La vendetta di un uomo tranquillo - Film (2016)

La vendetta di un uomo tranquillo
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/04/17 DAL BENEMERITO XAMINI
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Hackett 23/05/18 07:52 - 1865 commenti

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Film di vendetta asciutto, ottimamente fotografato e recitato da un pugno di attori splendidamente in parte. Ciò che convince maggiormente è l'approccio schietto, viscerale del racconto che non si sofferma sul melodramma ma scatta nei momenti di rabbia con naturale ferocia. La vicenda viene affrontata con sguardo asettico e lucido regalando una reale immersione a chi guarda.

Cotola 14/04/17 12:35 - 8998 commenti

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Notevole esordio che pur raccontando una storia non proprio originale (si tratta di una vendetta), riesce ad incollare lo spettatore alla sedia. Merito di una regia sobria, secca e nervosa e soprattutto di una sceneggiatura che sa dosare benissimo la tensione, tenendola sempre alta, e gestire ancor meglio i suoi tempi. Il tutto impreziosito da un colpo di scena che è davvero tale senza essere balordo e fraudolento. Epilogo bello e non consolatorio. Buone anche le prove degli attori. Da vedere.

Xamini 5/04/17 10:45 - 1244 commenti

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Nel nervosismo (e nella tecnica) della scena d'apertura c'è già tutto: questo film è il racconto di un dramma estremo calato nel quotidiano e adagiato sui toni del thriller. Camera a mano, spesso agitata, recitazione mai sopra le righe, ping-pong psicologico in particolare sui due personaggi maschili principali e tensione in crescendo sino alla fine. Raúl Arévalo, non senza fatica (8 anni per trovare i fondi), esordisce ottimamente. Bel cinema spagnolo.

Fromell 12/04/17 19:37 - 77 commenti

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L'unica cosa che detesto di questo film è che non sia italiano. Il resto è vigore narrativo e maturità stilistica nonostante il regista Raul Arevalo abbia solo trentasei anni. Gira la sua opera prima stando attaccato agli attori come Aronofsky in The wrestler. La storia è cruda (Premio Goya per la miglior sceneggiatura originale) e la sporcizia di certe inquadrature è voluta come il realismo dei personaggi. Otto anni di ricerca fondi gli hanno valso una standing ovation di otto minuti a Venezia. Dalla Spagna con furore!
MEMORABILE: La tensione accumulata durante il primo omicidio in palestra.

Deepred89 8/05/17 19:15 - 3701 commenti

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Riuscito noir spagnolo che si avvale di un efficace tratteggio dei personaggi principali, sostenuti - almeno nel caso dei due protagonisti - da mirabili performance attoriali. Una fotografia tendente al poveristico (non giustificata dagli ormai scontati traballamenti) e una chiusa corretta ma non esaltante non inficiano particolarmente su un meccanismo narrativo notevole, moralmente accativante e sovente spiazzante. Lineare (nonostante la struttura a capitoli) ma mai banale. Troppo facile l'escamotage delle cassette rivelatrici.

Daniela 21/05/17 01:40 - 12606 commenti

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Otto anni: tanto attende il protagonista prima di potersi vendicare degli uomini che gli hanno rovinato la vita. Sono quattro rapinatori di una gioielleria, dei quali uno solo è stato arrestato ed è finito in carcere, mentre gli altri sono rimasti senza volto... Esordio alla regia di un attore spagnolo che da una parte va sul sicuro declinando uno dei temi di maggiore presa, d'altra riesce a farlo in modo non banale, mostrando la fatica di uccidere, anche quando le morti avvengono fuori campo. Buona la prova del cast, confezione sobria ed efficace, un poco debole il finale.
MEMORABILE: La sequenza iniziale della fuga dopo la rapina; L'omicidio in palestra, brutale

Capannelle 26/06/17 00:28 - 4394 commenti

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Storia di vendetta raccontata in modo teso e sporco, con particolari e flashback che di certo non lasciano tranquilli e una rinuncia voluta a derive di disperazione programmatica proprie di tanta filmografia. Funziona abbastanza, si avvale di bravi attori, facce scavate e ambienti veraci. Tra i protagonisti Callejo si propone come la versione iberica dello sguardo spiritato di Joe Pesci e c'è pure il sosia di Salvini (Font Garcia).

Galbo 9/08/17 07:34 - 12372 commenti

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Noir spagnolo che parte dalla contrapposizione tra due uomini dopo un breve episodio che introduce l’evento criminale centrale nel racconto. Il regista contrappone le due figure dipanando progressivamente il racconto e incrementando la tensione mediante riprese “nervose” e una colonna sonora efficacemente ossessiva. L’ambientazione è volutamente anonima. Montaggio serrato e buone prove degli attori. Buon film.

Ira72 19/08/17 19:00 - 1305 commenti

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Decisamente un buon film, che utilizza una trama abusata rendendola originale sia per merito della regia che del cast. Scorre piacevolmente, senza tanto buonismo e con molto realismo, crudo, asciutto, nervoso ma sensibile. I protagonisti sono ottimi attori: calibrati, energici, carismatici. C'è tanto da imparare da questa produzione spagnola che dosa sapientemente dolore, vendetta, disperazione e amore senza strafare. "In medio stat virtus" (scomodare Aristotele qui è quasi d'obbligo): bravi!

Kinodrop 20/08/17 18:32 - 2908 commenti

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Una vendetta a lungo meditata e programmata ai danni di un gruppo di rapinatori maldestri e senza scrupoli. Nonostante l'alone western vecchio stampo si colga immediatamente, questo noir iberico riesce ad attualizzarlo grazie a una tecnica nervosa e "ravvicinata" che ci rende fisicamente vicini alle varie azioni e alle emozioni forti dei protagonisti. Un'ottima sceneggiatura, parca ed essenziale, si tiene ben lontana dagli stereotipi che il tema potrebbe riservare, lasciando "parlare" le immagini nella loro crudezza. Finale non scontato, ottimo il cast.
MEMORABILE: L'omicidio nei sotterranei della palestra; La "mutazione" di Curro.

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Redeyes 19/09/17 07:55 - 2442 commenti

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La vendetta va servita fredda, ma talvolta è comunque una buona pietanza, come in questo caso. Arévalo ci fa camminare sullo sguardo dei protagonisti per farci vivere appieno lo scorrere delle scene e non ci risparmia una Spagna di periferia, un po' anonima, un po' disadattata e inetta come i suoi delinquenti. Il pregio di questa pellicola è sapere andar oltre la mera "revenge" statunitense e farci conoscere il dolore e il disagio, oltre alla rabbia.

Il ferrini 19/12/17 20:22 - 2337 commenti

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Incetta di premi in Spagna per questo thriller che ci porta fin dai primissimi minuti nel vivo dell'azione, con camera a spalla e lunghi piani sequenza durante la cruenta rapina che sta alla base della storia. De la Torre, già diretto più volte da de la Iglesia e Almodóvar è uno spietato e silenzioso vendicatore molto credibile e si muove sicuro tra consumati criminali. La parte più interessante è il rapporto di forza con Callejo (che nel film ha appena scontato otto anni di galera), destinato a rovesciarsi completamente. Consigliato.

Giùan 7/07/18 14:38 - 4528 commenti

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Film in cui la richiesta sospensione dell'incredulità (la vita del "vendicatore" prima e dopo l'omicidio della ragazza) non è appropriatamente risarcita dal magistero cinematografico. Arevalo impacchetta un thriller corretto pur se ben condotto, cadenzato ma mai sferzante, afflitto senza esser appassionato. Lontano dalla convulsa (ri)scrittura classica di Oriol ma distante anche dal passato panico de La isla minima, resta un discreto prodotto medio. Tra gli attori: pasoliniano El Curro di Callejo, torrida la Diaz, ostinatamente attonito de la Torre.
MEMORABILE: La stridula voce di Santi: "...ma che è muto?"

Nando 11/05/18 11:50 - 3806 commenti

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Pellicola accattivante realizzata da un regista esordiente che si cimenta con un genere che mescola thriller e noir. La lunga attesa vendicativa di uomo comune si rapporta con la vita di uno dei carnefici in un viaggio alla ricerca dei complici. Qualche veritiera scena di violenza, un buon accompagnamento musicale e soprattutto un cast appropriato. Finale di presunta speranza.

Pinhead80 4/09/18 20:24 - 4715 commenti

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Quello che sembra partire con un film lento e dal finale abbastanza telefonato, si rivela invece essere una piccola chicca da recuperare. Non c'è nulla di più pericoloso che costringere un "buono" a dover tirare fuori il peggio di sé per riportare giustizia all'interno della propria vita. Tutto è studiato alla perfezione, quasi maniacalmente, anche se alla fine rabbia e vendetta hanno la meglio su qualsiasi altro sentimento.

Bruce 31/10/19 09:29 - 1007 commenti

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Drammatico thriller spagnolo, originale e ben girato. Piace il singolare modo nel quale viene sviluppata la trama, che procede per gradi coinvolgendo sempre più lo spettatore. Pare evidente il richiamo al Cane di paglia di Peckinpah, tanto che lo stesso protagonista ricorda nella sua totale imperturbabilità il personaggio magistralmente interpretato da Dustin Hoffman. Da vedere, tutto d'un fiato.

Bubobubo 5/10/20 01:53 - 1847 commenti

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Una sfortunata rapina in gioielleria costa la morte a una giovane cliente e otto anni di galera al palo della banda armata. Subito prima del suo rilascio, un uomo misterioso stringe una relazione segreta con sua moglie... Quali le sue intenzioni? Revenge movie girato fra Madrid e Segovia, d'impianto classico ma sicuramente efficace, specialmente nella progressiva costruzione della tensione e nella raffigurazione degli omicidi (spesso indiretta, catturata sul volto di inconsapevoli astanti terzi). Gli aspri paesaggi castigliani sono ormai topos del genere. Finale divisivo.
MEMORABILE: Chi era il capo della banda?

Silvestro 23/04/21 00:23 - 357 commenti

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Film che parte in sordina per poi giungere a un'esplosione di violenza. La vendetta come un piatto che va servito freddo: partendo da questo assunto Arevalo realizza un film misurato eppure straziante che nelle battute finali assume quasi toni western. Ottima la prova degli attori (soprattutto del protagonista, tagliato su misura per la parte). Nel complesso un film ricco di spunti e che lascia un certo magone nel cuore: assolutamente promosso!
MEMORABILE: La scena finale dai toni quasi western.

Pigro 27/04/21 16:51 - 9623 commenti

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Più che tranquillo come vorrebbe il fuorviante titolo italiano, il vendicatore è malinconicamente freddo e distante, come la lontana rapina mortale da cui tutto ha origine. E ci appare spaesato e confuso di fronte alla vita che attraversa con dolore e alla morte che porta senza più rabbia, come obbligato da un destino scritto e implacabile. Bel thriller non tanto per la storia (più che stravista) o per l’abilità narrativa e filmica (davvero buona), quanto per la centralità psicologica del sofferto protagonista, ben sostenuta da De La Torre.

Nicola81 2/05/21 22:57 - 2827 commenti

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Thriller/noir iberico dignitoso ma anche sopravvalutato. La contrapposizione tra l'uomo che ha perso tutto e quello che ha molto da perdere è ben resa, mentre la sceneggiatura riserva sì un bel colpo di scena, ma richiede una forte sospensione dell'incredulità e non può nemmeno dirsi particolarmente originale, trattando l'ennesima vendetta del privato cittadino contro i criminali che gli hanno rovinato la vita (se non altro ci viene risparmiato il pistolotto sull'inefficienza delle forze dell'ordine). Sobria la regia, buone le prove degli attori.
MEMORABILE: L'omicidio in palestra.

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  • Discussione Nicola81 • 4/05/21 18:53
    Compilatore d’emergenza - 671 interventi
    Come mai è stata omesso il mio giudizio sulla prova dell'attore che somiglia a Salvini?  
  • Discussione Zender • 4/05/21 19:59
    Capo scrivano - 47698 interventi
    No, non era per il giudizio, ma per la somiglianza con Salvini. Abbiamo detto più volte di evitare le somiglianze con personaggi non cinematografici. E voglio dire, anche quelle cinematografiche lasciano il tempo che trovano. Troppo diepende dalla soggettività, da quanto un personaggio possa cambiare anche totalmente look ecc. Le somiglianze si possono segnalare sul forum, se si vuole.
    Ultima modifica: 4/05/21 20:14 da Zender