Note: Aka "La morte bussa 2 volte". Tratto dal romanzo di Max Pierre Scheffer. Sceneggiatura di Sergio Garrone; musiche di Piero Umiliani; operatore di macchina: Claudio Racca. Disponibile in VHS (label Center Video). Aka: "Death Knocks Twice".
Intreccio giallo al sole della Toscana, dove affacciata su una suggestiva spiaggia ha la sua tenuta il ricco Francesco Valleverde (Testi), aitante pittore dilettante che passa il tempo tra una donna e l'altra nonostante (o forse proprio per via di) una grigia moglie che lo aspetta a casa. Una notte però lo si vede amoreggiare di notte tra le cabine dei bagni Estrella e scappare dopo aver lasciato dietro sé il corpo apparentemente senza vita della sua amante. Ad averlo visto, nascosti nell'ombra, sono il sorvegliante della spiaggia (Brega) e un biscazziere (Garrone, anche coautore di soggetto e sceneggiatura), che subito avvisa il proprietario dello stabilimento "Sole e mare" suo amico della cosa (Peters)....Leggi tutto Il marito della vittima chiama ad indagare un giovane detective (Reed, praticamente il sosia di Roger Moore), mentre dopo poco fanno la loro comparsa pure uno strozzino (Celi) e la sua partner (Ekberg), ai quali quello della "Sole e Mare" deve una cospicua somma. Tutto seguirà una sua non semplice logica per far interagire tra loro i diversi personaggi e dare una forma alla vicenda, che pare però più incline a mostrare i bei paesaggi toscani, le ville con piscina e quando possibile qualche amplesso con Testi di mezzo (spessissimo a torso nudo per mostrare il fisico scolpito o esibire look estivi da re del sabato sera). Colpisce come tutti i partner traditi sembrino disinteressarsi ai comportamenti libertini di cui subiscono psicologicamente le conseguenze; ma d'altronde non è che nel complesso risulti molto credibile lo sviluppo o convincente l'intero cast. Si tira avanti come si può fino a raggiungere un finale il cui epilogo suscita più di una risata. Patetico l'inserimento del pastore tedesco Fritz, lanciato all'inseguimento della sua vittima e blandito dalla stessa in un attimo: si ritaglierà nell'ultima parte un momento di tenerezza davvero fuori luogo. Ad ogni modo, pur nell'ingenuità di molti snodi narrativi e nel disegno di alcuni personaggi, una storia se non altro esiste, è popolata da un buon numero di personaggi singolari e ci si può divertire a seguirla. Peccato per la confezione ben poco accattivante, a cominciare da fotografia e musiche (di Umiliani).
Un delitto compiuto sulla spiaggia (vittima una donna) è seguito da due loschi testimoni, che tenteranno di sfruttare la loro posizione per ricattare l'omicida. Ma hanno fatto male i conti, poiché la morte... bussa due volte! Confuso, pur se interessante, giallo nostrano ante-litteram (l'Italia coproduce con la Germania) interessante, tuttavia, per un cast (tecnico artistico) variegato e significativo (Riccardo Garrone è uno dei testimoni - Amato Locatelli - suo fratello Sergio è corresponsabile della sceneggiatura).
Il film non annoia mai, anche se ci sono due o tre generi mischiati. Tutti gli attori sono al meglio e le circostanze sono più che credibili. Musica eccellente. Unico neo: troppi datati trucchi e pettinature e il film non lo si riesce ad attualizzare più di tanto. Ricordando i film di Sergio Leone, non ero abituato a vedere Mario Brega farsela sotto e prender cazzotti...
MEMORABILE: I metodi persuasivi del grandissimo Adolfo Celi. E che bambole le attrici!!!
Mancante di tensione e veri colpi di scena, si segnala per un paio di spunti interessanti, come lo psicolabile Testi che anticipa La notte che Evelyn uscì dalla tomba e Spasmo (al film di Lenzi è comune anche l’ambientazione marina) e l’impiego di un cane pastore tedesco erede di Rin Tin Tin e antenato di Rex. Intrighi e cast internazionale da spionistico, con il reduce western Reed pettinato alla Roger Moore e la sua bella partner Assmann che mena colpi d’arti marziali come una Bond girl. Alta classe per Baldini, che fa il suo ingresso come una vecchia gloria di Hollywood.
MEMORABILE: I pochissimi minuti con la Benussi; l'entrata in scena di Baldini; le prodezze del cane pastore tedesco.
Di una noia micidiale. Succede poco o niente per quasi tutta la durata del film ed il colpo di scena finale (che anticipa un certo cinema italiano del futuro) non ridesta l'attenzione dello spettatore. Sciatto oltre ogni misura. Potrebbe interessare i cultori di qualche attore nostrano. Per il resto meglio calare un velo pietoso.
Buone potenzialità di script, realizzazione discreta, cast variegato e belle location ne fanno un giallo curioso, nella media e che consiglio di visionare senza troppe pretese. Attrici da sogno e Testi in ottima forma con un personaggio che è forse la cosa più interessante della pellicola.
Da un evento delittuoso avvenuto sulla spiaggia si dipana una narrazione lievemente moscia nonostante il discreto cast e la fascinosa ambientazione marinara. Poca psicologia e maggiore attenzione al formalismo conducono a un finale ad effetto che non riesce a generare miracoli. Bravo Testi.
Datato e coloratissimo giallo Anni Sessanta, investigativamente intricato ma senza spaventi, e per questo invecchiato in fretta già allora. Il regista, in quota tedesca, gira sopratutto ad appannaggio dei suoi connazionali che immaginano l'Italia come un lungomare infinito. Numerosi personaggi kitch: dai maturi e sempre viscidi Celi e Garrone, al detective belloccio Reed, al giovane Fabio Testi che fa il pittore maledetto, al supercoatto Mario Brega nell'inedita veste di un bagnino pavido e remissivo. **
MEMORABILE: Le onnipresenti musiche di Piero Umiliani, che firma una compilation di brani easy-listening di pregevole fattura.
Terribile giallo di produzione italo - teutonica che non riesce mai ad intrigare come dovrebbe né tantomeno a creare una benché minima tensione. Tedioso oltre il limite di guardia, viene parzialmente salvato dalle belle musiche di Piero Umiliani e da un gineceo di prima qualità. Spiace vedere coinvolto Adolfo Celi in film del genere.
Credo sia uno dei più brutti thriller di sempre. Il film avanza lento senza che nulla accada. Il rischo di addomentarsi sul divano è altissimo. Al termine del film rimane un'unica domanda: "Perchè?". Da segnalare come unica nota di colore i capi di abbigliamento al limite del ridicolo sfoggiati da Fabio Testi. Sfiora il patetico anche il grande Adolfo Celi (qui in uno dei punti più bassi della sua carriera).
Godibile giallo a metà strada tra quello Anni Aessanta (parte del cast e le ambientazioni) e tematiche più settantiane con un cast strepitoso. Si passa dalla viziosa Ekberg alla splendente Chanel, un buon Testi psicotico con Tiller sua moglie e Celi in un bel ruolo da criminale con grilletto facile e un viscido Garrone. Ben fatto l'omicidio femminile finale e buone le ambientazioni vacanziere. Godibile.
MEMORABILE: Il lago dei cigni. La Ekberg nella doccia.
Desolante (*) gialletto di coproduzione italo-tedesca, con una trama che più cerca l'originale e più trova invece il ridicolo. I fatti si succedono senza logica o con assurde casualità. Messa in scena approssimativa. Reed (doppiato da Barbetti) sembra Roger Moore con un ciuffone, Celi (doppiato da Cìgoli!) è forse al punto più basso della luminosa carriera, Testi ridicolo, germanici banali. Si salvano la Tiller e Baldini. E la Benussi è solo intravista.
C'è una "specie" di Simon Templar (quello di Roger Moore, naturalmente), con un taglio di capelli a prova di bomba, che non esita a buttare la sua fidanzata tra le fauci del pittore-pazzo, per mostrare il coraggio. Indagini patinate ed annacquate, anzi alcolizzate dal whisky (ma senza marca), intermediate dalla comparsa di nuovi personaggi dal ruolo controverso, tanto da far concorrenza all'ambiguità della sceneggiatura. Il mare soleggiato è accompagnato da camere d'albergo e da un nudo parziale per scandalizzare gli spettatori ancora svegli. Trash al 51%!
MEMORABILE: Il cane pastore insegue la vettura che va a manetta, la raggiunge e soccorre il detective (che non è il suo padrone): ma perchè???
Leggendo i titoli di testa vien da pensare "Ma è un cast da western di Sergio Garrone!", e infatti alla fine si scopre che l'ha scritto lui. Garanzia di sceneggiature non proprio ferree, e infatti il film è quasi un disastro. Molto "lounge" però, con grande colonna sonora di Umiliani, il cui tema portante - segnaliamo per la sezione "E chi se ne frega" - ci fa da suoneria del cellulare. Buon reparto muliebre, con la Ini piuttosto ona, un barlume di Femi bionda, Anita ancora potabile.
Niente di che ma neppure troppo brutto. Il cast è ottimo, se la cava bene anche un giovane e non troppo espressivo Testi. Certo non ha ritmo e si è visto di meglio nel genere, ma un'occhiata la merita. Classico thriller anni 70 con una sua atmosfera; ne consiglio la visione, non dispiacerà (specie ai patiti del genere).
Un nobile giovane con velleità da ritrattista sembra dilettarsi a strangolare belle fanciulle, ma i ricatti verso di lui sveleranno altre verità inaspettate. Confuso thriller che anticipa le ambiguità narrative dei gialli anni '70, ma in una maniera rozza e primordiale. Seguirlo non è facile, anche per la noia che tende agguati continuamente. Quasi inguardabile.
Blando gialletto balneare in cui l'inutilità del soggetto (gruppo criminale con Celi supercattivo da un parte, Fabio Testi psicopatico timido ma "impareggiabile a letto" dall'altra) non stempera un'atmosfera pop e rilassante che permette di portare tranquillamente a termine la visione. Philipp nemmeno ci prova a creare tensione, ma per chi si accontenta ci sono mare, sole, piscine, erotismo e risate involontarie, garantite da un già palestratissimo Testi piuttosto borderline. Basta evitare l'edizione da 78 minuti, edulcorata e maldestramente montata.
Tremendo thriller fine anni '60 che si fa apprezzare unicamente per la scarsa durata che impedisce agli spettatori meno tenaci di addormentarsi. Il ritmo è soporifero e l'ottimo cast viene sprecato come poche volte capita di vedere. Insostenibile la sicumera tenuta dal personaggio interpretato da Fabio Testi per tutta la durata del film. Da evitare.
Insipidino, ma fascinoso, a metà tra una cosa molto kitsch e un gioiellino per nostalgici. La trama è sconquassata, confusa, raffazzonata. Ci sono trovate patetiche, come il cane lupo e le sue incursioni, tanto per citarne una. Il ritmo è soporifero, ma sopportabile per la breve durata della pellicola. Però. La colonna sonora, Celi, il laccatissimo Reed e le splendide attrici richiamano le atmosfere 007 anni 60. Colori sgargianti, scorci splendidi, chiome cotonatissime, arredi iconografici. La trama in sé è gravemente insufficiente, la recitazione pure. Ma.
Noiosissimo, diciamolo. Coloro che credono che un giallo non possa far addormentare sulla poltrona verranno smentiti guardando questo film in cui la trama non è per nulla avvincente, è "buttata lì" senza essere approfondita, i personaggi vengono scarsamente caratterizzati ma soprattutto la tensione è impalpabile. Nemmeno un sussulto e anche la soluzione finale non crea né sorprese né stupori. Salvando qualcosa rimangono le musiche, le atmosfere e i nomi (solo i nomi) che compongono il cast. Per il resto buio pesto.
Sconclusionato: gli accadimenti si susseguono sullo schermo senza una vera logica e tutti i personaggi fanno le cose più assurde. Aggiungiamo anche che le interpretazioni sono davvero pessime (purtroppo anche Celi non va oltre il minimo sindacale), tanto che forse il migliore risulta il cane... Realizzazione sicuramente tirata via alla bell'e meglio; però bisogna ammettere che il filmetto ha almeno il pregio di non annoiare e di riproporre (merito indiretto) la particolare atmosfera che si respira nel cinema di quegli anni. Comunque brutto.
Giallo "balneare" con qualche intrigo e illustre nome di allora. La vicenda in sé è poca cosa: trama arzigogolata, con parti disastrosamente illustrate allo spettatore quasi in balia degli eventi. Al di là di Celi e Garrone al minimo sindacale, c'è uno stuolo di palestratissimi bellocci (Read/Testi) che non vanno oltre a smorfie gonfiando il più possibile i bicipiti (le signore in sala ringraziano). La bella dalla bocca larga Ekbergh, benché sfoderi un nudo integrale, è parecchio sottotono e in pieno declino. Film vintage.
Il sospetto che l'aitante Testi versione strangolatore sia stato appositamente piazzato da subito nei primissimi minuti del soggetto per mascherare l'assoluta mancanza di azione dei successivi tre quarti d'ora è fondato. Mancano storia e logica. Male il comparto attoriale maschile: Testi ci mette il fisico, Reed un ciuffo di cemento, Garrone la faccia da schiaffi e Celi l'imbarazzo di essere cooptato in una storia che non sentiva sua, col risultato che in quattro non ne fanno uno. Appena meglio le donne: Chanel femme fatale, Ekberg spietata.
E' possibile che i tagli e il montaggio approssimativo dell'edizione italiana peggiorino la situazione, ma c'è da dubitare che anche la versione integrale possa risollevare di tanto questo insipido gialletto italo-teutonico, dalla trama sconclusionata e in cui la noia regna sovrana, che cerca vanamente di richiamarsi ai coevi thriller complottistici del periodo. Oltre alla sciatteria della confezione, dalla fotografia alla musica, va registrata la pessima prova attoriale di nomi di tutto rispetto come Celi, la Tiller e la Ekberg, ormai costretta a vivacchiare in produzioni di serie B.
MEMORABILE: Celi che rompe il bicchiere in mano al suo debitore.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneZender • 8/05/14 07:49 Capo scrivano - 47698 interventi
Qui non ti avevo chiamato. Mi puoi quindi scrivere esattamente la descrizione onde sbagliare di nuovo?
La versione andata in onda su Cine34 credo sia pesantemente tagliata, durando poco più di 78' a fronte dei 95' riportati da Imdb.
Questo forse spiegherebbe, almeno in parte, l'assoluta mancanza di logica che governa tutta la trama.
Qualcuno può riportare la durata effettiva del dvd?
Caesars ebbe a dire: La versione andata in onda su Cine34 credo sia pesantemente tagliata, durando poco più di 78' a fronte dei 95' riportati da Imdb.
Questo forse spiegherebbe, almeno in parte, l'assoluta mancanza di logica che governa tutta la trama.
Qualcuno può riportare la durata effettiva del dvd?
Non credo ci siano tagli, ma una questione di differenti versioni (l'italiana dura molto meno di quella tedesca)
IMDB penso si riferisca alla versione tedesca (e credo con durata in NTSC)
La cosa la riporta pure Ciavazzaro nel post appena sopra.
Difatto il dvd CineKult riporta 78 minuti di durata nel retrocover.
Fare tagli censori di quasi 20 minuti per questo gialletto, manco fosse Bestialità, sarebbe già di per se assurdo
Confermo quanto scritto da Buio, l´edizione italiana, come gran parte delle edizioni estere, presenta un montaggio ridotto, che attenua sesso e violenza ma che elimina anche scene di passaggio. Il film così è stato presentato in censura e lì è stato ammesso senza tagli.
La sola versione estesa (circa 90 minuti se non erro) oggi reperibile mi pare quella tedesca, ma dovrei controllare.
Grazie anche a te Deep della risposta.
Bisogna dire che l'edizione italiana presenta una trama decisamente assurda, con azioni che si svolgono davvero "a casaccio".
Forse era così anche nella versione tedesca, ma magari quei minuti in più un po' di logica potevano darla...
Nell´edizione tedesca la trama resta piuttosto invariata, eccetto piccole cose. Se non erro, una differenza era che, nel prologo, anche la moglie di Testi assisteva all´omicidio. Anche in seguito erano presenti alcune scene che confermano la sua consapevolezza.
Gli stacchi di montaggio raffazzonati dell´edizione breve sono dovuti all´operazione di taglia e cuci, spesso veri e propri micro-tagli, e non, in teoria, a cadute di fotogramma (magari pure presenti, non lo eslcudo). In ogni caso, come già segnalato, pure sesso e violenza risultano attenuati (anche nello stesso prologo, che nell´edizione italiana dura la metÀ.
Non sono un grande fisionomista, ma secondo me l'attore che si vede in questo fotogramma.
potrebbe essere Piero Mazzinghi (il Bardi di Profondo Rosso).
Se così fosse nella stessa scena sarebbero presenti due attori "argentiani"; oltre a Mazzinghi anche Werner Peters (L'uccello dalle piume di cristallo), qui di spalle.