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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

In troppi forse si sono lasciati ammaliare dalla bellezza quasi poetica delle immagini di THE THIN RED LINE, dalle carrellata affascinanti tra gli altri fili d'erba di Guadalcanal (a est all’Australia), dove gli Stati Uniti combatterono nel 1942 una delle più importanti battaglie della guerra nel Pacifico. Una fotografia fenomenale (di John Toll), una colonna sonora monocorde (di Hans Zimmer) ma che si sposa perfettamente al clima quasi surreale voluto da Malick e attori di grande caratura (Nick Nolte è straordinario, Sean Penn appena sotto) nascondono solo parzialmente i gravi difetti dell'opera. Malick (tre film in venticinque anni) ha un seguito di fan appassionati, ma è difficile non notare...Leggi tutto quanta certa ingenua retorica, psicologia a buon mercato danneggino spesso i suoi lavori rendendoli presuntuosi e pesanti. THE THIN RED LINE dura quasi tre ore (e grazie a Dio ci sono state risparmiate le scene con Viggo Mortensen, Bill Pullman, Mickey Rourke e altri, tagliate nel montaggio finale) e a sequenze indubbiamente pervase da uno stile registico unico (specialmente nella scelta delle inquadrature) se ne alternano altre inutili, che non fanno che spezzare il già blando ritmo: i flash del soldato Witt con la moglie, ad esempio, sono imbarazzanti e del tutto fuori luogo, così come le sequenze sulla spiaggia con gli indigeni. Candidato a troppi Oscar, non ne ha vinto poi nessuno, annichilito dalla concorrenza di SALVATE IL SOLDATO RYAN, forse meno autoriale ma molto più onesto e godibile. Qui si dà troppa importanza ai pensieri dei soldati, che rimuginano in modo scarsamente credibile sulla vita e la crudeltà umana. Poca azione; come in FULL METAL JACKET, che però...

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Caesars 20/07/07 12:02 - 3773 commenti

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Terrence Malik è regista che si concede con parsimonia al suo pubblico ed ogni sua prova viene accolta entusiasticamente anche dalla critica. A mio avviso è autore sopravvalutato perché i suoi film, pur validi, non raggiungono vette di eccellenza. Anche questo è discreto e nulla più, sostenuto da un ritmo decisamente troppo lento che ha fatto gridare al miracolo forse perché contrapposto ad un Salvate il soldato Ryan che, dopo una prima parte strepitosa, diventava la classica "americanata". In ogni caso è da vedere.

Cotola 14/12/07 23:46 - 8998 commenti

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Grandioso film di guerra girato da Malick con uno stile personalissimo e, per fortuna, lontano da ogni moda. Lungo, lento e riflessivo, deve proprio a queste caratteristiche i suoi punti di forza. Strepitosa regia per quello che è uno degli apologhi più belli di sempre sulla follia e l'inutilità della guerra. Di una bellezza abbacinante anche dal punto di vista visivo. Bellissimo il "bestiario" bellico. Da vedere e rivedere!

Capannelle 5/02/08 11:01 - 4394 commenti

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Mi associo ai dubbi sulla recensione del film da parte della critica come opera superiore del genere Vietnam. È vero, risulta originale come tipo di regia e di effetti scelti ma per me non acquisisce un suo pathos distinto e alla lunga è troppo riflessivo. Vediamo le consuete contrapposizioni tra i combattenti "allineati" e quelli che si pongono più di una domanda sul senso di quanto stanno facendo. Ma lo sviluppo della storia non mi convice e presenta inutili intrecci temporali. Cast stellare con alcuni attori tutto sommato inutili.

Hackett 5/04/08 18:01 - 1865 commenti

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Fino ad ora probabilmente il miglior film di Malick, è anche il suo lavoro più personale. Il regista porta al cinema il bel romanzo di Jones che effettivamente raccontava la guerra partendo dal pensiero dei singoli soldati. Il regista più schivo rimasto in circolazione (prima era in compagnia di Kubrick) non nasconde il suo amore per la meditazione (è un filosofo), i ritmi lunghi e la natura (è pure un ornitologo). E alla fine le sue immagini incantano, i dialoghi rapiscono... mentre la natura, impassibile, guarda.

Enzus79 19/12/08 18:17 - 2864 commenti

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Uno dei migliori film di guerra che ho visto, forse secondo solo ad Apocalypse now e Full metal jacket. Le immagini sono accompagnate da una grandissima colonna sonora e hanno linguaggi e pensieri bellissimi, ti prendono completamente. Terrence Malick si dimostra uno dei più grandi registi, sottovalutati e poco capiti del mondo del cinema.

Rickblaine 30/12/08 15:08 - 635 commenti

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Grande film sulla guerra con un cast pieno di attori di alto livello (è quindi inutile citarli). A cosa serve la guerra se non a demotivare e privare di stati d'animo completamente opposti a quelli che si provano sul campo? Capolavoro che viaggia in un territorio minato dalla cattiveria e dall'assoluta indifferenza dell'abuso di coscienze da parte di chi gioca con la vita degli altri. Ottimo Malick.

Pigro 21/07/09 08:32 - 9624 commenti

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Non è un film ma un'elegia: una dolente riflessione sulla vita e la morte e al contempo una sconvolgente opera poetica che usa il linguaggio del più prosaico cinema bellico. Incredibile come Malick riesca a dare un'impronta originale e stupefacente al solito film di guerra: è un'esperienza corale di riflessione introspettiva attraverso le voci interiori dei soldati, gli sguardi intrisi di paura e smarrimento, le urla straziate di dolore profondo. Struggente il pendio verde della prima battaglia e la natura che accompagna misteriosa l'ecatombe.

Deepred89 8/09/12 16:04 - 3701 commenti

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Immagini esteticamente stupende, parentesi riflessive su vita, morte e altri argomenti di simile portata, cast ricco di nomi da urlo: l'ultimo Malick bene o male è questo. Qui abbiamo anche un intrigo bellico piuttosto lineare ma a tratti ricco di mordente e un inferno verde dipinto con tocchi figurativamente eccellenti. La durata però è ampia e il film se non annoia purtroppo nemmeno appassiona. E a ben vedere le tanto sbandierate digressioni intimistiche lasciano il tempo che trovano. Rarefatto, necessario, appagante, ma non un capolavoro.

Pierluca 3/06/10 14:58 - 10 commenti

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Il dramma esistenziale della guerra è ritratto con poesia e lirismo da un Malick superlativo. La lentezza e i dialoghi eccessivi, come i pensieri dei soldati prima e durante l'azione sono sicuramente sproporzionati ma servono come un sipario che viene stracciato dall'azione, dalla ferocia e dalla bellezza della fotografia e dell'umanità che si massacra insensatamente ma che fa riflettere lo spettatore sulla barbarie, sulla pace, sull'amore perduto e sulla vita come espressione della "Natura".
MEMORABILE: I fili d'erba verdissima mossi dal vento di Guadalcanal nei quali si muovono eserciti già sconfitti dal destino. Il soldato Witt e gi attori "famosi".

Galbo 26/01/10 05:56 - 12372 commenti

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L'episodio della seconda guerra mondiale (la battaglia di Guadalcanal) è solo un pretesto che il regista Malick usa per parlare di guerra (curiosamente senza mostrarla per larga parte del film), ma anche del significato della vita e della morte, in un'opera di grande lirismo e spiritualità, volutamente frammentaria, senza un personaggio ed un filo conduttore principale ma estremamente emozionante e ben recitata dal variegato cast.

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Siregon 23/03/10 22:41 - 352 commenti

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Grandioso film di Malick, che non è un semplice film sulla guerra ma piuttosto sull'umanità stessa delle persone in essa coinvolte. A tratti sembra un documentario sulla natura tanto la fotografia entra nei dettagli dei paesaggi. Gli attori sono risucchiati nel mondo personale dipinto dal regista, trasportati da una poesia visiva di grande forza e da musiche davvero memorabili. Fra silenzi, esplosioni, grida e riflessioni è una delle pellicole più importanti degli Anni Novanta.

Piero68 2/07/10 12:29 - 2955 commenti

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Nonostante il taglio decisamente lirico ed introspettivo e nonostante la guerra venga mostrata anche attraverso gli occhi dei vinti, la sceneggiatura mostra dei limiti notevoli balbettando dalla prima all'ultima scena. La carrellata di camei all-stars che doveva essere il valore aggiunto si trasforma presto in zattere di salvataggio cui aggrapparsi per evitare il naufragio. Una serie di stereotipi classici uniti alla solita retorica chiudono il quadro di questo film che proprio non convince. Buona solo qualche prova personale.

Belfagor 27/12/10 14:40 - 2689 commenti

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Le simplegadi di fine millennio, i frammenti umani in perenne movimento nel vuoto alla ricerca di un significato più ampio, l'immersione panteistica (ilozoistica?) in una Natura che percepisce gli uomini come una minaccia e tenta di estirparli... a prima vista sembrerebbe pretenzioso, ma è forse il più sincero tentativo di cercare l'universalità partendo dagli elementi singoli dopo 2001. Film a più livelli, costituisce una sorta di testamento cinematografico del ventesimo secolo. E quasi non sembra statunitense.

Nando 5/02/11 23:58 - 3806 commenti

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Un film antimilitarista che descrive la foga e le sofferenze in maniera ottimale. Malick, regista parsimonioso, contrappone l'uomo all'inutilità di certe azioni e al tempo stesso crea un'opera cinematografica di alto livello che ricorda il tempo perduto. Finale beffardo con un brizzolato, personalmente odioso, Clooney. Forse prolisso ma importante...

Giacomovie 11/11/11 00:34 - 1397 commenti

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Meditazione sull’orrore della guerra. La sontuosa regia di Malick ci riserva lunghi momenti di pacatezza riflessiva. Prima dell’inizio della battaglia la voce fuori campo fa delle riflessioni sulla natura dell’uomo e della guerra, che danno al film un’impronta di saggezza. Non si riescono ad evitare le tentazioni retoriche in cui questo genere può facilmente cadere, ma i soldati, mostrati nelle loro paure e nei loro timori, diventano i veri protagonisti e i loro ricordi ed emozioni assumono la veste di co-protagonisti. ***

Saintgifts 19/02/12 12:19 - 4098 commenti

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La sottile linea rossa, confine tra razionalità e follia, altra forma di razionalità; almeno come viene proposta in questo film, visto che la guerra (forma di pazzia collettiva, progettata però da pochi) è, purtroppo, così ricorrente nella storia dell'uomo. Sono gli occhi di Witt (Jim Caviezel), uomo che sa cosa significhi vivere in pace e con semplicità, ma che non si sottrae a nessuna esperienza; sono i suoi pensieri, che cercano un perché, a guidarci tra gli orrori che l'uomo si impone e che gli vengono imposti, in diverse forme, ma senza risposte.

Almicione 29/04/13 01:30 - 764 commenti

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Grande narrazione bellica quella di Malick, il quale ritorna nelle sale dopo 20 anni. L'analisi della guerra si incentra lodevolmente su due aspetti: uno collettivo, riguardante il rapporto tra commilitoni e tra questi e gli avversari, uno individuale, incentrato sulla psicologia e le reazioni dei singoli soldati. Avvincenti scene sul campo di battaglia si alternano discretamente a dialoghi molto azzeccati e a riflessioni che risultano eccessive, nonostante alcune di esse siano piuttosto importanti. Stucchevoli un paio di scene.
MEMORABILE: "La parte più difficile è sapere o no se fai del bene, è questa la parte difficile. Ma non mi importa, non mi interessa, sono contento di andar via".

Nancy 17/11/13 00:23 - 774 commenti

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Malick imposta a modo suo questo bel film fatto d'immagine rarefatta e riflessioni filosofiche. Si avvale di un buon cast (Penn strepitoso) e con la sua attenzione maniacale alla fotografia e all'inquadratura non può che soddisfare lo spettatore più esteta. La trama si mantiene abbastanza compatta e lineare (nonostante le 3 ore e intermezzi abbastanza inutili: le rimembranze femminili così ripetute sono noiose e ridondanti) nel raccontare l'impresa di Guadalcanal da parte del plotone americano, memore della lezione di Fuller ne L'urlo della battaglia.
MEMORABILE: Le carrellate tra i fili dell'erba.

B. Legnani 27/12/13 01:04 - 5519 commenti

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Ottimo film, che forse paga i tagli per l'edizione definitiva, possibile causa di qualche carenza di linearità nella seconda parte. Poco convincono, perché eccessivi (talora leccati), i momenti idillici iniziali e i flashback con la moglie di Chaplin: ma tutto il resto funziona benissimo, con interpretazioni che, quando non sono strepitose, mai sono meno di ottime. Film, infatti, di facce straordinarie, di sguardi fenomenali, di gesti piccoli e esagitati perfettamente inseriti nel momento e nel contesto. Stupendi i dialoghi Nolte-Koteas e quelli di Nolte con sé stesso ("Più si è vicini...").

Minitina80 23/03/18 07:38 - 2976 commenti

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Malick dipinge un quadro di intenso lirismo dando ampio spazio all’animo dei soldati, soppesando parole e pensieri di ogni singolo. Non mancano le assurdità che ogni guerra porta in seno, ma gli sforzi maggiori sono concentrati nel ripristino morale di quei valori che dovrebbero dare un senso all’esistenza. Fondamentalmente si tratta di un’opera corale, anche se Jim Caviezel riesce a ritagliarsi il proprio spazio. Poteva durare qualcosa in meno, indugiando meno in alcuni frangenti, non possedendo Malick le doti di Kubrick.
MEMORABILE: Ho ucciso un uomo! La cosa peggiore che si possa fare, peggio dello stupro! Ho ucciso un uomo e nessuno può condannarmi!

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Paulaster 31/07/17 10:37 - 4375 commenti

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La conquista della collina da parte di un plotone a spiegare il modus bellico anche a livello personale. Interessante lo scavo psicologico che prende il posto alla muscolarità della guerra e rende minuscola la vita di fronte a una sola pallottola. Girato ottimamente per i momenti della battaglia e per mescolare insieme la purezza della natura. Non tutti sono a fuoco come recitazione (Penn e Clooney) e risultano stucchevoli le parentesi con la moglie a casa. Epilogo amaro più che tragico rimarca il concetto dell’assurdità di uccidere.
MEMORABILE: Le riprese sott’acqua; Il sorriso della ragazza primitiva nel villaggio.

Magi94 23/01/18 21:25 - 944 commenti

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Non si può negare che Malick sia riuscito nel suo intento con un successo completo, eppure sono proprio le intenzioni stesse che appaiono più deboli del dovuto: le riflessioni dei soldati, i lunghi flashback, le immagini della natura e dei buon selvaggi, per quanto affascinanti, risultano pretenziose e superficiali dietro alla patina di profondità da meditazione buddista. Si finisce così per l'apprezzare del tutto forse le parti meno volute: i meravigliosi combattimenti per la presa della collina, immersi nell'erba alta. Eccezionale il cast.

Thedude94 11/02/18 22:03 - 1084 commenti

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Raccontare la guerra con sguardo critico ed esistenzialista: è questo l'obiettivo che Malick centra in pieno, realizzando un'opera completa ed emozionante. Le scene di azione si mescolano a momenti di riflessione che toccano le parti più intime della natura umana. Il cast è perfetto, in particolare un ottimo Nolte e un bravo Caviezel. La fotografia è davvero meravigliosa, così come buono è il montaggio. Tecnicamente è indiscutibile, anche se la storia, nonostante la profondità, ha qualche lungaggine di troppo.
MEMORABILE: "Lei non si sente mai solo? Solo in mezzo alla gente".

Rocchiola 25/03/20 16:24 - 952 commenti

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Dopo vent'anni di esilio volontario Malick ritorna alle regia con questo capolavoro del genere bellico. L’originale poetica che era alla base dei suoi primi due film si integra con la spettacolarità del war-movie. Lo sguardo sulla natura immutabile e i monologhi interiori dei protagonisti perfettamente miscelati alle straordinarie scene di battaglia danno vita a un’opera grandiosa, corale e visivamente rigogliosa. Un film visionario ma anche realista, che in fondo rispetta le regole del genere pur riuscendo a dire qualcosa di diverso sulla guerra.
MEMORABILE: L'assurda morte di Keck; Witt accerchiato nella radura; La presa del bunker sulla collina; L’avanscoperta nell’alveo del fiume; Il fanatismo di Nolte.

Urraghe 10/05/20 21:42 - 78 commenti

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Dopo vent'anni Malick narra dell’assalto a Guadalcanal. Un film bellico che non parla soltanto della guerra ma svolge una meditazione sul senso della vita e sulla paura della morte. Un cast irripetibile con interpretazioni ispirate. Fotografia splendida, musica eccellente, sceneggiatura complessa, regia con una cura incredibile. Da segnalare la serie di sottotrame interessanti e l’estrema accuratezza nella descrizione dei personaggi con pochi e misurati accenni. Un film indimenticabile.
MEMORABILE: L'erba spostata dal vento; I pensieri dei personaggi narrati dalla voce fuoricampo; Le riflessioni di Witt; Tutti i personaggi.

Noodles 18/08/22 09:35 - 2196 commenti

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Straordinario apologo contro la guerra, permeato di poesia e natura. Un film bellissimo, che pur avendo manovre militari al centro della storia non annoia come altri dello stesso genere poiché si concentra principalmente sulla psicologia dei vari personaggi, tutti a loro modo interessanti, e ne sviscera i sentimenti e le paure. Forse si poteva evitare la voce fuori campo che dispensa filosofia: erano sufficienti in questo senso i volti dello straordinario cast e la natura splendida e del tutto indifferente al dramma dell'uomo. Quasi un capolavoro, da non perdere.

Voloerrand 17/01/24 22:32 - 43 commenti

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Nella goccia di rugiada che è l'ultima cosa di struggente bellezza che gli occhi di un soldato morente vede, parodia del veloce evaporare al sole di tutte le vite mortali ("Haiku", Battiato) si condensa questo capolavoro. Non per tutti, non una gigantesca tronfia auto-celebrazione muscolare del regno bombardesco di Popeye di altri film peraltro infarciti di grossolane imprecisioni, non per chi preferisce il mitra a una rossa foglia autunnale.

Il ferrini 27/02/24 00:55 - 2337 commenti

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Tecnicamente è un film sulla battaglia di Guadalcanal, ma è ovvio fin da subito che ci troviamo di fronte a qualcosa che si spinge ben oltre la sola ricostruzione storica. È una gigantesca, monumentale opera filosofica sull'insensatezza della violenza, sulla paura della morte, su quanto l'Uomo rappresenti un veleno letale in un pianeta altresì in perfetto equilibrio. Gli attori, tanti e tutti noti, sono in stato di grazia, gli esterni magnifici, i dialoghi da imparare a memoria. Un film talmente denso che a ogni visione regala nuove emozioni.
MEMORABILE: L'uccello caduto dal nido; La spoletta tirata per sbaglio; "Ho commesso un omicidio, che è peggio di uno stupro e nessuno può farmi niente! ".
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  • Discussione Kaciaro • 24/01/10 16:33
    Galoppino - 506 interventi
    dai un film cosi' merita una discussione, io lo trovo sempre cosi'ammaliante, che e' un termine che stona un po' con un film di guerra,Malick sa' veramenteraccontare con passione totale io lo adoro!
  • Discussione Galbo • 25/01/10 09:54
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Senza dubbio un film che colpisce, mi hai ricordato che non l'ho commentato, pur avendolo visto più volte...
  • Discussione Magnetti • 23/06/10 10:16
    Call center Davinotti - 210 interventi
    Caro archivista, nel "nostro" database James Caviezel appare in alcuni film con il nome di James in altri con il nome di Jim. Premesso che gli stessi accrediti dei film portano in alcuni casi Jim in altri James forse sarebbe opportuno uniformare. IMDB ha risolto la questione mettendo James Caviezel e tra parentesi (as Jim Caviezel) in modo che facendo la ricerca si abbia successo in entrambi i casi.
    Ciao!
  • Discussione Zender • 23/06/10 10:56
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Se si copiasse tutti da Imdb scriveremmo sempre James (gli "as Jim" non li mettiamo) e avremmo risolto il problema. Adesso vado a correggere i Jim, grazie.
  • Discussione Cangaceiro • 23/06/10 11:35
    Call center Davinotti - 739 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Se si copiasse tutti da Imdb scriveremmo sempre James (gli "as Jim" non li mettiamo) e avremmo risolto il problema. Adesso vado a correggere i Jim, grazie.
    Un problema simile qui sul Davinotti si pone nei film con Laurence/Larry Fishburne.
  • Discussione Zender • 23/06/10 14:28
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Annientati anche tutti i Larry :)
  • Musiche Columbo • 2/01/11 11:37
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Musiche splendide di Hans Zimmer, ma in alcuni casi sono state utilizzate partiture classiche:

    "Annun per Annum" di Arvo Part
    http://www.youtube.com/watch?v=_6ywOqBIP2s

    L'"In Paradisum" dal Requiem di Gabriel Faurè:
    http://www.youtube.com/watch?v=lIQTlxaC_Zc&feature=fvw

    "The Unanswered Question" di Charles Ives:
    http://www.youtube.com/watch?v=trkFgIMC-Ks
  • Homevideo Galbo • 8/06/11 05:49
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Esce in Blu Ray il 10/6 con queste specifiche tecniche (fonte dvd-store)

    Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
    Formato audio 5.1 Dolby Digital: Spagnolo Portoghese Tailandese
    5.1 DTS: Italiano Francese
    5.1 DTS HD: Inglese
    Sottotitoli Italiano Inglese Francese Spagnolo Portoghese Tailandese Finalndese Svedese Norvegese Cantonese Mandarino Coreano Danese Olandese
    extra
    Commento dello scenografo, del direttore della fotografia e del produttore
    Il punto di vista degli attori
    Dare forma al film
    Hans Zimmer e il film
    Scene tagliate
    Guadalcanal nei cinegiornali d'archivio
    Trailer
  • Homevideo Rocchiola • 25/03/20 16:28
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Bluray Fox a mio avviso perfetto. Video panoramico 2.35 pulito, nitido e riccamente dettagliato. Audio italiano DTS 5.1 chiaro e discretamente potente. Extra ricchi con anche le scene tagliate in cui si vedono alcune star che hanno preso parte al progetto e per via della vastità del cast non sono state ricomprese nel montaggio finale.
  • Discussione Piero68 • 2/03/23 14:42
    Contratto a progetto - 241 interventi
    Rivisto qualche giorno fa sono rimasto ancora più deluso di quanto non lo fossi già dopo la prima visione.
    Malick, il cui stile è sempre quello di girare film a cavallo tra onirico e reale, non confeziona un film anti-bellico ma semplicemente una visione molto personale di ciò che la sua fantasia ha immaginato possa essere stata la guerra. Orizzonti di gloria è un film oggettivamente anti militaristico ed anti bellico come Full Metal Jacket (entrambi di Kubrick ovviamente). Platoon di Stone è un film anti bellico. O Apocalypse now di Coppola e potrei continuare. Film che contengono comunque frammenti di realtà. Nel film di Malick (che è anche sceneggiatore) invece è tutto frutto della sua fantasia. Dalle inverosimili scene di guerra ai personaggi che si aggirano sul "set" ed a i loro comportamenti "impossibili" . Da  Kosteas che rifiuta di eseguire un ordine diretto del colonnello (roba che può costare anche la fucilazione secondo il codice militare in tempo di guerra durante un azione di guerra), senza apparenti conseguenze. Come se un capitano potesse valutare e contestare la disposizione di un piano di attacco contro una postazione fissa previsto dallo Stato Maggiore. Come John Savage che, impazzito all'improvviso, vaga per il campo di battaglia come un fantasma senza che nessuno si accorga di lui. Come Caviezel, presumibile disertore (anche in questo caso senza conseguenze concrete) che si aggira e vive in un non ben specificato villaggio di indigeni.
    Ci sono poi le assurdità "belliche". Come ad Harrelson che esplode una granata nella schiena senza che il suo corpo venga letteralmente smembrato (questo è l'effetto che provoca una granata che esplode a contatto con un corpo umano).
    Ma quello che più di ogni altra cosa supera il senso della misura è la rappresentazione dei giapponesi. Descritti come un branco di sub umani impazziti, come straccioni morti di fame, privi di qualunque senso etico e della dignità che vivono letteralmente nel fango implorando non si capisce bene cosa. Forse la pietà del nemico.... boh!
    Sicuramente ad un certo punto della guerra l'esercito giapponese avrà iniziato a risentire della mancanza di approvvigionamenti e del senso di sconfitta che andava delineandosi. Ma sicuramente non nel modo esasperato e sub umano descritto da Malick. E sicuramente non in quel periodo della guerra visto che fino alla campagna di Gualdalcanal i giapponesi erano risultati sempre vincitori e Guadalcanal stessa è stata la prima vera controffensiva americana sulle isole del Pacifico
    Ultima modifica: 2/03/23 14:45 da Piero68