La regina degli scacchi - Serie TV (2020)

La regina degli scacchi (serie tv)
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/11/20 DAL BENEMERITO IRA72
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Ira72 12/11/20 11:43 - 1309 commenti

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Una delizia! Goduriosa miniserie Netflix che merita caldamente la visione. La talentuosa Anya incarna una sfortunata, problematica ma talentuosa giocatrice di scacchi rimasta prematuramente orfana. Il gioco, al quale è iniziata in orfanotrofio, diventerà per lei vitale e tutta la sceneggiatura ruoterà intorno a questa sua passione estrema che la accompagnerà negli anni a seguire, fino a diventare anche fonte di reddito. Ottimo il cast, meticolose le ricostruzioni temporali, magnifiche le ambientazioni, ritmo scorrevole, sceneggiatura originale. Scott Frank e la sua ciurma hanno fatto centro!
MEMORABILE: Le minuziose mosse (reali e non casuali) delle partite a scacchi ricreate sul soffitto con effetti speciali geniali nella loro apparente semplicità.

Josephtura 13/11/20 09:09 - 188 commenti

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Tratta dal libro di Walter Tevis, la serie riesce a esprimere gran parte della "filosofia" del suo autore. In qualche modo è l'altro lato della medaglia del noir: siamo al superamento di un proprio destino, che sembra ineluttabile. E' la storia di una rivincita verso una predestinazione a cui sembra di essere condotti da una vita di alienazione autodistruttiva ma da cui, grazie alla forza di un amore espresso in modo inconsueto, ci si può allontanare. Bellissimo, anche se forse un po' troppo patinato.
MEMORABILE: Le foto nell'ultima puntata; La colonna sonora.

Lou 18/11/20 19:05 - 1119 commenti

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Una serie di grande effetto, molto curata nella regia e nelle splendide scenografie anni Sessanta rappresentate con abile uso della fotografia e dei colori. Grande merito del successo va alla protagonista, una affascinante Anya Taylor-Joy che sa essere incredibilmente magnetica. Gli scacchi come forma di salvezza e di riscatto, ma anche di ossessione e desolazione. Sullo sfondo l'inquietante ma a suo modo affascinante clima della guerra fredda USA-URSS.

Didda23 23/11/20 09:38 - 2426 commenti

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Indubbiamente uno dei migliori lavori firmati Netflix. Una miniserie assolutamente vibrante e coinvolgente, nonostante un tema (il mondo degli scacchi) non proprio adatto a tutti. La grandezza si coglie nell'andare oltre l'impalcatura narrativa. Un'opera dall'umanità spiazzante, con una rotondità davvero ragguardevole, ammirevole per le sfaccettature del personaggio principale (una strabiliante Taylor-Joy). Di gran pregio la meticolosità della ricostruzione ambientale e di inusitata bellezza i costumi. Il gioco di parole del titolo originale è assente nella traduzione italiana.
MEMORABILE: L'incontro con il custode (un intenso Bill Camp); I soldi per il primo torneo; Il rapporto con Benny (Brodie-Sangster).

Bruce 25/11/20 10:21 - 1007 commenti

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Ottima serie di sette episodi, prodotta e girata con sorprendente gusto artistico, nelle singole inquadrature, nella scelta degli ambienti, dei colori e dei vestiti, tanto da ricordare il miglior cinema di Wes Anderson. Le scenografie, la fotografia e la musica sono di una bellezza rara, così come la protagonista, giovane ragazza dal volto particolare, enigmatico eppure espressivo. La storia è interessante ma non è, a mio giudizio, la chiave del successo del lavoro di Scott Frank. Per una volta a prevalere è decisamente la forma sulla sostanza, pur valida.
MEMORABILE: Il finale.

Daraen4 30/11/20 14:33 - 102 commenti

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Film seriale, che riesce a non far scadere nella noia del gioco degli scacchi la storia e a non farla precipitare nella debole dinamica del superamento di livelli, in stile videogioco; il prodotto riesce a far diventare l'attività scacchistica della favolosa interprete del personaggio di Elizabeth Harmon, una metafora della vita altalenante di quest'ultima le cui svolte sono sempre impreviste. L'elemento più riuscito è il ritorno degli ex-sfidanti e delle persone incontrate nella vita da Beth nel momento in cui ha bisogno di aiuto. Meccanismo narrativo emozionale perfetto.
MEMORABILE: Elizabeth alza lo sguardo durante la finale e vede la scacchiera sul soffitto, senza l'ausilio delle pillole.

Kinodrop 2/12/20 19:29 - 2921 commenti

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Lo strabiliante talento di Elizabeth, dalle prime "mosse" al trionfo contro i massimi scacchisti. Una sontuosa serie che ripercorre la difficile vita della protagonista e il rovello d'un talento inesplicabile, insieme liberazione e prigionia. Data la specificità dell'argomento non resta che prescindere dai tecnicismi del gioco e immedesimarsi nella "fredda" passione di lei, sempre in gara con se stessa e i suoi alter ego. Questo segna anche il limite di alcuni episodi, che vengono percepiti come reiterazione nonostante la varietà delle location e la cura della ricostruzione storica.
MEMORABILE: L'orfanotrofio e il custode scacchista; La svolta e i mutamenti a Città del Messico; La sfida a Mosca e la popolarità tra la gente.

Galbo 4/01/21 08:29 - 12380 commenti

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Nonostante l’argomento ostico e non alla portata di tutti, una serie assolutamente godibile e coinvolgente in cui gli autori spostano intelligentemente il “focus” dagli scacchi allo studio della personalità della protagonista, indagandone l’origine senza appesantire più di tanto la narrazione. Impeccabile la ricostruzione ambientale, con scene e costumi che permettono allo spettatore una vera e propria full immersion negli anni ‘60 e ’70. Eccellente la prova della protagonista e in generale di tutto il cast. Da vedere. 

Capannelle 14/01/21 15:50 - 4398 commenti

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Anya Taylor-Joy meritava un ruolo di primo piano, lei e la certosina ricostruzione ambientale sono due buoni motivi per guardare la serie. Non altrettanto si può dire per l'originalità della trama perché il canovaccio è facilmente intuibile e dopo le prime tre puntate, in cui la protagonista scopre e si fa largo nel suo nuovo mondo, si perde un po' di smalto. I caratteri secondari sono curati ma non bucano lo schermo e un paio di elementi potevano evitarli: le scacchiere immaginarie sul soffitto e quelle scene finte di gaudio e partecipazione popolare per la finale moscovita.

Cotola 4/01/22 10:21 - 9009 commenti

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Buona serie-tv, realizzata in modo tecnicamente inappuntabile, che dà il meglio di sé nei primi episodi, in cui assistiamo alla formazione di Beth ed alla nascita del suo amore per gli scacchi. Poi si perde e si fa simile a mille altre storie. Nulla di male, ma alla fine è un peccato che non ci sia nemmeno un colpo di scena e che la tensione narrativa sia molto relativa, tutta tesa com'è la storia al più facilone e prevedibile dei finali. Pacchiana la scelta delle partite sul soffitto. Banale la caratterizzazione di Beth. Ottime la Joy, il cast, la confezione e ricostruzione d'epoca.

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Furetto60 18/03/24 16:06 - 1193 commenti

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Una delle migliori serie TV del nuovo secolo, in cui tutto è fatto e riuscito al meglio, è anzitutto storia di emancipazione femminile. Partendo dal maschilista mondo degli scacchi negli Usa anni ’60, il percorso di Beth Harmon, figura ispirata nella fase iniziale al Maestro Capablanca, tocca svariati temi, dalla dipendenza da droghe e alcool a varie difficoltà relazionali. Da vedere e rivedere, la storia ha ridestato l'attenzione popolare nei confronti del mondo degli scacchi sottraendolo alla propria nicchia elitaria.
MEMORABILE: Il finale in cui la Regina/Beth s’immerge nel suo vero popolo, quello scacchistico; La scacchiera sul soffitto.
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  • Discussione Capannelle • 21/03/21 10:44
    Scrivano - 3486 interventi
    Vince ai Golden Globe 2021 come miglior miniserie o film tv e Anya Taylor-Joy come miglior interprete di serie tv
    Ultima modifica: 21/03/21 10:51 da Capannelle