Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/06/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/01/15
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B. Legnani 5/06/07 23:50 - 5519 commenti

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Lo vidi da giovane e non mi disse nulla. La rivedo oggi e il giudizio è ben migliore. Non è neppure un film difficile da capire, perché ho intanto appreso per davvero cosa siano la bramosia, la smodatezza, la voglia di piantare tutto e tutti, per isolarmi e fare ciò che amo. E tante altre simbologìe sono trasparenti: il talamo dalle coltri nere, l'autunno della vita e della stagione... Dei quattro mostri sacri i più centrati mi sono parsi il prodigioso Tognazzi e l'efficacissimo Piccoli, gran signore anche quando spetazza. Perfetta la Ferréol.
MEMORABILE: Noiret si sveglia: sopra di lui, se vedo bene, una riproduzione del "Banchetto nuziale" di Pieter Bruegel...

Caesars 27/06/07 08:56 - 3773 commenti

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Anche se ritenuto dalla critica ufficiale, nonché da una grande parte di pubblico, un autentico capolavoro, non mi è piaciuto per niente. Probabilmente non ho interpretato correttamente le metafore che vi compaiono (forse i quattro amici che si ammazzano di cibo rappresentano una società che ingerisce qualunque cosa, causando così la propria morte? Mah?!), ma sostanzialmente l'ho trovato davvero noioso. Peccato, perché vi recitano quattro autentici mostri sacri, più una convincente Andrea Ferréol. Ho visto la versione televisiva, quindi sicuramente cut.

Capannelle 7/11/07 16:39 - 4394 commenti

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Film acclamato per la sua metafora di una società che tende al suicidio collettivo per appagare oltremodo i propri istinti, anche se non lo definirei capolavoro. I quattro protagonisti organizzano un ritrovo basato su cibo e sesso e decidono di continuare, nonostante gli incidenti di percorso. Un insolito Mastroianni, cinico ma con stile, i soliti Piccoli e Tognazzi dissacratori e un plauso alla Ferréol (maestra coinvolta per caso, che trova nei quattro uomini i suoi nuovi alunni).

Samtam90 18/07/08 00:22 - 56 commenti

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Potente affresco in tono gustosamente grottesco sulla decadenza di una borghesia priva di valori e una crudele satira della società consumistica che divora sè stessa tramite il proprio edonismo. Alternando ironia e sarcasmo a momenti drammatici e tragici (tutte i decessi, ma in particolare quello di Mastroianni), Ferreri mostra quattro uomini pronti a compiere il loro suicidio con agghiacciante lucidità e metodica calma. Molte le scene di culto e le provocazioni; il cast è eccellente e il film è permeato da un'incredibile atmosfera "decadente".
MEMORABILE: Più o meno l'intero film, ma in particolare la morte di Mastroianni.

Matalo! 13/07/08 02:56 - 1378 commenti

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Dopo Dillinger il vertice di Ferreri, una specie di Salò bonario e borghese, vissuto da quattro uomini "fatti" come potevano essere gli adulti di una volta, che vissero almeno una guerra: crebbero in fretta, cercarono il benessere per rivalsa ma non rifletterono mai su loro stessi, mimeticamente incarnati da quattro amici più che quattro attori. Ma attenzione: questo non è un film "all'amatriciana", è un balletto di morte, un film sul fallimento di una generazione puntuale ed implacabile.
MEMORABILE: La torta Andrea; le flatulenze di Michel.

Ciavazzaro 2/09/08 11:35 - 4768 commenti

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Diventato molto famoso (soprattutto in modo negativo), non è il capolavoro di cui molti parlano, ma si inserisce perfattamente in una linea di medietà. Coraggioso in numerose scene (e ancor più coraggiosi i quattro mostri sacri interpreti della pellicola), meravigliosa la Ferreol.
MEMORABILE: La torta.

Cotola 15/09/08 00:52 - 8998 commenti

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Eccezionale satira-apologo sul consumismo, diretta dal grandissimo Ferreri qui al suo meglio, aiutato anche da un poker di attori semplicemente fantastico (corroborato dalla brava Andréa Ferréol) e da una splendida sceneggiatura. All'epoca suscitò grande scandalo, oggi continua a mantenere intatta tutta la sua forza e continua ad essere sempre attuale. Imperdibile, anche se alcuni potrebbero non gradire.

Galbo 21/10/08 05:41 - 12372 commenti

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Rappresenta il lato farsesco e grottesco di Amici miei. La storia della maratona erotico-gastronomica che coinvolge quattro amici di diversa estrazione sociale, accompagnati da una figura femminile dalla simbologia materna, è forse il film migliore (e tra quelli di maggior successo commerciale) di Marco Ferreri. La componente grottesca e satirica del cinema del regista milanese trova qui un maggior equilibrio che altrove, grazie ad una sceneggiatura compiuta e ad un cast di attori straordinari.

Redeyes 22/10/08 19:36 - 2442 commenti

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Il film più famoso di Ferreri, forse, ed anche uno dei più turbanti e grotteschi si possa immaginare su pellicola. In certi passaggi è talmente estremo da nauseare e farci sentire un po' anche noi come su un tavolo a premerci la pancia per farci entrare più cibo. È un capolavoro, come lo sono le interpretazioni degli attori. Una perla di truculenza assoluta. Imperdibile!

Effe 22/11/08 11:51 - 16 commenti

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Non sono tanto la grottesca, feroce critica alla voracità borghese o la prevedibile, eccellente prova attoriale dei protagonisti, a farmi adorare il film, quanto il connubio di queste peculiarità, con l'impeccabile girato, le perfette geometrie (interni/esterni) e l'acuto simbolismo che scaturisce da ogni inquadratura. Non sbaglia una virgola, Ferreri. Sodoma e Gomorra dice(va) qualcuno. Per me, una lucida, equilibrata parabola di vita, portata per mano, con passo placido, alle estreme conseguenze.

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Ercardo85 16/12/08 18:10 - 81 commenti

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È sicuramente il film più politico di Ferreri, apologo grottesco e apocalittico sulla società del consumismo in cui il cibo ed il sesso da piaceri della vita si trasformano in veicoli di morte. Forse, assieme a Dillinger è morto è il miglior film di Ferreri, provocatore dai toni spesso intellettuali ma mai intellettualistici.
MEMORABILE: "Il diluvio universale!!!" - "Della merda!"

Pigro 26/03/09 09:28 - 9623 commenti

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Quattro amici si rinchiudono in una villa dove mangiare senza fine. Spietato apologo grottesco sull'autoannullamento dell'individuo e della società borghese, eccessivo e funebre, amaro e tragico, dove anche l'eros - condotto da una disponibile magna mater - è viatico della fine. Omaggio al banchetto satirico di Boileau, citato nel film, ricorda la Sodoma dei quattro potenti autoreclusi di Sade, ma ha il sapore di un lungo funerale. Notevoli i grandissimi attori coinvolti (forse Mastroianni un po' meno degli altri).

Undying 12/07/09 15:26 - 3807 commenti

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Idolatrato all'inverosimile, considerato il capolavoro di Ferreri, questa "abbuffata" - intesa, in accezione simbolica, come parabola del consumismo e rivestito di profondi significati politici - è opera crepuscolare, sgradevole e poco accostabile al pubblico gusto. Ricorda, per certi aspetti, Le 120 giornate di Sodoma per l'impostazione claustrofobica e la narrazione di esperienze estreme dei quattro amici, riunitisi in casa di uno di loro e alla ricerca del suicidio collettivo, a base di sesso e cibo. Anche il grottesco (le flatulenze, gli odori disgustosi, talune grevi battute) è ripugnante.

Jandileida 6/03/10 15:37 - 1558 commenti

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Anche volendo, difficilmente Ferreri avrebbe potuto fare di meglio: grande regia (asciutta, essenziale e simbolica), cast eccezionale (su tutti quel grande attore di Tognazzi) e profonda idea di partenza, che identifica nel cibo e nel sesso i due simboli di una società che, abbandonato ogni ideale, si è ridotta a farsi esplodere la pancia (che poi il consumismo, invece di morire spetazzando, sia vivo e lotti ancora insieme a noi dopo quasi 40 anni dal film è un altro discorso). Gran film.

Nando 25/05/10 15:44 - 3806 commenti

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Un film originalmente inquietante in cui quattro affermati professionisti, con la compagnia di una burrosa donna, si dedicano a imponenti libagioni mangerecce e sessuali. La narrazione è strabordante con un cast di livello superiore e suscita financo una certa repulsione in alcune immagini.

Saintgifts 17/02/11 22:36 - 4098 commenti

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Ecco un altro film dove si passa da un pallino a cinque pallini, quindi bello o brutto che sia, un certo segno lo ha lasciato. Per quello che mi riguarda, lasciando da parte i vari messaggi e metafore, ormai già svelate, lo trovo discontinuo, con momenti veramente felici e altri, di transizione, stanchi e ripetitivi. Il soggetto è originale, certo, però si ha il sospetto che per dilungare i tempi a volte ci sia una specie di improvvisazione rudimentale e di livello medio-basso. Gli interpreti sono eccellenti per cui tutto si salva.
MEMORABILE: Tognazzi: "certo che Marcello è un gran chiavatore" (riferito a Mastroianni, amante di donne e motori).

Homesick 8/03/11 19:00 - 5737 commenti

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Apologo culinario e freudiano sulla società capitalistica destinata a collassare sotto il peso della propria opulenza e a restituirsi all’Es. Commensali dell’apocalittica crapula quattro individui - variamente frustrati - che si autoannientano negli spasmi di un edonismo tragicomico, ove leccornie da gourmet si mischiano a vomito, liquami, coiti promiscui e peti, e i profumi dei cibi svaniscono in una cupa atmosfera di malinconia, dolore e morte. L’erudizione della messa in scena e la somma bravura e signorilità degli attori edulcorano il disgusto, stimolando sane risate e amare riflessioni.
MEMORABILE: Ugo e i suoi coltelli legati al ricordo del padre; l’esplosione del wc; le morti, ciascuna delle quali corrispondente a passioni o vizi dei quattro.

Belfagor 20/09/11 09:50 - 2689 commenti

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Riuniti in una villa, quattro apocalittici amici decidono di porre fine alle loro vite con un'ininterrotta orgia culinaria. Una delle vette del cinema di Ferreri, il ritratto ferale di una borghesia consumistica destinata, prima o poi, a divorare anche sé stessa. Grandi interpretazioni del quartetto di protagonisti, accompagnati dalla leziosa complice Ferréol. La profusione di allegorie e simbolismi trasforma questa commedia scatologica in un banchetto di morte, una danza macabra condotta a suon di flatulenze.
MEMORABILE: L'esplosione del wc; l'ultima torta di Philippe.

Ducaspezzi 8/09/11 19:13 - 222 commenti

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Mi si lasci definire così questo certo modo di farla finita: splatter introspettivo! Con le acuminate armi del grottesco più impietoso, malato ed inesorabile, si fa carne di porco (meglio ancora di quanto non facciano i protagonisti in cucina col maiale vero) dell'individuo a-morale, più o meno benestante. Quella casa livida, a suo modo soffocante, con quel giardino attorno che agonizza nel grigiore, alla fine risulta più malsana di Amytiville, senza soprannaturale. Si (sor)ride cinico, meglio se a pancia vuota.

Enzus79 5/10/11 15:38 - 2864 commenti

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Il surrealismo ed il grottesco di Marco Ferreri si avvicinano molto a quelli del grande Luis Bunuel. Qui l'ingordigia per il cibo ha come unico obiettivo quello di "scappare" da una società troppo imborghesita. Un quartetto di grandi attori: a Tognazzi la palma del migliore.

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Rambo90 19/02/12 23:46 - 7661 commenti

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Le atmosfere (e i risultati) sono le stesse di un film horror: gli ambienti cupi della casa, il giardino secco e gelido, le musiche inquietanti. Così come inquietante è lo scopo ultimo dell'abbuffata dei quattro amici protagonisti. Una commedia originale, che intreccia la goliardia di Amici miei (il quale però è successivo) con la satira della società e il rifiuto dei dogmi della borghesia. Eccezionale il cast: tutti superbi. Alcune scene provocano davvero il disgusto per quanto sono realistiche. Da non perdere.
MEMORABILE: L'ultima suonata al piano di Piccoli.

Fauno 29/04/12 21:40 - 2206 commenti

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Un'autentica vergogna di film e non so come ho fatto a resistere per quasi due ore. I peti a me non hanno fatto ridere per niente, anzi, mi han fatto venire il voltastomaco... Se avevano tante paranoie per stare al mondo, perché non l'han fatta breve facendo un volo dall'ottavo piano o prendendo il primo aereo per l'Africa? Fa pensare a Mussolini che guardava male le persone obese, accusandole di mangiare oltre il necessario e di sottrarre nutrimento alla Patria... Sai che poesia la scena del diluvio di escrementi? La stelletta del Gran Mogol!

Mickes2 22/04/13 20:02 - 1670 commenti

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Apologo nero pece, funereo e orgiastico sull’autodistruzione umana - in questo caso - borghese, simbolo indissolubile di opulenza, consumismo e superficialità, dipinta con occhio irriverente e surreale. Una delirante ballata di cibo e sesso dove eros e thanatos si uniscono esplodendo in pulsioni irrefrenabili, in un gabinetto che rigetta in forma aberrante e liquamosa ciò che gli straordinari interpreti avevano ingerito. Il tutto è stupendamente ammantato dal sopraffino tocco grottesco, alienante e divoratore di Ferreri. Bellissimo.
MEMORABILE: Michel e i suoi "problemi" intestinali.

Rebis 10/05/13 19:24 - 2331 commenti

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Danse macabre che turbina greve e macilenta sull'horrror vacui della società dei consumi: la presenza di Tognazzi e Noiret, l'ecatombe dell'anima sottesa alla goliardia, rimandano ad Amici miei, altro apologo funebre sulla modernità. Edotto e raffinatissimo, oltre il flaccido promanare di peti e liquami, coiti e impietosi decessi, fa della bulimia uno specchio tetragono del nec plus ultra, costringendo a puntare diritto lo sguardo nel buco nero dell'esistere. Come sempre in Ferreri, il femminile evolve, tracima di significati: qui Andréa Ferreol è Madre, Morte, Maestra e Meretrice arcana.

Vitgar 22/10/14 19:19 - 586 commenti

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I film di Ferreri o si amano o si odiano e anche per questa produzione vale lo stesso discorso. Il regista non regala nulla alla sua critica spietata sul vuoto esistenziale dell'uomo contemporaneo. Film di eccessi e paure allo stesso tempo che termina in un preogressivo, macabro "cupio dissolvi". Grandi interpretazioni di tutto il fantastico cast a disposizione. Poco altro da dire. Ennesimo cult del maestro.

Rullo 26/12/14 15:29 - 388 commenti

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Un film sicuramente particolare per le sue premesse e il suo svolgimento: cucinare e poi mangiare il più possibile. L'atmosfera è perlopiù opprimente e più che una commedia sembra una grande tragedia, con i protagonisti sospinti in un vortice di autodistruzione tra prostitute e cibo. Ottime le interpretazioni.

Lythops 26/05/15 17:40 - 1019 commenti

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Lucido e asettico atto di ribellione alla società che, attraverso il consumismo, condanna il genere umano a lui sottoposto alla distruzione. L'impossibilità di soddisfarsi in modo permanente con l'effimero porta i protagonisti al suicidio che, se attuato all'apice della soddisfazione, appare ai protagonisti come unaica possibilità per rendere duraturo, fisso, il presente. Ferreri, al contrario di Bertolucci, scandalizzò davvero la società benpensante e il film "fisiologico" che si augurava di fare lo ha realizzato sul serio. Bravo.

Ryo 10/08/15 04:03 - 2169 commenti

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Un film molto duro da digerire. Attraverso uno stile grottesco e disgustoso che accompagna l'intera pellicola, vediamo i quattro protagonisti declinare lentamente, cercando di togliersi la vita attraverso il cibo. Perfette interpretazioni, curiosa l'autodistruzione-metafora della nostra civiltà. Un film esagerato che esaspera il voltastomaco facendone la forza stessa del film.
MEMORABILE: La frase pronunciata da una delle prostitute racchiude l'essenza intera della pellicola: "Disgustosi! Perché mangiate se non avete fame?"

Modo 28/10/15 12:12 - 948 commenti

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Trovo l'ambientazione del film uno dei suoi maggiori punti di forza: veramente sulfurea, a volte fatata ma sempre accompagnata da un'angoscia di fondo che fa galleggiare lo scorrere del tempo come in un'eterna apnea. Cibo, sesso, consumismo, autolesionismo, finta o vera felicità, il tutto mischiato per celebrare l'autodistruzione. Attori di spessore e magnifiche interpretazioni.

Daniela 26/05/16 07:30 - 12606 commenti

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Lo chef, il produttore televisivo, il pilota e il giudice: quattro amici di varia estrazione sociale e caratteri diversi decidono di rinchiudersi in una villa e mangiare fino alla morte... Svaporata l'aura di scandalo col passare dei decenni, il capolavoro di Ferreri mantiene però intatta la sua forza di limpida metafora: quel che divoriamo, ci divora ed il cibo, nella società opulenta veicolo di piacere fine a se stesso, è l'arma utilizzata per un paradossale suicidio causato da un'abbondanza che provoca assuefazione, noia, infine vuoto esistenziale. Banchetto sadiano con un cast memorabile.
MEMORABILE: All'arrivo alla villa, nello scaricare le merci dal furgone, vengono minuziosamente elencate tutte le vivande e le carni; il budino mammelloso

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Alex75 15/07/16 09:35 - 876 commenti

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Ferreri giustappone senza soluzione di continuità manicaretti artistici e liquami, discorsi esistenziali e flatulenze, a rappresentare il “cupio dissolvi” di una società consumistica, opulenta eppure interiormente vuota. Si arriva alla fine con un senso di nausea, a dimostrazione che Ferreri colpisce nel segno, anche grazie ai mostri sacri del cast (in particolare, Tognazzi e Piccoli sono grandiosi e compensano un Mastroianni leggermente sottotono) e alla giunonica Ferréol in un ruolo chiave.
MEMORABILE: “Hanno ragione le lesbiche... gli uomini sono così stronzi”; “Se non mangi non puoi morire”; Il monumentale patè di Ugo; Il budino di Philippe.

Il Dandi 10/07/18 11:10 - 1917 commenti

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Sovente accostato al Salò di Pasolini, di cui condivide in effetti il nichilismo e la struttura "chiusa", il capolavoro di Ferreri tuttavia è un film sadiano ma non sadico, allegorico ma trasparente, grottesco ma non improvvisato, eccessivo ma elegante, pessimista ma (a suo modo) pietoso, in cui tutta la pellicola (scenografie, inquadrature, pietanze) è pervasa da un impianto pittorico di grazia quasi preraffellita. La Ferréol è forse la vera protagonista, mentre nell'eccezionale quartetto maschile Piccoli svetta su tutti.
MEMORABILE: Piccoli, con gli abiti dell'amico Mastroianni, suona il piano per l'ultima volta e gli altri: "Sentito come suona bene Marcello? Quasi come Michel!".

Paulaster 21/11/18 10:16 - 4375 commenti

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Quattro uomini si rinchiudono in una casa per porre fine alle loro vite mangiando. Metafora di una società che ingurgita oltre al necessario col contrappasso; ciò che sembra una festa può portare alla morte. Clima decadente in uno spicchio triste di Parigi dove non vengono risparmiati olezzi e feci. Mastroianni ha sempre un guizzo più degli altri, Tognazzi un paio di scene da grande attore, i due francesi solo l'atteggiamento nichilista. Nota per la Ferréol: materna, amante e becchino.
MEMORABILE: Tognazzi che imita Brando; Mastroianni con la mano sul sedere alla statua; La morte di Tognazzi; L'arrivo del cibo.

Bubobubo 28/01/19 17:37 - 1847 commenti

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Il più esplicito, carnascialesco, bachtiniano e compiuto dei lavori di Ferreri, quasi un'anomalia formale incastonata tra le inebetite ossessioni di Dillinger è morto, le tortuose anse de L'udienza e le astratte deflessioni de Il seme dell'uomo. Per certi versi una versione gastronomica del Salò pasoliniano, sia nella stilizzazione della società che nell'incarnazione di vizi e virtù, nel ruolo deviante dell'elemento femminile e nell'"eccesso" come traino materiale di una borghesia arrivata alla fine della propria esistenza. Memorabile.

Pessoa 30/01/19 13:18 - 2476 commenti

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Film di Ferreri che più di altri ha diviso critica e pubblico, contiene scene decisamente rivoltanti in cui ci si deve districare fra ogni tipo di liquido organico e situazioni agli antipodi del buon gusto, che ne frenano leggermente l'impatto sociale. Cast con i cinque protagonisti da applausi, con Piccoli che suona il piano e Tognazzi che cucina, entrambi dal vivo. La regia di Ferreri è misurata, quasi austera, come un contraltare agli eccessi mostrati, e il giudizio finale non ammette repliche o buonismi di comodo. Per stomaci forti.

Gabrius79 10/11/19 13:56 - 1420 commenti

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Grottesco, surreale e a tratti disinibito. In tre parole si può riassumere questo film diretto sapientemente da Marco Ferreri che alla sua corte ha chiamato un quartetto di grandi nomi come Tognazzi, Noiret, Piccoli e Mastroianni (quest’ultimo ha forse il personaggio meno riuscito) con l'aggiunta di una stupenda Andrea Ferrèol. Alcune scene come i peti di Piccoli possono apparire triviali ma in questa pellicola sono incastonati bene. Poi certo i tempi sono dilatati e qualche fase di noia non manca. Da amare od odiare.

Gordon 22/08/19 16:32 - 260 commenti

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Grottesca commedia che lascia spazio a diverse opinioni e si avvale di grandi attori, tra cui Mastroianni e Tognazzi, che però sono un po' sviliti da una sceneggiatura a tratti fiacca e una regia discontinua che alterna ottime scenette a momenti monotoni e ripetitivi, causando a volte dello smarrimento. Peccato perché l'idea di partenza era buona e gli attori potevano dar vita a un ottimo film, ma devono recitare scene fin troppo spinte, parzialmente giustificate da una critica alla borghesia.
MEMORABILE: I morti conservati nel frigorifero vista tavolo della cucina; Il cesso che "esplode".

Magi94 7/09/19 11:56 - 944 commenti

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Film che sfocia a piene mani nel surrealismo e proprio per questo risulta difficile da comprendere e da valutare. Pasolini disse al riguardo: "corpi colti in una sintesi di gesti abitudinari e quotidiani che nel momento in cui li caratterizzano li tolgono per sempre alla nostra comprensione". È questo ciò che sono i quattro uomini più Andrea, pazzi condotti da una follia lucidissima alla morte per eccessi. Per due ore si è sballottati come su una barca in tempesta, poi rimane quella sensazione amara, nauseabonda, che fa capire che il film ha colpito in pieno.
MEMORABILE: I quattro sozzi maiali spellati, lasciati nel bel mezzo del giardino nella scena finale.

Hackett 20/03/20 07:33 - 1865 commenti

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Irritante, sgradevole, volutamente lontano da qualsiasi compiacenza nei confronti dello spettatore, questo film diventato ormai un cult del discusso Ferreri rappresenta una beffarda e spietata critica alla società del consumo, che tutto ingloba senza preoccuparsi del domani. La scelta perfetta dei protagonisti, la location decadente e una sceneggiatura politicamente scorretta e grottesca ne fanno un'opera riuscita e unica.

Fedeerra 11/07/21 06:03 - 770 commenti

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È come se gli incubi di Luis Buñuel si fossero annidati nello sguardo di Mario Bava. “La grande abbuffata” raduna così echi e acumi in perfetto equilibrio tra simbolismo e realismo, con le sue associazioni incongrue e i suoi squarci gotici, incarnazione perfetta di un cinema sensoriale, nostalgico, grottesco. Il cast è di assoluta perfezione e la messinscena una gioia per gli occhi. Capolavoro.

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Blade75 7/10/21 09:48 - 10 commenti

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Un misterioso concentrato di genio, una somma di scene indimenticabili e di personaggi incredibili. Si lascia dietro molte domande inevase (era un suicidio organizzato? è venuto così? quali tormenti di vita guidano in quella villa quegli uomini?), come tutti i grandi film esistenzialisti. Uno dei cast migliori della storia del cinema, combinazione irripetibile di personalità compatibili.
MEMORABILE: Mastroianni congelato sulla Bugatti; La cupola di San Pietro.

Noodles 31/03/22 08:01 - 2196 commenti

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Pur senza arrivare a quegli eccessi, il film ricorda parecchio il Salò pasoliniano, prodotto due anni dopo. I quattro amici che si ammazzano a suon di cibo sono una chiara critica al consumismo occidentale, critica portata avanti di stomaco più che di testa. Questo porta quindi alla produzione di scene geniali ma non sempre coerenti, specialmente per quanto riguarda il ritmo, che infatti a metà pellicola cala, anche perché le idee sembrano venir meno. Il resto però è memorabile, per non parlare del quartetto protagonista, con Ugo Tognazzi sempre a suo agio tra i fornelli. Da vedere.

Striscia 17/09/22 16:26 - 55 commenti

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Alcune scene veramente sgradevoli sia alla vista che all'udito (la morte di Ugo su tutte), ma è comunque un capolavoro, con una sceneggiatura unica, una regia puntuale, una fotografia azzeccatissima e soprattutto con i quattro attori/monumenti del cinema che rendono il film talvolta anche piacevole (Tognazzi e Mastroianni sublimi). La giunonica Ferréol, nonostante la giovane età, regge la scena e si interfaccia bene con i mostri sacri. Irripetibile!
MEMORABILE: Gli approvvigionamenti di carne.

Alexcinema 8/02/23 23:09 - 114 commenti

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Divisivo oltre ogni limite, come quasi tutte le opere del controverso Marco Ferreri: o lo spettatore è portato a cogliere l'onirica e perversa atmosfera della vicenda, oppure la respinge dalla sfera razionale al punto di distaccarsene completamente. Non può esistere indifferenza in un'opera interamente fondata sulla rappresentazione metaforica di un eccesso vizioso il cui sesso e cibo sono solo meri esempi.

Sonoalcine 30/07/23 23:59 - 184 commenti

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Ferreri tocca, inscenandoli esplicitamente, tutti i vizi della società borghese e consumistica. Vizi, che presi di per sé, non lo sarebbero nemmeno, ma inseriti in un contesto così estremo e grottesco lo diventano eccome, all'insegna del più profondo antiborghesismo e anticonsumismo. Anche la scelta degli attori è azzeccata, pur se è strano vedere attori come Tognazzi, Mastroianni, recitare in un film così estremo e pesante. Ottime le musiche, adatte a calare chiunque assista alle scene in uno stato di malessere, proprio come quello in cui si trovano i protagonisti.
MEMORABILE: "Essere o non essere"; L'esplosione del gabinetto; Il poema di Tognazzi.

Trivex 29/11/23 11:28 - 1738 commenti

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Non si discute la prospettiva autoriale e nemmeno la caratura dei protagonisti. La storia è “eccessiva”, radicale, impressiona e crea disagio; a tratti nauseabonda e rivoltante, presumibilmente come nelle intenzioni del regista. Il problema che dopo un po' diventa noiosa per la ripetitività del tema, ossessivo, che permea l’intera durata della (lunga) pellicola. Senza analisi la visione è sconcertante e repulsiva, mentre l’approfondimento scopre il “mandante ideologico”, ma resta quanto detto prima. Un film va sì “capito”, ma deve essere anche “goduto”, nella sua visione.
MEMORABILE: Lui, veramente felice con la vecchia automobile (forse uno dei pochissimi momenti di sincera felicità).

Fucol 13/12/23 18:42 - 2 commenti

I gusti di Fucol

Quattro amici si ritrovano in una villa elegante ma decadente con il pretesto di un weekend goliardico all'insegna dell'ingordigia. Si rivelerà un viaggio autodistruttivo verso il rimpianto e l'abisso. Film dalle intuizioni mature e profonde, un amaro percorso tra l'opulenza irrefrenabile di una vita gustata a grandi mani e senza inibizioni e un amaro dolore inevitabile e funereo. Attori al massimo dello stato di grazia. Un film onesto, vero e fraterno come solo certe opere Italiane sanno essere. Da non perdere.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


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  • Homevideo Rebis • 7/05/13 12:14
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Quella da 2h;04m dovrebbe essere la versione integrale francese, ma da quanto leggo nei forum esiste una versione anche più lunga (2h;09m), tutta da verificare.
  • Homevideo Mco • 9/05/13 14:33
    Risorse umane - 9970 interventi
    Ottimo (e soprattutto prezioso) il tuo studio comparatistico Rebis, grazie mille.
  • Homevideo Rebis • 18/10/13 11:35
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Deepred89 ebbe a dire:
    Sul perchè la versione in dvd duri meno di quella di Iris non ne ho idea.


    Ho fatto un raffronto tra la versione DVD General/Medusa (1;51;52) e la versione TV Iris (1;54;18): si tratta naturalmente di due versioni cut, ma diverse, perché la versione tv presenta tutta la lunga sequenza dopo la morte di Mastroianni con il trasporto del cadavere in casa e la scena di sesso in cucina tra Tognazzi e la Ferreol, del tutto assente nel dvd Medusa. Nella versione tv però sono drasticamente decurtate tutte le altre scene di sesso, anche se quella tra Mastroianni e la Ferreol in camera da letto presenta un dettaglio assente nel dvd (un nudo integrale di Mastroianni da dietro). Nel complesso il dvd pur avendo una duranta inferiore è più esplicito nella componente erotica e ha una qualità video superiore rispetto al master tv: come sempre bisognere fare un taglia e cuci tra le due versioni, ma probabilmente non si arriverebbe comunque all'integralità.


    La versione "classica" editata da noi in VHS, che coincide con quella cinematografica d'epoca (quindi non totally uncut come dovrebbe essere invece la versione francese) dura 1;57;52: è una buona media fra le due edizioni succitate (TV e DVD ita) nel senso che presenta sia la lunga sequenza successiva alla morte di Mastroianni con il trasporto del cadavere nella cella frigorifera, la solitudine di Piccoli e la scena di sesso in cucina tra Tognazzi e Ferreol (tagliata nella versione DVD), sia le varie scene di sesso epurate dalla versione TV. Non c'è però il nudo integrale di Mastroianni da tergo nella scena in camera da letto con la Ferreol (pertanto se ne deduce che la versione TV, contenendo il suddetto dettaglio assente nel DVD e nella VHS, derivi da un master diverso poi censurato per adattarlo al palinsesto).

    Non riesco a capire se sono presenti le scene indicate da Deepred all'inizio del topic, perché sono descritte in modo molto generico: per dire, il risveglio di Noiret ingozzato dalla badante c'è, ma forse è stato ridotto, mentre le slinguazzate tra Ferreol e Mastroianni mi sembrano palesemente scorciate con un brutto colpo di montaggio...

    La VHS presenta colori piuttosto slavati (almeno quella allegata a l'Unità) ma con un buon settaggio qualcosa si riesce a recuperare (ad esempio, col mio televisore, in opzione "Sport" il film ha un netto miglioramento...); ha però il pregio di avere il formato video corretto.
    Ultima modifica: 18/10/13 11:51 da Rebis
  • Homevideo Deepred89 • 18/10/13 12:01
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Bravo Rebis, ottima analisi.
    Rimane però molto strana come faccenda, dato che non si spiegano almeno due elementi: come mai effettuare nuovi tagli per l'edizione dvd (ipotesi: master già lacunoso in partenza; rullo in qualità non all'altezza - in fondo si tratta di un unico, ampio taglio - e quindi per questo eliminato) e perché, per l'emissione televisiva derubricazioni annesse, non partire dal positivo italiano depositato in censura come - se non erro - previsto per legge e sempre più o meno effettuato dalle tv nazionali, almeno fino all'avvento dei dvd (due ipotesi: come scrive Rebis, semplicemente si parte da un master non coincidente con la copia censura; la scena è passata in censura ma è la vhs ad essere filologicamente inattendibile).
    Si potrebbe ipotizzare per assurdo che la vhs possa provenire da una copia pre-censura, ma ciò viene automaticamente confutato dall'ora e 57 di durata.
    Ultima modifica: 18/10/13 12:02 da Deepred89
  • Homevideo Rebis • 18/10/13 12:31
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Già, per altro la cosa strana è che sia la versione TV che la versione VHS iniziano con il logo FIDAS CINEMATOGRAFICA (quindi a rigore dovrebbero coincidere, ma così non è), mentre la versione DVD inizia con un fermo immagine e ha i titoli in francese (quindi dovrebbe essere la versione integrale... e invece non lo è).

    Inoltre, riguardando meglio il DVD ita, noto che il risveglio di Noiret è identico a quello della VHS, mentre le slinguazzate tra Mastroianni e Ferreol che nella VHS sono appena accennate, nel DVD sono tagliate via di netto! Sembrebbe che su un master francese abbiano operato grossolanamente i tagli previsti per la versione italiana (???).

    Credo che abbiano combinato dei gran pastrocchi in Italia con questo film...
    Ultima modifica: 18/10/13 17:39 da Rebis
  • Curiosità Alex75 • 29/11/16 17:46
    Call center Davinotti - 709 interventi
    I manicaretti - coprotagonisti a pieno diritto del film - sono stati ideati e realizzati da Giuseppe Maffioli, che qui figura come "consulente gastronomico".
  • Discussione Kanon • 21/11/17 01:45
    Fotocopista - 832 interventi
    Qualche piccolo aneddoto raccontato dalla Ferréol :

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/03/31/la-grande-bouffe.html
  • Homevideo Buiomega71 • 18/05/19 12:09
    Consigliere - 25892 interventi
    Annunciato, a Giugno, in blu-ray per Cecchi Gori
  • Homevideo Mco • 16/10/19 00:23
    Risorse umane - 9970 interventi
    Disponibile in DVD e BD dal 1 ottobre per CG Entertainment.
  • Homevideo Tarzanb74 • 18/11/19 15:49
    Disoccupato - 36 interventi
    Salve.
    Mi è arrivato il blu-ray italiano.
    Film che ho visto sempre tagliato.
    Stasera lo vedo.
    Comunque la durata è 2h 09m 47s senza logo iniziale.