la stessa trappola usata nel numero 2), solo che al posto di Jason c'è il coccodrillone (tra l'altro impressionante, merito di sua mestà Stan Winston, mica bruscolette) e manca solo il "kill kill, ma, ma". Miner, poi, regala gustose schegge splatter (un tronco umano, una testa decollata) e aggiunge umorismo grottesco come in House. 78 minuti di puro divertimento. Nel suo genere, un piccolo cult.
MEMORABILE: Coccodrillone vs grizzly; il geniale e folle finale sulle note di "Is this love" di Bob Marley; i battibecchi continui tra Gleeson e Platt.
B-movie ecologista che cerca disperatamente di essere divertente. Il fatto è che sono i dialoghi la cosa peggiore, perché è un continuo botta e risposta, botta e risposta e alla fine sembra di guardare una puntata di una serie televisiva (lo sceneggiatore è lo stesso di Ally McBeal). Il cast non è male ma alla fine, a causa del loro carattere idota e delle battute che dicono, avrei preferito vederli tutti squartati. L'alligatore in CGI non è male, anche se alcuni effetti (come quello della mucca volante) non erano granchè.
Esponente dei “beast movies” di fine millennio, il film utilizza le consolidate regole del sottogenere, ovvero quelle formalizzate durante gli anni '70 e indissolubilmente legate all’horror (più o meno) ecologico di matrice spielberghiana. Dunque non può mancare la componente di ironia atta a porre salutari cesure tra le tanto inevitabili quanto meccaniche incursioni del mostro. Dialoghi per lunghi tratti divertenti, effetti speciali dignitosi, finale poco riuscito. La trentacinquenne Fonda è come di consueto un'affascinante presenza.
Sulle rive del Lake Placid avvengono morti violente; il responsabile è un mostruoso e famelico coccodrillo gigante. Allegro B-movie non originale ma abbastanza sopra la media rispetto ai film di genere grazie a una sceneggiatura decente, bravi attori (su tutti un simpaticissimo Oliver Platt), dialoghi divertenti e buoni effetti speciali (c'è anche un discreto tasso di gore). Per una serata senza pensieri.
MEMORABILE: Il sub mangiato dalla vita in giù; Tutte le scene con Platt (soprattutto quella nel lago); La vecchia che nutre il mostro con mucche intere.
Sicuramente uno dei Croc-movies più riusciti, Lake Placid è un film divertente, adrenalinico e inquietante allo stesso tempo. Ci sono molte trovate impensabili ma geniali (come la "dolce" vecchietta che nutre amorevolmente il coccodrillone), trovate comiche (per via delle continue discussioni tra i personaggi), suspense e scene veramente mozzafiato con il rettile in azione. Tiene incollati alla TV proprio perché propina continuamente trovate assurde inimmaginabili! Effetti speciali ottimi. Un piccolo cult!
MEMORABILE: Il pasto del coccodrillo, a base di orso; Oliver Platt che si ritrova a pochi centimetri di distanza dal mostro.
Tra avventura e divertimento, un film senza troppe pretese che comunque si guarda con piacere. Il coccodrillo di dieci metri che furoreggia in un lago del Maine diventa l'occasione per curiosi siparietti tra i diversamente assortiti membri della squadra di intervento secondo i più classici cliché della commedia americana. Il tutto condito con qualche elemento di (blanda) tensione.
Filmetto convenzionale con coccodrillone omicida che però spicca per una qualità generale notevole, sia negli effetti speciali che nei dialoghi. I personaggi fanno di tutto per sfuggire dalle macchiette alle quali sono solitamente relegati in questo tipo di B-movie. Steve Miner dirige con cura questa commedia horror condendola di effetti splatter mai esagerati ma succulenti. Ci si diverte parecchio e sebbene il climax finale sia un po' deludente, resta un piccolo e simpatico monster movie da serata disimpegnata. Ogni tanto se ne sente il bisogno.
Steve Miner trincera il film dietro una facciata di professionalità ed effettivamente la storia lascia l'incauto spettatore con il punto interrogativo per un bel po'. A contornare il tutto un nutrito gruppo di bravi caratteristi (fra i quali il folgoratissimo Platt e il rude Gleeson) che reggono fino alle fine. Laddove la serietà va a farsi benedire è l'innesto nel film della "vecchia": lì si scopre il bluff e la cosa dispiace non poco, ma la visibilità della pellicola resta comunque intatta.
MEMORABILE: I divertenti duetti fra Gleeson e Platt; Il coccdrillo e l'elicottero.
Divertente e riuscito film sugli animali assassini che ha come protagonista un enorme coccodrillo che ha deciso di domiciliarsi in un lago nei pressi della tipica cittadina americana persa nel nulla. Trattasi di un B-movie ben realizzato che alterna scene sanguinolente ad altre in puro stile commedia; il risultato è un film ben bilanciato che, pur nella sua semplicità, non annoia mai. Per quanto riguarda gli effetti speciali siamo su alti livelli (almeno per l'epoca): il coccodrillo infatti è realizzato benissimo. Nel complesso un buon film.
Miner è uno che nell'horror anni 80 un certo nome se l'era fatto e anche in questa sua tarda opera di fine carriera mostra che il talento non gli manca. Riesce almeno a smarcarsi dalla pletora di film su coccodrilli assassini et similia, soprattutto per i toni di divertente commedia presenti nella prima parte, in cui gli scambi di battute del trio Gleeson (grandioso nella parte dello sceriffo bietolone), Fonda (graziosa e brava) e Platt funzionano assai. Non mancano qua e là, però, schegge splatter da vero horror. La seconda parte più convenzionale scivola verso un finale sciocco.
MEMORABILE: La guardia marina decapitata; L'orso azzannato dal coccodrillo; Il surreale racconto di Platt a Gleeson; La mucca come colazione del coccodrillo.
Di solito quando si mischiano horror e commedia, il disastro è dietro l'angolo. Non è questo il caso, perché il regista miscela bene i due ingredienti e crea un film godibile, in cui le due anime convivono senza problemi, perché non vi sono eccessi in nessuno dei due sensi. Ovviamente siamo lontanissimi dal capolavoro, ma è una pellicola che non annoia mai e si guarda con piacere, impreziosita dai bei paesaggi boscosi ben fotografati. Cast discreto che tiene bene il gioco. Simpatico (e buonista) il finale. Si può vedere.
Un brivido e una risata, questa la formula usata dallo specialista Miner nel raccontare la storia di un mega coccodrillo nel Maine (sic) che miete vittime. Il cast è buono (soprattutto Gleason e Pullman) e per una serata sul divano ci sta tutto, tra jump scares (all'inizio, davvero trucido) e qualche battuta divertente (i battibecchi tra Gleason e Platt). Attenzione al finale... Miner comunque ha fatto di meglio.
Nelle acque pacifiche di un lago del Maine una tremenda creatura divora chiunque provi a immergersi. Lo sceriffo locale, una paleontologa e la protezione ambientale cercheranno il modo di porre termine alla catena di orrendi delitti. Nessuna variazione sul tema degli animali assassini, con una sceneggiatura che attinge a tutti i tòpoi del genere. Il film si contraddistingue positivamente per la durata breve e una certa dinamicità, e negativamente per l'eccessiva petulanza di alcuni personaggi che porta l'opera a fallire completamente dal punto di vista dell'autoironia.
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Nel film Betty White viene indagata dal PETA(Peple for the Ethical Treatment of Animals) per la violenza sulle vacche date in pasto al coccodrillo.Nella realtà Betty White è uno delle più influenti portavoce del PETA.
*Il regista Steve Miner, appare(non accreditato) nei panni del pilota dell'aereo che trasporta BridgetFonda nel Maine.
*Nonostante il nome, il film non ha niente a che fare con la città di Lake Placid, ed è stato girato nella città di Shawnigan Lake, BC, Canada. Il coccodrillo, lungo 30 piedi, è stato realizzato dagli Stan Winston Studios.
*Il budget del film è stato di 27 milioni di dollari ed ha incassato 56,870,414 di dollari.
Fonte:Wikipedia
Ho ritrovato, finalmente, il mio adorato SteveMiner! Sì, proprio quello dei due Venerdì 13(secondo e terzo) e di Chiè sepolto in quella casa?, nonchè di quel gioiellino sottovalutato e bistrattato che è Warlock. Però, qui, non vedo nessuna correlazione con Alligator(se non per la bestia, tanto era feroce quello di Teague, quanto è nostalgico questo di Miner, proprio agli antipodi), manco con il lanternino! Siamo più dalle parti di Tremors, veramente. Comunque godibilissimo e a suo modo, geniale.
Cultissima la "nonna Papera" versione Judd di Quel motel vicino alla palude
DiscussioneZender • 9/07/11 12:01 Capo scrivano - 47378 interventi
In effetti nemmeno io ci trovo niente a che vedere con Alligator (se non per la bestia, appunto). L'unico che aveva fatto un parallelismo era stato Patrick78, chissà perché.