La bonne absinthe - Corto (1899)

Un tipo dall’aria maudit siede ad un bar e ordina assenzio ma, distratto, non lo diluisce con l’acqua e lo beve puro... Negli stessi anni di Méliès anche la Guy abbozza scenette comiche dal potenziale slapstick (il cliente disgustato dà fuori di matto e il cliente lo caccia via spruzzandolo con la bottiglia del seltz tra le risate degli altri avventori) di cui si nutriranno sino ai giorni nostri innumerevoli commedie teatrali e cinematografiche.

Alice Guy realizza una piccola commedia della durata di un minuto circa interessante come tentativo sperimentale di cinema di genere. La regista mette in fatti in scena dei micro sketch tutti dal discreto potenziale comico in un piccolo concentrato comico dal ritmo elevato e tutto sommato godibile.

Un tipo al tavolino del bar beve dell’assenzio, dà di matto e alla fine, tra le risate degli altri clienti, viene spruzzato dal cameriere. Probabilmente doveva essere quest’ultima azione a scatenare la curiosità (le risate?) del pubblico, o forse il brivido di veder rappresentati gli effetti del famoso e “terribile” alcolico. Sta di fatto che il cortometraggio è davvero poca cosa e non suscita - perlomeno oggi - nessun interesse.

Tentativo non proprio riuscitissimo di film corto e comico. Facile a dirsi adesso, ma non funzioanano proprio quei tempi che dovrebbero far scattare la cercata ilarità. Di carino rimangono solo l'ambientazione en plein air e quei ragazzetti che saltellano, divertiti per il finale con lo spruzzo destinato con successo al povero cliente.

Un uomo si siede al tavolino di un bar per bere un po' di assenzio ma gli effetti del potente distillato si faranno presto sentire. Altro tentativo da parte della regista di mettere in scena una vera e propria comica. Il risultato è abbastanza soddisfacente soprattutto nella parte finale quando il cameriere annaffia l'avventore per allontanarlo. Gustoso.