Partiamo da quel che si legge ovunque: non siamo di fronte a una trasposizione degli otto romanzi dedicati da Stephen King alla Torre Nera ma all'epilogo della vicenda, in cui l'incontro/scontro tra il Pistolero Roland (Elba), il malvagissimo Walter (McConaughey) e il piccolo Jake (Taylor), che avrebbe le potenzialità col suo solo pensiero di abbattere la Torre Nera, origina un finale che ovviamente poi tanto finale non è detto che sia. Si comincia con gli inquietanti disegni di Jake, bimbetto problematico che riporta su carta le visioni dei suoi incubi un po' come faceva Dreyfuss negli INCONTRI RAVVICINATI di Spielberg....Leggi tutto Invece di una montagna Jake disegna un'alta torre e personaggi che si scornano in mondi diversi, ma per raggiungerli dovrà passare attraverso una sorta di Stargate che lo traghetterà in un pianeta sconosciuto. E' qui che farà la conoscenza del Pistolero e saprà del temibile Walter, essere immondo che punta alla distruzione della Torre Nera, unica barriera in grado di tenere i demoni lontano dai diversi universi cui sovrintende. Jake e Roland faranno insomma comunella mettendosi in caccia del feroce nemico, che nel frattempo si diletta a bruciare, accoppare e infierire su più persone possibile mentre cerca il ragazzino giusto la cui forza dovrà convogliare per distruggere la Torre. Elba il buono McConaughey il cattivo insomma, entrambi figli di caratterizzazioni stucchevoli. A Elba va appena meglio: il suo Roland qualche sfumatura in più ce l'ha; McConughey si ritrova invece prigioniero del solito buffone ultraterreno che gode nell'uccidere mantenendo lo sguardo più freddo possibile, concedendosi qualche raro accenno di ironico sadismo ma dando vita a un villain come mille altri, per il quale non era certo necessario scomodare uno dei più quotati attori di Hollywood. La prima parte sembrava promettere discretamente: si segue la lenta delineazione di universi sovrapponibili dominati dalla sfuggente sagoma della Torre Nera, spesso resi con paesaggi pregevoli; si soffre con Jake in fuga dalla madre e dal suo convivente che lo vogliono consegnare a una scuola correttiva purtroppo retta da Visitors dalla pelle squamata al soldo di Walter. E' la seconda – molto più lunga - a far crollare non la Torre ma la storia: tutto si riduce ad apparizioni di demoni che si trasformano all'occasione in parenti scomparsi, ai soliti corpo a corpo, alle sparatorie interminabili montate a mille all'ora degne dell'ultimo degli action e ben lontane dallo spirito kinghiano. Tra effetti speciali al risparmio, sceneggiatura misera e spunti buttati lì senza un perché (degli stessi “alieni” con la pelle male appiccicata nessuno spiega nulla) veniamo travolti da bombardamenti a ripetizione, luci e pallottole. Elba gioca a fare il maestro Jedi con Jake, McConaughey dirige truppe di ciechi servitori in una guerra spesso a distanza di scarso interesse. Peccato, perché si vede che dietro una patina di grigiore da fantasy preconfezionato senza grinta si muove qualcosa di grandioso.
Con una base di partenza eccellente, un pasticcio incredibile. Il film ha ritmo e una confezione discreta, ma fallisce nel dosare il mix di generi a sua disposizione, mancando completamente la componente dark o la tensione a favore di un fantasy innocuo e banale, dove i personaggi dicono e fanno cose prevedibili. La situazione è tenuta un po' a galla dai due protagonisti (bravo anche il ragazzo) che sembrano credere in quello che fanno, a dispetto di una sceneggiatura poco coinvolgente. Fascino zero, un'occasione davvero sprecata.
Da una serie di racconti di Stephen King un film fantasy che vorrebbe essere anche dark ma che poi si rivela un prodotto dimenticabile. Eppure gli interpreti sembrano in parte, specie Idris Elba nel ruolo del pistolero che filosofeggia sul suo credo e lo trasmette al giovane protagonista, Tom Taylor. Purtroppo non è solo uno scioglilingua che fa di un film fantasy uno buono, anche perché c'è chi gigioneggia (Matthew McConaughey) e chi è davvero sprecato in un ruolo alla "ci sono ma non ci sono" (tipo Jackie Earle Haley d Watchmen). Medio.
Tratto da Stephen King, è un fantasy in piena regola, con tutti i connotati del caso. I giochi di luce si sprecano, il piacere visivo è molto intenso, ma il tutto è già visto, tra sogni, maghi e oggetti sospesi nel cielo. Il film si vede, ma la confusione regna sovrana e non è tutto questo splendore. Meglio, molto meglio, lo Stephen King horror. Nulla di nuovo sotto il sole.
MEMORABILE: Il personaggio del pistolero, inquieto e affascinante
Alla lunga serie di romanzi si aggiunge una storia che prende da essi alcuni elementi suggestivi offrendo un film d'azione/avventura accettabile, ma poco ambizioso. Frettolosa la spiegazione dell'ambientazione, poco delineati i personaggi, qualche situazione derivativa e scontri a fuoco che ricordano un film di John Woo o il manga "Jojo". Come al solito, un casting improbabile (Roland nero, a quanto pare d'accordo con King) nasconde dissonanze più profonde, mal celate da ambientazione ed effetti speciali.
MEMORABILE: Alcune simpatiche citazioni di altre storie di King, come la macchina Christine o il cane Cujo.
Piuttosto deludente questo urban-fantasy, che spreca in maniera plateale due grandi interpreti come McCoughney e Idris Elba e una miriade di idee che sulla carta avevano grandi potenzialità. Il tutto viene ridotto a un'avventura banalotta, priva di grandi emozioni se non nelle poche scene d'azione degne di nota (ma troppo inverosimili). Peccato perché si poteva prospettare il nuovo Signore degli Anelli in chiave contemporanea.
Fantasy con mille riferimenti fallisce nell'acquistare una propria, potente dignità anche se qualche freccia al suo arco la mantiene. Elba e McConaughey confermano una grande versatilità mentre il contorno e certi salti temporali sanno di già visto. Anche combattimenti e sparatorie non mancano di banalità e pacchianate. Film dalla durata insolitamente corta (può essere un vantaggio) e le cui musiche sono curate da Junkie XL, lo stesso di Mad Max: Fury Road (certi archi e tamburi mi dicevano qualcosa...).
Trasposizione di una parte della saga kinghiana da cui deriva un fantasy senza grande spessore, nonostante gli ampi mezzi impegnati sia tecnici che artistici. Effetti di prim’ordine e la presenza di attori di spessore non possono colmare le lacune di una sceneggiatura confusa e un tono generale che pare quasi quello di un fantasy per ragazzi lasciando indietro il tono verosimilmente dark della pagina letteraria. La breve durata ne impedisce l’”affondamento” ma si tratta di opera facilmente dimenticabile.
Da un racconto di King e con un cast in cui spiccano attori come Elba e McConaughey era lecito aspettarsi molto ma molto di più. E invece tra vuoti narrativi, caos scenico e sceneggiatura che sa troppo di già visto "The dark tower" è un film che passa inosservato e che sicuramente non si farà ricordare. Anche perché, a un certo punto, non si capisce più se si sta guardando un film fantastico o l'ennesima puntata di John Wick, tanti sono i morti ammazzati a pistolettate. Da salvare giusto qualche effetto, come il demone guardiano nella casa.
Non ho mai letto i libri da cui è tratto il film, che godono di un grande seguito. Ben poco interessante la versione cinematografica, un B-movie senza la minima ragione di interesse, con idee viste e straviste (il ragazzino che salva il mondo, i portali tra realtà parallele, il cattivissimo impassibile e il buono "che però c'ha i dubbi ma però poi si rimette a combattere" e via così). Confezione extralusso sostanzialmente buttata, operazione per me inspiegabile se non per il traino commerciale garantito dalla ditta "Stephen King".
Ennesima deludente trasposizione cinematografica tratta dalle opere di Stephen King, in questo caso da una serie di otto libri. Il film di Nikolaj Arcel è un fantasy senza capo né coda in cui avviene tutto troppo velocemente, senza spiegare quasi nulla e dove i vari personaggi risultano essere senza spessore e mal delineati, il tutto a causa di una durata troppo breve (solo 90 minuti). A mancare inoltre è anche l'atmosfera dark e oscura tipica di King, abbandonata in favore di una degna d'un teen movie da domenica pomeriggio.
Soggetto ispirato ad una saga di grande successo, budget consistente, buoni effetti speciali, un cast che vanta la presenza di due attori carismatici: allora cosa non ha funzionato? Tutto il resto, a partire da una sceneggiatura che procede per accumulo senza mai riuscire ad appassionare alle avventure fra un mondo e l'altro del solito ragazzino problematico che in realtà possiede super-poteri da sensitivo veggente. L'unica vera magia in un film che ne dovrebbe traboccare è il fatto che, pur avendo una durata insolitamente breve per il genere, riesce ad annoiare ugualmente.
Forse il peggiore adattamento cinematografico di un romanzo di Stephen King (in questo caso è addirittura una saga). Non intrattiene e, se lo fa, lo fa a stento (la fortuna dell'ora e mezza di durata!). Pochissima azione. Matthew McConaughey nonostante tutto è la nota positiva. Regia di Nikolaj Arcel discretamente efficace. Peccato, ci si aspettava molto di meglio.
Tra questo e il disastro di un decennio prima, viene da pensare che Arcel e il fantasy non siano compatibili. Ma d'altronde si sa che ormai le megaproduzioni hollywoodiane puntano maggiormente alla quantità, provocando spesso disordini durante le realizzazioni che, come in questo caso, passano da una mano all'altra prima che il prodotto sia ultimato. Fatto sta che la trama procede alla velocità della luce, rendendo la visione ostica a chi non ha letto i libri, la fotografia è fastidiosamente patinata e Elba e McConaughey sono del tutto fuori parte. Nikolaj, torna in Danimarca.
la mia domanda è: quale inesplorata forma di follia e di mancante buon senso della misura spinge una produzione a comprimere un'opera così complessa, un solo volume della quale basterebbe a tiraci fuori una serie di due stagioni almeno, in 2 ore scarse di film? 8 volumi corposissimi e complicatissimi da rappresentare cinematograficamente, come hanno fatto a farci entrare a spintoni tutto? mi sembrano quelle missioni suicide annunciate elaborate per il gusto di abbracciare la rovina assoluta.
Da quanto ho letto, il film è un proto sequel del ciclo di romanzi atto a sondare la fattibilità di una serie televisiva che adatterebbe i libri... da quanto penso, il film è solo una furbata commerciale e della serie tv non se ne farà nulla (anche perché dalle prime recensioni pare sia proprio una fetecchia, quindi gradimento di critica a pubblico si prevedono medio bassi).
Rebis ebbe a dire: Da quanto ho letto, il film è un proto sequel del ciclo di romanzi atto a sondare la fattibilità di una serie televisiva che adatterebbe i libri...
peggio pure allora, che serie vuoi che venga mai fuori se il film-test per lanciarla è una ciofecona?
Rebis ebbe a dire: da quanto penso, il film è solo una furbata commerciale e della serie tv non se ne farà nulla
praticamente la vera cattiva notizia del tutto. è una serie che ha tutti i jolly per diventare un kolossal tv, se finisce nelle giuste mani e maestranze. vabè, una prece.
Ho visto un film basato non sul libro intero bensì su di un paio di capitoli di esso. Devo dire che l'idea - se il libro lo permette - è interessante, se usata a dovere ovviamente.
DiscussioneRambo90 • 11/08/17 21:53 Pianificazione e progetti - 436 interventi
Diciamo che il film prende spunto dall'universo intero della Torre Nera e da un paio di singoli episodi. A mancare però è proprio l'atmosfera, quell'incrocio di fantasy dark e western, è stato banalizzato e frullato tutto in un filmetto monodimensionale e un po' vuoto (con un'ironia allucinante).
ambé. occasione buttata nell'altoforno. mi sembra proprio una di quelle cose da vedere giusto se non si ha assolutamente nient'altro per le mani o da fare, o se si vuole testare il limite più estremo del proprio masochismo.
DiscussioneRaremirko • 3/12/19 23:48 Call center Davinotti - 3862 interventi
Nulla di trascendentale (ma comunque, si, si tratta di un film sbrigativo; la serie meritava più sequel, approfondimenti, ecc.) ma non merita neanche voti bassi; l'ottimo cast (ci son pure Haysbert e Haley, oltre i 2 protagonisti, anche se McConaughey ha un'attaccatura di capelli un pò troppo finta) tiene alto il livello anche se il film spiega poco, introduce anche meno e da molto per scontato.
Discreti effetti; i fan sfegatati non lo devono perdere, oltre i libri e i fumetti dedicati alla serie.