Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

A riunire le scenette, i siparietti, i personaggi inutili che affollano questa prima incursione di Sheridan negli sceneggiati a puntate ci sarebbe materiale per riempirne uno autonomo. Sei puntate per una vicenda simile sono un'esagerazione e lo si intuisce fin da subito, anche perché alcune di esse debordano ben oltre l'ora con l'ultima che raggiunge la durata di un lungometraggio! Peccato inoltre che, con in mano una soluzione potenzialmente notevole, se ne giri alla larga per lunghissimo tempo risolvendola relativamente in fretta e trattandola alla stregua di uno dei tanti mini-intrecci che affollano lo sceneggiato. Il primo delitto, che porta Sheridan a rinviare sine die la programmata...Leggi tutto vacanza ad Acapulco, è quello di un mediatore (Orlando) che diceva di avere in mano la carta giusta (la donna di fiori, ovviamente) per convincere un “latifondista” di Lake Town, in California (dov'è ambientata la vicenda), a vendere le sue terre all'imprenditore (Battistella) col quale lavora. Ma a quelle stesse terre mira anche il più bieco Tony Cilento (Sanipoli), forte di una prepotenza che sconfina nel vero e proprio gangsterismo. Ad essere accusato dell'omicidio è però Frederick Fuller (Terrani), un giovane mentalmente instabile figlio del colonnello proprietario delle terre di cui sopra. Tra gli altri componenti della sua famiglia si segnalano in particolar modo la sua fidanzata (Tavanti), ricchissima ereditiera che stan tutti attendendo possa sposarlo in modo da portare in casa i soldi necessari a coprire i grandi debiti, la timida sorella (Della Porta), l'infido nipote (Vannucchi) del colonnello, il maggiordomo (Casellato), il rozzo Sotera (Hintermann) responsabile dei lavoratori della piantagione, la petulante zia e altri che insieme andranno ad ingrossare le fila dei sospetti. Una trama intricata, è vero, ma che si sarebbe potuta agevolmente sintetizzare in tre o quattro puntate evitando di inserire scene la cui utilità è praticamente nulla (la passeggiata rischiosa lungo la scarpata), personaggi insopportabili (la criminologa che dice di sapere tutto e viene sbolognata al giovane sergente appena compare in ufficio), attese interminabili in cui non succede nulla e durante le quali chi sta in scena si produce in fumosi botta e risposta col chiaro intento di allungare il brodo... In tutto questo ci sono però anche un Ubaldo Lay che ci regala uno Sheridan molto vivace e assennato, alle prese con la figlia adolescente (Bovo) dello sceriffo (Lupi) innamorata di lui (quando gli chiede di ballare, il tenente risponde che ama l'hully gully), un Sanipoli assolutamente perfetto nel ruolo del boss dal bastone animato con testa di mastino, un Vannucchi viscido come mai, una Spina dolcissima quasi sempre illuminata dal suo radioso sorriso e nel complesso una recitazione di qualità (in un piccolo cameo di un paio di minuti nell'ufficio dello sceriffo compare pure Satta Flores). Simpatici i siparietti negli uffici dello sceriffo, dove regna un clima scherzoso di totale disimpegno sottolineato dalle battute del pingue Kid Lucciola (Mulè), eppure nel complesso risulta faticoso procedere a causa di alcuni passaggi chiaramente posticci (si pensi alle scene in albergo prima del finale, interminabili, o alle rimostranze dei braccianti) e si resta di fatto in attesa dello spiegone fiume in chiusura durante il quale se non altro ogni cosa troverà correttamente la sua corretta sistemazione. Dei riassunti delle puntate precedenti se ne occupa una giornalista che racconta il caso incappando pure lei in pause evitabili, segno che qualcosa in questo senso proprio non va... Sheridan farà di meglio negli sceneggiati successivi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/01/12 DAL BENEMERITO FAUNO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/04/21
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Fauno 20/01/12 12:57 - 2212 commenti

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Ha la iella di esser stato girato in un'epoca in cui ci si dilungava oltre ogni limite negli sceneggiati... Assume la forma di un'epopea infinita che riverbera sugli stessi personaggi, i quali dicono ossessivamente le stesse cose per cinque puntate e mezzo. Poi, quando si scopre il colpevole, nessuno l'avrebbe mai potuto sospettare, neanche a milioni di anni luce di distanza... Ci pensa allora il tenente Sheridan a sfornare una megaconferenza con tanto di autografi, di una chiarezza tale che se un nostro politico la facesse diventeremmo la superpotenza...
MEMORABILE: Il bastone di Sanipoli; La bellezza della Spina; Il magnifico sottofondo lounge.

Homesick 2/07/12 17:08 - 5737 commenti

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Appesantita da inutili verbosità, la prolissa indagine di Sherdian (sei puntate) fa disamorare lo spettatore, che invece di attendere con ansia lo scioglimento del mistero cerca le qualità dello sceneggiato nel mestiere del regista e nelle caratterizzazioni degli interpreti: l’autorevolezza di Lay, le nevrosi di Terrani, lo sguardo luminoso della Spina e i modi gangsteristici di Sanipoli. Mulè, vicesceriffo goffo e obeso, si fa carico di rapidi incisi umoristici, mentre la violenta aggressione ad Hintermann è diretta in maniera analoga a quella subita da Merli in E le stelle stanno a guardare.
MEMORABILE: Il veleno spruzzato sulle pastiglie; il fucile a guisa di cannocchiale; il fazzoletto di Battistella; l’interminabile conferenza stampa finale.

Dusso 23/01/14 12:22 - 1566 commenti

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Primo sceneggiato su Sheridan (ben sette ore e mezza complessive). Regia di Majano molto scrupolosa (in effetti si potevano tagliare molte cose ma perlomeno non si può dire che tutto non venga approfondito) ma personalmente non mi sono mai annoiato. Splendida vicenda 60's con ambientazione gustosa e colpevole difficile da individuare. Grande cast, tantissimi i sospettati. Tra le poche note stonate le risse stile film anni '40 e qualche scelta un po' discutibile sull'innamoramento della Bovo (già poco credibile come Diciottenne) per Sheridan.
MEMORABILE: Le presentazioni iniziali di Angela Cavo, insolite fino a ora (per me) negli sceneggiati.

Nicola81 7/08/14 23:39 - 2857 commenti

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Diretto da un regista indubbiamente bravo (ma che non possedeva in misura elevata il dono della sintesi) il primo sceneggiato a puntate del tenente Sheridan rischia di rimanere impresso soprattutto per l'estenuante lunghezza, giustificata solo parzialmente dalla complessità dell'intrigo. La soluzione del mistero è molto buona, ma lo spettatore potrebbe arrivarci sfibrato. Il cast invece è perfetto, anche nei ruoli minori; accanto a Lay, spiccano Checchi, Sanipoli, Lupi, Terrani e, sul fronte femminile, il trio Tavanti/Spina/Della Porta.
MEMORABILE: Lo smascheramento dell'assassino; La conferenza stampa finale.

Trivex 31/03/22 09:57 - 1744 commenti

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Un lungo percorso giallo, anche verboso e un po’ estenuante, ma appassionato in modo viscerale. Non mancano tratti polizieschi e da “gangster/noir”, incorporati in una vicenda complicata ma non impossibile da seguire. Il finale con il riassunto “pubblico” appare però indispensabile per dare una sintesi e una efficace comprensibilità a tutta la vicenda. Attori molto in parte, Lay efficacissimo e ben supportato; un linguaggio teatrale non eccessivo e una sceneggiatura che, a parte alcune sbavature, fila bene fino in fondo. L'epilogo “sentimentale” è il tratto più amaro della storia.
MEMORABILE: Il contesto, quasi da film horror, della grande villa.

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  • Musiche Fauno • 20/01/12 12:59
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Ecco il primo, Lucius. Cerca il brano finale omonimo. Le musiche sono di Riz Ortolani ed è cantata da Katyna Ranieri. FAUNO.
  • Discussione Lucius • 22/01/12 22:40
    Scrivano - 9051 interventi
    Interessante Fauno, potrebbe essere colpa del montaggio secondo te?
    Ho notato che trattasi di un altro regista...
  • Discussione Fauno • 23/01/12 11:10
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    In parte anche del montaggio, ma molto più dell'anno di edizione: nel '65 si era molto descrittivi e ci si soffermava troppo a lungo sulle inquadrature rischiando poi di penalizzare la fluidità, che è la componente essenziale di uno sceneggiato, specie se si tratta di un giallo. Ripeto, come ambientazione e come storia ci siamo, ma per concetti e contenuti espressi le puntate si potevano tranquillamente dimezzare. Se lo vedrai e lo comparerai con la Donna di cuori, girato tre anni dopo, non potrai fare a meno di notare il salto di qualità. Lì ci sono il triplo di variazioni e c'è una puntata in meno. Come colonna sonora però è davvero fantastica e mlto migliore rispetto a quella delle altre donne. Quello che non cambia mai è invece la grinta del grande Ubaldo. FAUNO.
  • Discussione Lucius • 23/01/12 11:18
    Scrivano - 9051 interventi
    Teniamo presente anche che trattasi di due differenti registi.Grazie Fauno.Ciao.
  • Musiche Lucius • 13/04/12 20:41
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale:

    Ultima modifica: 14/04/12 08:08 da Zender
  • Curiosità B. Legnani • 30/10/16 14:11
    Pianificazione e progetti - 14965 interventi
    La sequenza temporale della serie (Fiori, Quadri, Cuori, Picche) non è casuale. E' l'ordine di importanza dei semi nel gioco del bridge.