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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/02/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 1/02/07 00:07 - 5532 commenti

I gusti di B. Legnani

Film culto, invecchiato anche per i troppi "tòpoi" (l'amore docente-discente, il "cupio dissolvi"...), che conserva un paio di situazioni girate alla perfezione, le quali fanno passare in secondo piano l'inesorabile calo degli ultimi 40', fino al banalissimo finale. Curiosamente uno dei film meno alti di Zurlini (questo) è forse il suo più celebre, ma scompare di fronte a Le soldatesse o a La ragazza con la valigia o a Il deserto dei Tartari. Fantastici i due minuti di Alida Valli. La Adiutori, pure qui torbidamente bella, non ha manco una battuta.
MEMORABILE: Come detto, il breve ruolo della straordinaria Alida Valli.

Almayer 29/03/07 14:30 - 169 commenti

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Ambientazioni e fotografia impeccabili, attori tutti in parte (tra cui spiccano una bellissima Petrovna, un Giannini giovane e fantastico, un Delon che più Delon non si può). Perfetto... E poi c'è la Vanoni, altro filotto con Delon (assieme a Tony Arzenta). Splendido, bellissimo.

Homesick 26/02/08 17:05 - 5737 commenti

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Decadente e tragico. Una pellicola certo figlia del suo tempo, che tuttavia si distingue per l’ambientazione in una uggiosa Rimini nella bassa stagione e per la forza interpretativa di Delon velleitario e autodistruttivo, di Giannini curioso carpitore e di Merli arcigno e violento, oltre ai brevi eppur essenziali contributi della Massari, della Valli e di Randone. Malinconica la Petrova. Eleganti la fotografia e la messa in scena complessiva.

Adriano_56 26/11/08 18:45 - 4 commenti

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Un capolavoro! Perfetto mix di melodramma, racconto esistenziale e orchestrazione del linguaggio cinematografico in una magia espositiva che rendono il film unico e al tempo stesso classico: Sartre che incontra Fellini... riflessioni sul male di vivere e ricerca della bellezza (nell'arte e nell'amore) come unica salvezza.

Caesars 27/12/08 23:51 - 3790 commenti

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I trentasei anni che ha sul groppone si sentono tutti e la pellicola non li porta molto bene. Pesante come un macigno, ha dalla sua una bella atmosfera di una Rimini uggiosa e dei buoni interpreti. Per il resto succede tutto quello che uno si aspetta che succeda in un film di questo genere. Direi che Zurlini ha fornito prove molto migliori. Non certo da buttare via, ma neanche un capolavoro.

Enricottta 1/08/10 16:24 - 506 commenti

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In una livida Rimini si consuma la tragedia annunciata di un uomo. Per lunghi tratti il film, pur nel suo decadentismo, alla ricerca di una sua cifra stilistica, avvantaggiandosi con un cast sontuoso, precipitando inesorabilmente nella noia di una sceneggiatura fatta di dialoghi datatissimi, di ambientazioni troppo artefatte e di ritmo alterno, ben si districa. Il cappotto di Delon somiglia molto a quello di Brando, maglioncino compreso (i film sono ambedue del 1972). Delon è molto bravo nel suo ruolo. Valli bravissima. In definitiva da vedere.

Stefania 28/12/09 00:10 - 1599 commenti

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Il tedium vitae di Daniele ricorda quello del protagonista de La noia, e anche Vanina, all'inizio, ha molto della corrotta e apatica Cecilia. Ma questa è una tragica storia d'amore... Il mare d'inverno, la provincia meschina e viziosa sono ben descritti, grazie anche alle caratterizzazioni dei personaggi minori, ma Daniele e Vanina sono troppo ingessati nei loro personaggi di anime belle, angeli caduti in cerca di riscatto, e la storia si evolve nel modo più prevedibile. Dialoghi pesantucci. Ambizioso, ma evitabile.

Renato 17/03/10 13:43 - 1648 commenti

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Il film mostra un gruppo di personaggi tutti avvelenati dalla vita, senza perdersi in troppe spiegazioni sul perché e sul per come. Personalmente Alain Delon mi è parso il più inattendibile dei professori mai visti sul grande schermo, in ogni modo ho subìto comunque il fascino della pellicola, soprattutto per la confezione ed il cast (ma Salvo Randone ha solo due scene, purtroppo); la storia d'amore in sé non mi ha detto granché, ed il finale è davvero gratuito. La colonna sonora, con le sue improvvise strombazzate, mi ha persino infastidito.

Saintgifts 15/06/10 23:42 - 4098 commenti

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Il film non è invecchiato, è solo un po' datato e fissato nel suo tempo. Il perennemente incappottato Delon è a suo agio nel personaggio in apparenza al di sopra della media, ma poi si comporta esattamente e prevedibilmente come tutti gli altri. Ambientazione buona (ma che marinai sono quelli che non sanno di essere arrivati a Rimini, è l'Adriatico, non l'oceano!), credibili Merli, la Massari e Randone. Tra Miura e Ferrari c'è l'auto di Delon: troppo folcloristica la scelta. Discreto.

Nando 2/03/11 02:34 - 3814 commenti

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L'ambientazione plumbea e marinara genera un efficace effetto decadente ricco di simboli. In una Rimini popolata da vitelloni di felliniana memoria, gaudenti e poco coraggiosi, il poco prolifico Zurlini realizza un'interessante analisi introspettiva sui rapporti umani e sentimantali. Cast di ottimo livello che vede una sfatta ma meravigliosa Massari ed un cameo minaccioso della grande Valli. Delon sempre dignitoso.

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Dusso 14/04/11 23:59 - 1566 commenti

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Questo film di Zurlini è indubbiamente ben realizzato, l'ambientazione in una Rimini malinconica ben si concilia con il protagonista (un perfetto Delon) e con la storia. Un finale modesto, un discreto calo e una durata un pochino troppo lunga lo penalizzano. Ottimo il cast.
MEMORABILE: L'incontro tra Delon e Alida Valli, il ballo in discoteca.

Pinhead80 19/06/11 11:52 - 4758 commenti

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Una storia ben scritta e ben interpretata sul male di vivere e sulle sue sfaccettature. L'uggiosissima atmosfera e le musiche cadenzate (a mo' di sentenza) fanno il resto. I personaggi sono ben calibrati (chi non vorrebbe aver avuto Delon come insegnante, che fuma addirittura in classe?) e la storia d'amore convince. Un film intenso e a tratti commovente.

Mark70 9/09/11 02:23 - 118 commenti

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Drammatica storia d'amore tra un intellettuale fallito ed una ragazza con "molto passato, poco presente, niente futuro". Bellissimo melodramma, con l'unica pecca di una certa pesantezza e lentezza nella trama, forse funzionale nel rendere il senso di vuoto e di desolazione che aleggia sulla storia ma che rendono un po' faticosa la visione. Bella comunque la Rimini invernale, popolata da vitelloni decisamente incattiviti rispetto a quelli di felliniana memoria. Insomma, un po' datato ma ancora affascinante.
MEMORABILE: Alain Delon, cappotto di cammello e maglione, alla guida di una Citroen "Traction Avant", già allora un'auto d'epoca.

Fauno 23/11/11 20:49 - 2212 commenti

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Geniale in tutto e per tutto, ma è sconsigliata la visione nel modo più assoluto a chi è temporaneamente giù di morale, perché è un ottimo accompagnamento per finir dritti nel baratro. Un film su tante negatività spinte quasi alla follia, che incocciano fra loro facendosi ogni volta più male, ma dominate da una sorta di attrazione magnetica, da un adattamento che non le fa mai uscire da quest'arena di autodistruzione. A questo proposito, la Massari è ancora peggio di Delon e della Petrova. Ripeto: mai lasciarsi prendere a braccetto dal film...
MEMORABILE: Tre volte l'ho visto e ho sempre lacrimato sul brano della Vanoni. "...Alla nostra età le cose ce le danno per riprendersele, ma di che ti illudi?"

Lucius 12/03/12 11:13 - 3015 commenti

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Decadente, inquieto come il personaggio interpretato da Delon, provinciale e terribilmente fascinoso. Ritmo volutamente lento che contribuisce alla catarsi del protagonista (un insegnante che arriva alla cattedra in una provincia abitata da vitelloni, con uno stile di vita tutto loro) in una storia difficile e improbabile, ma che intende esplorare nei più reconditi meandri dell'inconscio. Grande cast ispirato; peccato per il poco spazio dato alla Valli. Ottimo e conturbante anche il tema della Vanoni. Intenso.

Il Gobbo 5/06/12 09:10 - 3015 commenti

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È un Delon già morto quello che si aggira sulla banchina all'inizio del film, con il look tardo-esistenzialista-intellettuale-disilluso d'ordinanza. Zurlini aggiorna la mitologia negativa di Rimini, iniziata da Fellini e conclusa da De Andrè, sguazzando negli stereotipi senza paura del kitsch, facendo cazzottare Delon dal veterano western Guglielmo Spoletini e rischiando più volte di far sghignazzare i carognoni. Il maestro dei sovracuti Maynard Ferguson ci mette del suo in colonna sonora. Preso per il verso giusto si può ancora guardare.

Motorship 21/09/12 17:38 - 585 commenti

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Credo sia uno dei migliori film di Zurlini. Una storia amara, pessimista e dalle atmosfere davvero superlative; peccato solo per il brutto finale, che quasi sembra esser figlio di un calo di ritmo nella seconda parte. Notevole l'ambientazione in una splendida Rimini invernale e ottimo il cast, a partire da un sublime Alain Delon, un magistrale e giovane Giancarlo Giannini e una bravissima Sonia Pertova, passando poi per un ottimo Salvatori una fantastica Valli e una più che convincente Lea Massari.

Enzus79 3/10/12 15:38 - 2895 commenti

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Notevole film firmato Valerio Zurlini, regista che ho conosciuto da poco e che sto imparando a stimare. Melodramma che affronta vari temi non cadendo mai nel banale. Alain Delon bravo, ma l'interpretazione della Valli, seppur visibile per pochi minuti, è davvero superlativa.

Rebis 5/11/12 20:13 - 2337 commenti

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La prima notte senza sogni. La morte. Opera sul disfacimento di una classe sociale - l'aristocrazia, di cui Delon è il residuato alieno - restituito in un abile quanto reiterato "fuori campo". La vicenda annega in una Rimini macerata dalla pioggia invernale, squassata dalle note dolenti di un sax mentre la dolce vita acidifica nell'inedia. Film sentito ma figlio del suo tempo, entra nel finale a gamba tesa suscitando più domande di quante risposte sia in grado di dare e sostanziando solo in parte il disagio che i protagonisti esprimono. In parte Giannini. Datato.

Il Dandi 20/05/13 23:34 - 1917 commenti

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Per la serie "L'attimo fuggente" ci fa una pippa, sua maestà Alain Delon (passino la Gauloises Caporal sempre penzolante in bocca, il cappotto di cammello stile Brando in Ultimo tango e la Citroen 7cv anni '50... ma perché legge pure Le Figaro? bah!) come supplente di italiano in un liceo classico di Rimini, dove stringe amicizia con i "vitelloni" locali (opportunamente aggiornati) e si innamora di una sua studentessa difficile. Racconto prolisso, compiaciuto dalla sua atmosfera mortifera, eppure affascinante, inimitabile, culto meritato.
MEMORABILE: -Perché la morte è "la prima notte di quiete?" -Perché è la prima notte senza sogni...

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Modo 25/10/13 22:46 - 949 commenti

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Ottimo melodramma che racconta la storia di una giovane donna di provincia "rapita" dal fascino di un professore di liceo classico poco incline a cercare e mantenere un equilibrio interiore. Riuscite le riprese di una Rimini ben rappresentata e decisamente ovattata. Di rara bellezza Sonia Petrovna e bravo Delon, anche se certe situazioni sono portate al limite (forse volutamente). Ma tutti gli attori sono in gran spolvero. Nel complesso film di gran fascino.

John trent 27/12/13 20:07 - 326 commenti

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Struggente, cupo, disperato e intenso fin dai titoli di testa, con Alain Delon che, sigaretta in bocca e cappotto color cammello, cammina su un molo di una livida Rimini fuori stagione (inconfondibili i suoi tetrapodi che circondano il pontile). Imprigiona lo spettatore nella sua essenza malinconica e triste fino all’inevitabile tragico epilogo. Molto bella la Petrova, intenso il giovane Giannini e assolutamente fantastico Delon. Bellissimo.
MEMORABILE: La scena in discoteca sulle note di "Domani è un altro giorno" di Ornella Vanoni; La disperazione di Adalberto Maria Merli nella casa al mare.

Deepred89 18/10/14 12:02 - 3706 commenti

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Film livido e intrigante, con uno spassoso Delon con cappotto (in realtà dello stesso Zurlini) alla Ultimo tango e sguardo da comunità di recupero. Tra momenti di grande intensità ed evitabili rallentamenti, il film regge bene e colpisce sia a livello di ambientazioni sia nella sua descrizione della borghesia romagnola dell'epoca, peccando però di un finale banalissimo e deludente. Da confrontare con La ragazza fuoristrada, rispetto al quale colpisce più duro, ma assolve, parzialmente, un paio di personaggi. Ha i suoi difetti, ma funziona.

Escape1 2/12/14 23:58 - 12 commenti

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La pellicola, oggi, sarebbe soggetta a censura da parte di "uno chef". Risulta chiaro che esplorare il subconscio non è più consentito. Ebbene, vediamo questo lavoro stupendo che ci ricorda il mare (d'inverno) e la vita (di notte). Un grido pasoliniano di abbandono dell'ipocrisia a favore dell'essere. Suggestioni, paesaggi, dialoghi... Ricordiamo ancora qualcosa? Ottime tutte le interpretazioni e bella Rimini che, da parte sua, ricorda questo film.

Matalo! 18/08/15 00:31 - 1378 commenti

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Chiuso e concluso in sé con pregi e difetti. Col profumo di certi anni 70 e del loro ripiegamento dolente. Delon molto bravo (anche se la camminata mesta all'uscita del bar fa ridere). Un film non perfetto ma "inevitabile" in anni che han dato robaccia tipo Anonimo Veneziano. Buone atmosfere, bel cast, autocompiaciuto ma Zurlini ci crede e si vede. Brutte musiche di Nascimbene. Vertova stupenda ragazza dei 70. Il secondo mitico cappotto di cammello della storia del cinema.
MEMORABILE: Musiche eseguite da Maynard Ferguson e dal patriarca del sax italiano, il grande Gianni Basso.

Josephtura 24/06/16 16:22 - 188 commenti

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Film che mi sembra paghi molto il passaggio del tempo. Principalmente d’atmosfera, propone in modo oggi molto scontato i cliché del bello e dannato. Si impone sicuramente Delon con cappotto di cammello forse dotazione standard del periodo come per Brando e la veramente bella, forse un po' sprecata, Petrovna. La trama è sconclusionata, priva di logica anche a voler un decadentismo e un’amoralità spinti dal caos della vita, che forse ai tempi poteva sembrare scandalosa. Ottime comunque le immagini e le atmosfere invernali di Rimini e dintorni.

Myvincent 23/10/16 07:43 - 3741 commenti

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Eros e thanatos si ricercano e si ritrovano in questa storia fumosa ambientata in una località balneare tutt'altro che solare e ridente. Colpisce la galleria di personaggi i cui ruoli sono ricoperti tutti magistralmente dai vari Giannini, Merli, Petrovna, Alida Valli, mentre Alain Delon sfrutta più il suo fascino (qui un po' spiegazzato) che altro. La storia è un po' risaputa, ma il regista riesce a evitare le più minute cadute nel sentimentalismo d'appendice. Irresistibile capolavoro da non perdere.
MEMORABILE: Una Nicoletta Rizzi stretta nel suo cappotto tigrato e il cappotto cammello di Delon appartenuto allo stesso regista.

Alex75 31/01/17 09:28 - 880 commenti

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Una Rimini opprimente, chiusa e invernale, lontana dai cliché vacanzieri, è lo specchio della condizione dei personaggi di questo dramma decadente, accomunati dall’avere "molto passato, poco presente, niente futuro". La non eccelsa originalità dell’intreccio passa in secondo piano grazie alla profonda introspezione psicologica e alle interpretazioni (ottime quelle maschili, superlative quelle femminili: memorabili soprattutto l'altèra eppure volgare Valli e l'intensa e malinconica Petrova).
MEMORABILE: Il ballo sulle note della Vanoni; Il filmino; La visita in casa Abati; Le passeggiate sul molo, il cappotto cammello e la Citroën di Daniele.

Rufus68 12/04/17 23:45 - 3842 commenti

I gusti di Rufus68

Il rimpianto, i fallimenti, l'amore impossibile, il fato: Zurlini riassume nel volto di Delon i temi del maledettismo inserendoli in un contesto provinciale chiuso alla speranza; con qualche caduta "facile", punte di alto valore (la ricognizione nella villa diroccata, i dialoghi fra il protagonista e Spider) e un innegabile gusto per la citazione letteraria. I vitelloni di Zurlini, tuttavia, sono più laidi che esistenzialmente perduti: il che limita la forza dell'assunto di partenza. Il cast di contorno è perfettamente calibrato.

Hackett 14/07/17 09:25 - 1867 commenti

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Film dolente, dal passo lento, quasi fermo. Si cristallizza nella figura tormentata di Delon, che ne è un formidabile interprete affiancato da un misurato ma efficace Giannini. Le location sono azzeccate nel trasferire un senso di sospensione, degrado apatico di una dolce vita lontana anni luce. Racconta molto meno di quanto la sua fama suggerirebbe.

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Belfagor 17/02/18 12:01 - 2690 commenti

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Trionfo del correlativo oggettivo al servizio della malinconia: il mare d'inverno, la riviera adriatica immersa nella nebbia, le sbiadite pareti di un liceo, vitelloni disillusi e serate in balera prive di passione. La storia è la cronaca di una morte annunciata, un cupio dissolvi facile da individuare ma che si lascia seguire perché riesce a portarci in quel mondo grigio, soprattutto grazie alla splendida colonna sonora. Estremamente manieristico (Delon è un'icona avvolta in un cappotto) ma non potrebbe essere altrimenti. Ottimo il cast.
MEMORABILE: La breve ma splendida apparizione di Alida Valli; L'affresco; Il ballo sul brano della Vanoni.

Xabaras 12/08/18 10:53 - 210 commenti

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Il soggetto sarebbe abbastanza fastidioso: professore alla Attimo fuggente si innamora di una giovane studentessa bellissima ma traviata da amicizie poco raccomandabili. Il fascino da cult deriva tutto dalla sapienza con cui il regista sa fotografare questa storia di amore impossibile (lui è sposato) sullo sfondo di una Rimini invernale e malinconica. Per le anime più tenebrose il film è poi una vera goduria, oppresso com'è da una cupissima aria di disfacimento e di dissoluzione su cui si staglia come un nero monolito un finale da lividissimo polar.

Rocchiola 17/06/19 15:01 - 966 commenti

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I vitelloni vent’anni dopo, aggiornati all’epoca di Ultimo tango a Parigi. Amaro spaccato della vita di provincia ambientato in una splendida Rimini invernale. Nei panni dell’Irrational man nostrano Delon è piuttosto improbabile, ma le figure di contorno sono ben caratterizzate e la descrizione ambientale azzeccata. Giannini è insolitamente misurato almeno per l’epoca e la Valli si concede un cameo d’antologia. Per il resto la vicenda si muove lentamente nel solco un po' fastidioso di un intellettualismo decadente di viscontiana memoria.
MEMORABILE: La festa in discoteca; La proiezione del filmino hard a casa di pavani; L'incontro con la madre di Vanina; L'iniziale camminata solitaria sul molo.

Paulaster 25/11/19 11:19 - 4417 commenti

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Professore si invaghirà di una sua studentessa. Un clima autunnale descrive i vuoti esistenziali e di chi cerca un minimo di calore. Rimini si presta coi suoi cieli plumbei a raccontare la fine di un’epoca. Delon è sciatto ma non sfatto e il suo nichilismo si apprezza di più nella prima parte, poi la trama si appesantisce. Zurlini è magistrale in alcune scene e stecca nell'incipit e nel finale, poco originale. Nota per la presenza della Petrova e per l’unica scena della Valli.
MEMORABILE: Delon che si presenta agli studenti; In discoteca sulle note della Vanoni; La Valli che caccia di casa Delon; Il filmino amatoriale.

Keyser3 17/03/20 11:26 - 444 commenti

I gusti di Keyser3

Tormentato e raffinato. Si respira un'atmosfera di malinconia e di decadenza fin dal primo fotogramma, con Delon che cammina solitario nel lungomare di una Rimini fredda e nebbiosa. I ritmi sono lenti, ma ciò che conta sono gli sguardi, l'accurata introspezione psicologica dei personaggi, la ricostruzione degli ambienti. Sonia Petrovna è bellissima, Delon monocorde ma perfetto per il ruolo del professore anticonformista e dal torbido passato. Film da centellinare, come un buon whisky d'annata.
MEMORABILE: La breve apparizione della cattivissima Alida Valli.

Zampanò 18/01/21 19:09 - 381 commenti

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Rimini non è lei, infeltrita, si nasconde come tutti i vitelloni che Zurlini fa salire a bordo delle fuoriserie. Leitmotiv è il "non giudicare dall'apparenza" ribadito dal professor Dominici, un buon Delon sia muto che sismico, tutt'uno col cappotto cammello. Piccoli misteri di provincia da sfogliare, con diversi allentamenti nella parte centrale: di pedigree i comprimari (Salvatori, Randone, la Valli), ferventi i coprotagonisti (Giannini, nell'anno della consacrazione, e la Massari); Sonia Petrova, a tratti vanamente stilnovista, in altri pantera.
MEMORABILE: La prima volta in classe del prof. De Dominici; La descrizione della Madonna del Parto a Monterchi.

Daniela 19/04/21 17:12 - 12661 commenti

I gusti di Daniela

In una Rimini resa livida da un perenne clima da "fuori stagione" in cui i vitelloni invecchiando sono diventati più volgari e cattivi, il nuovo insegnante liceale prende una sbandata per una studentessa... Film di una certa fama, malinconico come il bel viso Delon - intenso ma anche troppo "bel tenebroso"  - non privo di fascino ma non all'altezza delle  migliori opere del regista per una certo compiacimento decadente, compensato però dalla resa ambientale e dalle prove eccellenti di quasi tutto il cast, incisive anche nei ruoli minori (Valli, Massari, Randone). 

Ira72 25/04/22 23:08 - 1313 commenti

I gusti di Ira72

Delon è un’icona. E non basta la bellezza, altrimenti ne avremmo fin troppe. Delon sa interpretare come poche star del panorama cinematografico. Inquieto, sensuale, rabbioso, mite o qualunque cosa debba essere, lui è. E fa il film. Se poi ci si aggiunge una sceneggiatura come questa, con altrettanti attori in parte, la conturbante Petrovna e una malinconica, quasi sorprendentemente decadente atmosfera riminese, il dado è tratto. Pellicola da preservare e da riguardare. Senza controindicazioni da sovradosaggio.

Silvia75 27/03/24 22:42 - 161 commenti

I gusti di Silvia75

Un misterioso professore bello e disilluso della vita arriva a Rimini e si innamora di una studentessa. Film discontinuo che alterna scene poetiche ad altre sgradevoli. Bellissima la regia, la fotografia, la musica, bravo Alain Delon ma super bravo Giancarlo Giannini. Sonia Petrovna, molto interessante cinematograficamente ma piuttosto statica nella recitazione. La raffinata Alida Valli decisamente fuori ruolo in quello della madre autoritaria e volgare.
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  • Curiosità Samuel1979 • 9/03/19 10:13
    Addetto riparazione hardware - 4188 interventi
    Il numero di Tex esposto nell'edicola presso la quale si reca abitualmente Dominici (Delon) è il N°137 "Il Ritorno di Montales" del 1972:

  • Curiosità Samuel1979 • 10/03/19 11:22
    Addetto riparazione hardware - 4188 interventi
    Il libro letto in classe da Vanina (Petrova), è "Pagine di Viaggio" di David Herbert Lawrence:

  • Discussione Neapolis • 11/03/19 00:03
    Call center Davinotti - 3080 interventi
    Che significa quanto detto in curiosità che Delon rimontó in Francia il film? Poteva farlo? Non è compito del regista?
  • Discussione B. Legnani • 11/03/19 00:07
    Pianificazione e progetti - 14965 interventi
    Neapolis ebbe a dire:
    Che significa quanto detto in curiosità che Delon rimontó in Francia il film? Poteva farlo? Non è compito del regista?

    Se era previsto nel contratto, e/o fungeva anche da produttore, poteva farlo.
  • Discussione Neapolis • 11/03/19 00:26
    Call center Davinotti - 3080 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Neapolis ebbe a dire:
    Che significa quanto detto in curiosità che Delon rimontó in Francia il film? Poteva farlo? Non è compito del regista?

    Se era previsto nel contratto, e/o fungeva anche da produttore, poteva farlo.


    Ed era previsto?
  • Discussione Kanon • 11/03/19 00:57
    Fotocopista - 835 interventi
    Neapolis ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Neapolis ebbe a dire:
    Che significa quanto detto in curiosità che Delon rimontó in Francia il film? Poteva farlo? Non è compito del regista?

    Se era previsto nel contratto, e/o fungeva anche da produttore, poteva farlo.


    Ed era previsto?


    Tra i produttori del film figura la Adele Productions, creata proprio da Alain Delon.
  • Homevideo Rocchiola • 17/06/19 15:12
    Call center Davinotti - 1254 interventi
    L'edizione Mustang riprende la versione restaurata dalla Medusa pubblicata una prima volta nel 2009 ed ora fuori catalogo (su Amazon ha preso quotazioni ragguardevoli. Anche la medesima immagine di copertina è rimasta la medesima. Il video nel formato 1.85 è stato appunto restaurato ed appare infatti pulito e dalla colorazione bilanciata. Un po' di grana è rimasta soprattutto nelle scene notturne e nebbiose, ma nel complesso si tratta di una versione piuttosto buona. Qualche problemino con l'audio originale monofonico che è stranamente basso e non sempre limpidissimo tanto che si fatica un tantino a comprendere alcuni passaggi dei dialoghi.
    Ultima modifica: 17/06/19 15:18 da Zender
  • Homevideo Didda23 • 23/01/20 10:36
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Segnalo che è uscito in Francia per Pathè, ma da quanto si evince dalle recensioni su Amazon i sottotitoli italiani non sono removibili.
    per chi fosse comunque interessato all'acquisto:

    https://www.amazon.fr/professeur-Blu-ray-Alain-Delon/dp/B07WTKDFSD/ref=sr_1_1?__mk_fr_FR=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=Le%20Professeur&qid=1566524368&s=dvd&sr=1-1&tag=webcomfr21-21
  • Homevideo Caesars • 4/03/20 10:08
    Scrivano - 16810 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Segnalo che è uscito in Francia per Pathè, ma da quanto si evince dalle recensioni su Amazon i sottotitoli italiani non sono removibili.
    per chi fosse comunque interessato all'acquisto:

    https://www.amazon.fr/professeur-Blu-ray-Alain-Delon/dp/B07WTKDFSD/ref=sr_1_1?__mk_fr_FR=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=Le%20Professeur&qid=1566524368&s=dvd&sr=1-1&tag=webcomfr21-21


    Attenzione, per chi fosse interessato all'acquisto del "combo" di qui sopra.
    Leggo sul forum di Gentedirispetto che dovrebbe trattarsi della versione, curata da Delon, uscita in Francia che è più corta di quella uscita nelle nostre sale.
    Quindi alla presenza dei sottotitoli non removibili si aggiunge questo problema (a mio avviso ben più grave)
  • Curiosità Zender • 17/12/23 17:03
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

    [img size=350]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images67/laprimanotte350.jpg[/img]