Piccolo gioiello. Diretto da Maurice Tourneur, un film francese che possiede un'atmosfera del tutto particolare, tinta di humor nero. Pierre Fresnay (azzeccatissimo per la parte) e la bellissima Josseline Gaël rendono l'insieme assolutamente godibile. Consigliato.
Una minuscola perla del fantastico. La storia dell'anima venduta per il successo è declinata con bella originalità: dall'insolita figura del diavolo, omino dimesso e astutissimo, alle sequenze antinaturalistiche (la lunga sfilata dei proprietari della mano incantata) che donano al film un'atmosfera favolosa temperata, tuttavia, da una brillante vena satirica (il falsario che diviene ministro del re). Bravo Fresnay.
Da Gérard de Nerval a Maurice Tourneur. Il padre di Jacques tratteggia un'affascinante rilettura del mito di Faust, ben supportato da un lato dall'ottimo comparto musicale di Roger Dumas e dall'altro da una brillante resa degli attori impiegati. Fresnay, soprattutto, rende bene l'idea di un pittore prima affranto, poi accecato dalla celebrità ed infine disperato. La sua lotta con il diavolo nel cimitero è momentum eccellente di cinema di genere. La struttura diegetica utilizza analessi e prolessi, con buoni risultati in termini di riuscita e godibilità.
MEMORABILE: Il tavolo a cui siedono tutti coloro che hanno acquistato il cofanetto contenente la mano.
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CuriositàRufus68 • 10/08/17 23:20 Contatti col mondo - 218 interventi
Il film è tratto dal racconto di Gérard de Nerval "La main enchantée" (1832; il titolo originale era "La main de gloire: histoire macaronique").
In Italia si ebbero diverse edizioni del singolo racconto: nel 1908 si ebbe una riduzione di Augusto Righetti e, più recentemente, una versione di Giulia Radicati (Tranchida, 1995) e Daniela Giusto (Re Enzo, 2000; nell'edizione è compresa anche la novella "Mademoiselle Dafné").