RIPRESE PERLOPIÙ NOTTURNE E SORVEGLIATEPer le
riprese in via Veneto (per questa e per le successive segnalazioni vedi i post di
Andygx in
Location) e per le
altre scene notturne (la maggioranza nel film) il
questore concesse il permesso solo tra le 23 e le 4 del mattino.
Per questo c'era bisogno di potenti riflettori che illuminassero a giorno, in quelle ore, i luoghi delle riprese.
La scena dell'uscita dal night club e dell'arresto di uno degli attori (Brialy) fu girata la notte tra il 18 e il 19 luglio 1959.
FONTE:
Vittorio Ciuffa,
La Schiaffino ubriaca canta in un night club di via Veneto, in
Corriere d'informazione,
24-25 luglio 1959,
pag.9.
Mentre Mauro Bolognini stava girando "nei pressi della passeggiata archeologica"
le riprese nelle quali "
Elsa Martinelli veste i panni di una peripatetica" (vedi segnalazione di
Andygx in Location), la lavorazione fece accorrere "sul posto
molti curiosi".
"Il luogo è ben noto alla polizia dei costumi di Roma, che ha dovuto raddoppiare la vigilanza".
FONTE:
Veristiche riprese per un film, in
Corriere d'informazione,
1-2 agosto 1959,
pag.9.
LA SCENA MAI GIRATA
Per il film
Piero Piccioni scrisse una canzone per Rosanna Schiaffino, che avrebbe dovuto cantarla durante la scena nel night di via Veneto (vedi segnalazione di
Andygx in Location).
L'attrice la provò per diversi giorni e alla fine "aveva quasi perduto la voce, a causa del fitto fumo d'incenso che invadeva l'ambiente".
Durante la lavorazione della scena si era verificata una tale ressa all'ingresso del locale che il proprietario era stato costretto a chiedere un risarcimento alla produzione.
La Schiaffino dichiarò che all'inizio si era trovata un po' disorientata nel ruolo ma poi, sotto la guida di Bolognini, era entrata nel personaggio.
Per la canzone nel night la Schiaffino avrebbe dovuto indossare un vestito affittato "dal camerino delle artiste del night-club": "un abito nero a fili d'oro, scollato e corto, che le fasciava il corpo".
FONTE:
Vittorio Ciuffa,
La Schiaffino ubriaca canta in un night club di via Veneto, in
Corriere d'informazione,
24-25 luglio 1959,
pag.9.