La ragazza più fortunata del mondo - Film (2022)

Ani è una scrittrice di successo, ha un fidanzato ricco, frequenta la crème della società, ma il passato cela orrendi demoni che lei si rifiuta di affrontare. Dissestato tanto a livello strutturale (non è facile calibrare la tecnica dei flashback a incastro) quanto nei toni, il film di Barker salpa dalla briosa black comedy "elitaria", muta gradualmente in grave dramma femminista, infine approda a un predicozzo #MeToo di insopportabile banalità, che ha persino la faccia tosta di chiamare irrispettosamente in causa le sparatorie scolastiche. Meglio ripiegare su Una donna promettente.

Film estremamente americano nei temi trattati, dal #metoo alle stragi nelle scuole, fino all'emancipazione femminile; la vicenda, raccontata attraverso un susseguirsi di flashback giovanili e ritorni all'età adulta, descrive una realtà borghese basata sull'ipocrisia e sul patriarcato che - sebbene abbia tanti esempi nella realtà quotidiana - risulta ormai un tema scontato e costantemente affrontato da tanti mezzi di comunicazione. Restano quindi le buone prove del cast e una confezione ben fatta, pur un po' televisiva, per un instant-movie destinato a non lasciare il segno.

Talentuosa donna in carriera sul punto di sposarsi con un uomo bello e ricco è costretta a fare i conti con un passato segnato da un evento traumatico e da una tragedia... All'inizio sembra una delle solite commedie incentrate sulle menate legate al giorno del matrimonio, ma ben presto il tono si incuisce e il film imbocca la strada del #Metoo mettendo sul piatto anche una strage scolastica. Il diritto di dire "no" in ogni momento e circostanza è sacrosanto ma è stata rivendicato già molte volte e in modo più convincente, mentre qui si avverte una certa banalità declaratoria.